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Un lucchetto di troppo

Gli autori di Cut the Rope tentano la strada del freemium con un titolo interessante ma controverso

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   21/02/2015
King of Thieves
King of Thieves
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Quando è stato annunciato, King of Thieves ha sorpreso un po' tutti. In primo luogo perché il team di sviluppo, ZeptoLab, è noto al grande pubblico per il blockbuster Cut the Rope e nessuno si aspettava che si sarebbe dedicato a qualcosa di differente in tempi brevi; in secondo luogo perché si tratta del primo titolo freemium dello studio russo, un progetto che sulla carta spinge molto sull'interazione competitiva fra diversi utenti.

Un lucchetto di troppo

Il nome del gioco dice tutto, visto che il nostro obiettivo nel corso dell'avventura sarà quello di diventare il re dei ladri. Ciò significa innanzitutto costruire una fortezza dove custodire l'oro che saremo in grado di procurarci durante le varie missioni, quindi invadere le basi di altri utenti per rubare i preziosi che hanno racimolato. Il meccanismo funziona attraverso un sistema asincrono, in verità, e non si entra mai direttamente in contatto con la propria potenziale vittima; che dovrà, esattamente come noi, organizzare le difese del suo fortino in modo da renderci davvero difficile raggiungere il forziere pieno d'oro. Da questo punto di vista, le soluzioni adottate da ZeptoLab sono molto interessanti, perché è sì possibile piazzare trappole, guardiani e quant'altro a protezione dei nostri averi, ma per salvare la configurazione della fortezza dovremo dimostrare la nostra abilità, superandone le difese per due volte di fila. Il resto attinge alla tradizione delle produzioni freemium, con pietre, depositi e lucchetti da potenziare gradualmente per far sì che sia sempre più complicato fregarci. Se poi qualcuno sarà così scaltro da riuscirci ugualmente, potremo seguirne le tracce e cercare vendetta...

King of Thieves è un titolo interessante e immediato, ma viziato da un approccio freemium infelice

Salto a tempo

Abbiamo detto che l'idea alla base di King of Thieves è quella di raggiungere la cassa d'oro situata in ogni fortezza, che si tratti di quella di un utente reale oppure di una delle ottanta missioni che compongono la campagna in single player del gioco. Ma come funziona esattamente il gameplay? In realtà è tutto molto semplice, e per controllare il personaggio basta un unico tocco sul touch screen.

Un lucchetto di troppo
Un lucchetto di troppo

Caratterizzato da un movimento automatico, che cambia verso unicamente quando rimbalziamo contro un muro, il nostro ladruncolo è un esserino dai buffi connotati, che può spiccare ampi balzi per evitare seghe circolari o guardiani più o meno agili, cercando di raggiungere nel minor tempo possibile il forziere per completare la missione e tornare alla base con qualche moneta d'oro in più. Sulle prime l'operazione si rivela piuttosto semplice, ma andando avanti nei livelli la sfida si fa gradualmente più alta, vengono introdotti nuovi oggetti con cui interagire e spesso bisogna fare diversi tentativi per ottenere la performance desiderata e le tradizionali tre stelle. In caso di problemi, tuttavia, l'esperienza di King of Thieves non risulterà particolarmente punitiva, andando a "cancellare" il nemico o la trappola che ci hanno messo in grossa difficoltà per consentirci di proseguire, seppure a costo di un punteggio più basso. Saltare da una piattaforma all'altra, rimbalzare sui muri, controllare la posizione dei nemici e via dicendo sono tutte operazioni che richiedono precisione, tempismo e sangue freddo, tuttavia si ha la sensazione è che il concept di base non si presti molto bene alla complessità che il gioco cerca di raggiungere da un certo punto in poi. A parte questi dubbi, il problema grosso del nuovo titolo di ZeptoLab è la gestione delle chiavi e dei lucchetti, che fungono un po' come i classici "punti azione" delle produzioni freemium, ricaricandosi ogni tot minuti ma adottando un'impostazione casuale che rende davvero frustrante rimanere a corto di tentativi. Prima di accedere a una qualsiasi fortezza, infatti, ci troveremo di fronte un certo numero di serrature e dovremo impiegare le chiavi in nostro possesso per azzeccare quella giusta, appunto col rischio di esaurirle senza riuscirci. Un approccio sciagurato, che fa scemare anche il più fervido entusiasmo e mette in secondo piano l'ottima realizzazione tecnica del gioco, capace di proporre una grafica molto fluida, colorata e gradevole da vedere.

Conclusioni

Versione testata iPhone (2.0)
Digital Delivery App Store
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
6.0
Lettori (5)
5.4
Il tuo voto

Non c'è dubbio che King of Thieves sia un prodotto diverso da Cut the Rope, al di là della potenziale brevità degli stage. Tuttavia, giocando si ha la sensazione che ZeptoLab stavolta non abbia indovinato i meccanismi giusti e che, soprattutto, abbia fatto delle scelte molto discutibili in termini di approccio al formato freemium. La soluzione dei lucchetti appare infatti frustrante nella sua casualità, un ostacolo che diventa ben presto troppo concreto ed evidente per essere ignorato, e che finisce per affievolire l'entusiasmo nei confronti di un'esperienza che già di per sé non appare imprescindibile.

PRO

  • Bello stile grafico, "morbidoso" e colorato
  • Un gran numero di missioni
  • Decisamente immediato...

CONTRO

  • ...ma il concept non ci ha fatto impazzire
  • Pessima la scelta dei lucchetti
  • Il multiplayer, alla fine dei conti, è poca cosa