Quando un titoletto free to play per sistemi mobile si rivela uno dei migliori tie-in ispirati a un manga popolare come Bleach, è evidente che c'è qualcosa che non va. In un certo senso, si tratta di una perfetta metafora dell'andazzo che ha preso l'opera di Tite Kubo negli ultimi anni.
Mentre la serie animata è stata sospesa a tempo indeterminato con l'imbarazzante saga dei Fullbringer, il manga prosegue con il lunghissimo arco conclusivo: un perenne ripetersi di cliché e stereotipi shōnen in cui combattenti dai poteri straordinari sfoderano le loro tecniche segrete solo per scoprire che l'avversario possiede un improbabile asso nella manica per ribaltare la situazione. Quando tutto sembra perduto, però, un nuovo power-up o un alleato dell'ultima ora provvedono a invertire le parti, che tanto i sottoposti del boss finale sono carne da cannone per prendere tempo e pubblicare qualche altro volume. Sembrano ormai lontani i giorni in cui Ichigo cercava di salvare Rukia prima che venisse giustiziata e noi giocavamo gli ottimi picchiaduro di Treasure per Nintendo DS: dopo l'ultimo musou da quattro soldi, Soul Resurrección, temevamo che non avremmo più giocato niente prima della fine del manga. Ecco perché il "gacha" di KLab Global ci ha veramente sorpreso...
Incredibile, ma vero: Brave Souls è uno dei migliori tie-in videoludici ispirati a Bleach
La storia siamo noi
Bleach: Brave Souls si gioca come un hack'n'slash abbastanza tradizionale. Concluso il lunghissimo processo di download e di installazione, possiamo affrontare una mangiata di stage d'addestramento per imparare il sistema di controllo e le basi del gioco: a guidarci, neanche a dirlo, è la severissima Rukia, e il nostro personaggio di default sarà sempre Ichigo Kurosaki.
Per chi non lo sapesse, Bleach racconta la storia di un adolescente in grado di vedere i fantasmi che, a causa di una serie di sfortunati eventi, si ritrova a esercitare la professione di shinigami: in pratica, il quindicenne Ichigo diventa un dio della morte giapponese, armato della sua fedelissima spada zanpakuto. La modalità storia di Brave Souls ripercorre i momenti più importanti della saga, dividendola in decine e decine di stage più o meno brevi che si prestano a partite veloci e occasionali. I dialoghi tra i personaggi - tutti in inglese - contestualizzano le vicende in modo efficace, anche se un po' troppo riassuntivo, e la narrazione è accompagnata da illustrazioni e cutscene di buona qualità. C'è una piccola differenza, però, rispetto allo svolgersi originale della storia: fin dall'inizio potremo "evocare" degli alleati con cui formare una squadra. Il gioco ce ne regala uno a caso praticamente subito, dopodiché otterremo gli altri completando gli stage o spendendo gli Spirit Orb che abbiamo guadagnato nelle varie modalità di gioco. Questo significa che già nei primi stage potremmo andare a caccia di Hollow insieme a Byakuya Kuchiki o Toshiro Hitsugaya anche se, all'epoca, Ichigo neanche li conosceva. La sceneggiatura ovviamente non tiene conto di questi paradossi e si comporta come se quei comprimari non ci fossero neanche, ma noi potremo selezionarli in qualsiasi momento toccando i loro ritratti.
Ogni personaggio è caratterizzato da un livello di potenza espresso in stelline, da una a cinque: ecco che emerge la natura "gacha" di Brave Souls, coadiuvata da un cast di personaggi "collezionabili" decisamente ricco. Il giocatore può tentare la fortuna un personaggio alla volta o acquistare dei pacchetti che garantiscono almeno un personaggio di alta qualità, tuttavia non è possibile "evolverli" ma solo farli aumentare di livello, potenziarne le statistiche attraverso il Soul Tree ed equipaggiarli. La collezione dei personaggi non è propriamente fine a sé stessa, poiché ciascuno di essi possiede abilità sul campo o passive che permettono di costruire team da tre personaggi con un pizzico di strategia, anche perché a ciascun combattente è associato un elemento naturale che potrebbe essere più o meno efficace quando si affrontano determinati nemici. La varietà, insomma, è decisamente sorprendente sia in termini di stili di combattimento - alcuni personaggi sono più efficaci a distanza, per esempio - sia per quanto riguarda i devastanti attacchi speciali che innescano brevi scenette animate.
