A distanza di ben due anni dal lancio su PC, dove ha raccolto anche ottimi consensi, Mushroom 11 arriva in questi giorni in versione mobile, portandosi dietro tutto il suo strano fascino e un sistema di controllo che sembra adattarsi ancora meglio al particolare concept su cui è costruito. In un mondo post-apocalittico, c'è un enorme blob di fluido verde fosforescente che deve raggiungere la conclusione di vari livelli, affrontando numerosi ostacoli lungo il proprio cammino.
Perché tutto questo? Come si è formata questa sorta di creatura, cosa la spinge a modificarsi, ricostituirsi e cercare una salvezza che sembra impossibile in mezzo a tanta distruzione? Di fronte a tutti questi interrogativi, la domanda fondamentale, citando i grandi saggi Statler & Waldorf è: "chi se ne importa?" E così devono aver pensato anche gli sviluppatori, che senza perdersi in chiacchiere ci propongono subito qualcosa da fare, perché per gestire il blob non c'è tempo da perdere e bisogna subito iniziare a toccare lo schermo. L'idea esiste da tempo ma questa particolare applicazione risulta comunque originale, anche per un comportamento particolare del fluido che si presenta come una sorta di essere statico che necessita sempre di spinte e aggiustamenti per poter avanzare tra i livelli. Insomma, non si tratta proprio di Putty, ma di un vero e proprio puzzle dinamico che ha a che fare con il platform, soprattutto per la sua struttura a scorrimento e la necessità di passare attraverso ostacoli e situazioni diverse, ma di base si tratta di un puzzle game ricco di enigmi, alcuni dei quali a dire il vero anche decisamente impegnativi e forse un po' sbilanciati rispetto all'andamento, per il resto fluido, dell'azione.
Questa è la storia di un informe blob alla fine del mondo e del suo cammino irto di ostacoli
La dura vita della gelatina verde
Il "protagonista" di Mushroom 11 ha un comportamento fisico particolare ma che risponde a leggi ben precise, in gran parte riprese da quelle dei fluidi reali anche se non si tratta propriamente di una simulazione. In sostanza, per muovere la creatura, se così si può definire, è necessario modellarla, cancellandone pezzi per farli apparire dalla parte opposta, o spingendola in modo da creare un moto, visto lo sbilanciamento del peso. È la classica meccanica più difficile da descrivere che da attuare, perché una volta su schermo, per di più con un touch screen, il comportamento è estremamente intuitivo, come una sorta di plastilina un po' più reattiva e cangiante ma rispondente a certe leggi prevedibili.
Bisogna pensare a questo "fungo" come a un essere composto da cellule, più che un semplice fluido: distruggendo alcune cellule ne ricomporrà uno stesso numero, oppure spingendo l'insieme di cellule in una direzione queste si dispongono in modo da occupare lo spazio nel modo più logico, mantenendosi se possibile equidistanti dal centro ma anche adattandosi alla conformazione dello scenario. I vari livelli ci pongono di fronte a enigmi che richiedono di modificare la forma in modo da far entrare la sostanza all'interno di cunicoli, pertugi e passaggi vari, spesso con la necessità di dividerla in più parti per attivare interruttori e meccanismi necessari per aprire strade e percorsi alternativi. Le ambientazioni non lesinano ostacoli e pericoli vari, oltre a eventuali nemici e anche degli scontri con i boss, mettendoci a volte di fronte a situazioni francamente piuttosto impegnative e mantenendo alto il livello di sfida medio lungo i 7 ampi mondi che lo compongono. Quello che emerge in Mushroom 11, in effetti, al di là della buona idea sul comportamento del protagonista e il sistema di controllo, è proprio il level design, che riesce a offrire sempre idee e spunti interessanti su una base che potrebbe sembrare inizialmente limitata e ben poco supportato da un comparto grafico che, sebbene di ottima fattura e indubbiamente d'atmosfera, tende ad appiattire un po' l'esperienza con una certa ripetizione di elementi. I puzzle e le sfide si succedono costantemente, mantenendo un ottimo ritmo e con soluzioni di gioco veramente stimolanti, anche a se a volte un po' sbilanciate in termini di difficoltà.
Conclusioni
Mushroom 11 si basa su un'idea intelligente e riesce a portarla avanti in maniera ottima lungo tutta la sua durata. Gli elementi puzzle si fondono bene con la struttura platform ed è soprattutto il level design a sostenere il peso del gameplay, proponendo costantemente interessanti sfide e soluzioni di gioco. Si rileva qualche inconsistenza nel bilanciamento, con qualche picco di difficoltà che si associa male all'intuitività generale del sistema di controllo, ma in linea di massima ci sentiamo di consigliare questo titolo a chiunque abbia intenzione di impegnarsi in un puzzle game stimolante.
PRO
- Bella idea sostenuta da un buon sistema di controllo
- Level design di ottimo livello
- Impegnativo e soddisfacente
CONTRO
- Ambientazione anche troppo triste
- Qualche sbilanciamento nel livello di difficoltà
- Poche spiegazioni ed elementi di contorno