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Lifting post apocalittico

Siamo tornati a sfidare il deserto di Wasteland 2 per scoprire le novità dell'edizione Director's Cut

RECENSIONE di Mattia Armani   —   12/10/2015
Wasteland 2: Director's Cut
Wasteland 2: Director's Cut
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La Director's Cut di Wasteland 2 segna l'arrivo dell'RPG inXile Entertainment sulle console di nuova generazione e punta a rifinire un titolo che ha saputo sorprendere non per l'innovazione o per il carico tecnico ma per la capacità di riproporre con efficacia una formula d'altri tempi come ben espresso nella nostra recensione. Tonnellate di testi, combattimenti a turni sul filo del rasoio, carenza di proiettili, scelte morali, abilità in abbondanza, ostacoli di ogni genere, un team di personaggi estremi da tenere a bada e trappole piazzate un po' ovunque sono il sale di un gioco di ruolo impegnativo, lungo, spesso lento e quasi mai condiscendente col giocatore. È quest'ultimo che deve leggere, esplorare minuziosamente e scegliere la strada da percorrere attraverso un arido deserto radioattivo che attraversa Arizona e California, dosando l'acqua e decidendo verso quale chiamata dirigere il proprio gruppo di ranger che ha l'ingrato compito di fronteggiare pazzi, predoni, crisi politiche e fazioni sempre più pericolose e potenti. E prendere una strada, partecipare a un evento o compiere una scelta si traduce in cambiamenti importanti che esaltano il ruolo del giocatore. In sostanza, Wasteland 2 ha tutto quello che serve per sedersi nel pantheon dei grandi giochi di ruolo classici nonostante l'evidente mancanza di rifiniture soprattutto in relazione al comparto tecnico. Ma la grafica, il cui cambiamento più evidente è relativo ai modelli di personaggi e mostri, non è l'unica novità di questa Director's Cut che tra l'altro arriva in forma di update gratuito per chi ha già acquistato Wasteland 2 su PC.

La versione riveduta e corretta di Wasteland 2 promette un'esperienza ancora più intensa e coinvolgente

La bellezza non è tutto

Purtroppo Wasteland 2: Director's Cut non ci porta l'adattamento ufficiale in italiano (realizzato in in combinazione con gli utenti per quanto riguarda la versione PC del titolo base) ma ci porta diverse novità come il passaggio alla versione 5 del motore Unity. Superata l'introduzione ci troviamo finalmente in gioco, la telecamera si alza per inquadrare i nostri personaggi ed eccoci di fronte al nuovo Wasteland 2 che grazie a effetti e modelli nuovi di pacca risulta indubbiamente meno rozzo e più gradevole dell'originale. Ma il cambiamento non è di certo travolgente. L'illuminazione è migliorata e i modelli decisamente più definiti stonano meno rispetto ai particolari più curati dello scenario ma Wasteland 2, nonostante le coperture distruttibili che fanno più gioco al gameplay che alla resa grafica, resta un titolo modesto e non particolarmente ispirato dal punto di vista stilistico senza contare la mappa di viaggio che è ancora un pugno in un occhio. Per fortuna, come abbiamo anticipato, le migliorie tecniche sono solo una delle novità di questa edizione speciale che ci porta il doppiaggio di 8000 righe di dialogo, migliora il sistema di combattimento, aggiunge diversi talenti e adatta l'interfaccia al pad.

Lifting post apocalittico

Ed è qui che ci scontriamo con un primo problema. Wasteland 2 è un titolo nato per il mouse che su console deve adattarsi a un sistema di controllo completamente diverso. Controllare i personaggi fuori combattimento, semplicemente muovendo lo stick, è più comodo ma la selezione automatica degli oggetti non funziona bene soprattutto quando gli elementi interattivi che ci circondano sono parecchi. Per il resto le cose vanno decisamente meglio anche se la gestione automatica di alcuni aspetti del combattimento può dare qualche problema ed è per questo che è sempre bene controllare che la modalità del personaggio sia quella di movimento o di tiro prima di dare il via all'azione in modo da evitare di riempire di piombo i compagni o correre in mezzo a un'orda di rane giganti inferocite. Il tasto X permette di ricaricare rapidamente le armi mentre Y consente di esaminare e di passare il turno con la possibilità di risparmiare unità di tempo che si aggiungeranno a quelle del turno successivo fino al raggiungimento del tetto massimo possibile. Il menù dei personaggi, navigabile con grilletti e dorsali, include tutto, dall'inventario, alla scheda potenziabile dei personaggi, alla finestra di acquisto dei perk, alle skill e al diario. Premere lo stick sinistro consente di cambiare la modalità di utilizzo dello stesso che può essere usato per ruotare e avvicinare la telecamera o per spostarla in modo da studiare una zona e, infine, cambiare le dimensioni della finestra di dialogo. Invece il grilletto destro attiva la modalità di tiro e quello sinistro permette di scegliere la skill con cui interagire con un oggetto.