Verso la Soul Society e oltre
Giocare Bleach: Brave Souls è relativamente semplice. L'interfaccia impiega la tipica impostazione da "joypad" virtuale, con le icone degli attacchi da toccare nell'angolo in basso a destra e il personaggio che prende di mira automaticamente i bersagli più vicini.
Idealmente bisognerebbe toccare lo schermo col pollice sinistro per muovere il personaggio, ma il sistema di controllo, per quanto reattivo, inizialmente si rileva abbastanza scomodo, soprattutto quando si vuole impiegare la schivata: un rapido swipe "teletrasporta" il nostro personaggio nella direzione desiderata, ma si tratta di una manovra non esattamente pratica anche quando i nemici lampeggiano di rosso, segnalandoci il momento migliore per schivare. In alternativa, si può selezionare il sistema di controllo automatico e lasciare che il gioco faccia tutto da solo: è senza dubbio comodo quando si vuole "farmare" un po' di stage senza impegnarsi, ma in realtà la fluidità delle animazioni, la varietà degli attacchi e l'inanellarsi delle combo rendono il gameplay attivo decisamente appagante. È merito anche della realizzazione tecnica: se la colonna sonora lascia un po' a desiderare, ripetitiva com'è, dal punto di vista della grafica ci troviamo sicuramente di fronte a un buon prodotto, peraltro ottimizzato a dovere anche per i dispositivi meno recenti. Lo sviluppatore KLab Global ha impiegato un azzeccato cel shading per realizzare personaggi e ambientazioni in un coloratissimo stile super deformed che dapprima può spiazzare un po', ma che risulta quantomai gradevole.
Peccato solo per i lunghissimi caricamenti che precedono ogni stage o menù, rendendo un po' frustrante l'obbligatoria navigazione delle varie schermate. Bleach: Brave Souls, infatti, pur non facendo praticamente leva sulle immancabili microtransazioni, sommerge il giocatore di valute e premi da ritirare accedendo a svariate finestre. Tra monete d'oro, Spirit Orb, biglietti e punti amici, i primi minuti possono disorientare non poco. Il che, tuttavia, la dice lunga sulle possibilità che il gioco offre in termini di contenuti: al di là della modalità storia, infatti, ci si può cimentare in una serie di missioni speciali, magari perseguendo gli obiettivi secondari giornaliere e settimanali, oppure si possono affrontare una manciata di stage in cooperativa asincrona o in tempo reale insieme agli altri giocatori. Brave Souls propone anche una modalità PvP che, però, lascia un poì il tempo che trova, dato che è totalmente automatica: il giocatore si limita a comporre un team e a scagliarlo contro quello degli altri giocatori, sperando di sconfiggerli.
Conclusioni
Bleach: Brave Souls è un hack'n'slash ordinario che non aggiunge nulla di nuovo al genere, ma che svolge bene il compitino nei confronti dei fan del manga/anime di Tite Kubo. Nonostante si tratti di un titolo gratuito, è evidente che KLab Global ne ha curato meticolosamente lo sviluppo. Al di là del gameplay ripetitivo ma divertente, non abbiamo mai sentito la necessità di ricorrere agli acquisti in-app e con un po' di pazienza, giocando partite fugaci, siamo riusciti comunque a trovare i nostri shinigami preferiti da schierare in battaglia. Il fanservice, insomma, è servito.
PRO
- Bella realizzazione tecnica
- Una gran varietà di personaggi giocabili
- Non abbiamo sentito la necessità di acquistare nulla
CONTRO
- Sistema di controllo non sempre efficace
- Caricamenti un po' troppo lunghi
- Ripetitivo