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The Swindle, recensione

Size Five Games ci catapulta tra i fumi di una Londra vittoriana alternativa, affidandoci una difficile missione

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   13/08/2015
The Swindle
The Swindle
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L'intuizione alla base di The Swindle è indubbiamente affascinante. Parliamo infatti di un action platform a prevalenza stealth, dotato di un'ambientazione steampunk: una Londra alternativa di metà Ottocento. Nel gioco controlliamo un piccolo esercito di abili ladri e il nostro obiettivo è quello di svaligiare una serie di ambientazioni, mettere da parte un gruzzolo consistente e impiegarlo per acquisire abilità sempre nuove.

The Swindle, recensione

La missione finale che avremo il compito di portare a termine si preannuncia infatti molto difficile: Scotland Yard sta per attivare un dispositivo di sorveglianza che potrebbe mettere la parola "fine" alle nostre sortite notturne, il Basilisco del Diavolo, e per impedire che ciò accada dovremo agire entro cento giorni e rubare l'apparecchio prima che entri in funzione. La trama viene appena accennata durante l'introduzione, dopodiché ci si ritrova nella base-mongolfiera della gilda con la possibilità di consultare un computer per accedere ai potenziamenti, man mano più costosi, o di entrare nella capsula-razzo per lanciarsi verso una delle cinque zone della città, da sbloccare gradualmente attraverso l'acquisto di specifici upgrade. Le mappe sono caratterizzate dalla presenza di guardie, trappole e sistemi d'allarme man mano più sofisticati, ma la loro connotazione cambia da tentativo a tentativo, visto che vengono generate da un sistema procedurale. Lo stesso che si occupa di cambiare aspetto e nome del ladro di cui vestiamo i panni nel momento in cui viene eliminato nel mezzo dell'azione, consumando dunque uno dei cento tentativi prima del game over "vero", quello che ci porterà a ricominciare tutto da capo.

The Swindle è un platform a base stealth molto interessante e bello da vedere, ma con qualche limite

Silence is easy

I presupposti del titolo targato Size Five Games appaiono dunque solidi e, al di là di un impatto iniziale un po' ruvido (dovuto per lo più alla mancanza di tutorial e indicazioni che costringono a provare in prima persona ogni manovra e ogni operazione per capire di che si tratta), il concetto di sfidare la sorte in ogni stage, portare a casa quanto più denaro possibile, investirlo per diventare più abili e poi tornare alla carica è affascinante.

The Swindle, recensione

Non c'è crafting e non c'è bottino (a parte il denaro, s'intende), ma il senso della progressione appare netto ed evidente, il che sprona a tentare e ritentare, magari svaligiando gli edifici solo in parte per poter mettere la somma ottenuta al sicuro ed evitare di perderla qualora si dovesse far scattare qualche allarme, eventualità che ci farebbe finire tramortiti dalle forze di polizia giunte sul posto e vanificherebbe la prestazione svolta fino a quel momento (in un coro di esplosive imprecazioni, ovvio). Il calcolo del rischio è uno degli elementi che fanno parte del gameplay di The Swindle, di pari passo con quanto descritto finora, vale a dire la continua ricerca del potenziamento che possa consentirci di effettuare l'hacking delle casse o dei sistemi di sicurezza, aprire porte blindate o resistere a cadute da una certa altezza, effettuare doppi e tripli salti e riuscire a rimanere aggrappati ai muri per evitare di precipitare o di farci notare dai nemici. Ma le abilità disponibili sono davvero numerose e ognuna di esse aggiunge qualcosa all'esperienza, disegnando il quadro di un gameplay che si fa sempre più sfaccettato e complesso, mentre prendiamo confidenza con i meccanismi che regolano l'aspetto stealth per sfruttarli a nostro vantaggio.

Come si cambia...

Come accennato in precedenza, gli scenari cambiano di partita in partita attraverso un sistema procedurale. Si tratta da un lato di una feature interessante, in grado di aumentare non poco la varietà di una campagna che altrimenti rimarrebbe fossilizzata su cinque mappe fisse e immutabili; dall'altro chiude le porte a un fattore che pure avrebbe potuto far parte del pacchetto, cioè la memorizzazione delle minacce o dei nemici per approntare una strategia attraverso prove ed errori.