Obiettivi Xbox One

Escludendo un paio di segreti da scovare e qualche achievement cumulativo, la maggior parte degli obiettivi è legata alla storia e alle varie scelte possibili di un titolo decisamente lungo e articolato che non permette di ottenere tutti gli achievement in una sola partita. In sostanza per ottenere tutti i mille punti in palio è richiesto un generoso investimento in termini di tempo.

Headshot!

Wasteland 2: Director's Cut colma una delle più grosse lacune rispetto ai primi due Fallout introducendo un sistema chiamato Precision Strikes che permette di mirare a una specifica parte del corpo dei nemici. La percentuale di probabilità di colpire è ovviamente inferiore ma un colpo alla testa causa più danni e può stordire mentre un centro alle gambe può azzoppare l'avversario garantendoci un vantaggio da non sottovalutare in un titolo piuttosto difficile da affrontare. D'altronde anche se alcuni incontri sono stati ripensati e i tiri di precisione aumentano il bilanciamento dell'esperienza, il livello di difficoltà, soprattutto nelle prime ore di gioco, resta molto elevato e la composizione del party è decisiva per riuscire a cavarsela. Senza un personaggio abile nel commercio gli scambi sono problematici, senza uno scassinatore è necessario sfondare ogni porta col rischio di far scattare trappole e senza un cecchino preferibilmente piazzato in posizione elevata i combattimenti possono farsi decisamente tosti.

Lifting post apocalittico

Ogni skill è vitale per un titolo il cui retaggio evidente è quello di Fallout a partire dal gameplay passando per il design ma è meno clemente nei confronti del giocatore tanto che a pochi minuti dall'inizio del gioco può capitare di sbagliare strada e incontrare morte certa. Quello voluto con tenacia e decisione da Brian Fargo è un gioco di ruolo duro, lungo e difficile, carico di dettagli di cui tenere conto, zeppo di testi e pieno di dialoghi piuttosto importanti per capire quello che sta succedendo intorno a noi. Un titolo che si è privato di un vero e proprio sistema stealth ed è costruito per consentire infiltrazione e avvicinamento senza fornire al giocatore troppi strumenti per ingannare i nemici e alterare il livello di sfida. E per fortuna il bilanciamento e l'arrivo del titolo su console non cambiano l'importanza di questi fattori tutti voluti e difesi a spada tratta da inXile. Il succo, in sostanza, non cambia, inclusa la controversa impossibilità di uscire dal combattimento che può mettere in crisi anche i giocatori più smaliziati anche se, questo va detto, costringe il giocatore a valutare bene ogni passo e rende l'esperienza ancora più intensa. Inoltre con l'aumentare del livello dei personaggi le cose si fanno più bilanciate ma è innegabile che le prime ore di gioco possano essere un vero incubo ed è per questo che la personalizzazione dei ranger, purtroppo povera di scelte estetiche, è una possibilità davvero preziosa. Creare una squadra versatile e variegata aumenta esponenzialmente possibilità e varietà del gameplay in un titolo che come il primo Wasteland e i due Fallout bidimensionali concede molta importanza alle dinamiche ruolistiche. Dinamiche che si traducono nella possibilità di scegliere l'approccio con cui affrontare una nutrita gamma di situazioni che include rapporti con gli altri personaggi, importanti dialoghi influenzati da perk e caratteristiche, allarmi, esplosivi, ascensori, computer, dispute, bombe atomiche, cannibali, scorpioni giganti e tutto quello che ci si aspetta da un titolo post nucleare targato Brian Fargo.

Conclusioni

Versione testata Xbox One
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
8.6
Lettori (9)
7.0
Il tuo voto

Pur non stravolgendo l'esperienza, soprattutto dal punto di vista tecnologico, la Director's Cut di Wasteland 2 porta novità importanti. Il doppiaggio, forte di testi di qualità, conferisce spessore all'esperienza, i nuovi talenti aumentano la già elevata personalizzazione della squadra e l'aggiunta dei colpi mirati colma una delle lacune maggiori del titolo rispetto a Fallout. Purtroppo dal punto di vista delle rifiniture tecniche ci saremmo aspettati qualcosa di più, la mancanza dell'italiano può essere un problema per molti e l'interfaccia ridisegnata per il pad non funziona sempre al meglio ma questa edizione speciale rappresenta un importante passo in avanti per un'esperienza che dal punto di vista ludico è decisamente buona.

PRO

  • Il potenziamento del doppiaggio aumenta notevolmente il coinvolgimento
  • Il sistema Precision Strike aumenta il bilanciamento e la profondità del combattimento
  • La versione console non si piega a compromessi escludendo il sistema di controllo

CONTRO

  • Il comparto tecnico non è il piatto forte
  • Diversi modelli sono decisamente poco ispirati
  • Con il pad risulta più macchinoso