Un anno fa recensivamo Guilty Gear Xrd: Sign e vi mettevamo in guardia. Era un picchiaduro eccellente che arrivava tardi sui nostri lidi, mentre in Giappone si apprestava a fare capolino la sua prima revisione. I fan di Arc System Works sono ormai abituati alla pratica sdoganata da Capcom tempo addietro, e sanno che presto o tardi dovranno abbandonare il loro picchiaduro preferito per acquistarne una versione riveduta e corretta se vogliono continuare a sfidare una community nutrita. Nonostante sia diventata ormai una prassi, è piuttosto difficile farsi una ragione di questo vero e proprio riciclo di asset, ma gli amanti del genere sono più che felici di aprire il portafoglio se i nuovi contenuti sono all'altezza del costo. Nel caso di Revelator, questo è vero più che mai.
Guilty Gear Xrd: Revelator è una versione nettamente migliorata del già ottimo predecessore
Easy to play, hard to master
I veterani di Guilty Gear si sentiranno subito a casa loro non appena impugnato il joypad o la levetta del loro arcade stick preferito: il gioco è fondamentalmente uguale a Sign, migliorato nella grafica e nei contenuti, ma fedele a sé stesso, non fosse per le nuove feature e meccaniche che non solo esaltano il gameplay, ma offrono una varietà di sfumature tutta nuova. La prima novità che salta all'occhio è rappresentata dalla cosiddetta modalità Stylish, concepita per i neofiti della serie e, soprattutto, del genere picchiaduro. Già nel precedente Guilty Gear Xrd, Arc System Works aveva dimostrato di aver preso a cuore i nuovi giocatori, soprattutto perché i suoi brand più importanti - come BlazBlue e Persona 4 Arena - sono famosi per essere dei titoli particolarmente intricati da padroneggiare per via delle loro meccaniche fantasiose e delle strategie più complesse.
Per questo motivo, anche Revelator comprende un'esauriente modalità di allenamento che descrive in dettaglio ogni meccanica, feature o peculiarità del sistema di combattimento, dalle basi alle combinazioni più elaborate. La modalità Stylish, dal canto suo, aggiunge un ulteriore livello di accessibilità, introducendo nella serie Guilty Gear le combo automatiche già implementate in Persona 4: Arena e tutta una serie di facilitazioni come la parata automatica in posizione neutrale e il pulsante dedicato all'esecuzione immediata di Overdrive e mosse speciali. Se da una parte questa implementazione potrebbe scoraggiare i più esperti che hanno sudato sette camicie per imparare a giocare i loro combattenti preferiti, dall'altra bisogna considerare il rovescio della medaglia in modalità Stylish: i giocatori che scelgono di impiegarla ricevono, infatti, un maggior numero di danni rispetto al solito. Non è l'unica aggiunta al sistema di combattimento, comunque. L'opera di bilanciamento generale dello sviluppatore ha consentito l'introduzione di un paio di nuove feature molto interessanti, in particolar modo la Burst Overdrive: quest'ultima permette di eseguire alcune Overdrive premendo un pulsante alternativo e consumando, oltre all'indicatore della Tensione, anche quello del Burst. Il risultato è un attacco molto più potente che, se va a segno, ricarica anche parte dell'indicatore Burst, ed è chiaro che il team di Arc System Works ha deciso di introdurre la variante per invogliare i giocatori a consumare più spesso e più tatticamente la carica Burst residua. Tra le altre novità più interessanti vale la pena menzionare il Blitz Attack, che consente di attaccare durante il Blitz Shield, e la rimozione del Danger Time, una feature che i fan non avevano accolto positivamente nello scorso episodio. Il risultato è, insomma, un sistema di combattimento ancora più complesso e appagante: non bisogna conoscere e saper mettere in pratica tutte queste possibilità per giocare liberamente, ma giocando online si riconosce subito la differenza tra chi le ha approfondite e chi invece le ha a malapena sfiorate.
Trofei PlayStation 4
Vi fanno gola 36 trofei di bronzo, 8 d'argento, 3 d'oro e il trofeo di platino finale? Allora preparatevi a sputare sangue, perché non sarà facile accaparrarseli. Dovrete completare la modalità arcade, seguire tutta la storia, raccogliere tutti gli oggetti in modalità M.O.M. e accumulare un sacco di soldi, fra le altre cose. E non nominiamo neppure le missioni e le sfide... di quest'ultime dovrete portarne a termine 300.
