In una realtà come quella attuale, dove una fetta preponderante del pubblico sembra non avere più lo stesso trasporto per la sfida e l'elevata difficoltà di fruizione nei videogiochi, titoli indie come Downwell possono essere una vera e propria manna dal cielo agli occhi degli appassionati più stagionati e conservatori. Dopo aver esordito su PC e dispositivi mobile, l'ottimo platform roguelike ideato dallo sviluppatore giapponese Ojiro Fumoto è giunto anche su PlayStation 4 e PlayStation Vita, portando nel panorama Sony la sua efficace energia minimalista di derivazione 8-bit. La storia di Fumoto come sviluppatore non può certamente definirsi tra le più tradizionali: dopo aver preso parte agli studi di lirica presso la Tokyo University of the Arts, il ragazzo capì di possedere un notevole interesse nei confronti del game development e di possedere qualche freccia al proprio arco per farsi conoscere. Per sua stessa ammissione sono state opere come Braid, Super Meat Boy e Cave Story ad appassionarlo al punto da indurlo a sperimentare, sfruttando una piattaforma relativamente accessibile come Gamemaker Studio. Così è nato Downwell, un po' per caso, un po' per abnegazione e per l'inseguimento di un sogno, riuscendo a farsi apprezzare per un gameplay serrato, fedele alla tradizione ma parimenti dotato di alcune caratteristiche distintive.
Downwell è sinonimo di attenzione e di pazienza, perchè per morire basta davvero un attimo
Buttati che… muori!
Il piccolo protagonista di Downwell deve, del tutto incautamente, lanciarsi in caduta libera all'interno di un pozzo per provare a liberarlo da molteplici minacce. La missione è tutt'altro che scontata proprio per le particolari dinamiche di controllo della caduta e per il limitato numero di vite che si ha a disposizione. L'unica arma che è possibile sfruttare è infatti incollata agli stivali del protagonista e gli permette di sparare proiettili verso il basso dopo l'esecuzione di un salto o di una caduta. Questo tipo di dinamiche apparirà in qualche modo familiare a chi abbia già controllato Cherry Broling in Broforce.
L'elevato livello di sfida e la natura delle tecniche di attacco conducono rapidamente alla capitolazione, ma la generazione casuale di ogni livello permette anche di ricevere continue variazioni sul tema. Questo fattore per certi versi migliora le sensazioni del giocatore e gli fa percepire un livello di frustrazione un po' più sfumato, mentre per altri impedisce di memorizzare l'esatta collocazione dei nemici in vista dei tentativi successivi, rendendo il completamente dell'incarico sempre diverso dal walktrough precedente. Gli approcci di gioco possono essere di due tipi, il primo prevede un'avanzata ragionata e una discesa per gradi, cercando di eliminare il maggior numero possibile di nemici e di incamerare un numero sufficiente di gemme da spendere di tanto in tanto per l'acquisto di punti vita o ulteriori cariche utili a migliorare il rateo e la frequenza di fuoco. In questo senso la possibilità di mettere a segno le combo consente di ottenere ricompense ancora più elevate da impiegare nei pochi negozi che si ha la fortuna di incontrare lungo il periglioso cammino. La seconda interpretazione è diametralmente opposta e prevede una discesa velocissima, tutta basata sulla prontezza di riflessi. Pur rivelandosi vincente per mantenere intatta la propria barra della salute e velocizzare le operazioni, comporta di sacrificare l'eventuale ottenimento di armi più efficaci, come il raggio laser o la machine gun, e di limitare gli acquisti effettuati con le gemme. Oltre ai potenziamenti attivabili nel corso di un singolo stage esistono poi una serie di upgrade che possono essere scelti al termine di ogni livello, solitamente tra una rosa di tre alternative. Grazie a questi strumenti è ad esempio possibile sbloccare l'utilizzo di un jetpack che attutisca la caduca quando si finiscono i proiettili, oppure un potenziamento per attrarre a sé ancora più gemme situate nelle vicinanze. In altri casi si possono migliorare gittata e precisione dei colpi, ottenere il supporto di un drone, sbloccare il rocket jump e molto altro ancora. Il gioco risulta quindi molto propositivo, stimola il giocatore a trovare una soluzione imminente alle situazioni che si configurano in ogni livello e a pianificare la mossa successiva nel modo più intelligente.
Trofei PlayStation 4
I Trofei di Downwell sono 23 e si concentrano principalmente sul completamento di tutti livelli di gioco, sia in modalità normale che difficile. Sono poi previsti alcuni incarichi che richiedono l'accumulo di gemme e l'esecuzione combo.
Minimalismo d’altri tempi
Dal punto di vista grafico Downwell è fedele al proprio imprinting minimalista. La schermata di gioco è limitata ad uno stretto corridoio posto al centro del video, mentre la palette cromatica predefinita prevede una tonalità nero su bianco, intervallata dal colore rosso delle gemme, dei potenziamenti e dei nemici più temibili.
La natura molto stilizzata dei disegni e l'assenza di sfondi rende l'esperienza di gioco più adatta per la fruizione portatile, con il vantaggio che il sistema di controllo garantito da PlayStation Vita offre maggiori certezze rispetto all'interfaccia che era stata adottata nelle versioni mobile già uscite in precedenza. Nel corso del gioco si possono sbloccare anche ulteriori palette, impostabili a piacimento dal menù iniziale. Le variazioni cromatiche sono più di dieci e comprendono anche le classiche colorazioni ispirate al Game Boy e al Virtual Boy. Peraltro molte di queste alternative risultano abbastanza fastidiose per la vista e possono talvolta rendere più complicato riuscire a distinguere i nemici o la posizione del proprio personaggio, di conseguenza si tende a prediligere le impostazioni disponibili di default. Attraverso l'apposito menù di selezione dello stile è anche possibile accedere ad alcune variazioni nei movimenti che esegue il protagonista durante la sua discesa. La scelta di queste nuove variabili, sbloccabili con il progressivo accumulo di gemme, permette di incidere su alcune caratteristiche specifiche del personaggio, come ad esempio la quantità di HP massimi, la frequenza dei negozi all'interno dei livelli e l'ottenimento di alcuni oggetti. L'impianto di gioco è infine sostenuto da una colonna sonora perfettamente collocata nel contesto 8-bit, frenetica al punto giusto e con un sapore retro che sarà senza dubbio apprezzato da chi un certo tipo di videogiochi li ha vissuti sulla propria pelle nei tempi andati.
Conclusioni
Downwell apre i battenti a coloro che, principalmente per ragioni anagrafiche, desiderano ancora oggi avere per le mani videogiochi immediati e al tempo stesso ricchi di sfida, semplici da fruire ma inflessibili in termini di skill. La varietà degli approcci permette di sposare uno stile di gioco compassato e preciso oppure di prediligere un'interpretazione più frenetica, tutta improntata sulla qualità dei propri riflessi. In un modo o nell'altro per arrivare al boss finale dovrete spendere le proverbiali sette camicie. Certo, il prezzo molto ridotto non esclude a priori altre fasce di pubblico, ma difficilmente queste ultime riusciranno ad appassionarsi come si deve e a concedersi il numero di tentativi necessario per raggiungere l'epilogo. Se però appartenete alla prima categoria che abbiamo descritto potete stare tranquilli: Downwell non vi deluderà affatto.
PRO
- Possibilità di variare il proprio approccio di gioco
- Ottimo livello di sfida
- I livelli generati casualmente rendono unica ogni partita
- Tanti tipi di potenziamento
CONTRO
- La difficoltà potrebbe risultare indigesta a una parte del pubblico
- Alcune palette grafiche sono poco utilizzabili