Il nome Resident Evil ha bisogno di pochissime presentazioni. Il franchise survival horror di Capcom creato da Shinji Mikami, che recentemente ha festeggiato i suoi vent'anni, è diventato oramai un fenomeno planetario che ha da tempo varcato il confine del mercato videoludico per diventare un fenomeno globale stratificato in diversi altri settori dell'intrattenimento, fra gadget, romanzi, film e giocattoli. Un fenomeno che non sembra conoscere la parola declino, nonostante da più parti gli venga imputato qualche passo falso con gli ultimi capitoli, che però hanno venduto lo stesso milioni di copie. Ed è forse anche per questo che Capcom tira dritto per la sua strada e, in attesa di proporre al pubblico un nuovo episodio, continua nella sua opera di "spremitura" del franchise riproponendo un altro dei suoi vecchi titoli per le console di nuova generazione, vale a dire Resident Evil 6. Il gioco è stato infatti rilasciato in un'edizione rimasterizzata a 1080p su Xbox One e PlayStation 4, accompagnato da tutti i contenuti scaricabili usciti dopo il lancio originale, da un paio di opzioni extra presenti solo nell'edizione PC e da alcuni costumi esclusivi racchiusi in ben 17,8 GB da scaricare.
Resident Evil 6 ritorna in un'edizione speciale in alta definizione per le console di nuova generazione
Minaccia globale
Resident Evil 6 HD Remaster costituisce l'episodio più corposo della serie: è suddiviso in quattro campagne, raccontate attraverso numerosi filmati a corollario delle sequenze più importanti, ognuna delle quali vede all'opera sette personaggi differenti all'interno di uno scenario stratificato ma unico dal punto di vista narrativo. Tutte le varie vicende sono infatti correlate tra loro, e in più di un'occasione le strade dei protagonisti si incrociano offrendo più punti di vista di uno stesso evento chiave, fino a convergere verso un finale unico. Da questo punto di vista c'è da sottolineare come la scelta di mettere in campo le stesse vicende da più prospettive costringe a volte l'utente a rigiocare intere sequenze già affrontate precedentemente, comprese quelle con i boss. E la cosa, per alcuni potrebbe risultare noiosa, oltre che frustrante in quei punti nei quali si è faticato parecchio a superare un determinato ostacolo.
Comunque sia, tornando alla trama, la storia si svolge quindici anni dopo l'incidente di Raccoon City e a nove dal crollo della Umbrella Corporation, in un mondo dove il mercato nero delle BOW è in grande espansione, al punto da permetterne la diffusione nei maggiori conflitti del mondo. Negli Stati Uniti i retroscena di quanto accaduto a Raccoon City, compreso il ruolo esercitato dal governo per mascherare la tragedia, stanno per essere svelati dal Presidente americano Adam Benford durante una visita ufficiale all'Università di Tall Oaks. Ma il campus subisce un attacco bioterroristico e molti degli studenti, dei professori e degli ospiti rimangono infettati dal Virus C, un agente patogeno creato dai superstiti della Umbrella unendo i virus T e G con le Plagas recuperate in Spagna. Lo stesso capo della Casa Bianca ne rimane vittima, al punto da costringere il suo amico Leon Kennedy, che lo aveva accompagnato alla cerimonia, e l'agente dei servizi segreti Helena Harper, a farlo fuori. Comincia così una lunga avventura che, come accennato prima, condurrà il videogiocatore in giro per il mondo nei panni di più personaggi, tra complotti, accuse di spionaggio e colpi di scena invero un po' telefonati, sullo sfondo della minaccia del Virus C che diventerà globale, trasformando gli abitanti di alcune aree del pianeta in mutanti, zombi e creature mostruose.
Curiosità
Resident Evil 6 HD Remaster abbandona la vecchia modifica delle armi in favore di un sistema di abilità che muta le caratteristiche dei personaggi. Durante le campagne, infatti, nascosti nelle casse o dopo aver ucciso creature particolarmente ostiche, il gioco fa raccogliere dei pedoni di vario valore che rappresentano la moneta da spendere per aumentare le caratteristiche. La scelta è molto ampia e coinvolge un po' tutti i settori cardine del gameplay: maggiore resistenza ai danni, più forza nel corpo a corpo, più probabilità che i nemici rilascino munizioni, doppia razione di erba dal compagno e molto altro.
