Negli episodi precedenti: Lupo Solitario, unico sopravvissuto dell'ordine dei Cavalieri Kai e signore di Sommerlund, viene a sapere che il villaggio di Rockstarn è stato attaccato da un esercito di Giak e che i pochi sopravvissuti hanno cercato riparo nelle miniere. Quando giunge sul posto, il leggendario guerriero scopre che l'assalto non era casuale, bensì mirato alla conquista di un dispositivo dotato di poteri misteriosi. Insieme a Leandra, una ragazza scaltra e istintiva ma in realtà dotata di un'intelligenza fuori dal comune, visto che è stata proprio lei a costruire gli apparecchi che sfruttano gli antichi cristalli Shianti, Lupo Solitario parte per una missione costellata di insidie: recuperare l'oggetto che i Giak hanno rubato ed evitare che il loro padrone possa utilizzarne lo smisurato potere per i suoi scopi.
Siamo dunque giunti al terzo dei quattro atti che compongono Joe Dever's Lone Wolf, lo strepitoso mix di librogame e RPG sviluppato dal team italiano Forge Reply con la collaborazione dello stesso Dever, che ha realizzato i testi, la trama e gli immancabili "bivi" che da sempre caratterizzano le sue opere. L'avventura va infatti "letta" come un romanzo, finché non si viene chiamati a effettuare una scelta oppure a cimentarsi con un combattimento: in tale frangente il dispositivo va quindi impugnato in orizzontale e le meccaniche diventano quelle di un tradizionale gioco di ruolo con sistema di combattimento a turni. Una delle peculiarità di questa produzione è rappresentata dalla "crescita" del personaggio nel corso dei capitoli (tre per ogni atto), che acquisisce maggiore esperienza, migliora le proprie abilità e impara nuove e devastanti tecniche d'attacco che prevedono l'uso della potentissima Spada del Sole. Non bisogna inoltre sottovalutare il fattore rigiocabilità: oltre ai già citati bivi, che conducono a svolte anche importanti nella trama, è infatti possibile plasmare il personaggio di Lupo Solitario in base alle nostre preferenze, rendendolo un maestro di spada, di ascia o di mazza da guerra, e fornendogli un repertorio di poteri Kai differenti di caso in caso. Durante i combattimenti il guerriero potrà infatti scaricare un potente attacco psichico contro i suoi avversari, curare le proprie ferite, circondarsi d'ombra per schivare i colpi, richiamare un vero lupo in suo soccorso, trarre energia dalle ferite dei nemici e così via, nell'ottica di un sistema particolarmente sfaccettato e aperto ai più svariati approcci strategici. Non mancano, chiaramente, le mosse convenzionali a base di armi da taglio, pugnali da lancio o dardi, la cui efficacia va consolidata tramite l'esecuzione di semplici quick time event, perfettamente collocati nel gameplay.
Joe Dever's Lone Wolf - Il Tempio degli Shianti è l'episodio della maturità per questo ottimo RPG
Il Tempio degli Shianti
L'avventura di Joe Dever's Lone Wolf prosegue, come da tradizione, introducendo a ogni atto un nuovo e temibile avversario. In questo caso tocca ai Vordak, una sorta di stregoni non morti che trascinano una pesante mazza di ferro, sono immuni agli attacchi psichici e possono utilizzare incantesimi per sottrarci energia vitale. I Vordak si affiancano alle tipologie di nemici viste nei precedenti episodi, andando a costituire un bestiario discretamente ricco ma soprattutto ben caratterizzato, che parte dall'opera letteraria di Joe Dever per fornire a ogni creatura un modus operandi differente, oltre ad abilità uniche.
Il grado di sfida sembra inizialmente risentire dei progressi fatti durante la prima parte della storia, ma in realtà è semplicemente una maggiore consapevolezza a determinare le nostre mosse e a consentirci di sbaragliare un piccolo gruppo di orchi dando fondo a una combinazione letale di manovre mistiche e convenzionali, condendo il tutto con qualche dardo infuocato o avvelenato per infliggere danni extra. Sullo spessore dell'esperienza, infatti, non si discute: ogni arma e corazzatura dispone di una durabilità che diminuisce in base all'uso e ci obbliga a sfruttare i rari incontri con i mercanti per ripristinarne lo stato originale o potenziarle usando vari materiali rinvenuti all'interno degli scenari. Inoltre bisogna saper gestire bene gli oggetti, l'eventuale pratica della meditazione e, in generale, lo stato di salute del protagonista per evitare di finire in un'imboscata impreparati. L'atto si completa in poco più di tre ore leggendo in modo rapido, ma come già detto è possibile rigiocarlo per sperimentare scelte differenti oppure un differente approccio ai combattimenti. Di certo gli sviluppatori hanno operato un ottimo processo di rifinitura, che ha smussato i (pochi) spigoli di un sistema di controllo touch reattivo e preciso in qualsiasi ambito. Anche i puzzle con il Cubo Shianti sembrano più accessibili e risultano raramente frustranti, a tutto vantaggio della godibilità dell'avventura, coadiuvata anche stavolta da un comparto tecnico di eccellente fattura per design, animazioni (pur con qualche eccezione) e colonna sonora. Ora cresce l'attesa per il gran finale...
Conclusioni
Joe Dever's Lone Wolf - Il Tempio degli Shianti si pone come un episodio qualitativamente in linea con l'eccellente lavoro svolto finora da Forge Reply, proiettandoci all'interno di uno scenario sotterraneo pieno di minacce, misteri, combattimenti e personaggi di cui dovremo decidere se fidarci o meno. I meccanismi che caratterizzano l'avventura risultano ormai ben collaudati e si riesce dunque a padroneggiare appieno le molteplici abilità di Lupo Solitario in combattimento, nonché a tentare qualche azzardo quando bisogna effettuare una scelta. Abbiamo anche apprezzato la gestione dello scontro finale, portato avanti miscelando sapientemente pagine di testo e azione vera e propria, in un crescendo che ci lascia pieni di aspettative rispetto a quello che sarà l'atto conclusivo del gioco.
PRO
- Comparto tecnico straordinario per stile e realizzazione
- Narrazione coinvolgente
- Ottimo sistema di combattimento a turni
- I meccanismi del gameplay risultano perfettamente collaudati
CONTRO
- Si poteva forse osare di più sul piano della durata