In un ottobre 2017 stracarico di titoli interessanti e capolavori annunciati, South Park: Scontri Di-retti è riuscito comunque ad attirare l'attenzione dei fan della serie TV omonima e del videogioco sviluppato da Obisidian pochi anni fa. Il Bastone della Verità ha settato uno standard altissimo per i tie-in videoludici poiché, oltre a essere un buon GDR, faceva ridere a crepapelle dall'inizio alla fine in un momento in cui si contano troppo i frame al secondo, dimenticando una semplice verità: i giochi ci devono soprattutto divertire. E ridendo ci si dimentica della grafica spartana, ma tanto fedele alla serie animata originale, o di quello che funziona meno a livello di gameplay, perché in fondo South Park ci ha sempre detto qualcosa di importante, pur tra peti e parolacce. Be', magari non sempre sempre, ma spesso. Scontri Di-retti ha dovuto quindi affrontare una duplice sfida. Il nuovo videogioco, sviluppato questa volta da Ubisoft San Francisco con la collaborazione degli sceneggiatori ufficiali Matt Stone e Trey Parker, ha dovuto dimostrarci di essere un sequel migliore e ha dovuto divertirci come una puntata della serie televisiva. Se ci è riuscito lo scoprirete nelle prossime righe.
La guerra civile del Procione
Scontri Di-retti inizia come Il Bastone della Verità: i bambini di South Park sono impegnati in un'epica battaglia cosplay, ma Eric Cartman ha cambiato idea e, smessi i panni del mago interpretato nel gioco precedente, è tornato a vestire quelli del Procione, il suo alter ego mascherato. Per chi non lo sapesse, quasi ogni bimbo della ridente cittadina del Colorado è in realtà un super eroe: tutto è iniziato in una vecchia puntata del 2009 ("Il Procione") e poi, col passare del tempo, praticamente ogni personaggio ha acquisito poteri che vanno e che vengono. È difficile collocare le vicende supereroistiche di South Park in una mitologia ufficiale, perché si tratta di episodi volutamente esagerati che solitamente prendono in giro i franchise di Marvel o DC Comics. È quello che succede in Scontri Di-retti, in quanto Cartman intende ritrovare un gatto smarrito e investire la magra ricompensa nella serializzazione cinematografica delle sue super avventure. Ovviamente non ha senso e qui, in effetti, fa un po' cilecca l'infrastruttura narrativa di Scontri Di-retti. Mentre ne Il Bastone della Verità i bambini sostanzialmente partecipavano a una sorta di Live Action RPG, nel nuovo gioco prendono la vicenda un po' troppo sul serio, arrivando persino a lottare in una faida tra il super gruppo del Procione e quello degli Amici della Libertà, scimmiottando l'eterna rivalità tra le suddette case editrici americane. Nel mezzo di questa "guerra civile" senza esclusione di colpi bassi ci siamo noi, nei panni del Novellino arrivato a South Park nel gioco precedente. Scontri Di-retti è un vero e proprio sequel ma chiunque può giocarlo senza dover prima completare Il Bastone della Verità: in questo senso, Stone e Parker hanno svolto un ottimo lavoro, scrivendo rimandi sibillini mentre giocano con una trama davvero sfaccettata.
Dobbiamo però ammettere che le prime ore di Scontri Di-retti sono un po' fiacche, e sembra quasi di vedere tutti i problemi che hanno rimandato più volte il lancio del gioco: la trama rimane a lungo senza una direzione precisa e si sviluppa in un susseguirsi di missioni principali e secondarie quasi completamente slegate tra loro. La storia dà l'impressione di essere troppo intricata per quello che dovrebbe essere un videogioco interattivo. Intenti a introdurre nell'intreccio quanti più personaggi e richiami possibili alla serie televisiva, Matt e Trey sembrano a un certo punto perdere il filo del discorso e intorno alle cinque o sei ore di gioco non si ha effettivamente idea di che cosa stia succedendo: il Novellino passa da un problema all'altro, grazie a Morgan Freeman scopre i poteri del suo posteriore e affronta squillo ignoranti, extracomunitari ninja, preti pedofili e altre amenità. A un certo punto, però, scatta qualcosa. È come un giro di boa. Sembra quasi che Matt e Trey decidano di buttarsi a capofitto nella storyline supereroistica senza badare più a satire o moralismi. Scontri Di-retti diventa quindi un avvincente cinefumettone in cui, entro la conclusione, ogni tassello del mosaico trova il posto giusto, spingendo l'acceleratore su una conclusione epica ma esilarante. I fan di South Park probabilmente adoreranno le citazioni e il modo in cui si rapportano i loro beniamini sullo schermo, ma bisogna ammettere che Scontri Di-retti fa meno ridere de Il Bastone della Verità. La sua è un'ironia meno incisiva, sicuramente meno geniale, e in generale abbiamo avuto l'impressione che Matt e Trey abbiano spinto un po' di più sul "politically correct", mettendo da parte aborti e nazisti per dedicarsi soprattutto a defecazioni e peti sovrannaturali. Scontri Di-retti, insomma, è un'altra super puntatona di South Park, anche se non tra le più brillanti.
