È passato più di un anno da quando abbiamo avuto l'opportunità di mettere le mani per la prima volta sul visionario progetto di Flavio Parenti e della sua italianissima Untold Games. Era l'E3 del 2015 e in quell'occasione Project Morpheus, quella periferica che sarebbe poi diventata PlayStation VR stava iniziando a fare timidamente capolino accanto ai ben più blasonati Oculus Rift e HTC Vive.
Da quel momento in poi il gioco è tornato a nascondersi nelle retrovie dello sviluppo con soltanto qualche scampolo di informazione distribuito attraverso i canali ufficiali fino all'annuncio della sua data di uscita in grado di renderlo uno dei titoli di lancio per il visore di Sony. In realtà il gioco è compatibile anche per le altre due periferiche dedite alla realtà virtuale ma in questi mesi ha subito un'importante trasformazione per quello che concerne il suo arco narrativo. Da videogioco completo e auto-conclusivo si è trasformato in un prodotto episodico di cui però non sono noti i risvolti commerciali, tanto meno le tempistiche o più concretamente il numero di capitoli che andranno a comporre il progetto. Sappiamo soltanto che ora è corretto parlare di Loading Human: Chapter 1 e che sborsando i 39,99€ necessari per scaricarlo su PlayStation 4 o PC avremo accesso solo ed esclusivamente a questa prima parte. Tranquillizzatevi però perché si tratta di un'esperienza abbastanza completa: il cliffhanger finale ovviamente è presente ma non vi lascerà appesi con quello stile tipico delle produzioni Telltale Games (The Walking Dead e il recentissimo Batman - The Telltale Series ad esempio), bensì vi sentirete soddisfatti per quello che vi è stato raccontato durante le tre ore scarse necessarie a completare l'avventura. E soprattutto percepirete di averne avuto abbastanza perché purtroppo Loading Human affianca a una storia piuttosto banale, un sistema di controllo a tratti devastante per l'esperienza di gioco in VR e soprattutto un gameplay che, nonostante alcune idee interessanti, viene mortificato da pochissime interazioni e da una cronica mancanza di divertimento.
Loading Human è un'avventura grafica per la VR con qualche buona idea ma un pessimo gameplay
Quello che succede, succede male
L'incipit narrativo è piacevole per quanto trito. Il gioco è ambientato in un futuro a tratti distopico: la civiltà umana è progredita a ritmi vertiginosi grazie ad alcune scoperte di vostro padre che, tra le altre cose, è riuscito ad aumentare la longevità dell'uomo oltre ogni limite conosciuto. Un bel giorno verrete invitati proprio da lui nella sua base in Antartico e scoprirete che le sue ricerche sono arrivate ben oltre quanto vi sareste mai immaginati e che in un posto molto lontano dell'universo si nasconde una fonte inesauribile di energia, la Quintessenza, che potrebbe permettere all'uomo di risolvere tutti i suoi problemi energetici e a vostro padre di superare la soglia dei 120 anni di vita. Il vostro compito sarà quindi di assistere per due anni alla costruzione di un razzo vettore che vi porterà nello spazio e poi compiere un lunghissimo viaggio di andata e ritorno, addormentati in un sonno criogenico.
Ovviamente tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, in questo caso rappresentato da una ragazza, Alice, che insieme a voi condividerà l'angusto spazio abitativo della base polare. La storia viene narrata attraverso un lungo flashback e potremo influenzare il suo svolgimento semplicemente muovendoci all'interno della struttura visto e considerato che Loading Human più che essere una classica avventura grafica, rientra nei cosiddetti "simulatori di camminata" con la variante della visuale in prima persona legata alla realtà virtuale e alle interazioni che è possibile compiere attraverso il pad o i device per la rilevazione dei movimenti. Non c'è infatti un inventario e tutti gli oggetti che possono essere raccolti o con cui possiamo interagire possono essere semplicemente trasportati da un posto all'altro o al limite combinati tra loro con l'ausilio delle due mani del protagonista. Ci sono anche un paio di puzzle davvero basilari ma per gran parte del gioco vi limiterete a spostarvi da una stanza all'altra in base alle richieste di vostro padre, di Alice o dell'intelligenza artificiale che gestisce il posto, in queste lunghissime passeggiate che spesso sfociano in un backtracking tedioso e privo di mordente dove non si può neanche corriere. Il principale problema del gioco risiede nella gestione dei comandi. Loading Human può essere giocato sia con il DualShock 4 (o qualsiasi altro joypad su PC) oppure con il PlayStation Move o, nel caso di Vive con i controller 3D. Queste due ultime possibilità sono vivamente