Sono tempi mutevoli quelli dei giochi di guida, con una serie di sorpassi e contro-sorpassi per lo scettro del migliore, soprattutto un'offerta mai così corposa e variegata tra PC e console. GT Sport ha finalmente ultimato il suo lungo, lunghissimo percorso ed è disponibile per tutti gli orfani di una serie che può essere chiaramente sovrapposta al brand PlayStation, disponibile fin dagli albori della console e in grado di accompagnarla attraverso diverse generazioni. A tal proposito fa strano pensare che abbia ceduto il passo ad altri titoli - soprattutto Forza Motorsport - su alcuni dei suoi cavalli di battaglia quali il numero di macchine e la presenza di meteo dinamico. Per questo il suffisso "Sport" è più eloquente di quello che si pensi, un deciso cambio di direzione da verificare se momentaneo o adottato anche per i futuri capitoli. Prima di addentrarci nella recensione ci sentiamo in dovere di fare un'ulteriore puntualizzazione: se la vostra console non è collegata costantemente ad Internet, lasciate perdere perché gran parte delle funzionalità e delle opzioni non saranno accessibili, se non vi piace gareggiare ANCHE contro altri opponenti umani, la durata della vostra esperienza sarà meno lunga di quello a cui siete abituati.
Come una fiera di auto
Il menu iniziale è come sempre elegante e strapieno di informazioni, quasi soverchianti. Almeno inizialmente si fa fatica a ricordare dove sono dislocate le modalità presenti, successivamente si apprezza qualche scorciatoia come quella contestuale col tasto triangolo. Anche dall'interfaccia Gran Turismo Sport sembra essere, quindi, uno showcase automobilistico quasi più che un videogioco, grazie ad una serie di sezioni che di fatto permettono di approfondire l'argomento come mai visto prima. All'interno delle concessionarie, ad esempio, non solo è possibile acquistare le macchine per ciascun produttore - con tanto di descrizione dettagliata - ma solitamente è presente un canale con dei video e un museo che anno per anno ripercorre la storia della casa automobilistica, con tanto di foto storiche e una timeline parallela che racconta gli avvenimenti mondiali più significativi. Un'aggiunta fantastica per gli appassionati, che tenta di distrarre in parte da una delle mancanze di questo capitolo: ebbene sì, non esiste una carriera nell'accezione classica del termine, di quelle che propongono obiettivi e gare da affrontare in sequenza, con requisiti sempre più elevati o con una storia legata al pilota. Il concetto di progressione è affidato al profilo del giocatore: ciascuna attività in pista aumenta ad esempio i crediti, i punti miglia accumulati, l'esperienza maturata. Quest'ultima definisce la crescita del livello, il quale permette di ottenere dei bonus e soprattutto sbloccare le piste, fino al Nurburgring in versione GP, 24 ore e Nordschleife. Le miglia possono essere scambiate nella sezione apposita per caschi e tute, macchine non disponibili altrove, colori speciali, pose del pilota e anche potenziamenti, in maniera tale da poter aumentare lo spettro di peso e potenza disponibili e utilizzarle quando ci sono delle restrizioni legate a questi due fattori. Dulcis in fundo è presente una sezione con obiettivi da sbloccare che confluisce sulla la propria pagina personale, all'interno della quale sono raccolte le foto scattate, i replay, le livree, il feed dei propri amici, con un sistema di follower sullo stile di Twitter.
Questa se vogliamo è l'unica parte davvero di raccordo tra i contenuti presenti, quella che spinge ad esplorare. Il fulcro giocoso in solitaria, infatti, si trova all'interno della sezione denominata "Campagna", divisa a sua volta in tre modalità le quali hanno uno scopo ben preciso, quello di insegnare a guidare e conoscere a memoria ciacun tracciato, in maniera tale da essere competitivi online. Accademia di Guida sostituisce le patenti con 48 prove/lezioni che di fatto espongono le basi quali l'inserimento in curva, il sovrasterzo e il sottosterzo, la guida su sterrato. Ciascuna prova è accompagnata da un video che spiega nel dettaglio come affrontarla, ma anche di cosa si sta parlando: in tale maniera si impara per davvero qualcosa, al di là della necessità di ottenere il bronzo per proseguire. La modalità Missioni è forse quella più vicina alla classica carriera, poiché propone 64 sfide che spaziano tra gare complete e quelle monomarca, su sterrato, di resistenza su 15 o 30 giri con tanto di consumo di gomme e benzina, fino ad un'intera striscia dedicata al Nurburgring Nordschleife, il meraviglioso "inferno verde". Dulcis in fundo l'Esperienza su Circuito: per ciascuna delle piste è possibile affrontare sezioni specifiche fino al giro completo, nell'ottica di ottenere perlomeno il bronzo e acquisire conoscenza massima del tracciato. Un modo interessante per continuare a salire di livello e affrontare tutti i circuiti disponibili, dando importanza ad un aspetto che solitamente non ne ha così tanta.
