Oggi si tende a pensare che questo non sia più il tempo delle avventure grafiche, i cui grandi titoli restano confinati nell'epoca d'oro tra gli anni '80 e i '90, e che i giochi di questo genere che emergono attualmente siano sporadici titoli di nicchia che guardano nostalgicamente a quell'arcadia irraggiungibile. È cambiata certamente la produzione, come conseguenza del gusto e della percezione del pubblico, ma l'avventura grafica resta un genere in grande salute che continua ogni anno ad arricchirsi di nuovi titoli interessanti, anche se necessariamente sviluppati da etichette meno conosciute e con stili di produzione alternativi, tra crowdfunding e finanziamenti indipendenti.
Particolarmente attivi su questo fronte sono i team europei, in particolare dell'area tedesca, diventata ormai una sorta di scuola per questa "new wave" delle avventure grafiche. Risponde pienamente a questo identikit la serie The Book of Unwritten Tales, sviluppato da KING Art Games in seguito a una campagna di raccolta fondi terminata con un grande successo e uscito ormai un paio di anni fa su PC. Torniamo a parlarne oggi perché è uscita la versione mobile su iOS e Android trasposta da Fishlabs, che ripropone praticamente invariata l'ottima esperienza vista su Windows con un semplice aggiustamento dell'interfaccia al touch screen, cosa che conferma ancora una volta come questo genere si adatti particolarmente bene ai dispositivi mobile. Curioso notare come un gioco che così naturalmente si trasferisce su questa tecnologia sia anche concettualmente molto distante dalla tipica fruizione mobile, ma questo può rappresentare anche il suo punto di forza, ponendosi come titolo adatto ai videogiocatori di stampo classico e a coloro che vogliono qualcosa di più riflessivo e cadenzato. Si nota bene che la meccanica punta e clicca è studiata principalmente per essere effettuata col mouse ed emergono alcune incertezze di controllo in questa trasposizione tattile anche in termini di precisione soprattutto su schermi più piccoli, tuttavia non tali da inficiare più di tanto l'esperienza e il prezzo fortemente ridotto della versione mobile (4,99 euro) rispetto all'originale compensa ampiamente la relativa scomodità.
Vale la pena riscoprire le storie non scritte in The Book of Unwritten Tales 2 in formato mobile
Un libro di storie note
The Book of Unwritten Tales 2 è la stessa, ottima avventura recensita due anni fa su queste pagine, pertanto rimandiamo a quell'articolo per tutte le informazioni di base sul gioco. La storia narra dei destini intrecciati di quattro improbabili eroi, incastrati fra loro in varie maniere e tutti alla ricerca di un proprio obiettivo, che in qualche modo si trova poi tangente a una questione ben più grande riguardante la salvezza del mondo intero, come si conviene alle grandi storie. Quello che risalta qui è la qualità della scrittura, che affronta temi profondi mantenendosi sempre equilibratamente umoristica, mettendo insieme varie caratteristiche del fantasy, del fiabesco nonché della cultura popolare e parodiando su queste in maniera intelligente e stimolante.
Un approccio che ricorda un po' lo stile di Terry Pratchett su argomenti simili, e una quantità e qualità di dialoghi avvicinabili a quelle delle grandi avventure LucasArts, all'interno di una storia che dura una ventina di ore sparse per cinque capitoli. Può essere un tour de force impegnativo per chi è meno propenso ad accogliere le meccaniche dell'avventura punta e clicca, e la quantità di testo (i dialoghi sono parlati in inglese con sottotitoli in italiano) è imponente ma è facile farsi trasportare lungo il percorso con leggerezza, complice anche una difficoltà media degli enigmi non eccessiva, data da una certa logica alla base della loro struttura. Parlando nello specifico di questo adattamento, l'interfaccia è rimasta sostanzialmente identica ma le due azioni principali (guardare e interagire in maniera contestuale con oggetti ed elementi dello scenario) si svolgono ora tramite una rapida toccata per quanto riguarda la prima azione e selezionando da un mini-menù a raggiera che compare tenendo premuto per l'interazione, lasciando invece invariata la gestione dell'inventario. Curioso, a questo proposito, il fatto che il tutorial sia rimasto praticamente identico all'originale, menzionando ancora l'utilizzo del tasto sinistro e destro del mouse su cui si basa l'interfaccia PC. I controlli risultano funzionali anche se con qualche scomodità, mentre il software appare piuttosto pesante per i dispositivi più vecchi su cui si rileva una certa latenza, ma è comunque lodevole notare una compatibilità piuttosto estesa (in base alle prove funziona bene sui dispositivi da iPad Retina in poi, meno bene su un vecchio iPad 2). Tenete presente che si tratta di un gioco molto ampio in termini di dati da installare: il pacchetto base occupa circa 3 GB ma i capitoli vengono scaricati progressivamente e portano il computo totale a 4 GB circa di spazio libero richiesto.
Conclusioni
The Book of Unwritten Tales 2 trasporta in ambito mobile la stessa, ottima, esperienza di gioco proposta su PC un paio di anni fa. Della qualità di narrazione e impostazione degli enigmi in questa lunga avventura si è dunque già parlato all'epoca e nel caso non abbiate avuto modo di inoltrarvi nelle storie non scritte di KING Art Games in precedenza ora avete la possibilità di farlo anche su smartphone e tablet. In termini di comodità di gestione del gioco e fruizione, complice anche un'interfaccia rimasta praticamente studiata per il mouse, The Book of Unwritten Tales 2 resta un titolo più godibile su PC che altrove, ma se non avete problemi a contenere l'enorme pacchetto di file e potete sfruttare uno schermo abbastanza ampio l'acquisto è caldamente consigliato a chi ha voglia di immergersi in una vera avventura. Il prezzo, inoltre, è particolarmente vantaggioso.
PRO
- Lungo e ben scritto
- Buona progettazione degli enigmi
- Divertente anche grazie al suo umorismo
- Prezzo vantaggioso nella versione mobile
CONTRO
- Qualche incertezza nell'adattamento dell'interfaccia (soprattutto su schermi piccoli)
- Dimensioni mastodontiche rispetto alla norma mobile