L'annata calcistica è ormai iniziata da qualche settimana, con le prime giornate di campionato e le prime sfide di Champions League che hanno permesso di delineare in parte le classifiche, e anche per gli appassionati di videogiochi è giunto finalmente il momento di iniziare la loro stagione con FIFA 15. Il titolo, diciamolo subito, non offre novità eclatanti rispetto alla scorsa edizione, per un gameplay che nei suoi punti di massima espressione è rimasto pressoché invariato. La sensazione nostra, dopo diverse partite, è che gli sviluppatori abbiano scelto, almeno su Xbox 360 e PlayStation 3, una strada differente rispetto alla concorrenza, e cioè quella di "ritoccare senza stravolgere". E questo non solo per il fatto che dal loro punto di vista dovranno essere comunque gli altri a dover inseguire, ma anche perché FIFA non aveva bisogno di rivoluzioni particolari, quanto piuttosto di limature in alcuni suoi aspetti. E forse, aggiungiamo noi, perché di più probabilmente non si può ormai ottenere sulle console della vecchia generazione. Come lo scorso anno, comunque, sarà il mercato a sancire chi sarà il preferito dal pubblico e l'appetibilità o meno della produzione, mentre a noi spetta l'onore e l'onere di raccontarvi di nuovo questo ennesimo capitolo della saga calcistica firmata da Electronic Arts.
Con FIFA 15 EA migliora, ma non stravolge, una struttura di gioco che poggia su basi consolidate
Si ricomincia!
Una volta caricato FIFA 15, l'utente si ritrova come sempre davanti a una serie di menu a finestre, utilizzando le quali in un attimo può accedere a qualsiasi sezione del gioco. In tal senso, come da tradizione, ci sono le classiche amichevoli, l'EA SPORTS Football Club, il Match Day, le coppe e i campionati ufficiali, le sfide di abilità, il calciatore virtuale con le relative sfide per aumentarne le caratteristiche, l'online, con su tutte la stagione in Co-Op, e via discorrendo. Manca invece la modalità Pro Clubs, mentre è presente il Match Day Live, un servizio in collaborazione con Goal.com che consente agli appassionati di avere le ultime notizie su ciò che avviene nel calcio reale direttamente in FIFA 15. Ma come sempre sono le modalità Carriera e FIFA Football Team a tenere banco nella produzione targata EA. La prima rappresenta ormai da anni la sezione più importante della componente single player, e alla luce dei feedback ricevuti dagli utenti, il team canadese ha provveduto ad apportare qualche interessante modifica.
Per esempio, grazie a una nuova schermata per la ricerca, è più semplice e meno "fastidioso" andare a caccia di un calciatore da reclutare. Il sistema di scout da spedire in giro per monitorare le performance degli atleti che interessano, e fornire su richiesta da parte del manager una serie di relazioni sulle loro caratteristiche e sul loro potenziale, si arricchisce quest'anno della possibilità automatica, per gli osservatori, di individuare i punti deboli della rosa gestita dall'utente e di suggerire quindi i nomi più adatti per colmare le lacune. A proposito di formazioni, segnaliamo che gli organici non sono aggiornati all'ultimo giorno di mercato, pertanto da un lato si hanno i vari Evrà alla Juventus o Iturbe alla Roma, dall'altra Fernando Torres ancora al Chelsea o Pandev fermo a Napoli. Tornando al discorso novità, il titolo prevede finalmente un sistema più realistico per lo sviluppo dei giocatori, con quelli che possono vantare un certo potenziale che, se impiegati con una certa frequenza, cresceranno più in fretta rispetto ad altri meno dotati. Dulcis in fundo, i calciatori più anziani con una valutazione elevata non si ritireranno presto, in maniera tale da poterseli godere ancora per qualche stagione, anziché perderli in molti casi dopo la prima. Ci sono poi, all'interno della rinnovata schermata per la gestione della squadra che ha pure i suggerimenti per le sostituzioni, le cosiddette formazioni titolari, disponibili oltre che nella modalità Carriera, anche nei Match Day, nelle amichevoli online e nei tornei.