Chi ha bisogno di Ibuki?
Il roster di Guilty Gear Xrd: Sign torna al gran completo, inclusi i lottatori che un tempo erano stati DLC opzionali, ma si fregia di ben sette combattenti aggiuntivi, ai quali si sommeranno quelli che fanno capolino nella modalità Storia e che probabilmente Arc System Works pubblicherà a pagamento. Tra i nuovi arrivi figurano alcune facce note: Johnny, il capitano dei pirati Jellyfish, è un personaggio da impiegare a media distanza a colpi di spada e di... monetine. Jam Kuradoberi risale a Guilty Gear XX ed è rimasta l'esperta di kung-fu sbarazzina di allora, una lottatrice versatile, rapida e aggressiva.
L'immortale Raven proviene invece dal vecchio Guilty Gear 2: Overture ed è in grado di infliggere più danni in base a quelli che riceve. Si unisce al cast anche Dizzy, una vecchia conoscenza di Guilty Gear XX che ora ha sposato Ky Kiske. Sul fronte degli inediti, invece, abbiamo l'inquietante Jack-O' che si gioca un po' come in uno strategico in tempo reale, schierando i suoi minion, e l'assurdo Kum Haehyun, un gigantesco esperto di arti marziali nel cui corpo meccanico si nasconde in realtà una normalissima ragazza: è in grado di concatenare diverse mosse speciali in sequenza. Alcuni di questi personaggi sono disponibili fin da subito, altri si sbloccano, altri ancora sono DLC promozionali o in uscita, ma insieme contribuiscono a migliorare il roster già ottimo ma forse un po' contenuto dello scorso anno. Lo stesso si può dire delle modalità per uno o più giocatori: non brillano per originalità, ma sicuramente non lasciano con le mani in mano nessuno. La meno esaltante è forse la modalità Storia che prosegue le vicende di Sign con cinque episodi da guardare come fossero quelli di una serie animata, senza possibilità di interazione: sono la metà rispetto a quanto offerto l'anno scorso, ma Arc System Works ha promesso che se ne potranno scaricare gratuitamente di nuovi col passare dei mesi. Chi non conosce Guilty Gear faticherà a capire cosa sta succedendo nel suo mondo strampalato, ma per fortuna lo sviluppatore ha inserito un glossario che spiega bene o male gli aspetti più confusi della trama. La modalità "arcade" rafforza la storia, proponendo una serie di combattimenti intervallati da dialoghi e cinematiche che approfondiscono i personaggi e i loro rapporti. Sul fronte del gameplay nudo e crudo tornano le sfide a difficoltà crescente e la modalità simil RPG intitolata M.O.M. in versione riveduta e corretta. Non manca naturalmente la modalità multigiocatore: anche Revelator propone un'astrusa interfaccia che ricorda un incrocio tra un social network e un gioco di ruolo e che permette addirittura di pescare e giocare a pallone mentre si cerca una lobby o si aspetta il proprio turno di combattere. Come dicevamo anche l'anno scorso, forse avremmo preferito qualcosa di più immediato e intuitivo, ma ci sentiamo di premiare Arc System Works per l'inventiva.
Conclusioni
Guilty Gear Xrd: Revelator esce in un periodo non particolarmente idilliaco per il genere dei picchiaduro, specialmente se consideriamo i polemizzati problemi di Street Fighter V. La revisione di Arc System Works riconferma l'abilità dello sviluppatore nipponico: il nuovo Guilty Gear è, se possibile, ancora più appagante del precedente, nonché ricco di contenuti, personaggi e opzioni per tutti i gusti. Se la promessa di aggiornarlo con nuovi personaggi e capitoli della storia sarà effettivamente mantenuta, Revelator potrebbe dare al progetto Capcom del vero e proprio filo da torcere ma, già così, è un picchiaduro straordinario che i fan del genere non dovrebbero lasciarsi sfuggire.
PRO
- I nuovi lottatori sono numerosi e interessanti
- Strizza l'occhio ai neofiti dei picchiaduro
- Le nuove meccaniche si integrano alla perfezione
CONTRO
- La modalità Storia è corta e un po' noiosa
- I miglioramenti grafici ci sono ma sono poco evidenti
- È una revisione e siamo piuttosto convinti che non sarà l'ultima