La laurea in Italia di Kazunori Yamauchi
Lo scorso 17 ottobre Kazunori Yamauchi ha ottenuto la Laurea Magistrale Honoris Causa in Ingegneria del Veicolo, presso il dipartimento di Ingegneria "Enzo Ferrari" dell'università di Modena. È la prima volta che una personalità videoludica riceve un riconoscimento del genere, ed è un momento storico per tutta l'industria al di là delle simpatie per la saga di Gran Turismo e la sua effettiva capacità di simulare una guida in pista. Il merito è stato quello di aver fatto entrare in oltre 70 milioni di case il concetto di guida virtuale associato al suo valore didattico, creando per primo una connessione tra il videogioco virtuale e le case costruttrici. Celebrando l'automobilismo con una passione e una schiettezza disarmanti, le quali hanno permesso a tanti giocatori di innamorarsi non solo della serie, ma anche dell'automobilismo in generale.
Scuola di guida virtuale
Per affrontare con successo i contenuti della Campagna sono necessarie dalle 10 alle 15 ore nel caso in cui si è molto bravi oppure ci si accontenta del bronzo. Per arrivare all'argento e all'oro, che permettono di ottenere macchine speciali, quel valore può aumentare tranquillamente. Rimangono poi la modalità Arcade, con tre livelli di difficoltà per ciascuna pista e 19 avversari, lo split screen locale, l'esperienza VR (sulla quale torneremo a breve) e la gara personalizzata. Alla fine dei conti le cose da fare ci sono, ma al contempo ci sarebbe spazio per maggiori contenuti perché le missioni, ad esempio, pur risultando divertenti sembrano quasi essere un antipasto di preparazione per il gioco competitivo. Pensate che nella partita personalizzata si possono cambiare una quantità impressionante di parametri, dal consumo di benzina ai danni meccanici, restrizioni di potenza e molto altro: gli sviluppatori di Polyphony avrebbero potuto utilizzare lo stesso strumento per creare una modalità single player più corposa e avvincente, soprattutto perché nella configurazione attuale il senso di progressione è labile e si richiede al giocatore di essere "intraprendente" nel massimizzare la sua conoscenza di ciascun tracciato. Su tale aspetto Gran Turismo Sport ci riesce benissimo, ad ogni modo, perché mai in un titolo automobilistico si è vista così tanta dedizione nel sovrapporre guida virtuale a insegnamento di concetti reali, applicati alla conoscenza granulare dei circuiti. Il titolo di Polyphony fa venire voglia di migliorarsi per davvero e di approfondire elementi che magari in passato non erano considerati, un po' come in generale può fare un buon sistema di trofei per un videogioco; sprona anche a cimentarsi online chi è poco propenso verso il racing competitivo.