Trofei PlayStation 4
I 36 trofei di South Park: Scontri Di-retti si suddividono in 4 dorati, 12 d'argento e 19 bronzo. Una volta sbloccati tutti, si ottiene ovviamente il trofeo di platino. Non si tratta di un'impresa particolarmente difficile, ma bisogna setacciare attentamente al città in cerca di ogni collezionabile, completare le varie missioni secondarie e ovviamente arrivare alla fine del gioco.
Il potere del cu...ore
Sul fronte del gameplay, invece, sono cambiate davvero parecchie cose. L'esplorazione si aggrappa ancora a uno stile "metroidvania": man mano che si completano le missioni principali e secondarie, il Novellino sblocca abilità specifiche che garantiscono l'accesso a zone precedentemente inaccessibili. I suoi peti sono in grado di riavvolgere o fermare il tempo e può convocare alcuni comprimari per raggiungere piattaforme sopraelevate, sgombrare i passaggi occupati, sabotare i circuiti elettronici o semplicemente rimuovere vari ostacoli. Ogni abilità ruota intorno alle flatulenze, ma comporta la risoluzione di un semplice minigioco che rende l'esperienza sempre interattiva, anche se alla lunga un po' ripetitiva. L'iter è bene o male lo stesso per venti ore circa: una volta sbloccato un nuovo potere, si può e qualche volta si deve impiegarlo per raggiungere una nuova area dove troveremo qualche collezionabile segreto o proseguiremo con le missioni della campagna. In questo senso, la varietà non manca: oltre alle più articolate missioni principali, potremo impegnarci nella ricerca di decine di illustrazioni yaoi, ricordacini o gatti smarriti. Scontri Di-retti propone anche un sistema di artigianato abbastanza essenziale che consente di fabbricare consumabili, costumi o manufatti.
Questi ultimi sostituiscono interamente l'equipaggiamento de Il Bastone della Verità, ora che i costumi sono semplici orpelli visivi che servono a personalizzare l'aspetto del Novellino. Aumentando di livello si sbloccano degli slot in cui incastonare i manufatti che garantiscono un incremento statistico ai danni inflitti, alla salute massima e via dicendo. La fase di leveling è inoltre fortemente interconnessa con lo sviluppo della storia, poiché i nemici che gironzolano per South Park sono pochi e facilmente aggirabili, le missioni ruotano più spesso intorno ai rompicapi che ai combattimenti obbligatori e i punti esperienza si guadagnano soprattutto completando i numerosi obiettivi secondari. Questo non significa che Ubisoft non abbia curato il nuovo sistema di combattimento perché, anzi, è una delle caratteristiche migliori del gioco. Essenzialmente funziona ancora un po' come negli RPG di Super Mario e premendo i tasti al momento giusto è possibile aumentare i danni che si infliggono o diminuire quelli che si ricevono, ma l'impostazione degli scontri è cambiata drasticamente: pur essendo ancora a turni, si svolgono ora sulle griglie tipiche dei giochi strategici. Durante i turni dei nostri personaggi - un massimo di quattro - possiamo spostarci entro un'area delimitata e impiegare vari poteri che differenziano profondamente i vari protagonisti e i loro ruoli in battaglia. Brico Boy, per esempio, è un ottimo attaccante a distanza in grado di colpire bersagli multipli in file orizzontali o diagonali, laddove il Procione è un lottatore da mischia che infligge ingenti danni nel tempo e può manipolare la posizione di alleati e nemici.
