13 milioni di unità vendute nei primi 3 giorni.
Un record assoluto, che proviene tra l'altro dai soli 12 Paesi che hanno inizialmente accolto il debutto dei nuovi iPhone 6s e 6s Plus. Marketing, moda, efficacia della comunicazione sono certamente fattori che hanno contribuito a tale risultato, così come la semplice inclusione della Cina nel gruppo della "first wave"; al di là di questo, è però evidente come gli smartphone di Apple abbiano convinto il pubblico anche - o soprattutto - per i contenuti hardware e per la bontà del sistema operativo. Uno slancio particolare è poi stato garantito senza dubbio dalla scelta, avvenuta lo scorso anno, di assecondare le richieste del mercato offrendo dispositivi con schermi di dimensioni generose, rispettivamente di 4.7 e 5.5 pollici: una decisione che ha premiato la casa di Cupertino, chiamata ora a trovare nuove soluzioni partendo proprio dalle opportunità offerte da tali display. La risposta? Sta nella profondità.
I nuovi iPhone portano conferme e novità in un pacchetto che si conferma ai vertici del settore
Uno schermo da (s)premere
Siamo oramai abituati allo schema di Apple per quanto riguarda lo sviluppo dei suoi iPhone: ad un anno di sostanziali novità nel design e nelle funzionalità segue un anno "s", ovvero con device che mantengono un aspetto pressoché inalterato andando a migliorare la componentistica e eventualmente aggiungendo feature inedite. È questo il caso anche stavolta, con iPhone 6s e 6s Plus che esteticamente risultano pressoché identici ai modelli precedenti: le differenze sono uno spessore aumentato di un'inezia - nell'ordine degli 0,1 e 0,2 millimetri, così poco da mantenere intatta la compatibilità con custodie e accessori precedenti - e un maggiore peso, nel dettaglio di +14 grammi per il 6s e +20 grammi per il 6s Plus.
Incrementi che non siamo abituati a segnalare in un passaggio generazionale che solitamente porta con sé al contrario riduzioni di peso e dimensioni, ma il motivo è presto detto: da una parte c'è l'utilizzo di un vetro e di un alluminio serie 7000 più resistenti capaci di rendere gli smartphone meno proni a rotture o piegamenti (vedi il bendgate dell'anno scorso), dall'altro c'è l'inclusione della tecnologia 3D Touch che rappresenta la principale novità introdotta con questi nuovi iPhone. Si tratta sostanzialmente del miglioramento di quanto visto in precedenza con il Force Touch di Apple Watch, ovvero la possibilità di integrare un ulteriore metodo di input che passa attraverso la pressione dello schermo. Tradotto all'atto pratico, il 3D Touch consente di accedere a scorciatoie all'interno delle app, ma anche allo stesso tempo di fornire una modalità di offerta di determinate funzioni per mezzo di un sistema del tutto nuovo e perfettamente integrato con l'interfaccia d'uso che gli utenti iOS sono abituati a conoscere. Per esempio, premere le icone di una applicazione all'interno della schermata home consente nel caso di Messaggi di iniziare una nuova conversazione o di visualizzare le più recenti, con Fotocamera si può scattare un Selfie, un Video, uno Slow Motion o una normale foto, con Orologio creare una sveglia o avviare un timer, con Mappe di avviare la navigazione verso casa, inviare la propria posizione o fare una ricerca e via dicendo. Questa integrazione del 3D Touch, inizialmente presente su alcune delle applicazioni di default preinstallate, si sta diffondendo anche nell'ambito delle terze parti: tra i primi ad aver raccolto l'invito di Apple ci sono stati colossi come Instagram, Facebook, Whatsapp e Twitter, consentendo un accesso più rapido alle proprie funzioni principali. Se sulla carta è vero che un risultato analogo a quanto finora descritto si sarebbe potuta ottenere semplicemente traducendo una pressione prolungata sull'icona, la differenza sostanziale del 3D Touch sta nella capacità di rilevare il grado della forza applicata, consentendo quindi un ulteriore livello di sfruttamento dell'esperienza. Quando viene raggiunta la pressione necessaria per attivare una specifica funzione, questo viene segnalato attraverso un feedback aptico, ovvero una leggera e univoca vibrazione che permette attraverso il tatto di percepire che ciò è avvenuto. Nella fase di intermezzo, però, alcune applicazioni consentono di poter visualizzare una sorta di anteprima dinamica del contenuto, con una soluzione che Apple ha chiamato peek and pop.
