Ogni tanto è importante ricordare la grande verità del mestiere del recensore di videogiochi, che chiamarlo giornalista o critico videoludico fa arrabbiare gli invidiosi e i saccenti: raramente ci divertiamo. Spesso bisogna giocare per ore e ore della gran spazzatura, magari centellinando i minuti perché - sorpresa sorpresa - è difficile campare solo di recensioni e anteprime e ci sono altri lavori da svolgere (tipo tradurre romanzi a notte fonda, un esempio a caso).
Il più delle volte bisogna correre contro il tempo, giocando dei titoli lunghissimi - che magari ci piacciono pure, eh - col fiato dell'embargo sul collo, senza riuscire a goderseli appieno. Alla fine, pubblicata la recensione, senza magari essere riusciti a finire il gioco al cento percento, ci si sente svuotati e manca la voglia di riprenderlo: si passa così al prossimo gioco da lavorare, non da giocare, e tutto ricomincia da capo. Capita però di avere parecchi giorni di anticipo sull'embargo o la release di un gioco, e di poterlo quindi provare in santa pace. Capita anche che sia un bel titolo, e che eclissi tutto quello che sta uscendo nello stesso periodo. È esattamente quello che ci è successo con Fantasy Life, RPG firmato da Level-5 (già autori di classici come Dragon Quest IX, White Knight Chronicles o, soprattutto, Ni no Kuni: La minaccia della strega cinerea) che ci ha portati a pubblicare le foto delle nostre avventure sui social network senza manco rendercene conto. Su Facebook c'è chi mette i gattini, chi si butta il ghiaccio addosso senza sapere neppure il perché e chi si pavoneggia per aver fabbricato un'armatura d'argento di qualità eccelsa. Il mondo è bello perché è vario.
Fantasy Life ci ha intrappolato in uno stupendo mondo virtuale: decidete voi se è un pregio o un difetto
Una favola per tutti
Level-5 non è uno sviluppatore famoso per le sceneggiature dei suoi jRPG: nonostante qualche tentativo di epicità non proprio riuscitissimo (White Knight Chronicles e Rogue Galaxy, su tutti) i ragazzi di Level-5 sono sempre stati più a loro agio con l'humour, la bizzarria e la leggerezza, spesso incorniciati da luoghi da favola, solari e sereni. In un certo senso, Fantasy Life è figlio dei loro ultimi esperimenti, in particolare di Dragon Quest IX: Le Sentinelle del Cielo e di Ni no Kuni: La minaccia della strega cinerea. Sono molti i punti di contatto con questi due jRPG, a cominciare dall'ambientazione spiccatamente fantasy, piena di animali parlanti e antropomorfi, personaggi dai nomi buffissimi e giochi di parole a profusione.
Un'altra importante caratteristica in comune è lo sviluppo della storia, spesso anticipato da battute e gag come se si volesse scherzare con il giocatore/spettatore, suddiviso in microstorie legate da un elemento cardine. Ecco quindi che la nostra avventura, in Fantasy Life, comincia nel regno di Castele e con una pioggia di meteoriti che parrebbero corrompere le forme di vita con cui entrano in contatto. Non preoccupatevi, non ci sono morti o stragi: la storia è delicatissima e prende il via quando il nostro alter-ego, creato all'inizio del gioco, incontra la farfallina parlante Franfalla. Da quel momento inizia una serie di avventure che ci porteranno ad esplorare il mondo di Reveria e a risolvere i problemi dei suoi reggenti: tra principesse ribelli, pirati imbranati e sultani oscuri pieni di segreti, incontreremo personaggi sempre più atipici e strambi che coloreranno ulteriormente la nostra storia. Fantasy Life non è un jRPG pieno di colpi di scena o momenti drammatici, ma una favola adorabile che fa della gioia di vivere e della libertà di scegliere le sue colonne portanti. Per alcuni potrebbe avere un retrogusto anche un po' troppo sdolcinato, ma nel panorama videoludico odierno, dove se non hai almeno un paio di complessi e una vendetta da compiere non meriti di fare il protagonista, è una divertente ventata d'aria fresca, grazie anche e soprattutto a una localizzazione in italiano a dir poco straordinaria che ci ha strappato delle sonore risate.
Il fabbro che lanciava magie mentre pescava
La cosiddetta "saga di Lunares" non è l'unica storia in Fantasy Life. Level-5 ha riempito il mondo di Reveria di personaggi in cerca di aiuto, ma le missioni che dovremo svolgere per loro sono le tipiche "fetch quest" da RPG: uccidi un certo quantitativo di nemici, porta questi oggetti, fabbrica questo e trova quello... Abbiamo reso l'idea. Esse ricompensano con punti esperienza, denaro, oggetti, e sono completamente opzionali.
