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Uno spin-off votato all'azione

Spike Chunsoft cambia le carte in tavola e con Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls propone qualcosa di nuovo

RECENSIONE di Davide Spotti   —   15/10/2015
Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls
Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls
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Le visual novel sono un genere molto di nicchia, difficile da far digerire al pubblico di massa, specie se quel pubblico è occidentale. Danganronpa ha però permesso un'operazione di apertura verso i nostri territori, rivelatasi positiva nonostante i numeri siano molto distanti dai prodotti più conosciuti. I primi due capitoli della serie sono stati in grado di superare il muro delle duecentomila unità vendute, sebbene si tratti di dati che considerano in via cumulativa sia le copie del mercato americano che quelle piazzate in Europa.

Uno spin-off votato all'azione

Cifre che peraltro continuano a persuadere il publisher NIS America ad investire sul franchise e a garantire per lo meno la localizzazione in lingua inglese. Nel frattempo gli sviluppatori di Spike Chunsoft hanno deciso di proporre un cambio d'abito, mettendo sul mercato Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls, spin-off che a livello cronologico si colloca tra il primo e il secondo episodio e offre, per la prima volta, meccaniche di stampo action con evidenti derive shooter. Come ha spiegato il game director Kazutaka Kodaka, l'inversione di rotta è stata suggerita anche dalla presenza di una nuova storia che possiede punti di riferimento differenti: mentre nei primi due Danganronpa si assisteva alle vicissitudini di un manipolo di adolescenti, nella terrificante condizione di doversi uccidere a vicenda per potersi salvare, in Another Episode il focus si è invece ricalibrato sulla fuga disperata di due ragazze da una città situata su un'isola. Il modo migliore di raccontare tali vicende avrebbe comportato per l'appunto lo spostamento verso il genere action, a garanzia di un maggior dinamismo che ben si sarebbe sposato col tipo di avventura vissuto dalle due protagoniste. Ed è anche per questi motivi che il titolo può essere vissuto senza particolari problemi anche da chi, fino ad ora, non avesse ancora avuto modo di avvicinarsi alla serie.

Danganronpa Another Episode esce dal seminato e sposta il focus sull'azione

Vietato crescere a Towa City

La protagonista di Another Episode è Komaru Naegi, giovane liceale che da un anno e mezzo si trova imprigionata in un appartamento di Towa City, senza avere la minima idea di chi la stia tenendo segregata e con quali motivazioni. Il cognome della ragazza non suonerà nuovo ai fan della serie, si tratta infatti della sorella minore di Makoto Naegi, protagonista di Danganronpa: Trigger Happy Havoc.

Uno spin-off votato all'azione

L'unico contatto con l'esterno avviene al momento dei pasti, ma anche in quei pochi istanti dalla porta blindata non viene proferita parola da nessuno. Komaru alterna momenti di viva rassegnazione ad altri istanti nei quali la voglia di ritornare in libertà si fa molto pressante, ed è proprio mentre sta condividendo i suoi pensieri con il giocatore che accade qualcosa di inaspettato. Qualcuno sta tentando di forzare la porta d'ingresso, ma invece di un ipotetico salvatore sull'uscio si materializza un minaccioso Monokuma - nemico che sarà familiare a chi non è digiuno della serie - intenzionato a ucciderla. Nemmeno il tempo di precipitarsi nel corridoio e la malcapitata si imbatterà in Byanuya Togami, agente dell'agenzia Future Foundation, il quale ha ricevuto informazioni circa un prigioniero da liberare nella struttura. Grazie all'ausilio dell'intelligence si scopre che uno stuolo di ragazzini autodefiniti Warriors of Hope ha deciso di eliminare qualsiasi adulto e vuole creare un mondo ideale gestito da adolescenti. Gli allegri Peter Pan nipponici sostengono di aver salvato il mondo dai demoni e di voler instaurare un paradiso composto solo di bambini, da bambini e per bambini. Dopotutto l'isola c'è, mancherebbero soltanto Capitano Uncino e il fidato Spugna, se non fosse che i piani di fuga iniziano a farsi pressanti fin da subito. Avrà così inizio un susseguirsi di eventi singolari, talvolta simpatici e altre volte assurdi, che Komaru condividerà a stretto contatto con Toko Fukawa, seconda protagonista del gioco e figura chiave sia per gli equilibri della trama che per le funzionalità del gameplay.

Trofei PlayStation 4

Danganronpa Another Episode propone 38 Trofei, molti dei quali segreti e da svelare passo dopo passo con il proseguo della storia. La maggioranza è legata al completamento della trama, ma non mancano nemmeno incarichi più impegnativi, come l'ottenimento di una valutazione minima pari a B in ogni capitolo o la raccolta di tutti i documenti.

Aspetta… ma spari dal megafono?

