Come può un prodotto venduto con l'etichetta di "videogioco" essere assolutamente privo di gameplay e di qualsiasi elemento tipico di questo medium? Dare una risposta a questa domanda non è compito facile date le molteplici opinioni al riguardo e alle innumerevoli discussioni che animano i forum, ma una piccola software house svedese ha voluto camminare sulla sottile linea che separa i videogame dalle storie interattive, proponendo titoli che hanno fatto nascere tanti ammiratori quanti detrattori; stiamo parlando ovviamente di Simogo, a cui si devono Year Walk e Device 6, due ottimi esempi di come una storia ben congegnata possa sopperire a lacune apparentemente ingiustificate. Spingere questo concetto al limite può rivelarsi un'ottima idea o il duo nordico ha calcato troppo l'onda del successo? Scopritelo con noi.
The Sailor's Dream punta tutto sulla trama, ma purtroppo la narrazione non è soddisfacente
Capitano, o capitano
Come specificato in apertura, The Sailor's Dream non contiene praticamente alcun elemento di gameplay e il compito dell'utente è limitato all' esplorazione delle varie isole che compongono il mondo immaginario del gioco; ogni ambiente che viene man mano scoperto contiene frammenti di memorie che ricostruiscono la storia e compito dell'utente è scoprirne il significato e dare un senso a tutto ciò che viene rivelato, data la non linearità delle situazioni in cui ci si ritrova. Sostanzialmente ogni atollo visitabile è composta da stanze multiple che vanno esplorate come nei vecchi giochi testuali, potendo scegliere se andare a nord, sud, est oppure ovest, il tutto semplicemente tramite swipe sullo schermo. All'apparenza non tutte le camere contengono elementi degni d'attenzione ma sta al giocatore scovare ogni piccolo pezzo che costituisce il fulcro portante della narrazione, esaminando attentamente ciascuna schermata per carpirne le caratteristiche e avanzare nella novella. Non vi sono enigmi da risolvere o nemici da sconfiggere e l'esperienza si limita alla mera scoperta di nuove informazioni, il tutto condito dalle eccellenti capacità del duo Simogo di non lasciare niente al caso, dato che ogni elemento ha motivo di essere presente in un determinato momento o posto, cosa che gli amanti di Year walk e Device 6 sapranno già.
L'unico sforzo mentale richiesto all'utente è di comprendere gli eventi e incastonarli nell'ordine giusto per intuire le vicissitudini del nostro capitano, cosa comunque non facile essendo l'esposizione estremamente ermetica; proprio quest'ultimo componente, colonna portante dell'intero progetto, rischia di essere il buco che fa affondare la nave. Se l'esperienza finale si basa sulla capacità del giocatore di immedesimarsi nei personaggi o di fare le veci dello spettatore impotente di fronte agli eventi, la finzione dev'essere talmente ben congegnata e ingegnosa da trasportare l'intrepido avventuriero tra i mari e fargli provare come minimo un po' di emozioni. Sfortunatamente non si può dire che la storia sia stata ben scritta e tutto appare talmente vago e campato in aria da rendere il gioco assolutamente inconcludente, lasciando l'amaro in bocca finita la narrazione principale, che comunque non dura più di una scarsa ora. Per essere un'applicazione che fa della trama il fulcro principale su cui basare il proprio appeal, la delusione è inevitabile. Il comprato grafico e quello sonoro, per fortuna, sono invece curati in ogni dettaglio, con ambientazioni disegnate a mano in maniera eccellente e accompagnate da musiche di sottofondo azzeccatissime, che rendono almeno in parte giustizia all'idea di base. Purtroppo questi due elementi non possono tenere a galla un prodotto che seppur realizzato egregiamente sotto il profilo tecnico, rischia di stufare in breve tempo il giocatore, data la rigiocabilità pressoché nulla e il prezzo piuttosto impegnativo per gli standard del mercato mobile.
Conclusioni
Descrivere un gioco senza gameplay incentrato unicamente sulla storia non è cosa facile, in quanto si rischia di rivelare particolari importanti nella storia. Ci sono molti dettagli su cui potersi fermare a discutere, ma purtroppo sono anche gli unici momenti di stupore che questo strano titolo può offrire a chi ha il coraggio di avventurarsi in questo mondo tanto bello da vedere quanto noioso da esplorare. Dopo i due stupendi titoli precedenti il duo svedese ha compiuto un piccolo passo falso, che verrà ricordato più per le atmosfere azzeccate che per la narrazione. Com'è naturale che sia vi sarà più di qualcuno destinato ad apprezzare il titolo, specie gli amanti di esperienze simili a Dear Esther o Gone Home, tuttavia il resto delle persone probabilmente faticherà a trovare in the Sailor's Dream un'esperienza che valga il prezzo del biglietto.
PRO
- Stile grafico ottimo
- Comparto sonoro eccezionale
CONTRO
- Storia confusionaria
- Prezzo alto
- La buona conoscenza dell'inglese è fondamentale