consigliate per una questione di coinvolgimento ma in tutti i casi dovremo vedercela con un sistema di controllo davvero imbarazzante. Il titolo va infatti giocato da seduti e ci costringerà a tutta una serie di movimenti innaturali per spostarci nello spazio 3D con i controller da alzare, abbassare od orientare intorno e dietro di noi e con il meccanismo del teletrasporto già visto in diversi altri titoli. In pratica potremo girarci solo di pochissimi gradi muovendo la testa ma per effettuare delle rotazioni più ampie dovremo puntare il Move e premere il pulsante superiore per teletrasportare il personaggio nel nuovo angolo visivo . È più facile da vedere che spiegare e in questo senso vi consigliamo vivamente di vedere la Sala Giochi presente nell'articolo per avere un'idea più precisa. Questo stratagemma di controllo viene utilizzato solitamente per ridurre al massimo anche il motion sickness tipico delle esperienze (sviluppate male) in VR. Il problema è che ciononostante Loading Human è tra i giochi che maggiormente ci hanno fatto provare il senso di nausea complici movimenti spesso "automatici" e questo sistema di controllo che davvero scinde il cervello del giocatore da quello che avviene su schermo. Ed è un peccato visto che il titolo offre una manciata di situazioni in cui quello che possiamo fare con il nostro avatar è davvero credibile e ben ricreato e non mancano anche momenti di meraviglia nonostante si compiano gesti banali come l'accendere delle candele, farsi la barba, inserire un disco in un giradischi o baciarci con una persona.
Trofei PlayStation 4
Loading Human: Chapter 1 offre sedici trofei. Tre sono d'argento e sono collegati al termine del gioco, alla raccolta di tutti i collezionabili e alla visione della scena di sesso che è possibile sbloccare con determinate azioni. Gli altri tredici sono tutti di bronzo e sono relativi sia al completamento dei vari capitoli di cui è composta la trama che ad azioni specifiche che è possibile svolgere in determinati momenti.
Nel futuro non ci attende un mondo bello
Anche sul fronte tecnico Loading Human presenta importanti incertezze. Al di fuori di un comparto estetico davvero basilare fatto di ambienti dalla geometria semplice che hanno comunque una loro coerenza con il concetto di una stazione di ricerca sperduta nell'Antartico, ci sono evidenti limitazioni in termini di texture degli oggetti e dei personaggi. In particolare proprio questi ultimi hanno animazioni robotiche sia nel corpo che nella faccia e restituiscono un feeling troppo antiquato.
Più in generale questo Chapter 1 ci catapulta nella precedente generazione di console da un punto di vista grafico e a poco serve la giustificazione di un PlayStation VR o di un qualsiasi altro visore per la realtà virtuale che necessariamente abbatte le prestazioni grafiche della console (o del computer) e costringe quindi ai consueti compromessi per avere un rendering perfettamente fluido. Anche l'aliasing è molto visibile e talvolta, spostando eccessivamente la testa, si manifesta un sensibile effetto di pop-in. Durante la nostra sessione di recensione abbiamo poi notato una tendenza del gioco a perdere la calibrazione del posizionamento. Nulla di grave sia chiaro visto che può essere risolto con la pressione di un tasto, ma durante le partite più lunghe dover continuamente settare il centro del punto di osservazione perché altrimenti il personaggio principale non si muove correttamente in linea retta può risultare fastidioso. A salvare l'aspetto tecnico ci pensa il comparto audio grazie a un'ottima colonna sonora fatta di brani rock ed elettronici anche cantati e un doppiaggio in lingua italiana ben interpretato.
Conclusioni
Il primo capitolo di Loading Human è un interessante progetto che mescola narrativa e avventura con l'obiettivo di offrire un'esperienza coinvolgente e ispirata da vivere con un visore per la realtà virtuale. Purtroppo questo obiettivo non è stato propriamente centrato visto che il gioco pecca pesantemente per quello che concerne il gameplay, il sistema di controllo e l'aspetto tecnologico senza che questi elementi siano almeno compensati da una storia all'altezza delle aspettative. È indubbio che la visione dei ragazzi di Untold Games abbia un suo fascino ma non ci sentiamo di andare oltre la sufficienza con la speranza che per l'eventuale secondo capitolo il team sia in grado di migliorare tutte le criticità della loro creatura.
PRO
- Alcune interazioni sono divertenti e ben ricreate
- Il comparto audio è ottimo
- La storia ha un buon incipit...
CONTRO
- ...ma presenta molti cliché
- Tecnicamente è indietro di anni
- Il sistema di controllo ha molti problemi ed è poco preciso