Fondato nel 2006, Grezzo è uno sviluppatore nipponico che è finito sotto i riflettori soltanto di recente, quando Nintendo gli ha affidato una delle sue proprietà intellettuali più importanti: The Legend of Zelda. È stato proprio Grezzo, infatti, a realizzare i remake per Nintendo 3DS di Ocarina of Time e Majora's Mask, ma anche il divertissement multigiocatore Tri Force Heroes. Il primo, vero titolo proprietario di Grezzo è stato invece il discreto The Legend of Legacy del 2015, al quale è seguito direttamente questo Ever Oasis. A dirigere i lavori è stato il presidente e fondatore stesso di Grezzo, Koichi Ishii, meglio noto come il padre di Seiken Densetsu, il brand che da noi, nonostante le tante versioni e titolazioni, è diventato il famoso Secret of Mana. E il DNA dell'amatissimo action RPG pubblicato da Square nel lontano 1993 - e che presto sarà riproposto nella compilation del Super Nintendo Classic - si riconosce facilmente anche nelle vene di Ever Oasis: nel character design pittoresco, nel sistema di combattimento in tempo reale, nei tre personaggi intercambiabili e nei rompicapi ambientali. Definire Ever Oasis come un semplice "sequel spirituale" di Secret of Mana sarebbe però riduttivo: il nuovo gioco di Grezzo nasconde un insospettabile miscuglio di idee che pesca a piene mani nella storia del Nintendo 3DS e non solo.
Alla ricerca dell'oasi perduta
Tethu è un bulbino che vive insieme a suo fratello in una bella oasi nel deserto. I bulbini come loro consentono alle oasi di prosperare, proteggendole dalle forze del Caos insieme agli spiriti dell'acqua. Un bel giorno, però, le forze del Caos rapiscono il fratello di Tethu e distruggono l'oasi, costringendo il nostro piccolo eroe a cercare un altro spirito per costruire una nuova oasi che possa offrire rifugio ai viandanti e agli abitanti del deserto che potrebbero conoscere un modo per fermare il Caos. In pillole, la trama di Ever Oasis non offre nulla che non abbiamo già visto in mille varianti diverse: è la storia della lotta tra il bene e il male, e questo non significa che non possa dirci qualcosa di nuovo, specialmente se gioca sui temi dell'integrazione razziale (per dire, la carnagione predefinita di Tethu è scura). I testi sono stati tradotti in un ottimo italiano ma, essendo un po' infantili, tendono ad alleggerire eccessivamente i già tenui dialoghi tra Tethu e gli strampalati personaggi che faranno visita alla sua oasi. In un certo senso va anche bene così, comunque, perché Ever Oasis non è un JRPG dai risvolti cupi ed epici: la storia prende effettivamente una piega avvincente, ma resta sempre confinata nella cornice di un gioco colorato, pieno di vita e di allegria. Almeno finché il Caos non ci mette lo zampino. Il merito va certamente alla vivace colonna sonora di Sebastian Schwartz ma anche al character design spensierato di Yoshinori Shizuma e Yuichiro Takao, i quali sono riusciti a dare un tocco di personalità alle bizzarre razze che popolano il mondo di Vistrahda e ai comprimari che si uniranno alla causa di Tethu: sconfiggere il Caos... e costruire la più bella oasi del mondo!
In tre si è in compagnia
Ever Oasis è infatti uno strano miscuglio di idee e concetti. Principalmente ci ha ricordato Animal Crossing, nel senso che ogni giorno faranno visita all'oasi di Tethu vari personaggi e il nostro obiettivo sarà soddisfare le loro richieste così da convincerli a mettere su bottega, letteralmente. Grezzo ha sapientemente intrecciato i vari incarichi secondari con le missioni principali in moda da offrire un flusso costante di obiettivi che si incastrano organicamente con ogni meccanica del gameplay. La forza dell'oasi si basa sulle idrogemme, praticamente il denaro che circola da quelle parti e che ci permetterà di acquistare oggetti o espandere l'oasi aprendo nuove attività commerciali. I viandanti che decideranno di fermarsi a vivere nella nostra oasi venderanno le loro merci ai pingufi e agli altri passanti, ma saremo noi a doverli rifornire coi materiali e le risorse raccolte durante le nostre escursioni all'aperto o magari coltivate nel giardino dietro casa. Più si potenzia l'oasi, più merci si vendono e più idrogemme si accumulano, in un cerchio dell'economia che fortunatamente non si appoggia a un "farming" insensato di fruttini o conchiglie: per proseguire nell'avventura senza bloccarsi mai basta raccogliere i materiali in cui ci si imbatte per caso esplorando il mondo o affrontando i vari dungeon, anche se gli oggetti più preziosi - specie quelli che potremo fabbricare a casa di Tethu - richiedono un impegno sicuramente maggiore.
