Siamo su Tatooine, nel cuore del mare delle dune. Dalla bocca del nostro fucile esce uno sbuffo di fumo, mentre restiamo pietrificati fissando il cacciatore di taglie in armatura mandaloriana davanti a noi. Facendosi largo tra i resti dei soldati imperiali che abbiamo appena eliminato, Boba Fett spicca il volo con il suo jetpack e avanza minacciosamente nella nostra direzione, probabilmente indeciso se carbonizzarci con il suo lanciafiamme o fulminarci con un colpo di blaster. Sceglie il secondo, ma quando ormai ci diamo per spacciati, il suo laser si infrange contro uno scudo d'energia creatosi dal nulla. Alle nostre spalle, la principessa Leia è arrivata in nostro soccorso assieme a due guardie ribelli, salvandoci la pelle e mettendo in fuga Fett. Non si è trattato dell'unico momento in cui, giocando a Star Wars: Battlefront, il fan di Guerre Stellari che è in noi è tornato bambino. Durante l'evento organizzato da Electronic Arts a Stoccolma, abbiamo sfrecciato nel Beggar's Canyon alla guida di un Ala-X, sfiorato gli enormi alberi di Endor in un inseguimento tra speederbike, messo in ginocchio un immenso AT-AT utilizzando l'arpione di uno snowspeeder, e assaporato il potere del Lato Oscuro nei panni di Darth Vader e dell'Imperatore Palpatine. E tutto questo soltanto nelle brevi missioni d'addestramento che fanno da tutorial al gioco vero e proprio.
Abbiamo finalmente recensito il nuovo Star Wars: Battlefront, le guerre stellari secondo DICE
Non è una guerra per cloni
Fin dalla prima presentazione al pubblico del nuovo Star Wars Battlefront, gli sviluppatori di DICE hanno più volte ribadito la volontà di creare uno sparatutto multigiocatore che si allontanasse dalla serie Battlefield, ma soprattutto che desse ai fan di Guerre Stellari la possibilità e gli strumenti per dar vita alle loro fantasie e alle loro storie ambientate nell'universo di Star Wars.
Non è un caso se lo spot televisivo del gioco mostra due bambini in mezzo alle loro action figure, che usano torce come fossero spade laser, o che trasformano le loro biciclette in due improvvisati caccia stellari. Eppure, Star Wars: Battlefront non è un sandbox, e per forza di cose si avvicina alla serie Battlefield più di quanto DICE abbia voglia di ammettere. La stragrande maggioranza delle modalità riprende infatti le più classiche opzioni degli FPS competitivi online, declinate però all'interno dell'immaginario "starwarsiano". Blast (Eliminazione) è un tipico team deathmatch dieci contro dieci, in cui la prima squadra che arriva a 100 punti si porta a casa la partita. In questa modalità, come in altre, è fondamentale scegliere l'equipaggiamento più adatto alla mappa utilizzando i blaster e le Star Card (Carte Stellari) a propria disposizione: in uno scenario vasto e aperto come l'Accampamento dei Jawa, coi suoi spazi scoperti e i punti sopraelevati, potrebbe tornare comodo usare fucili a lunga distanza come il T-21, oppure equipaggiare un jetpack per spostarsi rapidamente o darsela a gambe se le cose dovessero mettersi male. Al contrario, la Stazione Imperiale su Endor o le Caverne di Ghiaccio su Hoth sono labirinti fatti di claustrofobici corridoi: in questo caso è meglio lasciare a casa fucile da cecchino e jetpack per armarsi di uno shotgun CA-87 e di una granata stordente. Drop Zone (Zona di Lancio) è invece una variante di King of the Hill, in cui l'obiettivo delle due squadre (ognuna composta da otto giocatori) è quello di conquistare una serie di capsule che atterrano, una dopo l'altra, in diversi punti della mappa. Pur essendo tra le opzioni meno originali, Drop Zone è anche una di quelle che funziona meglio: dal momento che il punto d'impatto delle capsule è sempre casuale, i giocatori sono stimolati a spostarsi continuamente, senza restare mai fermi e cercando di comunicare con i propri compagni per meglio difendere (o attaccare) una particolare area. Anche in questo caso, le Star Card equipaggiate possono cambiare completamente il modo in cui si affronta un match, rivelando un gameplay inaspettatamente profondo: il jetpack permette di raggiungere velocemente una zona calda, il detonatore termico fa piazza pulita di nemici troppo vicini, mentre lo scudo di squadra protegge per il tempo necessario a conquistare una capsula.