Di cosa si tratta? Per ogni team, nel gioco si possono personalizzare fino a sei diverse formazioni titolari, e assegnare fino a cinque istruzioni offensive e difensive a ognuno dei dieci giocatori di movimento. E' dunque possibile adattare il modo di giocare di una qualsiasi squadra a quelle che sono le idee tattiche e il modo di utilizzare un determinato schema da parte di un utente. Per il resto abbiamo tutti quegli elementi che negli ultimi anni hanno reso sempre più intrigante questa modalità, dalla gestione di un calciomercato caratterizzato da diverse variabili sia in fase di acquisto che di vendita, a quella dei rapporti con lo staff, i calciatori e i media, fino alla gestione tecnica sul campo. Per dare più risalto all'aspetto immedesimazione, gli sviluppatori hanno infine aumentato ulteriormente la mole di notizie legate alle squadre, ai campioni e ai tornei, alle aspettative dei tifosi e a quelle della dirigenza. Passando all'argomento FIFA Ultimate Team, modalità che permette di creare la propria squadra ideale basando gli acquisti e gli scambi su un complesso sistema in stile eBay, sono sostanzialmente quattro le novità più importanti di quest'anno: innanzitutto il nuovo attributo Fisicità, che sostituisce di fatto il Colpo di testa ed è l'insieme dei parametri Forza Fisica, resistenza e salto. Poi le cosiddette Squadre Sperimentali, ovvero la possibilità di creare una squadra fittizia composta da qualsivoglia giocatore, in maniera tale da testare come sarebbero i valori in campo e la connessione con gli altri calciatori, prima di un eventuale acquisto. La terza novità è rappresentata dal fatto di poter prendere in prestito dal catalogo EA Sports Football Club alcuni giocatori per un numero limitato di partite (la durata del prestito è indicata da un'apposita icona sulla carta del giocatore). Per chi ha effettuato il pre-order c'è ad esempio a disposizione Messi per cinque match, ma la rosa dei giocatori disponibili per il prestito è ben più ampia. L'ultima aggiunta per il FUT è rappresentata dalla possibilità di creare stagioni tra amici, in maniera tale da sfidare persone conosciute senza doversi imbattere nella casualità della ricerca online. Unica nota "fastidiosa", a nostro modo di vedere, è costituito dal mancato innalzamento del livello, e in certi casi pure dal declassamento in termini di valore tecnico e quindi di carta, di molti atleti del nostro campionato. Cosa che stona, soprattutto se paragonati a sconosciuti carneadi di qualche squadretta di Premier League.
Obiettivi Xbox 360
Sono 38 gli obiettivi offerti da FIFA 15, per i canonici 1000 punti giocatore. Per ottenerli bisogna riuscire a superare le sfide proposte dal titolo in tutte le modalità, come vincere alcune competizioni sia online che offline, effettuare delle finte complesse, parare tre rigori nel corso di gare ufficiali, salvare un gol sulla linea di porta o addirittura postare un semplice commento sull'EA SPORTS Football Club.
Tocchi e ritocchi
Dopo aver vivisezionato le opzioni di gioco, è arrivato il momento di parlare del gameplay vero e proprio, per provare il quale abbiamo settato come da nostra abitudine i controlli in "full manual" e a livello di difficoltà Leggenda, perché con l'assistito diventa decisamente troppo facile. Come vi abbiamo anticipato nel cappello introduttivo, per questo nuovo capitolo di FIFA, EA ha lavorato molto più per limare i difetti della passata edizione che per rivoluzionarne le meccaniche. La fisicità, un maggior controllo sui movimenti degli atleti sul campo, e un comportamento più realistico della palla sono in tal senso i punti focali sui quali hanno rivolto maggiormente le loro attenzioni gli sviluppatori per arricchire una giocabilità che poggiava comunque già su basi molto solide. Una volta scesi in campo, infatti, il feeling con i calciatori è subito familiare e la sensazione di continuità con i precedenti capitoli è palese. Il controllo è buono e la risposta ai comandi convincente, coi giocatori che in maniera reattiva e naturale si destreggiano con dribbling più stretti e precisi, o riescono a contrastare e spingere col semplice uso della levetta analogica sinistra. In generale c'è la possibilità di replicare una varietà notevole