The Swindle, recensione

No, gli sviluppatori hanno pensato che un approccio basato sulla casualità, sull'adattarsi immediatamente a situazioni differenti, cercando ogni volta di trarne il meglio, si ponesse come una scelta migliore. Potremmo anche essere d'accordo, non fosse appunto per la casualità con cui il sistema procedurale piazza bottini e nemici, sfidando talvolta le leggi del buonsenso oppure, di contro, ponendoci di fronte a una sfida molto banale, senza soluzione di continuità. Rimane tuttavia una forte caratterizzazione delle location, sostanzialmente diverse l'una dall'altra per i nemici e le trappole al loro interno, nonché per il numero di bottini e per la loro entità. L'elemento stealth è stato implementato in maniera piuttosto lineare, con le guardie che "vedono" entro un range ben indicato sullo schermo da un fascio di luce gialla, il che significa che dovremo aprire o chiudere porte, nasconderci e, soprattutto, colpire sempre e comunque alle spalle per mettere fuorigioco il robot di turno e proseguire nell'esplorazione.

...per non morire

La realizzazione tecnica di The Swindle è ottima, sia per quanto riguarda la grafica che il sonoro. Non abbiamo apprezzato fino in fondo le animazioni, ma si tratta di una scelta precisa, di uno stile "marionetta" che fa il paio con un design degli scenari e dell'effettistica davvero interessante e particolare, fattore questo tutt'altro che scontato di questi tempi.

The Swindle, recensione

Le musiche riescono inoltre a sottolineare con efficacia le situazioni più difficili e ad aumentare la tensione, ad esempio quando scatta un allarme e doppiamo lasciare rapidamente lo stage per mettere al sicuro quanto raccolto fino a quel momento, prima che sia troppo tardi. Tutto bene, dunque? Purtroppo no, in quanto due aspetti dell'esperienza ci hanno lasciati perplessi. Il primo è il bilanciamento della difficoltà, che appare generalmente duro ma soggetto a svarioni dovuti alla natura procedurale dei livelli, con situazioni pressoché impossibili che si alternano a vere e proprie passeggiate di salute, queste ultime però piuttosto rare. Il costo esorbitante dei potenziamenti, fondamentali per poter sbloccare tutte le mappe e, soprattutto, disporre delle abilità minime per poterle affrontare, costringe poi a un vero e proprio grinding sugli stage iniziali, nello specifico il secondo e il terzo. Il secondo problema, forse ancora più grave, è la scarsa precisione dei controlli, in particolare considerando le prestazioni che ci vengono richieste per poter completare le missioni. Capita troppo spesso che il personaggio si appiccichi sui muri anziché semplicemente saltare, vanificando il momento perfetto per portare un attacco, magari dopo diversi secondi di attesa perché la situazione diventasse favorevole, e allo stesso modo sia i salti che l'azione di aprire e chiudere le porte non producono sempre i risultati voluti, dando vita anche a game over ingiusti e dunque molto, molto frustranti.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: AMD FX 8320
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970 Jetstream
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 10

Requisiti minimi

  • Processore: da 2,4 GHz
  • Scheda video: NVIDIA GeForce 8800
  • Memoria: 4 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 7

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 14,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (1)
6.3
Il tuo voto

The Swindle è un action platform a base stealth molto interessante, artisticamente gradevole e dotato di una struttura davvero solida che parte da una serie di elementi (la connotazione survival dell'arco temporale, l'acquisizione di nuove abilità, lo sblocco dei livelli) e li miscela molto bene con il sistema procedurale degli scenari, in grado di offrire sfide sempre nuove e diverse, seppure talvolta mal bilanciate. A tarpare le ali al gioco sono purtroppo la mediocre risposta ai comandi, che origina spesso e volentieri morti ingiuste, facendo volare alte le maledizioni, e un bilanciamento della difficoltà un po' troppo rigido, specie quando si tratta di ottenere nuovi upgrade e si finisce in un vicolo cieco fatto di grinding e tentativi accennati che finiscono per banalizzare lo spirito dell'esperienza.

PRO

  • Struttura solida e affascinante
  • Bel setting, artisticamente validissimo
  • Tante abilità, tanti nemici, livelli sempre diversi

CONTRO

  • Bilanciamento della difficoltà incerto
  • Scarsa precisione dei controlli
  • Può essere davvero molto frustrante