Il multiplayer standard mette a disposizione una serie di stanze create dagli utenti largamente personalizzabili, con la possibilità anche di assistere come spettatore; la modalità Sport fa da suffisso al titolo rappresentando le fondamenta della produzione e la cartina tornasole per la durata futura del gioco. Attualmente sono presenti tre gare giornaliere che si ripetono alternandosi ogni cinque minuti, ma sempre disponibili per migliorare il proprio tempo di qualificazione e cominciare la gara avanti in griglia. Il loro schema di rotazione non è ancora ben chiaro: durante il weekend vi sono state delle modifiche da parte di Polyphony sui requisiti di ingresso e sulle piste, supponiamo che lo sviluppatore stia sperimentando i server prima di cambiare a regime ogni giorno e proporre un numero maggiore di competizioni. Dal 4 novembre, tra l'altro, partiranno le prime stagioni con i campionati Polyphony, monomarca e di livello avanzato; serviranno anche da banco di prova per i campionati ufficiali in collaborazione con la FIA, la Federazione Internazionale dell'Automobile, i quali daranno accesso a premi locali e nazionali fino a gareggiare dal vivo, sublimando il concetto di GT Academy inaugurato qualche anno fa. La modalità Sport è inoltre governata da un interessante sistema di matchmaking, legato a due parametri principali: velocità e sportività. Nel primo caso il sistema seleziona avversari di abilità simile alla propria, nel secondo quelli che hanno lo stesso grado di correttezza. Quando si gareggia, infatti, prendere a sportellate gli avversari, tagliare le curve ed esibirsi in altre manovre scorrette abbassa il proprio grado, col risultato di trovarsi in gare piene di bimbominkia neopatentati; l'obiettivo è quello di spronare a giocare pulito a costo di perdere qualche posizione ma comunque guadagnando esperienza e crediti. Il sistema è lungi dall'essere perfetto ed è chiaramente ancora sotto bilanciamento da parte di Polyphony, ma effettivamente migliorando il nostro grado di sportività ci siamo trovati in pista con avversari decisamente meno aggressivi e scorretti, per una sensazione che raramente abbiamo sperimentato giocando online con un titolo di guida. Rimane fondamentale abbassare il proprio tempo di qualificazione per partire nelle prime posizioni, perché soprattutto nelle curve iniziali c'è il rischio di rimanere invischiati nel classico calderone dopo il quale si finisce fuori pista, ma al pari di iRacing ci è sembrato uno dei sistemi più avanzati in assoluto dedicati al multiplayer online nei giochi di guida. Per fare un primo riassunto, se non si va online in modalità Sport o classica, oppure se non si apprezzano le componenti extra presenti, il titolo ha il fiato un po' corto, soprattutto per chi fino ad oggi era abituato ad un Gran Turismo classico straripante di macchine (qui ce ne sono solo 165, perlomeno di qualità eccelsa), tracciati e cose da fare senza necessità di rimanere collegati ad Internet. Quello che offre però ha un alone di freschezza ed è meno dispersivo, tenendo sempre conto della sua nuova vocazione.
Guida per tutti
Prima di maturare il nostro giudizio abbiamo potuto provare Gran Turismo Sport in una moltitudine di configurazioni: col pad, con volanti da 100 euro e da 800 euro, in VR, con tutti gli aiuti attivati e l'esatto opposto, per confermare come il modello di guida della produzione di Polyphony risulti essere il più accessibile disponibile in un videogioco del genere. Chiaramente meno sofisticato di quello dei migliori esponenti, ma non semplicistico alla stregua di un gioco arcade, poiché sono ben presenti tutte le leggi della fisica che governano la guida in pista, e ciascuna macchina ha una guidabilità differente in base alla trazione, la coppia e gli altri fattori. Semplicemente Gran Turismo Sport è più permissivo nell'applicazione dei parametri simulativi, preferendo la piacevolezza al realismo rigoroso; questo non toglie che giocando con un buon volante dotato di force feedback (attenzione, il Thurstmaster T300 pare abbia problemi di driver che speriamo vengano presto aggiornati) e riducendo al minimo gli aiuti il coinvolgimento risulti piuttosto appagante, si avvertono bene le asperità dell'asfalto e i cambi di direzione, bisogna governare il sottosterzo e il sovrasterzo e ciascuna curva va affrontata in maniera differente, a maggior ragione se con dislivello. Rispetto ai precedenti capitoli è possibile ravvisare miglioramenti in termini di fisica delle macchine e come detto guidabilità per ciascuna, chiaramente i veterani della serie si troveranno subito a casa mentre gli amanti delle simulazioni estreme rimarranno delusi, al netto di quel "Real Driving Simulator" che è bene ricordare essere termine coniato ai tempi della prima PlayStation: adesso il mantra del trailer iniziale è "Driving for everyone". Il tallone di Achille rimane, ad ogni modo, il sistema di danni e collisioni. Quelli estetici sono ridotti all'osso e limitati a qualche ammaccatura con molti graffi, quelli meccanici li definiremmo "scolastici": se si sbatte ad alta velocità la macchina perde di potenza e controllo compromettendo la gara, ma mai al punto di non poter arrivare fino al pit-stop; soprattutto le parti che si danneggiano sono poche. Tra le altre cose i danni sono praticamente assenti nella Campagna single player e allo stato attuale in modalità Sport, disponibili invece nelle partite personalizzate e supponiamo in eventi futuri.
