Dopo aver scoperto del villaggio messo a ferro e fuoco da un esercito di Giak, inseguito gli invasori all'interno di una pericolosa foresta e attraversato indenne gli antichi corridoi del Tempio degli Shianti, Lupo Solitario si trova di fronte all'ultima sfida: salvare Leandra, sconfiggere il generale Zungar e impedirgli di consegnare al suo oscuro padrone il dispositivo alimentato dai cristalli rossi.
Una missione tutt'altro che semplice da portare a termine, a giudicare dalla sagoma che si staglia davanti al Cavaliere Kai: la terribile torre di V'Taag, una fortezza inespugnabile controllata da orde di Giak, Drakkar, Gourgaz e Vordak, che all'occorrenza possono chiamare in aiuto anche branchi di famelici Doomwolf. Questi enormi lupi neri, dotati di fauci mortali, non rappresentano tuttavia l'unica nuova minaccia presente in Joe Dever's Lone Wolf - L'Alba su V'Taag. Oltre al già citato generale Zungar, infatti, dovremo affrontare più volte anche una versione speculare dello stesso Lupo Solitario, un'ombra nata dalle sue paure e dal suo risentimento, che prende forma in una dimensione onirica a causa di un sortilegio che aleggia fra le stanze della torre. Tutti gli ingredienti necessari per un finale col botto; e dopo aver terminato il gioco possiamo dire tranquillamente di non essere rimasti delusi: il quarto atto mette sul tavolo esattamente ciò che ci si aspettava dalla parte conclusiva di questo strepitoso mix di librogame e RPG, dunque un gran numero di scontri sempre più complessi ma, al contempo, una narrazione capace di mantenere vivo l'interesse, che ci cala nei panni dell'eroe e ci fa vivere le sue avventure, in una continua contrapposizione fra le incertezze umane e la spietata efficacia della disciplina Kai.
Joe Dever's Lone Wolf: L'Alba su V'Taag è la degna conclusione di una saga di eccezionale qualità
Siamo ciò che scegliamo di essere
Il personaggio che abbiamo portato avanti negli atti precedenti, che si tratti di uno spadaccino elegante e scaltro, di un maestro d'ascia veloce e letale o di un poderoso esperto nell'uso di mazze ferrate, arriva all'appuntamento con L'Alba su V'Taag ormai maturo, dotato di un repertorio di mosse completo e di un inventario che non ha più segreti, di cui bisogna disporre con saggezza fra una zona e l'altra della mappa, cercando di recuperare le energie perse durante i furiosi combattimenti tramite l'uso di pozioni o il consumo di cibo, il riposo presso la locanda di un mercante oppure una (rischiosa) pausa di meditazione.
Il bilanciamento della difficoltà messo a punto da Forge Reply appare pressoché perfetto, visto che tiene conto dell'evoluzione del nostro guerriero ma non la banalizza, né sotto il profilo delle caratteristiche fisiche né sotto il profilo dell'equipaggiamento, che grazie al crafting possiamo riparare o potenziare. Non ci si trova dunque in una situazione di (ingiusto) adattamento agli upgrade come quella vista in alcuni celebri titoli freemium, palesemente votati alla monetizzazione. Del resto Joe Dever's Lone Wolf è una produzione premium, che nulla ha da spartire con queste logiche e che va acquistata nei singoli atti o con il tradizionale season pass per risparmiare. Dicevamo, il personaggio che abbiamo forgiato è maturo e allo stesso modo è chiaro il funzionamento delle scelte che veniamo chiamati a fare durante la narrazione, nonché delle meccaniche che regolano gli spettacolari combattimenti a turni.
Il consistente grado di sfida degli scontri richiede l'adozione di specifiche strategie perché li si concluda vittoriosamente, e gli approcci conservativi si rivelano spesso controproducenti. Quando si colpiscono gli avversari, quindi, bisogna dar fondo alle proprie risorse e concentrare gli attacchi sul bersaglio più pericoloso per eliminarlo in fretta. Ricorrere alla Spada del Sole e al potere Kai è spesso la soluzione migliore per infliggere il danno necessario a influenzare le sorti del duello, terminando il lavoro con le manovre tradizionali o lanciando qualche coltello o dardo. Tutte nozioni apprese nel corso dei primi tre atti e che abbiamo potuto mettere in pratica nel modo più libero e devastante possibile in questa parte conclusiva, incorrendo nonostante ciò in diversi game over nelle fasi salienti dell'avventura. L'esperienza si conferma dunque impegnativa, coinvolgente e dotata di uno spessore non comune fra i mobile game, nonché di un comparto tecnico assolutamente eccellente, che cattura alla perfezione lo spirito dell'opera di Joe Dever e ci consegna sequenze di grande impatto visivo, accompagnate da una colonna sonora perfettamente a tema (anche se, dopo quattro atti, un po' ripetitiva).
Conclusioni
Joe Dever's Lone Wolf: L'Alba su V'Taag rappresenta la degna conclusione di una saga di eccezionale qualità, caratterizzata da uno straordinario valore produttivo e da meccanismi sorprendentemente solidi e ben bilanciati, in cui sembra che proprio nulla venga lasciato al caso. La crescita del personaggio con le sue tante possibili varianti, unitamente ai tradizionali bivi in stile librogame, si traducono in un fattore di rigiocabilità concreto per questi quattro atti, che potranno dunque tenervi impegnati per ore e ore, insieme alla narrazione esperta e coinvolgente di Joe Dever. Un punto di riferimento per un genere, quello degli RPG "ibridi", che potrebbe avere un grande futuro davanti a sé.
PRO
- Coinvolgente, spettacolare, impegnativo
- Meccaniche sorprendentemente solide
- La degna conclusione dell'avventura
CONTRO
- Le pur ottime musiche risultano ormai un po' ripetitive
- Qualche piccola incertezza nei comandi touch