La celebrità di cui gode il gioco del calcio lo porta spesso ad andare oltre la sua normale concezione, con undici individui impegnati contro altrettanti componenti di un'altra squadra. C'è chi per esempio ha pensato di sostituire gli esseri umani con macchine alimentate da razzi, come nel caso di Supersonic Acrobatic Rocket-Powered Battle-Cars, uno di quei titoli passati inosservati all'uscita per poi essere riscoperto in un secondo momento. Il precedente lavoro di Psyonix è stato una vera e propria chicca, soprattutto per il livello di divertimento offerto dalle sue dinamiche folli: il gioco vedeva infatti come protagoniste delle piccole automobili, impegnate a disputare una partita di calcio. Da allora, ci sono voluti ben sei anni prima di vedere il team con base a San Diego riprovarci di nuovo con Rocket League, a lungo desiderato da tutti coloro che hanno avuto modo di apprezzare il primo esperimento datato 2009: per l'occasione, il team di sviluppo ha deciso saggiamente di usare un nome più semplice, senza però alterare la sostanza del gioco conosciuto su PlayStation 3. Rocket League è arrivato pochi giorni fa in versione definitiva sia su PC che su PlayStation 4, dove Sony lo ha inserito tra i titoli gratuiti destinati agli abbonati a PlayStation Plus, motivo per il quale la fatica di Psyonix rappresenta una ghiotta preda soprattutto per i possessori della console. Noi non ce la siamo fatta scappare, disputando un bel numero di partite sia online che offline: vediamo insieme com'è andata.
Rocket League è quanto di più divertente si possa trovare in questa estate su PC e PlayStation 4!
Divertimento per tutti
Come già accennato, Rocket League cambia poco rispetto a Supersonic Acrobatic Rocket-Powered Battle-Cars: le sue meccaniche fondono insieme calcio e motori, unendoli in un mix dal divertimento esplosivo. Nel dettaglio, i giocatori controllano delle piccole automobili, più o meno delle dimensioni di una macchina radiocomandata, impegnate in una partita dove vince naturalmente chi segna più reti, con ricorso al golden gol in caso di parità dopo i cinque minuti di durata regolamentare.
Come nel calcio, le squadre sono impegnate su un rettangolo di gioco con due porte, dove non esistono linee laterali: il campo si sviluppa infatti anche in altezza, con alte barriere ai lati dove far rimbalzare la palla o correre con la propria macchina. I match a disposizione sono di vario tipo: si va infatti dalla sfida a singolar tenzone in 1 contro 1 fino al caos del 4 contro 4, passando per tutte le soluzioni intermedie. Il giocatore può scegliere quale tipologia preferire, decidendo anche se darsi alle partite online oppure offline: un valore aggiunto da non trascurare, considerando che la natura competitiva di Rocket League suggerirebbe un gioco rigorosamente multigiocatore. Alla classica partita amichevole si aggiunge anche la modalità stagione, dove il giocatore può entrare a far parte di un team affrontando un intero campionato contro squadre controllate dall'intelligenza artificiale, così come i propri compagni di squadra. Restando offline, possiamo anche passare dalla modalità allenamento, affinando la nostra tecnica con una sessione libera o con una dedicata a un ruolo particolare: il training dei portieri ci metterà per esempio di fronte ad alcuni sparapalloni per insegnarci a parare, mentre in attacco bisognerà colpire palle a varie altezze per migliorare le proprie abilità di tiro al volo. Passando online, si può scegliere se disputare un match solo per la gloria o prendere parte a una partita classificata, attraverso la quale accumulare punti per entrare nelle leaderboard di Rocket League. Ogni partita effettuata permette al giocatore di sbloccare un elemento estetico per la propria automobile, personalizzabile in tutti i suoi aspetti: dalla forma al colore, passando per ruote e orpelli vari con cui rendere unico il look della macchina. È bene notare comunque che si tratta di una serie di modifiche prettamente estetiche, visto che per garantire l'equità della gara non è possibile ottenere alcun elemento che renda una macchina differente dalle altre: una chiara scelta di Psyonix per puntare al mondo degli eSport.