di manovre, grazie anche alle nuove animazioni che accompagnano le movenze dei protagonisti in campo, legate a quelle che sono le dinamiche inerenti la loro corsa, i gesti del corpo in fase di accelerazione e decelerazione, i dribbling o i cambi di direzione. Le routine comportamentali dei giocatori gestiti dall'intelligenza artificiale, infatti, sono state un po' ritoccate, ragion per cui gli atleti si muovono in maniera più omogenea sul terreno di gioco, sia in fase offensiva che difensiva, dando una maggiore sensazione di "squadra". Nel primo caso, grazie agli "spostamenti" più logici dei compagni, l'utente può contare su un ventaglio di opzioni maggiori quando si ritrova a gestire il portatore della palla. Facile quindi per esempio vedere sovrapposizioni sulle fasce per suggerire il passaggio, o per aprire le difese con delle micidiali diagonali capaci di creare lo spazio utile per l'inserimento del collega. Gli atleti avversari in possesso della sfera tendono a loro volta meno a cercare delle soluzioni estemporanee, preferendo dialogare coi compagni (talvolta in una sorta di versione elettronica del tiki-taka) in attesa del momento giusto per calciare in porta, tentare un dribbling o servire un collega meglio piazzato all'interno dei sedici metri. A dire il vero in un paio di circostanze ci è capitato di vedere degli atleti incaponirsi in azioni personali, ma trattandosi rispettivamente di Messi e Ibrahimovic potrebbe essere stata una coincidenza, oppure un fattore legato alla loro indole e alle loro specifiche tecniche.
Allo stesso modo in fase difensiva, gli oppositori coprono meglio il campo, giocano d'anticipo o aspettano il movimento dell'avversario a seconda delle circostanze, e se necessario non disdegnano di spazzare la palla spedendola in tribuna. Ovviamente non disprezzano nemmeno di usare il fisico, quando serve, per farsi valere. Utilizzare il corpo a protezione della palla è di fondamentale importanza pure per non perderne il possesso, soprattutto alla luce di una migliore fisica generale che ne rende ancora più incerto il controllo: basta infatti un lieve contatto con un altro giocatore, un rimbalzo sporcato dal piede di un avversario o un impatto fortuito, per modificare rotazione e traiettoria della sfera, rendendo il controllo nettamente più difficoltoso. Piccoli miglioramenti li abbiamo anche per quanto riguarda i portieri, che pur non potendo "vantare" le (presunte) migliorie annunciate per le loro controparti su console next-gen, globalmente svolgono bene il proprio compito e soffrono solo sporadicamente di amnesie sulle uscite basse e, talvolta, su alcuni tiri. In tal senso c'è da dire che non c'è capitato quel bug lamentato da alcuni utenti relativo alle conclusioni di precisione dalla lunga distanza che sovente finiscono in rete: il problema, di primo acchito, sembrerebbe affliggere le edizioni next-gen, oppure il gioco coi comandi completamente assistiti. Ad ogni modo, le conclusioni a rete, come i passaggi o i colpi di testa offensivi e difensivi, per la loro potenza ed efficacia dipendono molto pure da una serie di fattori, quali per esempio la pressione con la giusta tempistica del relativo comando, il peso o la posizione in cui il corpo del calciatore si trova rispetto alla palla al momento della conclusione o dell'assist. Tuttavia sulle "incornate", specie quelle conseguenti ai cross dal fondo, abbiamo notato in taluni casi una certa tendenza del gioco a favorire l'attaccante piuttosto che il difensore, anche quando questi magari era posizionato meglio dell'avversario. Nei calci d'angolo, infine, oltre alla possibilità di richiamare degli schemi come in Mondiali FIFA Brasile 2014, è stata aggiunta la possibilità di selezionare con la levetta analogica il compagno al quale indirizzare la palla. Idem nelle rimesse laterali e nelle punizioni in seconda. E il momentum, il "nemico" numero uno di qualsiasi simulazione sportiva e, nonostante le smentite di EA, anche di FIFA? Non possiamo asserire con certezza che sia sparito del tutto, visto che il "fenomeno" è solito manifestarsi col tempo. Tuttavia, noi non abbiamo notato nulla di particolarmente strano, pertanto se c'è, non è particolarmente invasivo come nelle prime edizioni.