Abbastanza simili, ma sicuramente meno interessanti, sono Cargo e Droid Run (Corsa ai droidi). La prima è né più né meno una modalità Cattura la Bandiera: mancano spunti interessanti o twist particolari, e l'impressione è che sia stata inserita per far numero o, semplicemente, perché è convinzione comune che non possa mancare in uno sparatutto online. Droid Run è invece l'equivalente dell'opzione Domination di Battlefield 4: i membri di ciascuna squadra devono spostarsi nel tentativo di ottenere il controllo di tutti e tre i droidi GNK che vagano lentamente per la mappa. Manca il senso d'urgenza e concitazione che invece è forte in Drop Zone, ma il fatto che i tre obiettivi non siano immobili crea situazioni più curiose di quelle che normalmente si vedevano nella classica Domination: talvolta il droide che si sta tentando di difendere decide di spostarsi dietro una copertura o, al contrario, in un posto completamente scoperto, costringendo ad adattarsi e a muoversi, aspettando il momento più opportuno per intervenire e rendendo spesso difficile la vita di chi vuole "camperare" in un angolo. Le meccaniche e le regole di Cargo, Droid Run e Drop Zone vengono infine sviluppate all'interno di Supremacy (Supremazia), un'opzione che si svolge in mappe molto più ampie e che vede le due squadre fronteggiarsi per prendere possesso dell'intero territorio, spingendo i punti di controllo (e quindi la linea del fronte) sempre più verso la base avversaria. È un'esperienza intensa e vasta, che vede il cuore della battaglia spostarsi avanti e indietro per tutta la durata del match, ma è pur sempre un'opzione che negli ultimi anni gli appassionati di sparatutto online hanno visto in tutte le salse. Per fortuna, a mescolare la formula ci pensano quelle modalità che più pescano dall'immaginario di Guerre Stellari, includendo eroi, caccia stellari ed enormi camminatori.
Star Card
Il sistema di progressione di Star Wars: Battlefront si basa in buona parte sulla possibilità di sbloccare, spendendo credito accumulato nel gioco, armi aggiuntive e nuove Carte Stellari. Queste ultime non sono altro che equipaggiamenti offensivi, difensivi o di supporto da equipaggiare e utilizzare durante un match. Si va da esplosivi a scudi protettivi, passando per jetpack o droidi che permettono di vedere nemici attraverso le pareti. Ogni Carta Stellare può essere potenziata, e così si è stimolati a giocare per sperimentare nuove carte e scoprire come cambiano la propria strategia in ciascuna modalità.
Tra eroi e caccia stellari
Una delle modalità più uniche di Star Wars: Battlefront è senza dubbio Hero Hunt (Caccia all'eroe), in cui un giocatore veste i panni dell'eroe mentre tutti gli altri provano a dargli la caccia. Quando un eroe viene eliminato, la "patata bollente" passa a colui che gli ha inferto l'ultimo colpo, e alla fine del match vince chi ha accumulato più uccisioni. Sebbene la meccanica di base sia ancora una volta parecchio derivativa (è in sostanza Juggernaut di Halo), le abilità e i poteri di ciascun eroe rendono la formula più varia e imprevedibile.
