Il primo Steamworld Dig è stato a tutti gli effetti il gioco della svolta per Image & Form, team svedese fondato nel 1997 ma fino ad allora praticamente sconosciuto. Rilasciato inizialmente nel 2013 sull'eShop del Nintendo 3DS, il titolo con protagonista il robot Rusty ha rapidamente guadagnato, soprattutto tramite il passaparola, una popolarità tale da permettere le successive conversioni su praticamente tutte le piattaforme, sia portatili che fisse. Il motivo di tanto successo è presto detto: Steamworld Dig era davvero un bel gioco, una sorta di Metroidvania in miniera, in cui l'attività principale era rappresentata dal farsi strada a colpi di piccone distruggendo rocce e raccogliendo risorse da rivendere. Il tutto supportato da una trama graziosa ma soprattutto da un level design intelligente, capace di offrire continuamente nuovi stimoli al giocatore. Dopo la parentesi di Steamworld Heist, spin-off ambientato nello stesso universo steampunk ma basato su un gameplay strategico a turni completamente diverso, era piuttosto scontato l'arrivo di un seguito: meno banale era invece riuscire a sfornare un prodotto capace di confermare la qualità del predecessore e di non deludere le aspettative dei fan.
A tutto vapore
Eppure Steamworld Dig 2, lo diciamo subito, è riuscito a centrare il bersaglio pieno: più grande, più bello, più ricco, anche se magari meno originale. La formula infatti è rimasta pressoché la stessa, ma con una nuova protagonista: stavolta il turno è infatti di Doroty, anch'essa un robot, determinata a tutto pur di ritrovare l'amico scomparso Rusty. Sì perché dell'eroe del primo capitolo non si sa più nulla, se non qualche indizio che porta Doroty a concentrare le ricerche nelle miniere sotto la cittadina di El Machino. Chi ha avuto modo di giocare Steamworld Dig ci metterà un secondo per ritrovare anche in questa occasione le stesse meccaniche di base: lo scopo è sempre quello di utilizzare il piccone in dotazione fin dall'inizio per rompere rocce e farsi strada nelle profondità della terra, raccogliere materiali e tornare poi in superficie per rivenderli. Il denaro ottenuto può essere impiegato poi per il potenziamento del proprio inventario, mentre la scoperta di appositi macchinari all'interno delle miniere consente di espandere le proprie abilità magari con nuovi strumenti e oggetti. Tra i primi si trovano infatti una pistola per sparare razzi esplosivi, un martello pneumatico per rompere i blocchi più duri e un rampino per raggiungere altezze altrimenti fuori portata. Man mano che si entra in possesso degli oggetti il gameplay diventa più ricco e robusto, rendendo la progressione maggiormente gratificante. Ma Steamworld Dig 2 non è solo fatto di rocce da sbriciolare e nemici da sconfiggere: spesso e volentieri all'interno delle aree esplorate si possono trovare degli accessi a caverne che conducono a zone circoscritte e limitate, ognuna con una sfida diversa. In queste occasioni gli elementi puzzle e platform guadagnano più spazio, offrendo un tipo di sfida differente. La ricompensa spesso e volentieri è rappresentata da manufatti e ingranaggi, anche questi utilizzabili una volta tornati in superficie: i primi permettono di ottenere nuovi progetti, i secondi invece espandono ulteriormente l'elemento RPG del gioco, garantendo un ulteriore livello di personalizzazione del personaggio. Ogni strumento ha infatti una serie di modificatori, di perk insomma, grazie ai quali è possibile attivare abilità aggiuntive o bonus nell'uso degli oggetti. Alcune di esse vanno a pesare di più sull'economia di gioco complessiva, magari garantendo la facoltà di trovare con meno fatica i tesori o le zone nascoste, oppure ancora di passare su lava e acido senza subire danni. La cosa interessante è che gli ingranaggi possono essere riassegnati liberamente in qualsiasi momento, permettendo così di sperimentare creando combinazioni diverse fino a trovare quella maggiormente gradita ed efficace, o adattando il profilo a quello più adatto in una specifica area.
Pala e piccone
La virtù maggiore di Steamworld Dig 2 sta senza dubbio nell'equilibrio dei suoi ingredienti: esplorazione, platform, combattimento, RPG sono tutti dosati con attenzione e intelligenza, ed è proprio questa sapienza nel game design, assieme ad un senso di progressione costante e palpabile, che rende il lavoro del team svedese così valido e convincente. Anche il livello di difficoltà è ben studiato, perché riesce a trovare il giusto compromesso tra stimolo e frustrazione lasciando un margine di libertà al giocatore: la sacca in cui raccogliere minerali e risorse, pur espandibile, è infatti limitata, e una volta riempita è necessario salire in superficie per trasformare il contenuto in denaro sonante. Per favorire tale operazione, all'interno del vasto mondo di gioco sono disseminati dei tubi di trasporto, ovvero in sostanza lo strumento per effettuare dei viaggi rapidi. Ma anche questi vanno scoperti, e trovarsi con poca energia lontani da quello più prossimo può diventare un bel problema, perché la morte porta con sé anche la perdita di quasi tutto quanto raccolto fino a quel momento. Dal punto di vista tecnico invece, Steamworld Dig 2 rappresenta un notevole passo in avanti rispetto al predecessore che, pur con tutti i miglioramenti di cui ha potuto godere nelle versioni per console e pc, era di fatto nato su 3DS. Stavolta invece le capacità tecniche degli hardware verso cui il nuovo episodio è destinato sono ampiamente superiori, e il risultato è evidente fin dal primo sguardo: Steamworld Dig 2 è molto più ricco di dettagli, particolareggiato e vario, e può inoltre contare su una serie di effetti di illuminazione davvero gradevolissimi. Il risultato è un prodotto bello da vedere sia sullo schermo della tv che in versione portatile su Switch, colorato e brillante, a cui forse manca soltanto una direzione artistica più ispirata rispetto a quella comunque buona che possiede. La decina di ore necessarie per arrivare alla fine dell'avventura sono nel complesso più che sufficienti, ed eventualmente c'è la possibilità di continuare a giocare anche dopo l'epilogo per tentare di recuperare tutti i reperti ed esplorare ogni angolo.
Conclusioni
Steamworld Dig 2 è un seguito che dimostra come l'exploit del primo capitolo non sia stato un semplice caso o un colpo di fortuna. Image & Form conferma invece di possedere qualità indiscutibili confezionando un gioco brillante, equilibrato e divertente, capace di garantire un senso di gratificazione costante e mantenendo sempre un livello di sfida praticamente perfetto. Benché su Switch trovi forse la sua collocazione ideale, Steamworld Dig 2 è un'avventura che merita di essere acquistata su qualsiasi piattaforma si preferisca.
PRO
- Meccanica di gioco gratificante e stimolante
- Livello di sfida tarato alla perfezione
- Buona caratterizzazione dei personaggi
- Molto divertente
CONTRO
- Lo stile artistico è buono ma non indimenticabile