Alcuni personaggi possiedono abilità molto particolari - è il caso degli attacchi supersonici di Fastpass - e cambiare le formazioni in cerca delle sinergie migliori è molto divertente, specie grazie all'arsenale del Novellino, il quale comincia scegliendo una certa classe e finisce per imparare i poteri di una seconda, di una terza e, infine, ogni altro potere possibile. Purtroppo il loadout del Novellino resta limitato a tre poteri comuni e uno definitivo - una specie di super mossa - quindi sperimentare è d'obbligo ma, a fronte di una trentina di poteri, dispiace non poterne selezionare altri specialmente durante gli scontri con i boss più impegnativi che richiedono strategie particolari, spesso incentrate su meccaniche uniche o posizionamenti tattici: alcuni attacchi possono infatti spostare il bersaglio da una casella a un'altra e con un po' di astuzia è possibile scagliarlo contro un alleato, che gli rifilerà una sonora mazzata per buona misura, o contro qualche ostacolo, infliggendo ancora più danni. Sotto questo aspetto, i combattimenti in Scontri Di-retti sono solitamente lunghi ma divertenti e mai proibitivi, grazie anche a una serie di piccoli accorgimenti e tocchi di classe che ne aumentano la profondità strategica come i peti del protagonista che resettano i turni dei nemici, i contrattacchi politicamente corretti, le evocazioni in stile Final Fantasy e così via.
Due parole sull'adattamento italiano
Ci sembra perfettamente inutile soffermarci su un'analisi tecnica del gioco, dato che lascerebbe il tempo che trova: come Il Bastone della Verità quattro anni fa, anche Scontri Di-retti è essenzialmente il "cartone animato" che prende vita nel suo stile essenziale e un po' grottesco, senza mai perdere un colpo in termini di fluidità. Abbiamo intravisto qualche glitch, qua e là, che speriamo Ubisoft risolverà con un aggiornamento al lancio o poco dopo, poiché in alcuni casi questi bug ci hanno dato qualche grattacapo quando dovevamo chiudere una missione secondaria o cominciarne un'altra. Allo stesso modo, ci auguriamo che un eventuale aggiornamento corregga i sottotitoli in italiano che, soprattutto nella seconda metà del gioco, sono spesso comparsi pieni di errori grammaticali o mancanti di intere parole quando non trascrivevano una battuta completamente diversa da quella pronunciata. La localizzazione italiana di Scontri Di-retti avrebbe dovuto essere un grande punto di forza, visto che Ubisoft ha convocato i doppiatori della versione italiana della serie TV, ma purtroppo ci ha lasciato con l'amaro in bocca.
Il doppiaggio italiano di South Park ha sempre fatto discutere, soprattutto per quel che concerne i personaggi meno ricorrenti, ma dopo vent'anni è normale che molti spettatori si siano affezionati alle voci nostrane. Fortunatamente i doppiatori dei bambini svolgono un buon lavoro, ma quelli dei comprimari spesso recitano in tono svogliato e apatico, soprattutto quando si tratta di pronunciare imprecazioni e volgarità. In alcuni casi ci siamo persino accorti che sono stati impiegati almeno due attori diversi per doppiare lo stesso personaggio. Probabilmente si tratta ancora degli strascichi del travagliato sviluppo che si è riflesso su qualche doppiaggio dell'ultimo minuto. Ovviamente avremmo preferito una maggior cura, dato che si tratta di un'occasione più unica che rara, ma è comunque possibile cambiare la traccia audio in qualunque momento. Nulla da obiettare, invece, sul doppiaggio originale: è semplicemente perfetto.
Conclusioni
South Park: Scontri Di-retti è un ottimo sequel e compensa l'ironia meno raffinata della sceneggiatura con un sistema di combattimento strategico molto più coinvolgente e alcuni ingegnosi rompicapi che mantengono sempre alto l'interesse del giocatore per le venti ore circa che servono a completare l'avventura. Superato lo scoglio di una fase iniziale un po' fiacca, anche la storia prende il volo, peraltro proponendoci una delle migliori performance del mitico Cartman, ma abbiamo l'impressione che soltanto i fan dei fumetti supereroistici coglieranno le sfumature e la satira dietro alle infinite battute sui peti. Peccato per la localizzazione italiana: lodevole la scelta di convocare i doppiatori italiani della serie TV, molto meno il quality control sui testi.
PRO
- È una lunghissima puntata di South Park
- Il sistema di combattimento è migliorato nettamente
- È doppiato anche in italiano
CONTRO
- Il Bastone della Verità era più coraggioso e ironico
- La localizzazione italiana a tratti lascia a desiderare
- Qualche bug irritante da correggere