Con la loro spada laser e con l'uso della Forza, Luke Skywalker e Darth Vader sono devastanti nel corpo a corpo; Han Solo e Boba Fett sono invece letali dalla distanza, mentre Palpatine e Leia sono personaggi di supporto, in grado di recuperare parte della salute nei momenti critici. L'eroe che viene assegnato è sempre casuale, e questo vuol dire che il giocatore che ha il turno deve adattare la sua strategia in base al personaggio capitatogli. Far parte di un gruppetto di soldati ribelli che tenta disperatamente di eliminare Darth Vader è un'esperienza allo stesso tempo potente e comica, ma è proprio nelle modalità con gli eroi che si nota come DICE sia stata costretta a sacrificare il bilanciamento in favore del fan service e dell'epicità degli scontri. Se la mancanza di un vero equilibrio tra i giocatori si nota già in Hero Hunt (ci sono eroi con cui è nettamente più difficile accumulare uccisioni), è in Heroes Vs. Villains (Eroi contro Malvagi) che diventa un grosso problema. In questa modalità, i tre eroi dell'Alleanza Ribelle affrontano i tre della fazione imperiale, ma a causa dei poteri di ciascun personaggio, le battaglie si riducono spesso a specifici abbinamenti. Luke è pesantemente svantaggiato contro Palpatine, dato che (a differenza di quanto si vede nel trailer) non può bloccare le sue scariche elettriche, ma allo stesso modo l'imperatore non ha nessuna arma in grado di colpire Boba Fett e Han Solo dalla distanza. Per questo motivo, a prescindere dall'abilità di ogni giocatore, l'esito di uno scontro dipende parecchio da quali eroi si trovano faccia a faccia in un determinato momento, e le cose rischiano soltanto di peggiorare con l'arrivo dei personaggi aggiuntivi che saranno introdotti attraverso i futuri DLC. Nonostante le cose sembrino essere leggermente migliorate rispetto alla recente beta, qualche problema di bilanciamento permane anche in Walker Assault (Assalto Camminatori), l'ormai vista e rivista modalità asimmetrica in cui la fazione ribelle deve fermare l'avanzata degli AT-AT imperiali. Come in Supremacy, la possibilità di entrare in campo nei panni di un eroe non incide in maniera evidente sull'esito di un match, ma in questo caso è innegabile che a sudarsi di più la vittoria siano i Ribelli, impegnati in un mastodontico lavoro di multitasking che include l'attivazione di radiofari, il difendersi dalla fanteria imperiale e il bombardare gli AT-AT prima che arrivino a destinazione. L'ultima modalità è quella più atipica, ma probabilmente anche una delle più riuscite: Fighter Squadron (Squadrone di Caccia) porta la battaglia tra i cieli, vedendo due squadre affrontarsi alla guida di caccia ribelli e imperiali. Pilotare un Ala-X attorno al palazzo di Jabba e sorvolare la Base Echo su Hoth riporta subito alla mente i momenti migliori di Rogue Squadron; ci si fa prendere la mano, e in un attimo ci si ritrova a inseguire navi avversarie sfiorando pericolosamente la superficie, oppure ad eseguire manovre evasive per liberarsi dai missili a ricerca.
Guerre Stagionali
Al momento di scrivere, Electronic Arts ha confermato i contenuti che arriveranno con i quattro DLC previsti nel Season Pass di Battlefront (oltre quello chiamato "La Battaglia di Jakku", che sarà gratuito e collegherà gli eventi della Vecchia Trilogia a Il Risveglio della Forza). Si parla di quattro nuovi eroi ancora non annunciati, ma soprattutto di quattro modalità di gioco aggiuntive e sedici nuove mappe multiplayer. Noi siamo pronti a scommettere che la Morte Nera e Cloud City saranno tra le nuove ambientazioni, rappresentando un contenuto troppo ghiotto per i fan irriducibili di Guerre Stellari.
Trofei PlayStation 4
Star Wars: Battlefront ci è sembrato un gioco relativamente semplice da platinare. I Trofei sono legati perlopiù alle azioni svolte nelle modalità multigiocatore (raggiungere il Rango 50, provare tutti gli eroi o eliminare 10 caccia stellari), quindi tendenzialmente è una questione di tempo prima di sbloccarne la maggior parte. C'è un po' da sudare invece nelle modalità single-player, dovendo completarle ai diversi livelli di difficoltà e portando a termine piccoli obiettivi.
