Nemmeno un anno fa, Sword & Soldiers arrivava su Wii U concedendoci risate e strategia furbescamente immesse in un contesto apparentemente fumettoso quanto impietoso. Non vi stancheremo le palpebre con tonnellate di nozioni storiche, dovete però sapere che il titolo nacque come flash game. Già, il dado sembrava tratto quando Ronimo Games, con un balzo di personalità, decise di tentare la sorte su WiiWare; un servizio assimilabile a un bambino in fasce se comparato alla concorrenza ma capace di attirare con arguzia piccole perle del mondo indipendente. Il destino lo vide per forza di mercato diventare multipiattaforma, ma non è questo il paradosso di cui vogliamo parlarvi: ciò che ci ha stupito è trovarci oggi ad annotare l'esclusività Wii U di questo seguito. Temporale? Magari si, ma permetteteci quantomeno di sorridere di fronte agli scherzi di un fato che con troppa facilità addosserebbe a ben altri installati videoludici l'abito di esclusiva e invece no. La fortuna si tenta proprio sull'ammiraglia di Kyoto che seppur non stia facendo breccia nelle case dei giocatori quanto meriterebbe, sta comunque arricchendo in maniera ineccepibile la propria libreria retail e ditigale. E oggi un tantino più valida grazie al supporto di Ronimo Games.
Swords & Soldiers II è un eccellente strategico con ottime aggiunte, peccato il tutorial troppo lungo!
Da nord a sud
Dal primo Swords & Soldiers il tempo è passato, ora Ronimo Games ha una sede propria e i ragazzi sono cresciuti, e parecchio, ma non solo loro: Sword & Soldiers II è frutto della maturazione di un'esperienza che si, rimane sempre mordi-e-fuggi, ma è più completa, di classe. I maggiori valori produttivi si vedono sin dal primo istante in cui gli splendidi elementi dinamici e statici disegnati a mano si palesano in alta definizione e stavolta - finalmente - in maniera nativa, senza essere surrogati da port e riedizioni. Vichinghi? Esattamente, proprio quei cornuti che se ne fregano del falso storico e scorrazzano in un'epopea fantasy tra persiani e demoni dell'inferno. Il cambio più grande è relativo proprio alle fazioni della quest principale: sarà solamente uno l'esercito da affiancare nella storia. Se il primo capitolo ci aveva abituato a una narrazione a compartimenti stagni in cui proporre in maniera forzata un percorso tra i popoli, nel seguito non è così e Redbeard, il comandante vichingo che vi accompagnerà lungo i 25 livelli, ne è la prova. La ricerca di un artefatto è un sempreverde e Ronimo Games non dimentica le proprie radici servendo linee di dialogo che, seppur in un inglese non proprio immediato, sono gustose e allegre. Un po' come lo stile artistico adottato, piacevole e leggero ma non per questo povero di dettagli.
Gamepad
Obbligatorio nella campagna, schermo secondario nel multiplayer offline. A voi la scelta se sfruttare un sistema di controllo basato su tasti o se impugnare il pennino e sbizzarrirvi con il touch. Un buon utilizzo che si sposa con un'interfaccia complessiva ancora più flessibile.
Tanti pad, due dimensioni
Sword & Soldiers II rimane fedele a quanto tracciato dal predecessore: uno strategico 2D in cui l'enfasi è rivolta all'accumulo di risorse d'oro e magia con le quali studiare, costruire e sparare incantesimi. Ronimo Games ravviva il tutto traendo spunto dai mostri sacri del genere, inserendo nella lista una sorta di campioni, personalità uniche con una propria abilità peculiare. Il resto è cosa nota: ogni unità, una volta creata, inizierà l'avanzata senza possibilità di stop ma almeno potremo decidere se farla andare sopra o sotto un passaggio, azionando la leva di scambio.
