Quello dei picchiaduro revisionati è un pessimo trend che ha lanciato Capcom tanti anni fa e che oggi è talmente diffuso che ormai si dà per scontato, infatti per quanto imbarazzante ci caschiamo sempre lo stesso.
Quando Atlus e Arc System Works hanno proposto Persona 4 Arena, sapevamo tutti che la cosa non sarebbe finita lì: del resto, parliamo dello sviluppatore che ha prodotto una caterva di titoli - e DLC! - per il brand di Blazblue, quindi non ci siamo stupiti quando è stato annunciato anche Persona 4 Arena Ultimax. C'è, però, una differenza sostanziale tra Arc System Works e molti dei suoi concorrenti, ed è la componente visual novel che caratterizza la modalità single player di praticamente tutti i suoi picchiaduro e che anche nelle revisioni propone una considerevole fetta di storia nuova di zecca.
Persona 4 Arena Ultimax arriva finalmente anche in Europa: abbiamo fatto bene ad aspettarlo tanto?
Epilogo
Certo, c'è chi direbbe che giocare un picchiaduro per la trama non ha molto senso, ma in questo caso stiamo parlando di Persona, un jRPG di culto che i giocatori hanno sempre apprezzato per la storia e la caratterizzazione dei suoi protagonisti. Elementi che Persona 4 Arena Ultimax tratteggia ancora meglio che in passato, dato che si propone non solo come un sequel diretto e ufficiale di Persona 4 Arena e, di riflesso, di Persona 4, ma anche come sequel di Persona 3 ed epilogo per entrambi i giochi.
Al roster del precedente episodio, che includeva già Akihiko, Mitsuru, Aegis ed Elizabeth, si uniscono infatti alcuni nuovi personaggi provenienti, come loro, da Persona 3: Yukari Takeba, Junpei Iori e Ken Amada, quest'ultimo accompagnato dal fido Koromaru. Non sono le uniche new entry, tuttavia, dato che è possibile selezionare anche Rise Kujikawa, Margaret, Marie e Tohru Adachi, anche se gli ultimi tre sono DLC (purtroppo a pagamento fin da subito, visto che l'Europa ha dovuto subire questo sgarro, non godendo della possibilità di scaricarli gratis nella settimana di lancio come accaduto in America e in Giappone). Un ultimo personaggio - per fortuna gratuito - è l'inedito Sho Minazuki che, insieme alla robotica Labrys introdotta nel primo Persona 4 Arena, rappresenta un po' il fulcro di questa nuova avventura. La storia inizia una settimana dopo la conclusione del precedente spin-off, e si divide in due tronconi principali, divisi tra il cast di Persona 3 e quello di Persona 4, più un terzo bonus che si concentra su un combattente molto particolare. In un modo o nell'altro, i vari personaggi si ritroveranno intrappolati nel Tartarus e dovranno collaborare o lottare per scoprire le vere intenzioni di Sho. Vi anticipiamo subito che, no, non si fanno passi avanti sul caso "Minato" (chi ha giocato Persona 3 saprà a cosa ci riferiamo) ma Persona 4 Arena Ultimax mette un punto fermo a molte questioni lasciate in sospeso e apre uno spiraglio, che potremmo tranquillamente considerare conclusivo, sul futuro dei vari protagonisti. Leggendo tra le righe, si colgono anche dei sibillini riferimenti a quella che potrebbe essere la storia del prossimo Persona 5, ma... appunto, bisogna leggere, e leggere parecchio, perché la modalità storia è una vera e propria visual novel: pagine su pagine di testi che potrebbero risultare indigeste a chi vuole solo smanettare col joypad o non comprende bene l'inglese.
Trofei PlayStation 3
Sbloccare i 61 trofei non sarà impresa facile. Sono suddivisi in 49 di bronzo, 8 d'argento, 3 d'oro e il platino, e richiedono tutta una serie di prodezze col joypad: si passa dal semplice completamento della modalità storia al raggiungimento di ottimi risultati nelle altre modalità.