Cerca dentro di te
Se Star Wars: Battlefront fosse stato uno sparatutto qualsiasi, i diversi equilibri sopracitati e l'imprevedibilità data dal sistema di Star Card sarebbero stati sufficienti a infastidire un divoratore di FPS online. Ma la verità è che Battlefront non è uno sparatutto qualsiasi, e il pubblico a cui è indirizzato non è quello di Battlefield o di Call of Duty. Quello di DICE è un titolo per gli appassionati di Guerre Stellari, una lettera d'amore alla Vecchia Trilogia, la riproduzione grafica più fedele che il franchise di Lucasfilm abbia mai avuto in un videogioco. Dalle bruciature di blaster che sporcano le armature degli assaltatori imperiali alla spettacolarità delle esplosioni, Star Wars: Battlefront è una festa per gli occhi. Certo, col Frostbite 3 gli sviluppatori hanno dovuto accettare qualche compromesso (specialmente su console), ma all'evidente pop-in delle texture si contrappongono modelli 3D praticamente indistinguibili dalle controparti originali; la limitata distruttività ambientale è messa in secondo piano da una foresta di Endor densa e ricca di vegetazione. E poi, facendo attenzione, si notano gruppi di Bantha sullo sfondo di Tatooine, corvette corelliane che scortano incrociatori stellari, cannoni a ioni che fanno fuoco contro giganteschi Star Destroyer e dispettosi Ewok che lanciano pietre ai soldati nelle vicinanze. Sono tanti piccoli dettagli che possono sfuggire, specialmente nel caos di una battaglia, ma che contribuiscono a rendere ogni ambientazione più autentica e credibile, dando all'appassionato di Star Wars la sensazione di trovarsi in luoghi vissuti e in cui vorrebbe vivere le sue avventure. Tutto questo mentre in sottofondo incalzano le storiche musiche di John Williams, integrate dal lavoro (qualche volta riuscito, qualche volta meno) dei compositori di DICE. Ma anche se in alcuni casi si nota il passaggio da una traccia originale a una creata ad-hoc, i traguardi raggiunti dai sound designer sono notevoli. Gli effetti sonori di Ben Burtt vengono esaltati, e non si può non provare un brivido lungo la schiena ascoltando il lamento del metallo di un AT-AT o i detriti di un caccia appena distrutto che colpiscono il tettuccio del nostro Ala-X.
Il nuovo Battlefront, dovrebbe essere chiaro, è insomma una delle esperienze più coinvolgenti e spettacolari per un fan di Guerre Stellari, ma le oltre tredici ore passate all'evento review di Stoccolma hanno rafforzato uno dei timori emersi negli scorsi mesi. Gli sviluppatori hanno provato a mitigare la mancanza di una vera campagna single player con una serie di missioni da giocare da soli o in compagnia di un amico. Eppure né le battaglie (equivalenti all'opzione Kill Confirmed di Call of Duty), né la modalità Sopravvivenza (una classica Orda a ondate) ci sono sembrate un'alternativa particolarmente stimolante per chi vuole staccare la connessione per un po' e giocare in solitaria. Il sistema di Star Card, i blaster acquistabili, i volti da sbloccare e un piccolo diorama pensato per i "completisti" danno un minimo senso di progressione al gioco, ma ciascuna delle nove modalità può essere affrontata solo su un limitato numero di mappe. Dov'è la Morte Nera? E i corridoi della Tantive IV? Noi un'idea ce l'abbiamo (vedi Box "Guerre Stagionali"), ma ora come ora Star Wars: Battlefront resta un'eccezionale esperienza che però, a causa dei pochi contenuti e stimoli, rischia di spegnersi in breve tempo esattamente come fatto da Titanfall appena un anno fa.
Conclusioni
Se dal nuovo Battlefront vi aspettate un'avventura di eroi, di redenzione, di personaggi di spessore le cui scelte sono in bilico tra il bene il Lato Oscuro, ebbene forse questo non è il gioco di Star Wars che state cercando. L'assenza di una vera campagna e la contenuta quantità di mappe potrebbero convincere più di qualcuno a rimandare l'acquisto, ma agli appassionati disposti a pagare il prezzo del biglietto, il giro sulla giostra di DICE è in grado di assicurare momenti memorabili. La prima volta sul campo di battaglia lascia qualsiasi fan di Star Wars senza fiato; camminare tra le zampe di un AT-AT e alzare lo sguardo è un'esperienza da brividi, e al netto di qualche modalità meno riuscita di altre, Star Wars: Battlefront resta uno sparatutto online divertente, accessibile e spettacolare. Un ottimo punto di inizio che, speriamo, possa poi stendere le fondamenta per un seguito più ricco e completo, in cui la Forza scorra potente tanto nel multiplayer quanto nell'esperienza in singolo.
PRO
- Il gioco di Star Wars visivamente più fedele e spettacolare di sempre
- Gameplay divertente e immediato
- Colonna sonora e sound design da capogiro
- Nove diverse modalità multiplayer...
CONTRO
- ... ma non tutte sono varie o riuscite
- Alcune ingenuità di bilanciamento
- Esperienza single player estremamente povera