Per esempio una pressione "media" su un link web all'interno di una mail consente di vedere il sito collegato, e sta poi all'utente decidere se applicare maggiore forza per passare a Safari o se rilasciare per tornare alla mail. In maniera simile, nella lista delle conversazioni in Messaggi si può consultare rapidamente la cronologia di una discussione senza doverci entrare, e così in Calendario per osservare rapidamente gli impegni di una giornata, nella galleria di Foto per dare una veloce occhiata a pieno schermo ad una immagine, e via dicendo. Anche il peek and pop è in fase di implementazione sulle app terze parti, ed è già presente su Instagram con la utilissima facoltà di visionare in maniera estesa le singole foto dalle miniature nella lista personale di un utente. Benché sia necessario abituarsi a questa opzione prima di farla entrare nell'abitudine, è evidente fin dai primi istanti come si tratti di una aggiunta intelligente e destinata a rendere più piacevole e fluida l'esperienza d'uso di iPhone. Meno evidente ma molto utile è l'applicazione di 3D Touch nell'inserimento di testo: premendo sulla tastiera questa diventerà una sorta di trackpad, consentendo così di spostare il cursore in un punto qualsiasi del testo già inserito in maniera molto più rapida e precisa che col metodo tradizionale. L'unico problema reale che abbiamo riscontrato nella nostra esperienza con il 3D Touch sta nel fatto che si tratti di una tecnologia invisibile, dal momento che la sua integrazione non viene espressamente suggerita o evidenziata all'interno delle applicazioni. Questo significa che, almeno inizialmente, è necessario adoperarsi in una autentica opera di scoperta andando a tentativi per verificare appunto dove e come tale funzionalità sia effettivamente presente; un lavoro stranamente richiesto anche per le stesse app di default, perché ad esempio al momento non esiste alcuno sfruttamento per le applicazioni Borsa, Salute, Memo Vocali, Wallet e neppure Meteo, sebbene per ciascuna di esse sarebbe facile ipotizzarne un senso. Ma il potenziale è notevole, anche in ambito gaming: l'utilizzo più lampante può essere quello legato alla gestione precisa dell'acceleratore e del freno in un titolo automobilistico, ma di certo gli sviluppatori troveranno molte opportunità per integrare questa nuova opzione.
Obiettivi e possibilità
A livello di componentistica, l'altro cambiamento sostanziale sta nelle fotocamere, soprattutto per quanto riguarda la Facetime HD frontale che passa da 1.2 a 5 megapixel: un salto in avanti tanto importante quanto necessario nell'era dei selfie (ma non solo), che determina un miglioramento qualitativo più che evidente. All'interno di questo contesto si inserisce il Retina Flash: una soluzione intelligente che sfrutta lo schermo per illuminare la scena spingendolo per un istante ad una luminosità il triplo del normale, con la possibilità anche di correggere la temperatura della scena in maniera analoga al doppio flash sul retro.
Il sensore posteriore iSight passa invece da 8 a 12 megapixel, con la possibilità di registrare video a 4k. Si tratta di valori eccellenti, che permettono alle foto scattate da questi nuovi iPhone di raggiungere le vette della categoria. Il distacco dalla precedente generazione non è però immediatamente percepibile, perché arrivati a certi livelli è chiaro come i miglioramenti siano avvertibili solo da occhi molto esperti o in caso di ingrandimenti o stampe di notevoli dimensioni. Per intenderci, se le vostre foto sono destinate a finire nella maggior parte dei casi su Facebook o Instagram, probabilmente non noterete grandi differenze. Da segnalare poi che la registrazione a 4k sia attivabile solo attraverso un menu custodito poco comprensibilmente nelle impostazioni del telefono - anziché direttamente nell'app della Fotocamera - e che per visualizzare i risultati sia necessario un monitor che supporti tale risoluzione, dal momento che i pannelli montati su questi nuovi iPhone mantengono la risoluzione dei precedenti ovvero rispettivamente 1334x750 e 1920x1080. Gli appassionati di video poi apprezzeranno sicuramente l'effetto della stabilizzazione offerta in questa generazione: ma se su iPhone 6s tale risultato è ottenuto in via digitale, su iPhone 6s Plus questo passa attraverso una stabilizzazione ottica che garantisce risultati eccezionali anche in condizioni di molto mosso. Altra esclusività degli smartphone Apple 2015 sta nelle Live Foto, che in pratica si traducono nella registrazione di 1,5 secondi di video con audio prima e dopo lo scatto. Si tratta di una formula non del tutto inedita, in quanto già Nokia e HTC avevano proposto qualcosa di simile in passato. L'effetto è piacevole una volta che se ne è compreso l'uso corretto, e il risultato a livello di frame rate è diverso da quello ottenibile con un video vero e proprio. Va tenuto però conto che l'opzione, presente di default ma disattivabile, porta ogni foto ad occupare circa il doppio dello spazio. Inoltre le possibilità di condivisione sono al momento limitate ai dispositivi con iOS, WatchOS 2 o El Capitan, sebbene la condivisione delle API da parte di Apple possa portare a breve ad estendere tale compatibilità anche sui social network. In tale ottica, è già confermato il supporto imminente da parte di Facebook, Getty Images e Weibo.