Poi, però, ci sono i mestieri, e qui il discorso si fa un po' più complesso. "Scegli come vivere la tua vita", recita una delle pubblicità di Fantasy Life, riferendosi alla possibilità di scegliere un mestiere e giocare quindi nei panni di un paladino, di un mago, di un minatore, di un boscaiolo e via dicendo. In realtà, la scelta del mestiere non influenza minimamente lo sviluppo della storia o il gameplay vero e proprio. Ad ogni mestiere fa capo un gran maestro e la prima cosa che dovremo fare per sbloccarlo sarà completare una breve storia introduttiva che ci delinea i vari comprimari, arricchendo ulteriormente un nutrito cast che, in molti casi, a un certo punto potrà accompagnarci nei nostri viaggi. Il cambio di mestiere si può effettuare in qualsiasi momento parlando con un personaggio apposito, e modifica soltanto relativamente le capacità del nostro personaggio: ogni mestiere ha accesso ad abilità peculiari, è vero, e gode di un paio di bonus alle statistiche che lo contraddistinguono, ma la realtà è che tutti i mestieri possono impugnare le stesse armi e gli stessi attrezzi o indossare quasi tutti gli equipaggiamenti del gioco con poche restrizioni. La competenza del nostro protagonista con le armi o con strumenti come le accette da boscaioli o la canna da pesca sono slegate dai mestieri relativi, perciò è possibile diventare dei provetti spadaccini anche giocando nei panni del mago o impugnare un bastone e lanciare magie quando si vestono quelli del sarto.
La possibilità di combinare le competenze con i mestieri non è necessariamente un difetto, attenzione, perché ci permette di affrontare il gioco un po' come vogliamo, ma alla fin fine incide poco sul gameplay anche per via del livello di difficoltà generalmente piuttosto basso. La gestione dei mestieri e dei punti bonus guadagnati ad ogni level up diventa più importante verso la fine dell'avventura e nel corposo "post-game", quando l'estrazione di un minerale, la cattura di un pesce o la sconfitta di un mostro particolarmente pericoloso richiedono l'utilizzo di abilità esclusive e rappresentano l'obiettivo di una specifica impresa. I ranghi dei vari mestieri, infatti, sono slegati a loro volta dal livello del personaggio, e aumentano completando delle missioni particolari affidateci dal nostro gran maestro. Volendo, il giocatore può tranquillamente concentrarsi su un solo mestiere e affrontare tutta l'avventura da paladino o da mago o persino da boscaiolo senza mai cambiare professione, ma in quel modo si perderebbe il bello dell'intrecciare le varie competenze, trascurando l'accumulo dei punti felicità che sbloccano vari, comodissimi bonus opzionali come la cavalcatura personale, gli inventari più capienti e via dicendo. Senza contare che estrarre l'oro con cui fabbricarsi la propria armatura scintillante è molto più soddisfacente che comprare il tutto dai mercanti sparpagliati per Reveria.
L'effetto 3D
Ben implementato, l'effetto stereoscopico non rallenta l'azione né influisce sul gameplay, ma rende alcuni scorci di Reveria particolarmente spettacolari soprattutto quando si gioca con la rotazione della telecamera.
Un gran via vai
Fantasy Life è fondamentalmente assimilabile a un classico The Legend of Zelda del passato, nel senso che l'esplorazione isometrica è ripresa per la maggior parte del tempo da una telecamera che inquadra l'ambiente dall'alto e che può essere ruotata fino a un certo punto sia a destra sia a sinistra. I combattimenti sono in tempo reale: incroceremo creature aggressive oppure no, e potremo decidere di sguainare la spada o incoccare le frecce al nostro arco per attaccarli.
A quel punto, il battle system di Fantasy Life si rivela insospettabilmente profondo, tra combo semplici e a ritmo, mosse speciali a caricamento e abilità difensive e di guarigione. Il sistema di controllo è semplice, ma inciampa un po' sulla funzionalità multipla dei tasti: per esempio, il pulsante per la raccolta degli oggetti è lo stesso con cui si sguaina la spada, e non di rado ci è capitato di ingaggiare battaglia quando invece volevamo soltanto raccogliere un'erba o scuotere un albero di mele. Il che può risultare particolarmente fastidioso quando si sta cercando di riportare un bottino all'identificatore di gilda: queste casse di grandi dimensioni ci impediscono di correre e devono essere trascinate e difese dai nemici che cercheranno di distruggerle. Peccato che spesso il contenuto sia piuttosto modesto, nonostante siano nemici rari o potenti a custodirle. La raccolta degli oggetti, siano essi fatti cadere dai nemici o estratti con picconi e accette, è il cuore del sistema di "crafting" di Fantasy Life che caratterizza le professioni del fabbro, del sarto, del cuoco, del carpentiere e dell'alchimista. Una volta accumulati i materiali necessari e sbloccate le formule apposite, è possibile accedere al tavolo da lavoro e completare un semplice minigioco - pressoché uguale per ogni mestiere - per fabbricare un nuovo oggetto.