Server e surriscaldamento
La dura legge dei lanci online ha colpito Rocket League, i cui server sono esplosi in malo modo dopo l'uscita. La situazione sta tornando alla normalità e già le cose vanno molto meglio, ma in alcune ore del giorno potrebbe capitare di trovare qualche disservizio di troppo. Un problema che abbiamo riscontrato direttamente riguarda inoltre il surriscaldamento della PlayStation 4 all'interno dei menu del gioco: Psyonix è già al corrente e un fix dovrebbe arrivare presto, nel frattempo il consiglio è di chiudere Rocket League prima di allontanarsi dalla console per un'eventuale pausa.
Trofei PlayStation 4
Rocket League conta in totale 36 trofei, dei quali 1 platino, 5 oro, 10 argento e 20 bronzo. La maggior parte di essi riguarda la prestazione del giocatore durante la partita, con elementi epici come 6 gol segnati in un singolo match. Gli altri trofei sono legati al completamento delle modalità di gioco e allo sblocco degli elementi di personalizzazione.
Razzo d’inizio
Il sistema di controllo di Rocket League è concepito per essere tanto essenziale quanto efficace, facile da comprendere ma da padroneggiare solo nel lungo periodo, arrivando dopo un certo numero di partite a compiere spettacolari mosse col pallone. I comandi base sono quelli che ci si aspetterebbe da un gioco di corse arcade, accompagnati da altri due elementi che donano al gioco il suo alto tasso di spettacolarità. Troviamo infatti un tasto per saltare, da usare per effettuare sforbiciate e altre acrobazie, affiancato da un turbo da raccogliere sul campo:
in questo caso, Rocket League diventa anche un po' Destruction Derby, visto che dopo aver raggiunto una certa velocità diventa possibile far esplodere le auto avversarie entrando in contatto con loro, rendendole così indisponibili per alcuni secondi. Pochi tasti quindi, che richiedono però una buona dose di tempismo per impattare col pallone al momento giusto se si vuole essere utili alla squadra. Ogni azione portata a compimento con successo offre un livello di soddisfazione assoluto, sia essa una parato o un tiro in porta vincente dopo essere magari partiti in contropiede dalla zona davanti alla propria porta. In multiplayer Rocket League dà sicuramente il meglio di sé, anche grazie allo split screen al quale ricorrere per sessioni casalinghe, ma c'è comunque da dire che l'intelligenza artificiale della modalità offline offre un buon modo per passare il tempo. È impossibile pareggiare l'imprevedibilità offerta dalla presenza di altri esseri umani all'interno della partita, ma i compagni controllati dalla CPU fanno un buon lavoro sia in attacco che in difesa, così come la squadra avversaria offre un grado di sfida ben proporzionato ai tre diversi livelli di difficoltà selezionabili dalle opzioni. Tutto quanto descritto finora varrebbe poco se Rocket League non potesse vantare anche un'ottima fisica, che rende la giocabilità di questo titolo libera da problemi tecnici. Graficamente, il gioco presenta un buon livello di dettaglio, con parti d'erba visibili in modo separato e una buona varietà di elementi di personalizzazione di cui abbiamo già parlato. Per i campi da gioco si sarebbe forse potuto fare qualcosina in più in termini di diversità, mentre i 60 frame al secondo calano raramente solo nelle partite in cui compare anche la pioggia. Ottimo il comparto audio, diviso tra gli effetti speciali che mescolano alla perfezione il rumore dei motori con quelli classici degli stadi, e una colonna sonora nei menu composta dal sound designer Mike Ault.
Conclusioni
Rocket League può essere il gioco di questa estate, e anche di più. Le sue dinamiche lo rendono adatto a chiunque sia alla ricerca di un videogioco in grado di garantire puro divertimento, ma questo non significa che al suo interno non compaiano elementi atti ad aumentare il tasso tecnico richiesto. Gli unici dubbi al momento riguardano la durata nel lungo periodo, visto che i contenuti potrebbero alla lunga stancare: in questo caso, dovranno essere i ragazzi di Psyonix a mantenere vivo l'interesse, puntando al mondo degli eSport per la sua consacrazione.
PRO
- Divertimento allo stato puro
- Semplice da imparare, difficile da padroneggiare
- Ottimo in multiplayer, buono anche in singolo
CONTRO
- Contenuti da ampliare
- Telecamera non sempre impeccabile
- Matchmaking lento nelle fasi di picco