Dopo aver analizzato a fondo la versione PC del gioco, della quale potete leggere la nostra recensione cliccando sul seguente link, siamo tornati nuovamente in sella alle due ruote di RIDE, questa volta nella sua versione console, in una sorta di "ritorno alle origini" dato che tutti i nostri test antecedenti al debutto sul mercato, avvenuto su Steam lo scorso 27 marzo, sono stati effettuati su una PlayStation 4 debug. Per l'occasione abbiamo messo alla frusta la versione digitale per Xbox One, che ci ha confermato la bontà complessiva del lavoro svolto dai ragazzi di Milestone, pur mostrando il fianco ad alcune criticità che non le fanno raggiungere i livelli qualitativi di quella per sistemi Windows. Se volete scoprirne il perché non ci resta che augurarvi buona lettura.
Pregi e difetti della versione console di RIDE, la nuova fatica di Milestone
Obiettivi Xbox One
Il racing motociclistico targato Milestone offre i consueti 1000g attraverso 50 obiettivi distinti. Tra i più semplici da raggiungere, da 10g ciascuno, troviamo l'acquisto di una moto di una specifica marca, il raggiungimento dei primi piazzamenti nel World Tour e tutta una serie di "prime volte", come l'accesso a determinati menù, la prima connessione, la prima elaborazione e così via. Tra gli obiettivi da 20g ci sono la conquista di una medaglia d'oro nelle varie modalità di gioco, manovre spericolate da eseguire e piazzamenti nel ranking, mentre a 30g ci sono obiettivi a lungo termine come un tot di moto collezionate nel garage. I tre obiettivi più elevati, da 90g, sono relativi ai crediti da avere in banca (100.000), alle vittorie negli Elite Trophy e al raggiungimento della prima posizione nel World Tour.
Una lunga attesa
Prima di immergerci nell'intima analisi di questa specifica versione facciamo una veloce panoramica delle caratteristiche del gioco, rimandandovi tuttavia alla nostra precedente disamina per una lettura più ricca e approfondita. Come sicuramente saprete, il racing di Milestone rappresenta concettualmente una sorta di Gran Turismo dedicato al mondo delle due ruote, soprattutto per il numero e la varietà di modelli disponibili su licenza, oltre cento tradotti dai principali costruttori mondiali tra i quali troviamo Ducati, Yamaha, Suzuki, Honda, Mv Augusta, Bimota e alcuni marchi peculiari alla stregua dell'Energica. Oltre al copioso garage di motociclette, suddivise in quattro categorie principali, ovvero Naked, Supersport, Superbike ed Historical, a loro volta organizzate per cilindrata, paese d'origine e anno di produzione, sono presenti numerose componenti aftermarket - anch'esse su licenza - per personalizzare nei minimi dettagli sia le due ruote che gli stessi centauri. Il cuore pulsante dell'esperienza è rappresentato dalla modalità World Tour che racchiude oltre duecento eventi, composti da corse singole, gare a squadre, trackday con sorpassi, endurance e sfide contro il tempo.
In tutto sono presenti quindici ambientazioni distinte suddivise in percorsi cittadini (Milano e Miami), Countryside (Galles, Passo dello Stelvio, Sierra Nevada e Kanto) e veri e propri circuiti, come Imola, Sugo e Donington. L'organizzazione di opzioni, eventi e modalità è naturalmente la medesima in tutte le versioni del gioco, tuttavia, come specificato, vi sono alcune sostanziali differenze tecniche tra quelle console e quella per PC. Il primo aspetto che ci ha colpiti in senso negativo su Xbox One sono stati i caricamenti, così lunghi da essere quasi esasperanti, soprattutto quando si avviano gare singole con tutti gli avversari presenti in griglia. Dover attendere circa un minuto e mezzo tra la selezione della moto e il momento effettivo di scendere in pista è davvero troppo e il difetto si presenta anche nel passaggio tra altri menù e schermate, come ad esempio quelle dedicate all'elaborazione della moto e la semplice uscita da una sessione. Considerando che il gioco è anche installato nell'hard disk della console si tratta di attese ingiustificabili, e non a caso un intervento di Milestone per arginare la problematica è richiesto a gran voce dalla community. Del resto From Software è intervenuta prontamente in seguito alle aspre polemiche sui tempi di caricamento di Bloodborne, benché sulle esclusive il margine di ottimizzazione sia sicuramente superiore. Fortunatamente è stato risolto il problema della corruzione dei salvataggi, che ha creato non pochi grattacapo nei primi giorni post lancio; noi comunque non abbiamo mai avuto problemi di questo tipo, anche con la versione PC del titolo. Un'altra differenza sostanziale tra la versione di RIDE per PC e quelle console risiede nel numero di fotogrammi al secondo, rispettivamente fissato a 60 e a 30.
