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Gli incubi del turno di notte

La strana storia di Tom, guardia notturna ossessionata da segreti oscuri

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   21/02/2017
Uncanny Valley
Uncanny Valley
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C'è sempre qualcosa di affascinante e terribile nel turno di notte, almeno per chi non l'ha mai fatto veramente. Al netto delle conseguenze fisiologicamente devastanti di una tale forma di lavoro, l'idea di vegliare mentre il mondo dorme fa pensare al fatto di visitare un mondo parallelo, ribaltato, dominato da una grande quiete oscura che sa di libertà e riflessione.

Gli incubi del turno di notte

Oppure può mostrare un aspetto diverso del mondo, squarciare il velo di conformismo illuminato dal sole e far emergere ombre inquietanti, in grado di ossessionare e gettare il seme del dubbio sulla reale natura della vita e di tutto quanto. Quest'ultima, purtroppo per il protagonista Tom, è la declinazione presa dal turno di notte messo in scena in Uncanny Valley, che mostra l'altra possibile faccia del mondo vissuto dalla "gente della notte", ben più inquietante della romantica visione cantata da Jovanotti negli anni 90, a quanto pare. Qualche problemino Tom pare avercelo anche a prescindere dal nuovo lavoro intrapreso, a dirla tutta, visto che da un po' di tempo si ritrova ossessionato da incubi in cui viene inseguito da misteriose creature d'ombra con occhi luminosi, che sembrano decisamente male intenzionate. Vista la situazione, forse la scelta di fare la guardia notturna presso una grossa compagnia misteriosa spersa in mezzo alla foresta potrebbe essere quantomeno opinabile per la sua sanità mentale, ma non stiamo qui a sindacare sulle scelte fatte dalla gente per sbarcare il lunario, d'altra parte. Uncanny Valley è un'avventura con elementi survival horror che racconta la storia di Tom, metronotte di una grande azienda e uomo con un passato oscuro, mettendo in scena le sue sessioni di guardia notturna presso il misterioso complesso tecnologico e la sua lenta discesa verso un incubo con elementi sovrannaturali.

L'orrore di Uncanny Valley si svela gradualmente e anche per questo risulta particolarmente inquietante

Obiettivi Xbox One

Uncanny Valley contiene solo 12 obiettivi sbloccabili, tutti piuttosto ricchi spartendosi il bottino dei 1000 punti standard. Vista la struttura del gioco, tutti gli achievement sono legati alla progressione nella storia e al raggiungere condizioni particolari. Per alcuni è necessario tornare sul gioco dopo la prima run, ma questo d'altra parte è richiesto anche per completare la storia.

Punta, clicca e scappa

Il gioco è inquadrato di lato e si svolge su un unico piano bidimensionale, in una prospettiva schiacciata in linea con lo stile minimalista adottato dagli sviluppatori. Per il resto, la meccanica è quella classica dell'avventura punta e clicca, con il controllo diretto del personaggio e la possibilità di interagire con vari oggetti sensibili dello scenario. È chiaro come gli enigmi non siano proprio il punto focale dell'esperienza di Uncanny Valley, che si presenta soprattutto incentrato sulla narrazione, anche se messa in scena in maniera piuttosto atipica. Al di là degli scarni dialoghi, la storia viene vissuta attraverso i sogni e le visioni del protagonista, mentre un sostrato di storie intersecate con quella principale si ricava dalle email e dai documenti che possono essere letti in giro per il grande stabilimento in cui lavora Tom, in un esempio di narrazione "ambientale" che ricorda Gone Home o Stasis, per rimanere all'interno del genere horror. Il gioco è strutturato in maniera tale da richiedere di essere concluso più volte, e seguendo percorsi diversi, per arrivare a conoscerne ogni aspetto, svelare i numerosi misteri che circondano Tom e raggiungere finali più espliciti, ma per indagare a fondo è necessario anche agire fuori dagli schemi imposti ed eseguire azioni che esulano dagli ordini impartiti al protagonista e dalle sue competenze.