Faccia da Piers
Dal punto di vista della giocabilità, a parte una telecamera a volte mal posizionata che crea qualche problemino, il gioco è un buon sparatutto incentrato sulla cooperazione tra due giocatori, online oppure offline, nel quale ogni episodio è sostanzialmente differente dall'altro per impostazione e talune meccaniche. Quello che vede protagonisti Leon Kennedy - Helena Harper è per esempio concettualmente più simile ai primi capitoli della saga, ed ha infatti molti elementi dei vecchi episodi: i corridoi cupi e silenziosi che spesso finiscono ad angolo e dove si sentono rumori sinistri; i lampi che rischiarano l'ambiente, gli enigmi ambientali da risolvere, gli zombi che in certi frangenti compaiono quasi dal nulla e le fughe disperate per evitare di diventare il loro cibo. Questo almeno fino a quando non ci si imbatte in sezioni tipicamente shooter o faccia a faccia col nemico: lì entrano in ballo delle meccaniche da picchiaduro che consentono a Leon di abbattere la malcapitata creatura con un calcione alla Tekken. Così, nonostante un'apposita barra della stamina che decresce rapidamente per evitare comunque abusi, il concetto di survival horror va in parte a farsi benedire, con buona pace delle premesse iniziali, fermo restando che nell'insieme è questa la campagna che come detto riesce meglio a ricordare, per situazioni e atmosfere, quelle passate. In realtà è quella con Chris Redfield e Piers Nivans a spingere l'acceleratore sulle dinamiche tipicamente da sparatutto in terza persona. L'ex agente della S.T.A.R.S., ormai da tempo membro effettivo della B.S.A.A., si trova in due periodi differenti prima nell'est Europa, e poi in Cina, proprio nel momento in cui la cittadina di Lanshiang subisce un attacco terroristico. Assieme alla sua squadra, e in particolare al collega Nivans, Chris deve vedersela con decine di mostri e mutanti armati, dando fondo a tutte le sue abilità di soldato per sopravvivere agli scontri, che sono continui e prolungati.
In tal senso il sistema di combattimento si conferma abbastanza valido, seppur logicamente non al livello di quello di altri sparatutto in terza persona più recenti. I personaggi possono agire in svariati modi per evitare di essere colpiti e per colpire, sparando nei punti deboli dei nemici e colpendoli laddove i focolai d'infezione sono più visibili sui loro corpi. E' inoltre possibile per loro eseguire delle uccisioni istantanee o, a distanza ravvicinata, delle rapide contromosse. Non mancano poi sequenze di gioco alternative e coreografiche, utili per spezzare un po' l'altrimenti monotona sequela di sparatorie, e rendere più avvincenti alcuni momenti clou dell'avventura. Ancora più action è la terza porzione di storia, quella che vede coinvolta la coppia formata da Jake Muller, ex mercenario che nasconde un clamoroso segreto, e dalla rediviva Sherry Birkin di Resident Evil 2, ormai cresciuta e diventata agente governativo. Nel loro scenario non ci sono l'azione e l'esplorazione basata su enigmi di Leon, né la pioggia di fuoco ed esplosioni di Chris, ma molti scontri corpo a corpo caratterizzati da un sistema fatto apposta per esaltare il sistema di combattimento. Jake, infatti, può contare anche su dei particolari attacchi fisici extra, come una vera e propria arma secondaria da selezionare nell'inventario. Anche qui il focus è quello dello shooter, ma la possibilità di variare con più efficacia le dinamiche di attacco, seppur allontanando ancora di più dalla mente del giocatore l'idea di star giocando a un Resident Evil, limano un po' la ripetitività delle sparatorie. Completando tutte e tre le campagne principali è possibile sbloccare quella segreta relativa ad Ada Wong, tramite la quale è possibile conoscere altri aspetti relativi alla trama, con un'importante colpo di scena. Questa parte del gioco si distingue in buona parte per le sue dinamiche tipicamente stealth, in un contesto dove bisogna agire spesso nell'ombra per eliminare silenziosamente i nemici e progredire di area in area.
La "nuova" edizione
A completare l'offerta ci sono poi alcune particolari modalità multigiocatore, come Caccia all'uomo, attraverso la quale è possibile invadere le partite degli altri giocatori online vestendo i panni di uno zombi, oppure Mercenari, una classica orda a tempo con la possibilità di guadagnare secondi preziosi effettuando combo, contromosse e distruggendo cristalli, disponibile anche nella versione a suo tempo esclusiva PC, che è arricchita tra le altre cose dalla presenza di alcuni dei personaggi di Left 4 Dead 2. Facendo un discorso generale, Resident Evil 6 HD Remaster è un buon sparatutto avventuroso con qualche (pochi) elemento survival horror, che si lascia però giocare abbastanza bene, soprattutto se si chiude un occhio su una telecamera non sempre posizionata a dovere, su un level design non sempre ispirato e su qualche sparatoria di troppo che rende alcuni passaggi, come detto prima, un po' ripetitivi.
