Più volte in occasione di altri articoli abbiamo scritto di quanto sia sempre più difficile per chi si cimenta con l'horror o comunque con un certo tipo di produzioni, riuscire ancora a stupire un pubblico ormai poco avvezzo alle sorprese, oltre che a proporre qualcosa di innovativo e a suo modo originale. Tuttavia è anche vero che con un po' di inventiva molti sceneggiatori riescono ugualmente a rielaborare concetti, personaggi e storie tratte da altre produzioni, anche trasversali, e a ricavarne del materiale valido per il proprio lavoro. Nel caso di Resident Evil: Revelations 2 purtroppo non è stato così fino a questo momento, e fra situazioni un po' trite e una storia abbastanza molle, il gioco si è rivelato fino ad oggi discreto ma poco appetibile per il grande pubblico. Eppure le cose potrebbero cambiare proprio con questa terza puntata, che da un certo punto di vista potrebbe segnare una svolta importante per la produzione. Ne "La condanna", la situazione sembra infatti migliorare e finalmente, lo anticipiamo subito, quanto avviene nel corso della puntata risolleva in parte la produzione da una certa piattezza di fondo, e non solo a livello di trama. Ma procediamo con ordine.
Resident Evil: Revelations 2 entra nel vivo e regala finalmente le prime, vere emozioni
Rivelazioni
Se nella prima puntata il tema centrale era la fuga dalla prigione, almeno prima di scoprire di essere su un'isola sperduta, mentre nella seconda quello di raggiungere la torre per svelare l'identità della misteriosa figura che spia i protagonisti e sembra coinvolta nel rapimento delle ragazze e negli esperimenti, nella terza l'obiettivo è eliminare quest'ultima, liberarsi dei bracciali e scappare via da Zabytij. L'episodio si apre con Claire e Moira ferme davanti all'ingresso della torre, ancora scioccate dalla sorte toccata a Gabriel, e preoccupati per Natalia, Neil e l'infezione del virus mutageno nel loro organismo.
L'obiettivo primario resta comunque quello di raggiungere la torre, ma per farlo devono cambiare percorso e attraversare una vecchia fabbrica con tanto di mattatoio, e le fogne. Impresa che si rivelerà molto complicata e ricca di insidie. Questa volta infatti, il gioco sembra finalmente imboccare la strada giusta, regalando alcuni momenti carichi di intensità nei combattimenti e, parzialmente, nella storia: non si tratta di qualcosa di epico od originale, ma viste le precedenti puntate, la novità è ben accetta. Come sempre non entreremo nei dettagli per non rovinarvi la sorpresa, ma proprio con il duo Claire e Moira si vivranno forse i momenti più interessanti di questa fase dell'avventura, scoprendo per esempio il perché la figlia di Barry odia le armi da fuoco, o una porzione di verità sugli esperimenti sull'isola. Inoltre verso la fine del loro "episodio" assisteremo a uno scontro drammatico e ben strutturato con un boss davvero ostico infettato da Uroboros, un ceppo avanzato del virus Progenitore creato da Albert Wesker. Nel secondo atto, dal canto loro, Barry e Natalia scoprono finalmente l'identità della creatura che li spiava nascosta nell'ombra fin dal momento del loro incontro. Per questo personaggio, legato ovviamente all'universo di Resident Evil, va fatto un plauso ai grafici che ne hanno ideato e sviluppato il design, visto che in tal senso è a nostro parere uno dei più azzeccati della saga horror targata Capcom. Questo mostro sembra per certi versi una versione moderna e mutante della spaventosa strega di Biancaneve, con le sue forme ingobbite, il volto sfigurato in un ghigno eterno dagli effetti del virus che ha in corpo e un atteggiamento che riporta alla mente le antagoniste di certe fiabe nere del passato. Ad ogni modo subito dopo l'incontro, attaccati da decine di creature, i disturbanti Revenant, Barry e la bambina fuggono per miracolo e si ritrovano a dover attraversare prima le fogne, e successivamente recarsi alle miniere. Pure qui per il videogiocatore è previsto un combattimento con un boss, il quale in alcuni momenti si rivelerà un tantino frustrante da affrontare, soprattutto perché verrà accompagnato da un paio di aguzzini. L'ideale è arrivarci con qualche molotov e un paio di caricatori in più per la magnum.
