Se all'inizio di quest'anno non avete avuto l'occasione di giocare a The Escapists, vi siete persi un titolo abbastanza unico nel suo genere. Sviluppato da Mouldy Toof Studios sotto l'ala protettrice di Team17, il gioco ci ha messi infatti nei panni di un carcerato, impegnato a pianificare una via di fuga dalla propria prigione. Tra i suoi punti di forza trovavamo la presenza di meccaniche di gameplay abbastanza profonde, che garantivano al giocatore una libertà pressoché totale per mettere in atto il proprio piano d'evasione: come raccontato nella nostra recensione, The Escapists riusciva così a piacere anche grazie a uno stile grafico pixelloso e carino, nonostante ci fosse qualche difetto di progettazione piuttosto evidente. In quanto consapevoli delle caratteristiche di The Escapists, non nascondiamo di aver inarcato un po' il sopracciglio nel sentire parlare dell'accordo per la realizzazione di un nuovo titolo di questa "serie", dedicato all'universo di The Walking Dead: se volete sapere in che modo gli zombie si sono potuti sostituire ai secondini del gioco originale, non dovete fare altro che continuare a leggere.
Avete voglia di evadere dai soliti zombie? The Escapists: The Walking Dead è qui per voi!
Non ci siamo già visti?
The Escapists: The Walking Dead attinge a piene mani dalla licenza del fumetto, ripercorrendone in primis la struttura narrativa. La serie di edifici di detenzione che ci ospitavano nel gioco originale è stata infatti accantonata, per portare chi è davanti allo schermo in alcuni dei luoghi che i lettori del comic - ma anche gli spettatori della serie televisiva - non faranno fatica a riconoscere: la fattoria di Hershel Greene, la prigione, Woodbury e Alexandria.
Un totale di quattro livelli, più quello che fa da (breve) introduzione e tutorial: in questo caso ci troviamo nell'ospedale in cui il protagonista, Rick Grimes, si risveglia all'inizio di tutta la storia, dopo essere stato colpito da un proiettile prima dell'apocalisse zombie. Da qui, per tutto il resto di The Escapists: The Walking Dead, ci ritroveremo a vestire i panni del vice-sceriffo, impegnato come sempre a gestire le faccende del gruppo di sopravvissuti che lo accompagna: anche in questo caso i fan della serie troveranno diversi nomi conosciuti, tra i quali Glenn, Michonne, Tyreese, Maggie e altri ancora. Come dicevamo, il primo vero livello è la casa di campagna dove il gruppo finisce in seguito al colpo di fucile sparato da Otis a Carl: se conoscete The Walking Dead saprete sicuramente di cosa stiamo parlando, mentre in caso contrario sarà normale non capire un'acca né in questa recensione, né nel gioco. Pur raccontando la storia del fumetto con alcuni intermezzi tra una "prigione" e l'altra, The Escapists: The Walking Dead infatti non fa mistero di porre come presupposto la passione per il fumetto creato da Robert Kirkman, senza la quale sembra piuttosto difficile che un prodotto come questo possa interessare.
Obiettivi Xbox One
The Escapists: The Walking Dead conta 19 obiettivi in totale. Alcuni di essi riguardano come prevedibile il completamento dei vari livelli, ai quali si aggiungono altri achievement simili ottenuti però in condizioni particolari. Altri obiettivi poi sono legati al sistema di crafting e all'interazione con gli zombie, incoraggiando l'esplorazione come nel caso del premio per la raccolta di tutti e dodici gli albi del fumetto nascosti all'interno dei luoghi dove ci ritroviamo a muovere il nostro Rick Grimes pixelloso.
Routine quotidiana
L'esigenza di avvicinare The Escapists alla storia di The Walking Dead modifica anche il fine ultimo delle ambientazioni nelle quali ci troviamo, rendendole più simili a degli obiettivi piuttosto che a una semplice fuga.
