Overcooked su Switch è un porting un po' scotto

Dal lancio di Nintendo Switch è capitato di spalleggiarsi a Mario Kart 8 Deluxe in ufficio, combattere ad Arms a casa di un amico o ingannare il tempo con Snipperclips durante un lungo viaggio. Qualcuno, più temerario, avrà magari organizzato un torneo a Puyo Puyo Tetris tra i banchi di scuola. Dopotutto il fascino dell'hardware Nintendo risiede non solo nell'essere un ingegnoso ibrido tra console portatile e casalinga, ma soprattutto nell'enfasi che i piccoli Joy-Con pongono sull'esperienza multigiocatore. È per questo che, nel vedere le caratteristiche e le potenzialità della console, gli sviluppatori del team inglese Ghost Town Games non ci hanno pensato due volte prima di realizzare un porting del loro acclamato Overcooked. Vincitore di diversi riconoscimenti e premiato come uno dei migliori party game dello scorso anno, Overcooked è leggero, colorato, richiede di collaborare e stimola gli amici a parlarsi di continuo. Ora, su Switch, potrebbe aver trovato la ricetta perfetta.

Il piatto è servito

L'idea alla base di Overcooked non potrebbe essere più semplice: prendere il classico Diner Dash e riproporlo in salsa multigiocatore. All'interno di cucine sempre più improbabili, l'obiettivo è infatti quello di collaborare con altri amici per preparare le pietanze che vengono chieste man mano dai clienti, seguendo un procedimento lineare: tenere d'occhio le ordinazioni, raccogliere gli ingredienti giusti, tagliuzzarli, cucinarli, impiattarli e consegnarli. I piatti sporchi vanno ovviamente lavati, dopodiché si ricomincia il giro. Ogni livello aggiunge nuove ricette e nuove meccaniche da tenere in considerazione, senza parlare delle distrazioni e delle imprevedibili modifiche allo scenario: in una cucina ci sono dei piccoli topi che rubano gli ingredienti lasciati incustoditi, in un'altra bisogna interagire passandosi i piatti attraverso un rullo trasportatore, mentre tavoli che si spostano, terremoti e pozze di lava spingono ad adattarsi e cambiare rapidamente strategia. A prescindere che si stia giocando in due, in tre o in quattro, gli sviluppatori sono stati abbastanza furbi da fare in modo che ogni partecipante si debba prendere carico di più mansioni, dividendosi i lavori e cercando di ottimizzare i tempi. Che giochiate col vostro partner o coi vostri coinquilini non fa differenza. Non c'è tempo per i "per favore", e l'imperativo è l'unico modo verbale ammesso. "Tu lava i piatti e prepara la carne, io metto in padella e impiatto"; "Taglia i pomodori e poi fai gli hamburger"; "Veloce con quella cipolla!". In poco tempo il salotto di casa si è trasformato in una puntata di Hell's Kitchen, i toni si scaldano e le amicizie si frantumano in mille pezzi.

È possibile giocare anche in single-player, passando da uno chef all'altro, ma da soli Overcooked è molto più difficile e infinitamente più noioso. È per questo che la Special Edition pubblicata su Nintendo Switch aveva tutte le carte in regola per essere la migliore versione: oltre a contenere tutti i livelli, i personaggi e le ricette aggiuntive pubblicate coi DLC The Lost Morsel e The Festive Seasoning, l'edizione per Switch supporta appieno la portabilità della console. Due amici possono giocare semplicemente utilizzando i due Joy-Con collegati alla console, ma basta avere un'ulteriore coppia di controller per estendere l'esperienza fino a quattro persone sullo stesso schermo. Il supporto a HD Rumble permette di avere diversi tipi di vibrazione a seconda di quello che succede nel gioco, e anche se non è un'aggiunta rivoluzionaria fa intuire subito se il partner è attualmente impegnato a tagliare degli ingredienti oppure se c'è qualcosa che sta bruciando sui fornelli. Sfortunatamente, in quanto a performance, Overcooked su Switch non è all'altezza delle versioni pubblicate sulle altre piattaforme: laddove il gioco mantiene i 60 frame al secondo su PC e i 30 su Xbox One e PlayStation 4, questa Special Edition è chiaramente meno fluida. Per la maggior parte del tempo il fatto che fatichi a reggere i 30 fotogrammi non crea grossi problemi, sia chiaro, ma l'esperienza diventa sicuramente meno piacevole nei livelli più appariscenti, come il tutorial, il mondo della lava e il già difficilissimo stage finale, in cui ogni secondo è prezioso e ogni azione sbagliata a causa di un ritardo nei comandi può portare al game over.