Una piccola trovata che aggiunge interesse nello studio del percorso migliore, magari il più veloce, per raggiungere l'obiettivo che è quasi sempre la distruzione della roccaforte nemica. Il GamePad è accessorio obbligatorio ma si comporta bene, più che altro non capiamo perché permettere di scegliere tra controlli normali e touch e poi, alla fine, non abilitare il Pro Controller per la campagna in singolo. L'interfaccia è molto differente da Swords & Soldiers: niente più icone da cliccare su GamePad, stavolta sono i dorsali ad attivare la griglia di esercito e magie nella quale navigare tramite gli stick. Comoda, dobbiamo dire, in grado di non farci assolutamente rimpiangere il pennino. Anche perché così facendo possiamo guardare il pannello in salotto e goderci tutto l'eccellente comparto tecnico, cosa impossibile da fare con il port di un anno fa. Ottima invece l'implementazione in multiplayer: escludendo la modalità Skirmish in cui allenarsi con le armate in varie arene, il titolo permette a due giocatori di sfidarsi - sempre e rigorosamente - offline. Uno utilizza il GamePad, l'altro il televisore: una bella trovata che restituisce piena dignità al controller simbolo di Wii U senza pesare sulle performance, garantendo quindi un'esperienza ben confezionata.
Ti spiego io
A voi giudicare se sia o meno un problema, ma a nostro modo di vedere il team ha strutturato con troppa forza la campagna in una sorta di tutorial in divenire, aggiungendo per la prima metà un susseguirsi di battaglie un pochino guidate. Dobbiamo essere onesti, la sensazione di presa per mano non è forte ma un utente esperto delle meccaniche potrebbe non apprezzare l'eccessiva enfasi di design che porta il gioco a fornire un pezzo per volta le truppe - e relative strategie per vincere - e non viceversa.
Il fastidio non supera mai la barra della sopportazione e la conquista delle due medaglie extra in ogni missione porta comunque il giocatore a rivedere il tutto nella vera chiave di lettura hardcore richiesta; è come però se l'avanzamento standard fosse una sorta di modalità facile e il feedback vero sia strutturato per arrivare solo dal soddisfare gli obiettivi aggiuntivi, spesso vere e proprie spine nel fianco in termini di difficoltà. Che sia un modo di Ronimo per abbracciare un'utenza più ampia e meno tollerante? Non stiamo qui a dettare legge di design, però arrivare alla sezione persiana, a un buon 40% della campagna, e trovarci ancora tutorial su nuove mosse e nuove unità ci è sembrato un impoverire l'avanzamento e renderlo più un filone abilmente guidato che altro, non permettendo di acclimatarsi se non nelle fasi avanzate. Altro paio di maniche gli obiettivi aggiuntivi: le strategie da adottare li rendono veri e propri trial&error di qualità in cui studiare con massima cura mappa, sfaccettature e unità a disposizione. Siamo sinceri: quella della medaglie extra è sicuramente la parte più galvanizzante e ricca di soddisfazioni dell'intero gioco in singolo, in grado di dare del filo da torcere anche al più abile veterano.
Conclusioni
Un ottimo seguito su quasi tutta la linea, Swords & Soldiers II dimostra che Ronimo Games è un team maturo e pronto per mettere sul piatto valori produttivi non indifferenti. Certo, l'obolo richiesto non è piccolo, ma se avrete voglia di completarlo con minuzia il tempo trascorso vi ripagherà dell'investimento. Il neo del continuo inserire unità e strategie fa alternare una prima metà piuttosto sottotono a una secondo più interessante, mentre calzato e ben strutturato il multiplayer locale. Stiloso e particolare, se andavate in cerca di uno strategico con personalità beh, l'avete appena trovato.
PRO
- Stile grafico
- Buon utilizzo del Gamepad nel multiplayer
- Le medaglie extra sono molto divertenti...
CONTRO
- ...ma la campagna ha alti e bassi
- Niente Pro Controller per il singolo
- Online, questo sconosciuto