Trattandosi di un titolo votato all'azione sono state introdotte alcune interessanti meccaniche shooter, basate sull'utilizzo di un'unica arma che viene definita Hacking Gun ad onde elettromagnetiche. L'improbabile pistola a forma di megafono offre funzioni particolarmente ampie e potenziabili nel corso del tempo e tali abilità vengono demandate ai cosiddetti Truth Bullets, dei proiettili non convenzionali dagli usi variabili. Ad esempio i colpi Break, che permettono di mettere fuori combattimento i nemici attraverso un potente raggio energetico, oppure il colpo Move, utile ad attivare alcuni dispositivi mediante l'aggiramento dei sistemi di sicurezza, mentre Dance dà modo di distrarre gli avversari e costringerli a ballare come disperati prima di spedirli a nanna per sempre. In molti casi è anche possibile concatenare gli attacchi, sfruttando più Truth Bullets in sequenza, sebbene la maggior parte di queste forme d'incursione vadano sbloccate durante il completamento dell'avventura.

Uno spin-off votato all'azione
Uno spin-off votato all'azione

L'idea di massima non ci è dispiaciuta, ma abbiamo riscontrato una certa macchinosità nel sistema di puntamento affidato ai dorsali di PlayStation Vita. In questi casi infatti i movimenti di Komaru rimangono piuttosto limitati, assomigliando per certi versi ai sistemi di puntamento tipici dei survival horror di vecchio corso, con tutte le complicanze del caso, soprattutto quando si devono affrontare delle boss fight. Una seconda forma d'interazione viene poi offerta da Toko Fukawa, o meglio dalla sua nemesi Genocide Jack. La ragazza soffre infatti di uno strambo sdoppiamento di personalità, in grado di trasformarla e di renderla una letale combattente corpo a corpo. Attraverso la pressione del pulsante triangolo si possono quindi attivare tali sequenze, durante le quali Toko si arma di forbici e lancia attacchi molto potenti senza il pericolo di essere in alcun modo danneggiata dagli avversari, a prescindere dalla categoria di Monokuma che deve essere eliminato o dalla presenza di un boss.

Uno spin-off votato all'azione

Come contraltare l'opportunità di invocarla è soggetta ad un periodo di tempo limitato, indicato da un'apposita barra che si trova posizionata nella parte alta dello schermo. Dal menù di gioco è poi possibile avere accesso ad un nutrito elenco di abilità, ognuna delle quali permette di ottenere un potenziamento, come ad esempio l'attivazione della funzione per il puntamento automatico dei nemici, accostato alla presenza di punti abilità che possono essere incrementati ogni volta in cui Komaru sale di livello. È interessante anche il cosiddetto Despair Time, ovvero un quick time event che precede il game over e, nel caso in cui venga completato nel modo corretto, prevede l'intervento di Toko con una pistola stordente. Così facendo si può agilmente tornare in pista, senza essere costretti a ricaricare l'ultimo salvataggio utile. Il level design ci ha convinto solamente in parte, le mappe sono infatti molto lineari, per nulla ramificate e con alcune fasi di backtracking che appesantiscono il fluire dell'esperienza. La presenza di speciali cabinati arcade dai quali è possibile impostare un percorso per la stanza successiva ed evitare così di essere individuati dai Monokuma è un tentativo, decisamente poco riuscito, di introdurre un abbozzo di meccaniche stealth, mentre i pochi enigmi che sono stati distribuiti in alcuni segmenti delle mappe si sono rivelati fin troppo semplici da risolvere. Al contrario la scelta di ricorrere a una duplice funzione per la gestione della telecamera ci è parsa una mossa azzeccata. All'inizio del gioco è infatti possibile decidere di impostare l'inquadratura automatica che segue i movimenti del personaggio, oppure propendere per la telecamera manuale, che dà modo di controllare a piacimento le inquadrature attraverso la levetta analogica destra. Peraltro questo secondo criterio ci è sembrato sposarsi meglio con le meccaniche generali, fornendo al giocatore una miglior libertà. Esattamente come per i predecessori anche in questo caso il gioco è interamente in lingua inglese, sia per quanto concerne il parlato che per i sottotitoli dei dialoghi e dei menù. Questo fattore potrebbe ancora rappresentare un ostacolo per molti, anche se va detto che non si rende necessaria una conoscenza particolarmente approfondita della lingua per seguire senza intoppi la storia; a maggior ragione in considerazione del fatto che le schermate di dialogo possono essere saltate manualmente e danno modo di leggere con tutta calma ciò che si dicono i vari personaggi.

Conclusioni

Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 39,90 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (5)
5.6
Il tuo voto

In definitiva Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls è un titolo discreto, che offre tante novità assolute per la serie, alcune riuscite e altre meno. La vicenda narrata fa leva su molti estremi e assurdi, prendendosi poco sul serio e puntando a quel tipo di humour tipicamente giapponese che o si ama o si odia, senza troppe vie di mezzo. L'esperienza stenta a decollare nelle prime fasi di gioco ma si riprende soprattutto dal secondo capitolo in avanti. Qualitativamente risulta inferiore ai primi due capitoli proposti sotto forma di visual novel, ma per molti versi appare più incline ad incontrare le esigenze di un pubblico un po' più ampio, a patto che siate disposti a collocarvi in un'ottica fortemente orientale e non abbiate l'ostacolo della lingua.

PRO

  • Il funzionamento dei Truth Bullets
  • È possibile controllare un secondo personaggio
  • Buon sistema di progressione delle abilità
  • Discreta longevità

CONTRO

  • Livelli molto lineari
  • Impiega un po' a decollare
  • Il sistema di puntamento poteva essere curato meglio
  • Anche questo capitolo è interamente in inglese