A garantire varietà ci pensano le quattro campagne e le rispettive differenze in termini di giocabilità, a dare un po' di brio a certe sessioni degli interessanti boss e a rendere gradevole l'esperienza un'intelligenza artificiale che quando si gioca da soli si limita a fare il compitino, ma bene, mostrando anche una buona mira e nessun problema di pathfinding. Giocando in due invece è possibile concertare al meglio gli attacchi e sfruttare quindi le peculiarità dell'arsenale di ogni personaggio aumentando di molto il tasso di divertimento. Ci sono poi alcuni frangenti in cui da due si passa alla coop a quattro, momenti ovviamente scriptati che rappresentano punti di svolta del gioco e che amplificano a dismisura la coreografia di alcune situazioni. A livello tecnico Resident Evil 6 HD Remaster non presenta un comparto grafico da urlo, ma rispetto alla controparte per le console di vecchia generazione si limita ad alzare la risoluzione a 1080p per una maggiore nitidezza dell'immagine, il frame rate a 60 fotogrammi per garantire una buona fluidità, e a integrare una manciata di texture leggermente più definite per i personaggi principali. Tutto il resto, invece, è rimasto inalterato, con i suoi pregi e difetti, anche se la visione d'insieme risulta tutto sommato buona, complice la struttura stessa di qualche ambiente o la disposizione delle luci, che aiutano in qualche modo a rendere più gradevoli degli scenari rivestiti sovente da texture di scarsa qualità, ma spesso evocativi e inquietanti. Nulla da obiettare invece sulla modellazione poligonale e sulle animazioni dei protagonisti, dei boss, degli zombi e dei nemici umanoidi, mentre qualche piccola perplessità l'abbiamo avuta per quelle di qualche creatura più deforme. Particolarmente riuscite poi le scene di intermezzo, dal taglio cinematografico, e le numerose sequenze interattive tramite i QTE. Queste ultime sono numerose e talvolta quindi un tantino fastidiose a causa della loro ripetitività, ma volenti o nolenti si finisce alla fine per tollerarli. Un plauso va fatto invece ai tecnici dell'audio per gli ottimi effetti sonori, per la buona colonna sonora e per il doppiaggio italiano, in parte ben recitato, e comunque capace di far percepire distintamente al videogiocatore le diverse personalità dei protagonisti.
Conclusioni
Se c'è un'azienda al mondo capace di spremere all'inverosimile un marchio, quella è senza ombra di dubbio Capcom. La società di Osaka continua in tal senso la sua "opera" riproponendo anche Resident Evil 6 su Xbox One e PlayStation 4, "arricchito" da un comparto tecnologico mutuato in questo caso dall'edizione PC uscita tempo addietro, e dunque caratterizzato dagli stessi pregi e difetti, che però non trovano giustificazione nell'edizione recensita considerando che c'erano tempo e possibilità per migliorare almeno la qualità delle texture. Nel complesso ci troviamo davanti a un prodotto imperfetto ma godibile, che si lascia giocare con piacere nonostante qualche lacuna tecnica, e a patto di chiudere un occhio sul fatto che in alcuni momenti di due delle campagne sulle quattro disponibili (quelle di Jake e Chris) non sembra proprio un Resident Evil. In questo modo il titolo potrebbe rivelarsi una buona occasione, per chi non l'ha ancora giocato, per scoprire un prodotto che non avrà il fascino dei primi capitoli della saga, che non sarà un capolavoro assoluto, ma che certamente a livello contenutistico e di situazioni non è nemmeno così brutto com'è stato dipinto da alcuni.
PRO
- Bella l'ambientazione da minaccia globale del virus
- Interessante la modalità cooperativa e parti del sistema di combattimento
- Longevità garantita da quattro campagne e diverse modalità multiplayer
- Discreto il restyling tecnologico rispetto all'edizione originale su PlayStation 3 e Xbox 360...
CONTRO
- ...anche se si poteva e doveva fare di meglio, soprattutto a livello grafico
- Alcune campagne presentano situazioni più da shooter puro o da picchiaduro che da Resident Evil
- La telecamera non sempre è posizionata a dovere