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Xbox One si tinge di Nero

Esce a poco più di un anno dall'annuncio, il primo gioco degli italiani Storm in a Teacup

RECENSIONE di Antonio Jodice   —   15/05/2015
N.E.R.O.: Nothing Ever Remains Obscure
N.E.R.O.: Nothing Ever Remains Obscure
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Nero è un progetto piuttosto particolare nel panorama dei giochi Xbox, prima ancora che Xbox One. Si inserisce nel filone di quelle avventure "emotive" che hanno avuto tantissima fortuna su PC con esponenti come Dear Esther o Gone Home e che hanno trovato clamorosi approdi su PlayStation come il pluri premiato The Journey. Bene, sulle console di casa Microsoft di titoli di questo tipo non c'è traccia, non significativa almeno. Sapere che il primo esponente con un minimo di eco arrivi grazie a un team nato e cresciuto a Roma, con membri provenienti da anni nel mondo dei videogioco in giro per il mondo, fa molto piacere. Uno sviluppo piuttosto rapido in effetti, se si pensa che le prime avvisaglie si sono avute solo a inizio dell'anno scorso e che Nero viene distribuito nella sua forma finale il 15 maggio 2015 in esclusiva su Xbox One. Il gioco è nato con un progetto per Wii U e per questo sviluppato interamente con Unity con buone ambizioni e un tema che è sicuramente impegnativo. Quello dell'amore, della famiglia e dei sacrifici che si è disposti a fare per essa.

Nero è il primo gioco degli italiani Storm in a Teacup: peccato che non ci abbia convinto fino in fondo

Il dramma di Nero

Protagonista del gioco, tutto in soggettiva, è questa piccola creatura incappucciata con una veste luminescente che attraversa uno strano mondo popolato da meduse volanti, piante e animali fluorescenti che illuminano, dapprima, una serie di caverne disseminate di strane costruzioni dall'origine sconosciuta. La storia viene raccontata, in maniera piuttosto coraggiosa, su più livelli ovvero quello della famiglia di cui sopra e quello di una banda di briganti che in tempi immemori hanno abitato questo strano posto disseminato di millepiedi e funghi giganteschi. Si gioca tutto sul filo sottile della finzione, della fantasia e di una vicenda volutamente scura, dolorosa che nel panorama console è decisamente anomala e che porta a un finale di cui non vi anticipiamo niente ma che non vi può lasciare indifferenti.

Xbox One si tinge di Nero

Il primo dei problemi del gioco, non il solo, è però proprio la comprensione piena di questa storia che, pur essendo sviluppata da un team italiano, è completamente in inglese sottotitoli compresi. È vero che il bel doppiaggio della voce narrante ne avrebbe risentito, ma in un titolo che così tanto punta sulle emozioni e la curiosità, la nostra lingua avrebbe aiutato a raggiungere un pubblico più ampio. Riuscendo però a superare questo scoglio ci si trova immersi in una palude emotivamente squassante da attraversare risolvendo una serie di enigmi ambientali con cui si interagisce lanciando delle sfere energetiche blu su interruttori, pilastri e piattaforme che muovono antichi marchingegni per quattro capitoli e altrettante ambientazioni. Già dopo un quarto di gioco, il nostro protagonista viene affiancato da un altro personaggio incappucciato, più grande, che può essere indirizzato in determinate parti del fondale così da poter sbloccare meccanismi più complessi. Di questo genere di puzzle ce ne sono di obbligatori per proseguire e di facoltativi con questi ultimi che attivano delle scene panoramiche sulle ambientazioni in cui la voce narrante dipinge tratti più precisi del dramma in corso. Come detto, non sono necessari, ma aiutano a entrare ancora di più nel mondo di Nero.

Obiettivi Xbox One

Nero è un gioco piuttosto generoso. Abbiamo terminato la prima run raccogliendo 570 dei 1000 punti obiettivo previsti, ma arrivare a 1000 sembra essere solo un problema di riesplorare i quattro capitoli alla ricerca delle cornici mancanti, non essendoci un livello di difficoltà da scegliere e non essendoci motivo per rigiocare se non quello di fare bottino pieno che è impresa piuttosto agevole per chiunque abbia un minimo di pazienza.

Meduse e ospedali

Gli enigmi sono piuttosto semplici da capire e risolvere e solo in un paio di occasioni si può restare perplessi sul da farsi, ma non capita quasi mai con i puzzle necessari per proseguire nell'avventura che può essere quindi attraversata in poco più di tre ore. Disseminate per i livelli, le cui mappe si fanno poi più vaste e piene di colline e arbusti ci sono una serie di cornici che contengono i frammenti di alcune fotografie da raccogliere per sbloccare i relativi obiettivi. Raccogliendole tutte e risolvendo gli enigmi è difficile che Nero duri meno di cinque, sei ore, al termine delle quali non si può rimanere indifferenti. È un'esperienza affascinante, ma un po' cara, visti i 19,90€, in cui la componente dei puzzle è appena una scusa per cadenzare la narrazione e in cui dei quattro capitoli solo i primi due possono dirsi realmente compiuti. Il terzo, angosciante e morboso, dura un soffio e il quarto serve per lanciare il bel finale, ma ha un solo enigma da risolvere. Manca un climax sul fronte del gameplay che raggiunge il suo apice verso metà gioco con la sequenza più esaltante di tutto il titolo anche grazie a un accompagnamento sonoro che è forse la cosa migliore di tutto Nero. Davvero incisiva e ben intrecciata alle ambientazioni e alle situazioni in cui si trova. Nero parte bene, rallenta un po' e poi si perde con le interazioni tra i due personaggi che vengono usate solo per una manciata di enigmi, ma resta un titolo coraggioso e fuori dalle righe. Non lo aiutano né Unity né la realizzazione tecnica che comunque mostra il fianco a un frame rate zoppicante nelle scene più complesse e una modellazione poligonale che lascia a volte a desiderare, non riuscendo ad assecondare le ambizioni dei game designer. Soprattutto quando si lasciano alle spalle foreste e caverne con ambienti più stretti il frame rate ne guadagna, ma i dettagli saltano agli occhi sospendendo un po' la bella atmosfera creata.

Xbox One si tinge di Nero

Conclusioni

Digital Delivery Xbox Store
Prezzo 19,90 €
Multiplayer.it
6.8
Lettori (8)
7.2
Il tuo voto

Riuscire in poco più di un anno a vedere pubblicato il proprio primo titolo su Xbox One non è cosa da poco, tanto più se lo si fa con un genere che su questa console praticamente non esiste. Nero è una storia raccontata coi modi del videogioco, un dramma pesante e fascinoso che sarà difficile abbandonare prima della fine, sempre se si è disposti a vivere un'avventura che fa dell'osservazione e del puzzle solving il cuore dell'esperienza. La mancanza dell'italiano, anche nei sottotitoli, può essere un ostacolo per poterne godere ma vale la pena provare a superare questa barriera per scoprire un mondo che è difficile dimenticare. I ragazzi di Storm in a Teacup fanno vedere di avere buone possibilità e idee, frenati però da un risultato riuscito solo in parte sia per mancanze dal punto di vista tecnico, ma anche di spessore di struttura, che a un certo punto del gioco perde un po' la direzione. Da questo inizio, ci aspettiamo solo belle cose per il futuro.

PRO

  • Progetto coraggioso e un tema impegnativo
  • Bello l'immaginario e il mondo creato
  • Un buon modo di raccontare una storia

CONTRO

  • Manca l'italiano anche nei sottotitoli
  • Parte bene, poi si perde
  • Problemi di frame rate e di pulizia