Virus letale
Passando ad altro, a livello di meccaniche generali La condanna conferma quanto di positivo avevamo visto nel precedente episodio, con i personaggi di supporto più coinvolti all'interno delle meccaniche di gioco e dunque parecchio utili in diversi frangenti. Allo stesso modo, data anche la natura dei nemici da affrontare - alcuni di quelli che nelle prime due puntate erano stati i boss di fine area, adesso sono diventati mostri "ordinari", nel senso che si possono incontrare in giro come i più "normali" Afflitti.
Diventa sempre più determinante la gestione e l'utilizzo al momento opportuno degli oggetti curativi e delle armi secondarie, dalle molotov alle bottiglie esplosive. Oltre che dei normali proiettili per le armi pesanti, come la magnum o il fucile d'assalto, da centellinare per le occasioni speciali. Per quanto concerne la parte tecnica, la patch rilasciata da Capcom per fixare alcuni dei difetti riscontrati dagli utenti nel corso delle precedenti settimane sembra funzionare abbastanza bene, almeno su PC. In molti punti dove prima calava vistosamente, il frame rate appare per esempio più stabile, con qualche tentennamento solo in certi frangenti, come una fase dell'avventura dove bisogna fuggire da un'area che sta per esplodere, e dunque ci sono fiamme, esplosioni, oggetti e pezzi di scenario che crollano sui personaggi. Anche i ripetuti crash del gioco sembrano finalmente risolti. Perfino molte texture, specie quelle relative alle aree al chiuso, ci sono sembrate migliori in questo episodio rispetto agli altri, anche se in generale non tutto è comunque ancora sempre fluido e scevro da problemi. È comunque positivo in fatto che la compagnia giapponese si sia impegnata a cercare di risolvere le magagne, oltre a sbloccare la modalità cooperativa per gli utenti che giocano su computer, fermo restando che certe cose andrebbero risolte prima di distribuire un prodotto sul mercato. Del comparto sonoro abbiamo invece già tessuto le lodi più volte nelle due precedenti recensioni, per cui oltre a confermarne la bontà non aggiungiamo altro se non ironicamente, per gli amanti delle statistiche, che il numero di parolacce di Moira è vistosamente calato in questa puntata.
Conclusioni
Con La condanna, Resident Evil: Revelations 2 dà finalmente, senza stupire, la tanto auspicata sterzata alla storia, alzando al contempo il livello di sfida per l'utente in termini di gameplay. Il risultato è un episodio decisamente azzeccato, bello da giocare in entrambi gli atti ed emotivamente abbastanza coinvolgente, almeno se paragonato ai due precedenti. Oltre a uno dei migliori boss degli ultimi capitoli della saga, il gioco propone anche un nemico a suo modo affascinante per design e caratteristiche, che ci ha riportato alla mente le vecchie streghe delle fiabe nere. A conti fatti quindi, lo riteniamo il miglior episodio tra quelli fino ad ora rilasciati, e in quest'ottica speriamo che anche il quarto e conclusivo capitolo prosegua sulla stessa falsariga.
PRO
- Sale il livello di sfida e aumenta la durata complessiva della puntata
- Buona l'atmosfera, sempre sinistra e inquietante
- La creatura incontrata da Barry e Natalia ha il fascino nero dei cattivi di certe fiabe
CONTRO
- Tecnicamente ancora un po' incerto nonostante il fix rilasciato da Capcom
- Il secondo boss fight può risultare frustrante