Mantenendo l'esempio della fattoria, il punto cruciale sarà fornire agli altri membri del gruppo un'arma con la quale affrontare gli zombie presenti nel famoso granaio di Hershel, dietro il quale si cela la strada per raggiungere il camper e spostarsi verso un altro luogo. Nella sua ossatura, tuttavia, The Escapists: The Walking Dead continua ad assomigliare al gioco originale, riproponendo la formula della routine giornaliera composta da cicli che partono dall'appello mattutino per finire con la ritirata a letto generale, passando per i tre pasti, le ore di lavoro e la gestione del tempo libero. Ci sono casi in cui le dinamiche del gioco originale riescono ad adattarsi bene alla nuova ambientazione, ma in generale esse risultano un po' forzate in un mondo dove non compaiono secondini a sorvegliarci e a imporci il da farsi. Il capo, in questo caso, siamo noi, e non ci sarà quindi nessuno a punirci o a perquisirci nel caso in cui svolgiamo attività sospette durante l'ora del pranzo. Mancare un appello o non effettuare il compito del giorno porterà però ad aumentare una specie di indice di minaccia zombie, espresso in percentuale: quanto più grande diventa quest'ultima, maggiori sono le probabilità di ritrovarsi uno o più zombie al di qua delle barricate, pronti a banchettare coi cervelli dei nostri sopravvissuti. A proposito di dinamiche che ritornano, ritroviamo in The Escapists: The Walking Dead anche il sistema di crafting presente nel gioco originale, coi suoi pregi e difetti: con gli oggetti che si trovano in giro è infatti possibile creare quasi qualsiasi cosa, ma il gioco continua a sbagliare nel dare per scontato che chi ha in mano il joypad sia una specie di MacGyver, senza fornirgli un numero di "ricette" sufficiente per sfruttarne a dovere le vaste potenzialità. Più o meno simile resta il sistema degli allenamenti, che permette al nostro Rick di aumentare parametri come intelligenza, forza e velocità, mentre nella modalità di combattimento si riscontra un'inspiegabile rimozione del blocco sul proprio bersaglio, il che rende le zuffe con gli zombie un'esperienza abbastanza traumatica, anche senza subire morsi. Quando i nemici riescono ad affondare i loro canini nella nostra carne, non c'è comunque game over: ritroveremo il protagonista a letto dopo qualche ora, con una penalità rappresentata dall'indice zombie aumentato di un certo quantitativo. Dal punto di vista grafico, The Escapists: The Walking Dead riprende pari pari quanto visto nel gioco uscito a inizio 2015. I vari personaggi del fumetto ci vengono quindi proposti in un'inedita veste pixellosa, che però si rivela essere un'arma a doppio taglio: in alcuni casi essi risultano abbastanza anonimi anche per chi già li conosce, a parte qualche dettaglio più evidente come il cappello da sceriffo di Rick o i capelli di Michonne. Gli zombie sono ovviamente soggetti allo stesso tipo di make-up: in termini di movimento, invece, ci saremmo aspettati di vederli più attivi nei confronti delle persone vive, dando così al giocatore una sensazione di ansia un po' più pressante. Anche per questo, appare evidente la volontà degli sviluppatori di mantenere un'atmosfera tutto sommato leggera rispetto al tema trattato, ma in questo modo si finisce per perdere la sensazione di avere il fiato (o i denti) degli zombie sul collo, tipica dell'universo di The Walking Dead. La colonna sonora non si fa ricordare particolarmente, mentre rispetto alla versione base di The Escapists, i testi sono già tutti tradotti in italiano.
Conclusioni
Con la presenza di un brand così importante a propria disposizione, The Escapists: The Walking Dead suona come un'occasione mancata. Adattare il fumetto alle dinamiche di un gioco così particolare era sicuramente difficile, ma l'impressione è che sia stato speso davvero poco tempo nel progettare delle meccaniche che facessero felici i fan di entrambe le opere. Ne esce dunque fuori un titolo in grado di piacere veramente solo a chi ama alla follia The Walking Dead e ha già completato The Escapists originale, mentre per tutti gli altri quest'ultimo è di sicuro un'alternativa migliore da tenere in considerazione.
PRO
- Sistema di crafting profondo
- Libertà d'azione
- Grafica molto carina
CONTRO
- La licenza si poteva sfruttare di più
- Nessuna novità nel gameplay
- Frustrazione sempre in agguato