Sebbene sia considerato universalmente un ottimo gioco, c'è una sorta di lato oscuro latente in Final Fantasy XV, emerso prima con i product placement piuttosto selvaggi presenti al suo interno e poi con la politica dei DLC che hanno un po' inquinato la compattezza classica della serie. Tuttavia, nell'anima resta indubbiamente un Final Fantasy, fedele allo spirito della mitica serie, e le valutazioni anche ottime lo testimoniano. Proprio questo è invece il problema di Final Fantasy XV: A New Empire, perché al di là del risultato ottenuto dagli sviluppatori, il maggiore inconveniente di questo titolo mobile è il suo essere completamente avulso dalla mitologia classica di Final Fantasy e dal suo spirito caratteristico. Possiamo immaginare come siano andate le cose: guardando i fantastiliardi racimolati da Game of War e Mobile Strike, costantemente tra i titoli più redditizi del panorama mobile, Square Enix avrà pensato che affidare al team MZ uno spin-off avrebbe portato ulteriore visibilità e guadagno all'universo di Final Fantasy XV. Se è vero che gli utenti di Game of War arrivano a spendere oltre 500 dollari all'anno nel gioco, è possibile che la scommessa sia anche vincente, ma certo non appare proprio come una mossa elegante da parte del publisher e di sicuro non avrà impatti positivi sullo zoccolo duro di appassionati della serie, ammesso che questo abbia ancora importanza nelle attuali dinamiche di mercato. In ogni caso, il fatto che un pay-to-win riesca a spillare grosse somme di denaro agli utenti non è propriamente indice di una qualità intrinseca del prodotto. Non c'è nulla di Final Fantasy in A New Empire, fatta eccezione per un profilo di Noctis appiccicato sopra a un gioco che assomiglia in tutto e per tutto a un generico strategico da banner pubblicitario invasivo, e per la presenza del cursore a forma di manina guantata, forse il riferimento più diretto alla serie. Non c'è storia, non ci sono dialoghi e non c'è nulla della caratterizzazione tipica di Final Fantasy XV in questo spin-off, c'è solo qualche personaggio tratto a forza dal gioco principale e inserito come scusa per stare dietro alla costruzione e all'upgrade di edifici in questo fantomatico "nuovo impero" di cui sinceramente è difficile capire il senso.
L'epica delle barre di caricamento
Come si conviene al genere, in Final Fantasy XV: A New Empire ci troviamo a costruire e far evolvere vari edifici in modo da rendere sempre più ampio e potente il nostro impero, raccogliendo risorse, addestrando unità e creando eserciti in grado di fronteggiare le minacce ed espandere i confini, combattendo contro altri utenti in battaglie online. Non è facile però entrare bene nell'epica della storia visto che, di fatto, non c'è una traccia precisa degli eventi che fanno da sfondo al gioco. Noctis ci dice di volta in volta cosa fare, sempre senza troppo trasporto, ma le azioni si limitano semplicemente all'ordinare qualche nuova costruzione o ampliamento e aspettare che questo sia terminato. Nel frattempo, una miriade di notifiche si accumulano nei meandri dei menù, portandoci ad attivare quest, sbloccare premi, equipaggiare il protagonista e portare avanti l'impero in qualche modo. Tutto questo si appiattisce nella semplice attesa delle barre di caricamento, che ovviamente richiedono esborsi di denaro per essere chiuse in anticipo, tranne che nelle prime fasi del gioco, in cui tutto sembra decisamente più semplice. Anche la creazione dell'esercito, lo svolgimento delle (presumibilmente) imponenti battaglie e la stessa esecuzione delle quest si limita a una barra di caricamento. È probabile che tutto questo possa affascinare comunque un buon numero di giocatori, e i risultati raggiunti dalle produzioni precedenti del team MZ parlano chiaro in questo senso, ma risulta davvero difficile scorgervi un collegamento sano con Final Fantasy, o semplicemente un barlume di gameplay genuino dietro a una perfetta macchina per l'assuefazione di utenti mobile. Anche l'aspetto estetico di Final Fantasy XV: A New Empire riflette questa estraneità nei confronti della serie Square Enix: nonostante il tutto sia realizzato con una certe perizia, la mappa e le strutture appaiono anonime mentre l'interfaccia è un caos di scritte, icone e tasti con continue segnalazioni, messaggi e pubblicità. Il gioco ci introduce con gradualità alle meccaniche free-to-play ma le conseguenze di questa impostazione non tardano a palesarsi, rivelandosi ben presto come un notevole pay-to-win che premia in maniera inesorabile coloro che decidono di spendere dei bei soldi nelle micro-transazioni (considerate che si arriva anche al costo di 215 euro per un acquisto in-app).
Conclusioni
È chiaro che un gioco come questo debba essere valutato secondo criteri che appartengono esclusivamente al mercato mobile, ma trattandosi anche un di uno spin-off di Final Fantasy ci viene difficile passare sopra a un certo moto di indignazione per una tale mancanza di aderenza ai canoni della serie e una meccanica così fondata sul pay-to-win. Risulta anche piuttosto strano considerando che Square Enix ha affrontato con successo la via dello spin-off mobile con Brave Exvius e soprattutto Record Keeper, ma Final Fantasy XV: A New Empire è probabilmente il modo più sbagliato di proporre un'interpretazione alternativa della celebre serie su queste piattaforme. Se l'intenzione era di allargare l'utenza e rafforzare il nome del gioco, questo titolo riesce piuttosto ad ottenere l'effetto contrario.
PRO
- Le meccaniche da strategico fanno sempre una certa presa
- Edifici realizzati con una certa perizia sulla mappa
CONTRO
- Un reskin in cui non c'è praticamente nulla di Final Fantasy
- Tutta la struttura è imperniata sul pay-to-win
- Interfaccia caotica