La maggior parte dei personaggi che "recluteremo" potrà essere aggiunta al nostro party ed è qui che entra in gioco il DNA di Secret of Mana di cui parlavamo sopra. Come abbiamo detto, Tethu non dovrà limitarsi a gestire la sua oasi, ma dovrà anche affrontare il Caos e le belve feroci che girovagano per il mondo. Il sistema di combattimento si basa semplicemente su quattro tasti: il colpo lento e potente, il colpo veloce, l'incantesimo a caricamento e la schivata. Aumentando di livello o completando le missioni della storia si imparano combinazioni di attacchi e incantesimi speciali, ma in generale ci troviamo di fronte a scontri molto semplici che richiedono un po' di tempismo e un pizzico di strategia, soprattutto quando si affrontano i boss. Una volta composta la squadra, infatti, potremo cambiare il personaggio che controlleremo direttamente e approfittare delle sue caratteristiche: non solo alcune armi saranno più o meno efficaci contro determinati nemici, ma la maggior parte degli amici di Tethu possiede abilità e conoscenze molto specifiche che permetteranno di risolvere i tanti rompicapi nei dungeon.
La bulbina Evia, ad esempio, è una guaritrice che infligge più danni agli insetti con la sua arma e che può scavare in alcuni terreni, raccogliendo materiali che ci sarebbero altrimenti preclusi. Allo stesso modo, alcuni personaggi possono sollevare macigni o altri oggetti pesanti che possono diventare le piattaforme di lancio di altri personaggi ancora, capaci di farsi sparare a mo' di palle di cannone da certi fiori. Nei labirinti diventa quindi fondamentale scegliere la squadra giusta per combattere e per risolvere gli enigmi ambientali: l'idea è ottima, e ci ha ricordato i videogiochi LEGO di TT Games, ma forse Grezzo avrebbe dovuto implementarla in un modo un po' meno macchinoso visto che ogni volta che un nuovo enigma ci sbarra il passo bisogna teletrasportarsi all'oasi, cambiare formazione e tornare indietro per superare l'ostacolo, magari facendo questo viavai più volte al fine di azzeccare la squadra perfetta e trovare ogni collezionabile. Dopo qualche ora ci si fa l'abitudine, ma a volte l'espediente in questione rallenta eccessivamente il ritmo dell'esplorazione e in questi casi si finisce proprio con l'ignorare forzieri e porte misteriose per andare dritti al boss di turno, sacrificando un po' il senso dell'avventura e i bottini con cui potremmo personalizzare ulteriormente bulbini e oasi.
Conclusioni
Nonostante qualche incertezza in termini di scorrevolezza, Ever Oasis è una piccola gemma, un'avventura intrigante e piena di colore e di contenuti che si adatta perfetta a un'altra estate da passare col Nintendo 3DS sotto l'ombrellone. Non avrà il carisma dei giochi di ruolo nipponici duri e puri, né un antieroe tormentato alla ricerca di sé stesso, ma riesce nell'intento di offrire un'esperienza frizzante specialmente a chi cerca un titolo ibrido poco impegnativo ma curato e fatto col cuore.
PRO
- Direzione artistica deliziosa
- Rompicapi intelligenti e mai banali
- Le diverse tonalità del gameplay si miscelano benissimo
CONTRO
- È davvero molto facile
- L'intelligenza artificiale dei compagni a volte fa le bizze
- La trama non è particolarmente memorabile