I videogiocatori della vecchia guardia ricorderanno certamente come Capcom sia stata capace, nel corso degli anni '90, di tirare fuori dal suo titolo di punta una marea di edizioni differenti, aggiungendo di volta in volta nuovi personaggi e raffinando il gameplay. Il blockbuster in questione era naturalmente Street Fighter II, ma sembra che le cose non siano poi così cambiate da allora, a giudicare dalla quantità di revisioni di cui è stato protagonista l'ultimo episodio della serie. Dal debutto di Street Fighter IV, nell'ormai lontano 2009, abbiamo infatti assistito all'uscita di un gran numero di update e di uno spin-off (Street Fighter X Tekken), fino ad arrivare appunto a Ultra Street Fighter IV, ultima variazione sul tema prima dell'avvento del quinto capitolo, che come sappiamo uscirà in esclusiva su PlayStation 4 e PC, con tanto di multiplayer online cross-platform. E così, dopo aver recensito la versione per PlayStation 3 e Xbox 360 del gioco, a un anno di distanza vediamo come Capcom ha lavorato all'edizione next-gen.
Ultra Street Fighter IV porta su PlayStation 4 la solidità del picchiaduro Capcom, ma con poche novità
Buona la seconda
Il lancio di Ultra Street Fighter IV su PlayStation 4 non è stato, purtroppo, esente da problemi. Nello specifico, diversi utenti hanno riscontrato lag eccessivo durante i combattimenti, diversi glitch e persino qualche bug audio, tanto che gli organizzatori dell'EVO 2015 hanno ripiegato sulla versione Xbox 360 del gioco per evitare problemi ai partecipanti alla celebre competizione. Abbiamo dunque dovuto attendere il rilascio di una patch per effettuare ulteriori test e valutare in via definitiva il prodotto, senza riscontrare per fortuna criticità di tipo tecnico e anzi apprezzando la fluidità e la definizione della grafica a 1080p e 60 frame al secondo, nonché l'opera di bilanciamento effettuata dagli sviluppatori, che risulta abbastanza evidente se avete passato un po' di tempo con le precedenti incarnazioni del picchiaduro Capcom.
Sembra un dettaglio ma non lo è: alcuni personaggi infliggono danni maggiori, altri si sono visti ridimensionare l'efficacia di determinate manovre, mentre particolari come il rimanere al tappeto più a lungo o l'introduzione del Red Focus hanno aggiunto ulteriori risvolti strategici a un gameplay già di per sé solido e convincente, senza dubbio fra i migliori che questo genere videoludico possa annoverare. Certo, tante sfumature possono essere notate e soprattutto sfruttate solo da chi va oltre una fruizione occasionale di questa esperienza, addentrandosi invece nel microcosmo delle combo, delle finte e dei rischi calcolati. Tutte quelle cose, insomma, che distinguono in modo netto un principiante da un giocatore esperto, e che si manifestano in modo spietato durante i match online. A tal proposito, sono rimaste le opzioni di sempre, con la possibilità di effettuare partite veloci (che però spesso "falliscono" il matchmaking), regolare le preferenze su base territoriale per evitare lag eccessivo, accedere a mini-tornei e a divertenti scontri di gruppo. Per quella che è stata la nostra esperienza, il netcode ci è sembrato piuttosto efficiente.
Trofei PlayStation 4
Ultra Street Fighter IV parte dalla lista di Trofei già presenti nelle precedenti edizioni del gioco, aggiungendo nove nuovi achievement Alcuni di essi si ottengono completando la modalità arcade con i vari Rolento, Poison, Hugo, Elena e Decapre senza mai continuare, mentre per sbloccare gli altri bisogna cimentarsi con successo nelle battaglie online, portando a termine determinate azioni.
I cinque dell'Ave Maria
Fatte salve le modifiche al gameplay, non c'è purtroppo di che strapparsi i capelli quando si analizzano le novità di Ultra Street Fighter IV sul fronte dei contenuti. Sì, ci sono più di cento costumi che precedentemente era possibile procurarsi solo acquistando svariati DLC, ma chi presta poca attenzione a questo tipo di orpelli non ne rimarrà impressionato e si dedicherà piuttosto ad approfondire la conoscenza dei cinque nuovi personaggi (nuovi relativamente, come vedremo più avanti), che portano il roster a un totale di ben quarantaquattro combattenti.
La prima del gruppo è Elena, una splendida principessa africana esperta di capoeira, che sa farsi valere in un turbinio di calci e piroette, sebbene alcune manovre la espongano a facili contrattacchi. Abbiamo poi Rolento, lo spietato militare proveniente dal cast di Final Fight (poi riproposto in Street Fighter Alpha), armato di un insidioso bastone e di fastidiosi coltelli da lancio, spesso sfuggente grazie alle sue capriole e pensato senza dubbio per utenti più tecnici, capaci di sfruttarne a dovere il potenziale. Proviene da Final Fight anche Poison, la "donna di strada" dalla lunga chioma rosa, i cui accessori denotano una passione per il bondage ma cui il repertorio si rivela insospettabilmente consistente, adattandosi a svariati approcci. Sempre da Final Fight c'è quindi Hugo, l'omaggio che Capcom aveva voluto fare al leggendario lottatore francese Andre the Giant, che tanta popolarità ha avuto anche in Giappone, specie nella prima parte della sua carriera, dunque prima di approdare alla corte di Vince McMahon. Si tratta naturalmente di un carro armato, che esegue mosse di wrestling più dinamiche rispetto a quelle del buon vecchio Zangief e probabilmente più accessibili anche per chi non possiede un arcade stick. Infine abbiamo Decapre, un nome davvero strano per quella che a tutti gli effetti è un clone di Cammy (un clone vero, narrativamente parlando) seppure con la guerriera inglese condivida solo la fisionomia e non lo stile di combattimento, basato in questo caso sulle manovre a corto raggio e su poche varianti aeree. Qual è il punto? In realtà ben quattro delle cinque new entry, con le rispettive location, sono state "riciclate" dal già citato Street Fighter X Tekken, il che rende inevitabilmente meno interessante l'opera di arricchimento effettuata da Capcom e meno pregiato il pacchetto in termini contenutistici. Il valore del gioco rimane insomma indiscutibile, ma sarebbe forse stato il caso di valutare l'opportunità di un'ennesima riedizione.
Conclusioni
I possessori di PlayStation 4 che non hanno vissuto le varie evoluzioni di Street Fighter IV troveranno senz'altro eccellente il pacchetto Ultra preparato per loro da Capcom, vista la qualità di partenza del prodotto, la ricchezza del roster e il buon numero di modalità. Chi però ha già avuto modo di giocare con una qualsiasi incarnazione di questo picchiaduro a incontri non potrà che storcere il naso di fronte alla scarsità dei nuovi contenuti: quattro personaggi su cinque non sono inediti, scenari inclusi, e c'è dunque ben poco, al di là di qualche elemento di gameplay, a giustificare l'ennesimo acquisto del medesimo titolo. Un mero riempitivo in attesa di Street Fighter V, o almeno è questa la sensazione.
PRO
- Interessanti i risvolti del bilanciamento
- Se non avete grande esperienza con Street Fighter IV, è un must
- Ben quarantaquattro personaggi...
CONTRO
- ...ma in pratica solo uno è davvero nuovo, e si tratta di un clone
- Anche sul fronte tecnico sono tanti i déjà vu
- Difficile giustificare l'acquisto se già possedete un'edizione precedente