Facce da Pirlo
FIFA 15 offre la copertura totale per tanti campionati, con le licenze ufficiali sia per il torneo che per le squadre che vi partecipano. Quest'anno manca il campionato brasiliano, ma c'è la Süper Lig turca. Anche la nostra serie A Tim viene finalmente rappresentata con il suo logo ufficiale, e i vari club che la compongono vantano lo stemma reale e le maglie della stagione appena iniziata. Per la serie B invece, solo Catania, Livorno e Bologna godono di tale copertura, mentre le altre hanno loghi e nomi fittizi, come per esempio il Vicenza che è stato ribattezzato Borgocalcio. Per quanto riguarda i volti degli atleti, EA mostra un po' più di attenzione nei confronti dei fan italiani. Certo, non siamo ancora ai livelli di altri tornei, ma qualche segnale arriva: oltre a quelli già presenti nelle passate edizioni, ora pure Pogba, Bonucci, Palacio col suo codino, Destro, Insigne o Immobile hanno le loro facce reali, mentre calciatori come Higuain e Pirlo hanno finalmente un look aggiornato con tanto di barba e, nel caso dell'Andrea nazionale, anche un nuovo viso più consono all'età attuale. Per quanto concerne gli stadi, l'azienda canadese quest'anno ha voluto fare le cose in grande, e oltre alla pletora di impianti già disponibili nelle passate edizioni, come San Siro o lo Juventus Stadium, ha aggiunto tutti quelli della Premier League inglese, che grazie a un accordo a più ampio raggio ha permesso a EA di usare anche gli arbitri, i cori e i cartelloni pubblicitari reali del torneo.
Il calcio come in televisione
Procedendo nella nostra analisi del titolo non possiamo non parlare del suo aspetto tecnologico. In questo senso vale il discorso che abbiamo già fatto a proposito del gameplay, e cioè che in questa versione del gioco non si registrano particolari stravolgimenti dal punto di vista estetico. A livello grafico, infatti, FIFA 15 non si discosta molto da FIFA 14. Ma d'altronde, e lo ripetiamo, il motore è quello, l'hardware a disposizione del team di sviluppo idem, pertanto è forse umanamente impossibile aspettarsi chissà quali cambiamenti in questa generazione di console. Eppure non mancano anche qui una serie di sensibili miglioramenti che, come spesso accade in questi casi, gli appassionati della serie non faranno fatica a notare.
A cominciare dal restyling del pubblico, meno anonimo rispetto al passato, fino ad alcune rifiniture relative alla trama delle maglie da gioco delle squadre licenziate, rappresentate sempre in maniera ottimale. Per i calciatori, c'è da evidenziare come i loro modelli poligonali siano strutturalmente meglio proporzionati (tranne in alcuni casi), costruiti tenendo in maggiore considerazione il fatto che siano atleti e le distinzioni fisiche fra chi è alto e chi è relativamente basso, oppure tra chi ha una struttura più imponente rispetto a un altro più magro, muscolarmente parlando. Qualche ritocco anche alla messa in scena dell'evento partita, con una regia televisiva che se di base rimane simile a quella vista nel precedente capitolo, offre una manciata di nuove inquadrature per le scenette durante l'ingresso in campo delle squadre, spesso intervallate con delle belle panoramiche degli stadi e dei suoi spalti gremiti, oppure a gara in corso, come quando si sbaglia una marcatura o viene commesso un fallo particolarmente grave con conseguente sanzione disciplinare.
In alcuni frangenti della gara, poi, poco prima di battere un calcio d'angolo o un calcio piazzato, ci è capitato anche di vedere la regia rimandare il replay di un'azione pericolosa avvenuta in precedenza, il che ha finito per restituirci ancora meglio la sensazione di stare assistendo (e giocando) a una partita vera. Allo stesso modo sono più coinvolgenti anche le esultanze, che pur non raggiungendo ancora le vette secondo noi conquistate dalla serie di Pro Evolution Soccer in termini di inquadrature, realismo e di conseguente impatto emotivo, sono adesso decisamente migliorate. Soprattutto sono più immediate nello stacco dalla visuale "da partita" al primo piano degli atleti che festeggiano, e dunque non c'è quella eccessiva e fastidiosa "attesa" di qualche secondo fra l'una e l'altra come invece avveniva in FIFA 14. Così è più bello godersi per esempio la nuova esultanza di Cristiano Ronaldo, quella per intenderci denominata da alcuni "I'm here!" o "Segno anche qui". Se si è quindi alla ricerca di un vero cambiamento tecnico in FIFA 15, allora bisogna guardare alla parte audio. Come i nostri lettori ricorderanno, da quest'anno il commento tecnico della gara è stato affidato a Pierluigi Pardo e Stefano Nava, che hanno raccolto il testimone dalla coppia Fabio Caressa e Beppe Bergomi.
