Fin dal suo annuncio, Thumper è sempre stato presentato come un rhythm game. Essendo sviluppato da ex dipendenti di Harmonix, nelle sue vene scorre il sangue di Rock Band, e a guardare qualche immagine si può notare più di una somiglianza con altri giochi musicali più famosi.
L'avatar del giocatore, una sorta di coleottero cromato, attraversa in profondità un lungo binario sul quale, coerentemente con i beat della musica, sono sparsi degli elementi con cui interagire. In Guitar Hero sono le note di finti accordi, qui delle trappole mortali. E questo perché, dissonante e opprimente, Thumper è l'incubo di chi di rhythm game ne ha giocati troppi. Il gioco di Brian Gibson e Marc Flury è un brutto trip nato dalla mente di chi vuole sovvertire l'idea, tanto cara a giochi come Rock Band, che l'utente debba sentirsi una rock star creando finte melodie. In Thumper i ruoli si invertono, ed è il giocatore che si piega alla musica, rispondendo a imprevedibili beat e piegandosi a un'esperienza sensoriale pronta a punire ogni singolo errore. Quando debuttò lo scorso autunno sorprese in positivo gli appassionati di giochi musicali, ma ora che è approdato su Switch, Thumper ha trovato il suo groove ideale.
Thumper è un gioco martellante e su cui sbattere la testa fino a perdere i sensi
Un beat violentissimo
In Thumper si fa sempre e solo un'azione per volta. Dal saltare una trappola all'affrontare una curva, fino allo schivare serpenti metallici nei livelli più avanzati. Il tutto rispondendo all'imprevedibile ritmo imposto dalle percussioni di una musica aggressiva, che martella il giocatore e a ogni nuovo segmento sembra sfidarlo a tenere il passo. La finestra di reazione è microscopica, e all'inizio è facile arrivare tardi e sbattere contro una trappola. Poi però scatta la scintilla: qualcosa clicca, e il giocatore entra in perfetta sincronia col gioco. Ogni curva e ogni anello raccolto è una piccola vittoria che produce un effetto acustico e va ad arricchire la colonna sonora.
Si comincia a tenere il tempo battendo il piede, però in Thumper la sinestesia non è mai un'esperienza rilassata o vivace, ma sempre cupa e spaventosa. Negli ultimi episodi di Guitar Hero e Rock Band, la musica ha paradossalmente perso la sua centralità mettendo al centro dell'esperienza il giocatore allo scopo di farlo sentire una star sul palco. Thumper, invece, è musica pura: chi gioca non si sente mai un fighetto col crestone e la chitarra, bensì uno schiavo, uno strumento, una punching bag continuamente percossa. Anche sul piccolo schermo di Switch, una partita a Thumper è soverchiante, lascia madidi di sudore, ma allo stesso tempo rinvigoriti ed estremamente realizzati. Per non scendere mai sotto i 60 frame al secondo con questo porting, il team di sviluppo ha messo da parte qualche effetto. Poca roba, anche perché a quelle velocità, anche chi ha già divorato il gioco originale fa fatica ad accorgersi dell'assenza di motion blur e degli altri ghirigori della versione PlayStation 4 e PC. Per l'occasione, la telecamera è stata leggermente avvicinata al calabrone metallico, così che anche sul "piccolo" schermo di Switch l'azione sia facile da decifrare e gli oggetti in arrivo subito visibili. A 720p in modalità portatile e a 1080p quando si gioca alla TV, Thumper per Switch riesce a regalare la stessa esperienza veloce e schiacciante già vista lo scorso anno.
Certo, non raggiungerà il livello di dettaglio dato dai 4K nativi su PlayStation 4 Pro, e probabilmente il modo più coinvolgente di provarlo resta quello di indossare un Oculus Rift o PlayStation VR. Eppure, è nella possibilità di giocare Thumper ovunque e in qualsiasi momento che la sua "violenza ritmica" - come la chiamano gli sviluppatori - trova la sua perfetta dimensione. Il fatto che i nove livelli di gioco siano a loro volta spezzati in tanti piccoli segmenti, ognuno col suo checkpoint, permette di interrompere e riprendere il gioco in un lampo, rendendo il rhythm game di Drool ideale per una console portatile. Giocate in pubblico e rischierete di farvi beccare mentre imprecate, inclinate il corpo o ondeggiate la testa, quasi foste ipnotizzati dal beat. Provateci di notte, con le cuffie, nel buio della vostra camera e nell'intimità del vostro letto, e quel beat finirà per tormentare i vostri sonni. Il supporto alla tecnologia HD Rumble è discreto e la vibrazione non è mai invasiva (o "violenta" come gli autori amano definirla), dando l'impressione che i colpi, le onde e le esplosioni si diffondano lungo tutta la superficie dei due Joy-Con. La parte più bella arriva quando, dopo aver assimilato buona parte delle meccaniche e preso confidenza coi livelli più avanzati, si decide di rigiocare i primi percorsi nel tentativo di migliorare il proprio risultato, magari nella speranza di totalizzare tutte "S" o di arrivare tra i primi 10 nella classifica mondiale. Si schizza lungo il percorso del gioco senza mai tentennare, affrontando ogni singolo ostacolo e prevedendo ogni minima trappola. Ci si sente in controllo, e stavolta per davvero.
Conclusioni
Giochi come Thumper sono esattamente quello di cui Switch ha bisogno tra un blockbuster e l'altro. Sperimentazioni originali, compresse e che si sposano perfettamente con la natura ibrida della console, essendo ideali sia sulla TV di casa che in piena mobilità. Incidentalmente, il brutale rhythm game di Drool è anche una delle esperienze musicali più sovversive e ribelli viste da un po' di tempo a questa parte, un gioco martellante e su cui sbattere la testa fino a perdere i sensi.
PRO
- Un gioco ricercato, aggressivo e da cui è difficile scollarsi
- Mix visivo e sonoro ipnotizzante
- Perfetto per brevi sessioni in mobilità
CONTRO
- Un paio di sequenze specifiche forse troppo punitive