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Correndo in armonia

Dall'autore di Valiant Hearts: The Great War arriva un visionario ibrido tra rhythm game e runner. Basteranno delle splendide scelte artistiche a rendere appetibile Lost in Harmony?

RECENSIONE di Pierpaolo Greco   —   21/01/2016
Lost in Harmony
Lost in Harmony
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Dopo aver raggiunto un successo assolutamente inaspettato grazie alla sua avventura melanconica ambientata nella Prima Guerra Mondiale, Yoan Fanise prese la decisione più audace possibile: mollare Ubisoft per mettersi in proprio fondando un piccolissimo studio di sviluppo indipendente. Obiettivo finale: realizzare un titolo visionario, artisticamente indiscutibile e con il medesimo tono triste completamente libero da qualsiasi vincolo creativo e produttivo e sfruttando a dovere la neonata amicizia con Wycleaf Jean, ben noto musicista a cui si devono i pezzi più famosi dei Refugees. Su queste basi nasce Lost in Harmony, il titolo mobile che ci apprestiamo a recensire su queste pagine: un videogioco dal grande potenziale che cerca di dire la sua all'interno di due generi fortemente abusati negli ultimi anni e che, pur risultando fresco, bello da guardare e piuttosto complesso e soddisfacente da giocare, non riesce a concretizzare quella volontà di innovazione che Yoan aveva annunciato e sottolineato in più occasioni passate.

Lost in Harmony è davvero l'ibrido perfetto tra runner e rhythm game? Non ne siamo così convinti...

Un po’ rhythm, un po’ runner

Di base Lost in Harmony è un runner a livelli dove il protagonista, Kaito, deve fuggire da tutta una serie di ostacoli e impedimenti correndo verso il giocatore a bordo del suo skateboard trasportando a cavalcioni la sua migliore amica Aya. Con l'utilizzo delle dita potremo muoverlo lateralmente per evitare gli intralci che ci raggiungono alle spalle, quelli che tentano di colpirci dai lati e quelli che arrivano da oltre lo schermo, di fronte al personaggio principale.

Correndo in armonia
Correndo in armonia

È possibile anche saltare e, come se questo non bastasse, dovremo raccogliere degli speciali globi luminosi, tre per livello, e della polvere di stelle disseminata sul terreno. A rendere ancora più ingarbugliato il gameplay però, in determinate fasi del livello dovremo anche interagire con la musica di sottofondo come nei più classici dei rhythm game: toccando al momento giusto dei simboli che appaiono sulla parte superiore dello schermo. Per alcuni basta solo il tap, altri andranno toccati contemporaneamente da due dita e altri ancora dovranno essere letteralmente trascinati da un lato all'altro dello schermo. Tutto questo mentre Kaito e Aya continuano la loro fuga, ovviamente semplificata durante queste fasi, ma che ci costringe comunque a tenere sempre un occhio sul percorso per evitare eventuali ostacoli improvvisi. Il risultato di questo ibrido tra generi è un videogioco particolarmente complesso, che richiede una grande abilità da parte del giocatore, soprattutto procedendo nei livelli e in particolare se si sceglie di giocare Lost in Harmony su uno smartphone invece che un tablet, considerato che l'area di interazione si riduce di molto, rendendo talvolta più complesso toccare i punti giusti o schivare correttamente gli ostacoli nei momenti più intensi. Proprio parlando di livelli, il gioco ne contiene tredici, tutti estremamente differenti per ambientazione e sfide offerte e che possono, tra l'altro, essere rigiocati scegliendo anche tra due gradi di difficoltà differenti. Non sarebbe un titolo di Fanise se non avesse anche una componente narrativa e infatti tra un livello e il successivo, troviamo delle microscopiche sequenze di storia dove Kaito scambia qualche battuta al telefono con Aya, attraverso un clone di Whatsapp prima di addormentarsi e sognare il livello da affrontare. È in questi frangenti che scopriamo che il rapporto tra i due potrebbe essere più di una semplice amicizia ma, purtroppo, bastano un paio di ore di gioco scarse per arrivare al triste epilogo senza che la storia riesca mai a coinvolgerci veramente. È davvero ridotta ai minimi termini, anche nella sua toccante tristezza. Se quindi non siete dei grandi amanti della rigiocabilità all'insegna del raggiungimento di punteggi via via più elevati, Lost in Harmony vi avrà detto tutto in pochissimo tempo.