L'impatto iniziale con la nuova telecronaca è un po' spiazzante, soprattutto per chi ormai si era abituato alle voci del duo di Sky, ma dopo una manciata di partite, vista anche la bravura di Pardo, ci si abitua e si cominciano ad apprezzare tutte le novità introdotte in questo senso, come l'inedita tecnologia utilizzata per assicurare che ogni frase venga "caricata" al momento giusto, e non ci siano troppe ripetizioni. Questo aspetto è stato sicuramente uno dei più criticati in FIFA, soprattutto per diverse frasi fuori contesto, pertanto il nuovo sistema adottato nel gioco prevede la possibilità di comporre più parole assieme, e non solo sequenze di frasi come accaduto in passato, per una varietà maggiore e meno errori dal punto di vista tecnico. Nonostante le tante partite giocate per provare il prodotto, non ci è purtroppo possibile stabilire con precisione quanto sia effettivamente varia la telecronaca, e se alla lunga rischi di diventare noiosa e ripetitiva, anche perché come sempre quello della replicabilità delle parole è un fenomeno che va testato nel lungo periodo. Ad ogni modo, possiamo certamente asserire che durante le gare che abbiamo disputato il commento non ci ha deluso, anche se non è mancata qualche classica frase fuori contesto, c'è qualche pausa di troppo e Nava sembra troppo "recitante". Per il resto, il comparto sonoro può contare sulla classica colonna sonora che da anni ormai contraddistingue la serie, e su degli splendidi cori, riproposti qui in maniera più intensa e pieni rispetto all'edizione scorsa, con un tifo reattivo che accompagna bene le varie fasi del match. Ci sono i classici fischi contro arbitro o avversari, gli applausi di incoraggiamento verso i propri beniamini e i differenti boati dopo un gol, che variano a seconda del momento del match e dell'importanza stessa della marcatura. Segnare una rete importante davanti al pubblico amico non dà soddisfazione solo per il risultato ottenuto, ma anche per la gioia con cui viene accolta dai propri sostenitori, pronti, come nel caso dei supporter del Liverpool, a intonare il mitico You'll never walk alone.
Conclusioni
In FIFA 15 old-gen il lavoro degli sviluppatori non si è indirizzato verso miglioramenti clamorosi o stravolgimenti di sorta, quanto piuttosto verso una serie di affinamenti e aggiustamenti a un gameplay da godere appieno coi controlli manuali, e a una struttura di per sé già buona. Partendo da questi presupposti è palese che questa edizione 2015 sia per molti aspetti concettualmente simile a quella che l'ha preceduta, con in più però degli aggiornamenti importanti, specie in termini di controllo e dinamismo, di cui probabilmente si accorgeranno solo i fan più accaniti della serie. A quanto appena descritto si aggiungono quasi tutte le varie modalità e tutti quegli elementi che hanno aiutato la serie a diventare così popolare, che qui sembrano sommarsi ancora una volta per creare un prodotto di pregevole fattura, nonostante non sia, purtroppo, esente da qualche difetto.
PRO
- Le squadre nel loro insieme risultano più unite e partecipi all'azione
- Controlli sui calciatori più reattivi
- Atmosfera in campo e sugli spalti ancor più coinvolgente
- Nonostante tutto, Ultimate Team resta un bel valore aggiunto alla produzione
CONTRO
- Manca la modalità Pro Clubs
- La telecronaca è buona, ma talvolta non manca qualche "svista" su quanto avviene in campo
- I portieri, seppur migliorati, commettono ancora qualche svarione
- Basteranno miglioramenti marginali a giustificare l'acquisto annuale?