Come specificato più volte, in un racing game di stampo simulativo la fluidità conta molto più che in altri generi nella precisione e nella sensibilità della risposta ai comandi, a maggior ragione in uno velocissimo come RIDE, dove le moto più performanti come le Superbike e i prototipi derivati dalle competizioni raggiungono velocità pazzesche, su tracciati che spingono a continui e repentini cambi di direzione tra pieghe millimetriche e chicane da pennellare. Il passaggio dai 60 fotogrammi al secondo cui eravamo abituati ai 30 non è stato indolore, dato che abbiamo dovuto ricalibrare il nostro approccio al modello di guida pur utilizzando la medesima periferica, ovvero il joypad dell'ammiraglia Microsoft. Ciò nonostante il risultato resta sempre godibilissimo e soprattutto divertente, grazie al lavoro certosino svolto da Milestone nella resa del comportamento delle varie tipologie di motociclette, laddove la distribuzione dei pesi, gli assetti, l'aerodinamica e le prestazioni pure sono tangibili tra i singoli modelli. Naturalmente le soddisfazioni maggiori vengono restituite impostando la fisica su PRO, ma RIDE è apprezzabile anche per la scalabilità del modello dinamico che lo rende adatto ad un'ampia platea di giocatori.
Tra alti e bassi
Benché la versione PC di RIDE non sia particolarmente all'avanguardia sotto il profilo puramente tecnico ha comunque degli assi nella manica, come i bellissimi modelli poligonali delle moto, la maggior parte dei quali derivati dai CAD ufficiali delle case costruttrici, e la resa di alcuni scenari, in particolar modo quelli panoramici come il Kanto in Giappone e le stradine immerse nel verde del Galles del Nord. Com'era lecito attendersi il risultato complessivo è visivamente inferiore su Xbox One, tuttavia i modelli delle motociclette continuano a colpire per la ricercatezza e la cura nei dettagli. Le ambientazioni hanno HDR e illuminazione globale meno coinvolgenti, mentre l'aliasing è sensibilmente più pronunciato, una serie di elementi che, paradossalmente, rende alcuni tracciati Countryside meno attraenti dei circuiti veri e propri, sensibilmente più spogli. Qualche texture meno definita negli elementi di contorno e l'assenza di V-sync, con conseguente comparsa di tearing, sporcano ulteriormente la pulizia dell'immagine, inoltre si notano scatti più o meno fastidiosi che avvengono in particolar modo nei passaggi con parecchi dettagli a bordo pista, come le sezioni urbane di Miami e i villaggi del Kanto. Per quanto concerne animazioni, resa delle collisioni, comparto audio e intelligenza artificiale, quest'ultima particolarmente aggressiva anche a livello di difficoltà intermedio, le versioni del gioco sono praticamente sovrapponibili.
Conclusioni
Unico nel suo genere, longevo, ricco di contenuti e soprattutto divertente, RIDE ci è piaciuto sin dal nostro primissimo incontro, pur essendo migliorabile sotto diversi punti di vista. La versione Xbox One del gioco non raggiunge il livello qualitativo di quella PC a causa di un frame rate dimezzato e barcollante, caricamenti di una lunghezza ingiustificabile e un comparto tecnico generalmente meno impressionante, benché i modelli delle moto restino sempre un bel vedere. Nel complesso, una discreta base da cui partire per la nuova proprietà intellettuale targata Milestone.
PRO
- Buona quantità contenuti...
- Modalità World Tour
- Modelli delle moto
- Divertente
CONTRO
- ...ma pochi tracciati
- 30 fotogrammi traballanti al secondo
- Caricamenti lunghissimi
- Comparto tecnico non propriamente next-gen