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Il viaggio continua su PlayStation 4

Abbiamo provato Journey a distanza di tre anni, sull'attuale console di Sony

RECENSIONE di La Redazione   —   21/07/2015
Journey
Journey
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Poco più di tre anni or sono Journey ha rappresentato una delle vette più alte mai raggiunte dai titoli disponibili per PlayStation Network, sia in termini di vendite che per riscontro di critica e giocatori. Terza opera del team di sviluppo indipendente Thatgamecompany e visione ultima in termini narrativi e visivi, prima di concludere il rapporto con Sony e dedicarsi ad un nuovo progetto auto-pubblicato del quale non conosciamo ancora piattaforma e nome. Un gioco non per tutti, come spesso accade per titoli che regalano un'esperienza introspettiva e intensa, poco incline all'azione e con una longevità parecchio limitata in relazione al prezzo di acquisto. Un prodotto, però, che se nelle proprie corde riesce a regalare un'esperienza memorabile che lascia davvero soddisfatti, come è capitato a noi in fase di recensione. A distanza di tre anni Sony ha deciso di portare il titolo originale anche su PlayStation 4, affidando la conversione a Tricky Pixels assieme a leggere modifiche per quanto riguarda il comparto tecnico. C'è di buono che il gioco risulta gratuito per chi ha già comprato la versione originale in digitale, mentre per i nuovi acquirenti il prezzo è fissato a circa 15 euro per il download, oppure 12 euro se si è iscritti al servizio Plus, fino al 27 luglio.

Abbiamo provato Journey, a distanza di tre anni, nella "nuova" versione per PlayStation 4

Trofei PlayStation 4

Journey mette a disposizione gli stessi 14 trofei del titolo originale ma da affiancare in gamertag, legati alla scoperta dei segreti presenti all'interno del gioco, alle pitture rupestri e all'interazione con altri giocatori online. Pochi ma buoni comunque, sicuramente un incentivo a rigiocare il titolo per apprezzarne tutte le sue sfaccettature.

Le stesse emozioni di allora

Per sapere cosa pensiamo nel dettaglio di Journey vi rimandiamo alla recensione del titolo originale, anche perché il nostro giudizio non è mutato di una virgola né il gioco è invecchiato data la sua particolare natura; in questo nostro articolo ci concentriamo invece su aspetti puramente tecnici e su un paio di note aggiuntive.

Il viaggio continua su PlayStation 4
Il viaggio continua su PlayStation 4

A differenza dell'originale, Journey su PlayStation 4 è dotato di una risoluzione pari a 1080p e di una fluidità ancorata a 60 fotogrammi per secondo, in aggiunta alla rimozione del Motion Blur, senza alcun impatto sulle prestazioni. L'immagine è quindi ancora più definita (anche se bisogna dire che l'effetto mosso del Motion Blur può essere più apprezzabile in taluni contesti) e il risultato è quello di un comparto grafico che mette ancora di più in evidenza l'eccellente lato artistico del gioco, esaltato dal tratto morbido, dai giochi di luce e dalla realizzazione della sabbia, con un'immagine che adesso scorre in maniera ancora più fluida rispetto al passato. Sia ben chiaro, l'impatto è simile - contestualizzato - a quello del titolo originale, e questo è un bene perché rimane uno dei punti di forza della produzione, assieme alla colonna sonora semplicemente magistrale realizzata da Austin Wintory, che abbiamo visto all'opera anche in The Banner Saga e The Order: 1886. Nella nuova prova del titolo su PlayStation 4 abbiamo avuto modo di giocare quasi tutta l'avventura assieme a un altro giocatore, incontrato per caso durante la partita secondo un'impostazione già vista ad esempio nei Souls di From Software, in questo caso senza nemmeno il nome del proprio compagno. L'unica forma di interazione era possibile mediante il tasto cerchio, allo scopo di emettere un suono in un linguaggio incomprensibile utile ad esempio per attirare l'attenzione o invitarlo a seguirci, segnale interpretabile secondo il suo libero arbitrio. Un espediente che ci ha permesso di apprezzare ancora maggiormente il linguaggio visivo scelto da Thatgamecompany per il proprio gioco, sublimato da alcune figure che abbiamo disegnato sulla sabbia prima di concludere assieme l'avventura, una sorta di sigillo per averla vissuta assieme. Come detto già al tempo, Journey ha come unico piccolo/grande difetto quello della sua brevità: il nostro viaggio si è concluso attorno alle due ore, una durata davvero bassa anche in relazione al prezzo, soprattutto perché sarebbe potuta continuare senza allungare eccessivamente il brodo. Due ore bellissime, emozionanti, estasianti e diverse dal solito... ma pur sempre due ore, un elemento da tenere in considerazione se non si è disposti ad immergersi completamente nel titolo e nell'idea di narrazione realizzata dallo sviluppatore californiano.

Conclusioni

Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 14,99 €
Multiplayer.it
ND
Lettori (12)
8.1
Il tuo voto

All'epoca della recensione per PlayStation 3 siamo stati molto combattuti nel decidere in che maniera giudicare un prodotto come Journey. Alla fine hanno prevalso (soggettivamente, sia chiaro) il cuore e le sensazioni provate dopo aver portato a termine l'avventura tutta d'un fiato e poi più volte, in seguito. Journey è un viaggio che va a colpire i sensi, ammalia e rapisce perché propone un'atmosfera e un impianto artistico raramente visti in un videogioco, riesce a trasmettere a chi lo gioca la "fatica" del protagonista principale nel raggiungere la sua agognata meta. Il vento, la sabbia, le luci e i colori sono proposti con una morbidezza e un senso estetico fuori dal comune, che assieme ad una colonna sonora azzeccata ed evocativa completano un contesto che non può far altro che portarci a consigliare caldamente un'esperienza del genere. È indubbio però constatare il fatto di essere rimasti non poco delusi una volta appurata la durata del titolo, il cui filo conduttore sarebbe potuto estendersi tranquillamente il doppio del tempo, ad esempio, senza minare in maniera decisiva tale beltà e le peculiarità che lo contraddistinguono. Il voto che vedete è per chi non ha mai giocato il titolo, seguendo un giudizio che non è mutato nel corso di questi tre anni; il cross-buy mitiga sul nascere ogni discorso su quale delle due versioni è più appetibile mentre per un'analisi squisitamente tecnica possiamo affermare che l'arrivo su PlayStation 4 non ha portato a grossi miglioramenti tecnici se non quelli "dovuti" dalla maggior potenza di calcolo a disposizione, senza una vera e propria opera di restauro.

PRO

  • Artisticamente incredibile
  • Colonna sonora eccezionale
  • Si porta a termine con estrema soddisfazione
  • Non è invecchiato di una virgola...

CONTRO

  • ...ma non aspettatevi grossi potenziamenti tecnici dalla versione PlayStation 4
  • Non è adatto a chi quantifica i soldi spesi con un minimo sindacale di ore giocate
  • Deluderà chi preferisce il gameplay vero e proprio alle emozioni suscitate