Artisticamente ineccepibile

Se tecnicamente il titolo risulta praticamente ingiudicabile, trattandosi di base di un runner senza grandi vezzi grafici, artisticamente Lost in Harmony è senza dubbio un titolo meraviglioso. Yoan Fanise si è chiaramente ispirato ai lavori di Hayao Miyazaki e persino alle prime idee di Akira Kurosawa a partire dai due protagonisti, di evidente ispirazione orientale. Poi ci sono i livelli che presentano degli sfondi disegnati a mano e arricchiti di tantissimi particolari (e citazioni da film e serie TV) e tutti i vari elementi che appaiono sul difficile percorso di Kaito.

Correndo in armonia

Anche se spesso i modelli e le texture sono riciclati, è assolutamente evidente come il risultato finale sia estremamente affascinante con i vari scenari che si evolvono nel corso dell'avventura per rispettare i cambi di tono della musica e soprattutto per essere coerenti con gli umori e i contenuti dei sogni del protagonista. E volutamente abbiamo lasciato per ultima proprio la colonna sonora che si avvale di un paio di temi orchestrali inediti veramente ben riusciti, di una canzone originale composta e cantata proprio da Wycleaf Jean e di una corposa raccolta di tracce musicali classiche tutte molto conosciute e spesso rivisitate in chiave elettronica. L'accompagnamento musicale è insomma di primissimo livello e sarà veramente un piacere affrontare Lost in Harmony armati di una buona cuffia e della voglia di lasciarsi immergere in un comparto artistico e sonoro molto ispirato e assolutamente peculiare. Ci limitiamo poi a segnalare che il titolo comprende anche un editor integrato per realizzare i propri percorsi che potranno poi essere condivisi con la community e scaricati liberamente. Il sistema è piuttosto macchinoso a dirla tutta e ci vorrà un bel po' di pratica prima di poter realizzare delle creazioni divertenti ma è interessante notare che il sistema si appoggia ad Apple Music e Soundcloud per consentire l'utilizzo di qualsiasi traccia musicale, anche protetta da licenze, visto che le partite avvengono in streaming per proteggere il valore della canzone. Ci sono anche una manciata di acquisti in app per mettere le mani su vestiari e accessori con cui equipaggiare Kaito e Aya anche se gran parte di questi sono sbloccabili semplicemente giocando e si tratta comunque, di pura personalizzazione estetica.

Conclusioni

Versione testata iPad 1.1, iPhone 1.1
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo 3,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (2)
7.4
Il tuo voto

Lost in Harmony è un titolo molto piacevole da vedere e ascoltare, in grado di offrire un'esperienza di gioco così complessa da risultare molto soddisfacente una volta che si è presa la mano con lo stile di gameplay realizzato da Yoan Fanise e dalla sua Digixart Entertainment. È quindi un peccato constatare che, passata la sbornia iniziale, di fondo rimane un altro, l'ennesimo runner a livelli con un ottimo sfruttamento della musica e di svariate trovate artistiche ma che nell'arco di neanche un paio d'ore ha già detto tutto e si limita ad offrire al giocatore la solita, noiosa ripetizione all'infinito degli stessi scenari. Certo, è sempre possibile affrontare i tracciati realizzati dagli altri giocatori ma dubitiamo che sul breve periodo questi possano rappresentare una valida alternativa a quanto messo in piedi dallo sviluppatore.

PRO

  • Bello da vedere grazie a un taglio artistico ricercato
  • La colonna sonora è eccellente
  • La complessità del suo gameplay lo rende molto piacevole da padroneggiare

CONTRO

  • La storia, per quanto toccante, è troppo minimalista
  • I tredici livelli finiscono in un attimo
  • Una volta ripulito dagli orpelli è l'ennesimo runner