Gli incubi del turno di notte

Come visto in The Stanley Parable, Uncanny Valley sfida il giocatore a provare nuove strade e scoprire segreti che non vengono posizionati comodamente lungo un percorso prestabilito. D'altra parte non vengono posti limiti alle azioni del giocatore, con il ritmo impartito esclusivamente dall'orario del turno di lavoro al termine del quale Tom si addormenta, e la sessione di esplorazione ha inevitabilmente fine con l'inizio di una nuova sessione di incubi assortiti. Ci si trova dunque a sfruttare le ore di veglia cercando di portare avanti le proprie indagini sui misteri dell'azienda datrice di lavoro e sugli incubi che funestano il protagonista, scegliendo di volta in volta dove andare e cosa fare in una struttura non lineare. Le azioni intraprese hanno conseguenze dirette nel prosieguo dell'avventura e possono influire in maniera indelebile sul finale, anche per questo è necessario rivivere più volte l'intero percorso per vedere cosa è possibile cambiare rispetto a quanto fatto in precedenza. Un'idea molto valida che tuttavia tende ad essere un po' dispersiva, proprio per questa mancanza di indicazioni e connessioni logiche che possano indicare la strada da percorrere, rendendo un po' aleatoria la progressione di giorno in giorno e di partita in partita.

Minimalismo inquietante

Si potrebbe pensare che la pixel art in stile retrò si associ male all'horror, ma è una grafica che può invece ben adattarsi al genere, come dimostra anche Uncanny Valley.

Gli incubi del turno di notte
Gli incubi del turno di notte

Certo si tratta di generare tensione e inquietudine più che paura vera e propria, vista anche l'inquadratura alquanto rivelatoria scelta dagli sviluppatori, ma le scelte registiche, il look austero e imperscrutabile di scenari e strutture e il livello di dettaglio degli interni riescono a creare un'atmosfera pressoché perfetta. Non si tratta peraltro di soluzioni inedite: il pixel 2D a inquadratura laterale applicato all'horror ha già trovato conferme in titoli simili come Home e Lone Survivor con ottimi risultati, e Uncanny Valley prosegue in quel solco forte anche di una buona coerenza del tratto e un accompagnamento audio che riesce ad amplificare il senso di inquietudine generale. Forse pecca un po' di carattere, considerando la quantità di titoli dallo stile similare che si trovano ormai nell'ambito indie, ma questo non toglie che nel corso delle partite ci si trovi davanti a scorci veramente pittoreschi e soluzioni grafiche dotate di una certa classe. Quello in cui Uncanny Valley riesce benissimo è il creare un clima di instabilità continua, con il protagonista che sembra camminare su un filo teso tra la banale normalità di un lavoro noioso e un incubo senza fine, che può rivelarsi all'improvviso semplicemente sbagliando una strada o trapelare a tratti da piccoli particolari che indicano un lento e progressivo emergere di una realtà alternativa e terribile. Chi ama l'horror sottile e fatto di tensione può apprezzare in pieno questo gioco, come una sorta di omaggio all'approccio Lynchiano, enigmatico, all'incubo sotteso alla storia di Tom. È nel modo in cui la narrazione si lega alla struttura del gioco che il progetto mostra delle crepe: non è piacevole andare a tentoni ripassando più volte per percorsi in buona parte identici, alla disperata ricerca di una discrepanza e di un nuovo evento che possa aprire un percorso inedito in maniera quasi casuale.

Conclusioni

Versione testata Xbox One
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 12,99 €
Multiplayer.it
6.8
Lettori
ND
Il tuo voto

Uncanny Valley si fonda su idee davvero molto interessanti e ha il grande pregio di costruire un'atmosfera in grado di far traspirare l'inquietudine attraverso soluzioni non banali. Il quotidiano si trasfigura in qualcosa di pauroso attraverso passaggi non sempre comprensibili e prevedibili, cosa che incrementa il clima di incertezza e tensione che caratterizza tutta l'esperienza, in un mistero stratificato che necessita di una lettura a diversi livelli e numerosi tentativi successivi. Tutto bene fin qui, il problema è che il gioco alla fine non risulta così coinvolgente come la sua atmosfera potrebbe suggerire: il sistema di conseguenze è un altro tocco di genio, ma il collegamento tra gli eventi sembra sempre aleatorio e a volte illogico, cosa che vanifica qualsiasi strategia di gioco anche sul lungo termine, di partita in partita, e questa mancanza di chiarezza più che preservare il mistero generale diventa facilmente frustrazione.

PRO

  • Grande atmosfera misteriosa
  • Il sistema di conseguenze è geniale
  • Un horror meno esplicito ma di grande tensione

CONTRO

  • Interfaccia confusa
  • Avanzamento troppo criptico della storia
  • Anche eccessiva la libertà d'azione