Ombre e luci
Quando abbiamo recensito Persona 4 Arena, circa un anno fa, avevamo storto il naso per i pochi combattenti da selezionare, molto diversi tra loro ma comunque in numero abbastanza risicato. Persona 4 Arena Ultimax non vanterà un roster mastodontico come quello dei più recenti titoli Capcom, ma si difende bene non solo grazie alle nuove aggiunte e alle meccaniche particolari che le distinguono dagli altri personaggi, ma anche alle controparti Shadow di quasi tutti i lottatori, varianti dai parametri e dalle meccaniche non troppo diverse ma comunque interessanti.
Arc System Works, come al solito, ha saputo diversificare i nuovi personaggi in modo che non apparissero troppo scontati o banali (basti pensare al modo in cui Ken "controlla" Koromaru, non dissimile dai marionettisti di Blazblue, o alle note esplosive di Rise) e i fan del precedente episodio scopriranno di doversi impegnare per imparare a controllarli efficacemente. Persona 4 Arena Ultimax, infatti, percorre con decisione quel confine sottile tra i giocatori casual e quelli hardcore: è un picchiaduro apparentemente caotico, semplice da giocare grazie ai pochi tasti proposti e alle agevolazioni concesse dalle combo automatiche, ma anche molto profondo, ricchissimo di meccaniche particolari che consentono ai "pro player" di ribaltare letteralmente le sorti di un incontro sminuzzando tatticamente l'indicatore SP che governa, oltre alle manovre suddette, anche le super mosse o i nuovi attacchi potenziati.
Lo sviluppatore ha operato un lavoro di bilanciamento che ha limato alcune meccaniche più controverse e snellito un sistema di combattimento già ottimo di per sé, ma comunque frenetico, in puro stile Arc System Works e, quindi, congegnato per la sua nutrita community di fan. A parte i nuovi personaggi e le meccaniche inedite, non ci sono tantissime novità, e i ragazzi di Arc System Works si sono concentrati più che altro sul miglioramento di quanto era già in ballo. Le modalità di gioco sono praticamente le stesse di Persona 4 Arena, ma alcune sono state rivedute e corrette: è il caso dello Score Attack, ad esempio, che sfoggia ora vari livelli di difficoltà da esaurimento nervoso, mentre è completamente nuova la Golden Arena, una sorta di modalità "survival" con elementi RPG in cui il nostro lottatore aumenta di livello e acquisisce nuovi potenziamenti. La varietà per chi ama giocare da solo di certo non manca, e la modalità Storia richiede svariate ore per essere completata al cento percento, ma anche sul fronte multiplayer ci sono delle gradevoli novità, a partire dalla lobby di attesa tra le partite al netcode che non ci ha mostrato le stesse incertezze riscontrate un anno fa. Il problema, più che altro, è che Persona 4 Arena Ultimax arriva in Europa parecchio in ritardo rispetto alle release americane e giapponesi, senza contare che è un gioco di nicchia: preparatevi, dunque, a lunghe attese quando cercate un avversario online.
Conclusioni
Persona 4 Arena Ultimax è probabilmente la massima espressione della filosofia Arc System Works per quel che concerne i picchiaduro bidimensionali, e batte anche l'ottimo Blazblue: Chronophantasma grazie allo strepitoso cast degli ultimi due Persona. Il fatto che sia un vero e proprio epilogo per i due jRPG di Atlus, inoltre, lo trasforma automaticamente in un appuntamento imperdibile per i fan del franchise. Il problema è che non è un RPG, ma un picchiaduro, e non è detto che chiunque abbia adorato i Persona si trovi a suo agio, pad alla mano, così come gli amanti dei beat'em up potrebbero storcere il naso di fronte alla lunghissima visual novel che dà un senso al roster. Per chi invece sta nel mezzo si tratta di un prodotto eccellente... peccato solo per la lunga attesa e i DLC, un vero schiaffo per l'Europa.
PRO
- Uno dei migliori picchiaduro 2D sulla piazza
- Conclude la storia di Persona 3 e di Persona 4
- Roster significativamente più ampio
CONTRO
- È arrivato così tardi che l'interesse online è scemato
- DLC a pagamento: nessuna promozione per l'Europa
- Poche novità rispetto al precedente Persona 4 Arena