La qualità del risultato varia in base a diversi fattori: la nostra competenza nel fabbricare il tipo di oggetto in questione, la bontà dello strumento che stiamo usando, la precisione nel completamento del rompicapo a ritmo. Fatto sta che il giocatore ideale va all'avventura, raccoglie tutto il possibile e torna in città per fabbricarsi le proprie armi e armature, che possono risultare quindi nettamente migliori di quelle in commercio e, in certi casi, non possono proprio essere acquistate. C'è da dire che per quello stesso giocatore ideale la raccolta di oggetti e il completamento delle varie missioni per migliorare i mestieri sono la croce e delizia di Fantasy Life, che su quel versante si rivela un titolo abbastanza ripetitivo. Le missioni dei mestieri, specie quelle di combattimento, sono fondamentalmente tutte uguali e si svolgono nelle stesse ambientazioni, costringendoci a tornare in città, cambiare mestiere e ritornare sui nostri passi più e più volte, cosa che a un certo punto è soltanto relativamente facilitata dai sistemi di trasporto rapidi o dalle cavalcature. D'altra parte, trascurando alcuni mestieri diventa impossibile completare alcune missioni opzionali, sbloccare nuovi membri per il nostro gruppo (chi non vorrebbe il vecchio fabbro leggendario in mutande al seguito?) o godersi al massimo tutte le possibilità che offre Fantasy Life come, ad esempio, l'arredamento della casa.
Casa dolce casa
Anzi, dovremmo dire case, al plurale, perché ne potremo acquistare fino a tre per poi arredarle a piacimento. Qualche bel mobile si può trovare, qualcun altro si può comprare nei negozi, ma se volete farvi un bel soggiorno a tema piratesco dovrete mettere insieme materiali di vario genere e fabbricarvi ogni mobile al tavolo da carpentiere. La gestione della nostra casa (che poi è una stanza) ricorda molto quella di Animal Crossing, ma è ovviamente molto meno profonda e varia.
È sostanzialmente possibile cambiare tappezzeria o collocare i mobili su una griglia, magari aggiungere un paio di animali da compagnia dopo aver sbloccato il bonus con i punti felicità, ma l'interazione con l'ambiente è pressoché nulla e, alla fine, si tratta di un semplice minigioco accessorio e nulla più. Diciamo quindi che Fantasy Life è più un RPG con una spruzzata di life simulator che il simulatore vero e proprio definito da qualche slogan, ma in questo senso Level-5 è riuscita nel difficile compito di ambientarlo in un mondo straordinariamente curato e dettagliato, con tanto di ciclo giorno/notte, nemici rari che appaiono solo in certi momenti della giornata, luoghi da esplorare in modo del tutto facoltativo che nascondono tesori o nemici impossibili, magari da combattere insieme a un amico che ci viene a trovare nella nostra Reveria col suo alter-ego. La possibilità di scambiare oggetti via Internet, per esempio, ampia enormemente le potenzialità del titolo Level-5, che può comunque essere fruito completamente da soli. La longevità non è in discussione: ci vogliono almeno quaranta ore per completare la storia e crescere una manciata di mestieri, molte di più se si decide di esplorare ogni angolo di Reveria, fabbricare ogni oggetto, sconfiggere ogni boss e sbloccare ogni comprimario. Nintendo, inoltre, propone al day-one anche un contenuto aggiuntivo sotto forma di DLC a pagamento, soluzione che ci ha fatto abbastanza storcere il naso visto che l'isola delle Origini in questione era in realtà parte integrante di Fantasy Life LINK!, la seconda iterazione del titolo Level-5, provvista di supporto a Internet e contenuti bonus, uscita un anno dopo la versione nipponica originale.
Conclusioni
Quando si raggiunge il rango di maestro con un mestiere, scatta una simpatica scenetta in cui un coro canta una canzone in giapponese, sottotitolata in italiano, che rende onore alle nostre imprese. Ironicamente ci aspettano altre sfide, ma è soltanto l'ennesimo tocco di classe di un titolo che ne sprizza da tutti i pori. Fantasy Life è, insomma, un'avventura immensa che può essere affrontata un po' come si vuole, superficialmente oppure no, insieme a un amico o da soli. In ogni caso, appagherà i giocatori in cerca di una favola divertente e di decine di ore da trascorrere in un mondo incantevole e coloratissimo, scegliendo ogni volta cosa fare, se magari proseguire con la storia o dedicare qualche minuto alla raccolta di erbe per preparare qualche intruglio da alchimista.
PRO
- Reveria è bellissima
- Grande libertà di azione
- Tantissime cose da fare
- Storia semplice ma deliziosa
CONTRO
- Crescere tutti i mestieri può risultare ripetitivo
- Livello di difficoltà molto basso
- DLC a pagamento che non dovrebbero esserlo
- Interfaccia macchinosa