Potenza con controllo
Passando al cuore pulsante del sistema, un discorso analogo a quello affrontato per la fotocamera iSight si può fare anche riguardo all'A9, ovvero il SoC presente sui nuovi iPhone: sulla carta la potenza è il 70% superiore all'A8, ma in buona parte delle situazioni la differenza è poco percepibile semplicemente perché già l'A8 era velocissimo al punto da rendere iPhone 6 estremamente reattivo in quasi tutte le situazioni. Le maggiori capacità quindi, assieme al raddoppio della RAM che arriva ora a 2GB, hanno modo di mettersi in mostra in occasione dei compiti più pesanti, come appunto la stabilizzazione dei video 4k e il loro editing in iMovie, nel multitasking e nella gestione di più pannelli aperti di Safari senza che questi debbano ricaricarsi.
Il coprocessore M9, oltre a rilevare come in passato i dati relativi al movimento, si prende in carico stavolta anche la possibilità di attivare l'assistente vocale in qualsiasi momento semplicemente pronunciando "Hey Siri": una fase iniziale di rilevazione della voce dell'utente consente di personalizzare l'attivazione evitando spiacevoli errori indesiderati. La nuova generazione del Touch ID poi, il sensore di rilevamento delle impronte digitali custodito sotto al tasto Home, raggiunge livelli di affidabilità e velocità impressionanti permettendo la scansione davvero in pochissimi istanti. Il maggiore spazio occupato dalla componentistica del 3D Touch ha invece imposto una leggera riduzione della capacità della batteria, che comunque grazie al lavoro di ottimizzazione del software riesce a mantenere l'autonomia sugli stessi livelli delle versioni precedenti. Merita poi di essere citata anche una novità stranamente per nulla pubblicizzata da Apple, ma senza dubbio gradita: i nuovi iPhone sono infatti resistenti all'acqua grazie a un sistema di guarnizioni e all'applicazione di silicone sulle parti interne, come rivelato dal solito eccellente lavoro di "disassemblaggio" di iFixit. Concludiamo con il discorso tagli di memoria e prezzi, particolarmente doloroso per noi italiani. Per quanto riguarda il primo aspetto, dispiace segnalare ancora l'esistenza del taglio da 16GB oramai assolutamente inadeguato e che dovrebbe essere evitato a prescindere. Il passo successivo è a 64GB e poi 128GB per il top di gamma. Le cifre sono 779, 889 e 999 per iPhone 6s, e invece 889, 999 e 1109€ per iPhone 6s Plus. Valori elevati in senso assoluto per via dell'euro debole ma che nel nostro paese a causa di tasse, balzelli e imposte raggiungono record ben poco invidiabili. Va segnalata poi l'introduzione di un nuovo colore, Rose Gold, che si affianca ai 3 già disponibili in precedenza e che molto probabilmente imporrà un trend per l'intero mercato, così come avvenuto in occasione del Gold. In definitiva, il nostro test sui nuovi smartphone di Cupertino ci ha restituito le sensazioni ottime già ravvisate con la generazione precedente, rafforzate da miglioramenti tecnici più o meno sensibili e con l'aggiunta di notevole spessore del 3D Touch, destinato senza ombra di dubbio a rappresentare un punto nevralgico nell'offerta degli iPhone dei prossimi anni. Per chi era intenzionato a comprare un iPhone o per chi ne possiede già uno dal 5s indietro, questo è quindi un ottimo momento per mettersi in tasca uno degli smartphone più robusti, affidabili, duttili, completi e tecnologicamente avanzati presenti sul mercato.