Più interessante è invece il sistema di penalità, che aggiunge secondi da recuperare rallentando prima della fine della gara: un sistema ibrido che comunque induce a guidare correttamente, ma soluzione che non sempre riesce a soddisfare appieno quando si viene speronati o presi lateralmente, sempre a causa di un bilanciamento ancora in corso. Insomma, con GT Sport ci si diverte ricercando traiettorie pulite; affrontando piloti governati dall'intelligenza artificiale abbiamo notato meno immobilismo rispetto ai classici "trenini", ci è capitato infatti di vederli uscire di pista o finire in testa coda per errori singoli oppure in fase di sorpasso. Le gare di endurance aggiungono pepe all'esperienza poiché bisogna tenere in considerazione l'usura delle gomme e della benzina, quindi pianificare le soste ai box per ridurle al minimo ma anche andare più veloce degli avversari, visto che si può regolare la curva di potenza in gara per consumare più o meno benzina in ciascun giro. I tracciati sono quantitativamente sufficienti (17 ambientazioni per 40 layout complessivi) ma quelli reali pochini, come sempre il Nurburgring rappresenta il non plus ultra dell'appagamento automobilistico ed è riprodotto nei minimi dettagli. Tra le piste di finzione quella che ci è piaciuta maggiormente è Lago Maggiore: con le sue curve dispone di un track design tra i migliori che abbiamo apprezzato in un videogioco di auto. Dulcis in fundo la modalità VR, davvero sorprendente per come Polyphony è riuscita a replicare l'interno degli abitacoli e restituire la sensazione di trovarsi al loro interno. In tal senso ci troviamo avanti anni luce rispetto all'implementazione di DRIVECLUB, ad esempio, anche dal punto di vista grafico. Peccato che tale modalità sia limitata solo ad alcune macchine e in modalità uno contro uno su tutti i tracciati: durante un'intervista è stato il perché di questa scelta, Mr. Yamauchi ha risposto che c'è bisogno di più potenza di calcolo per ottenere quella qualità con tante macchine in pista e magari online.
Trofei PlayStation 4
Gran Turismo Sport mette a disposizione una serie di trofei che spaziano tra tutte le modalità. Per ottenere il tanto agognato platino bisognerà vincere un bel po' di gare, ottenere l'oro nelle varie sezioni della Campagna e in generale esplorare per bene tutte le possibilità offerte dal titolo di Polyphony. Anche scattare tante foto!
Realismo fotografico
Laddove gameplay e contenuti "godono" di alti e bassi, non si possono non spendere parole di puro elogio per il comparto tecnologico di Gran Turismo Sport. Le vetture hanno una definizione pazzesca e una patina di realismo che testimonia il grande operato degli artisti di Polyphony; alcune piste come Dragon's Trail, Lago Maggiore e Nurburgring sono eccellenti anche nei particolari a bordo pista, laddove altre sono invece meno impressionanti. Il sistema di illuminazione dona grande atmosfera soprattutto quando si gareggia in condizioni di luce ad alto contrasto, magari quando sopraggiungono effetti quali foschia all'imbrunire della giornata. In configurazione PlayStation 4 Pro più TV Ultra HD siamo a livelli di goduria assoluta, con la migliore implementazione dell'HDR che ci sia mai capitato di vedere in un videogioco. I colori sono pieni e realistici, perfino i fari delle auto hanno una diffusione di grande impatto. La risoluzione accresciuta, 2160p raggiunti mediante tecnica checkerboard, rendere la visuale ancora più morbida e pulita, ma anche su PlayStation 4 standard abbiamo un'ottima definizione. Entrambe le versioni scorrono per gran parte del tempo a sessanta fotogrammi per secondo, facendo dimenticare le problematiche di fluidità dei precedenti capitoli. I replay sono infine stellari, con effetti di post processing che soprattutto in alcune condizioni donano una patina di verosimiglianza con la realtà incredibile.
Buone notizie anche sul fronte sonoro: finalmente c'è maggiore diversificazione tra i motori delle vetture. Quando si seleziona la visuale sull'asfalto oppure quella interna si possono sentire il tipo di trasmissione, la coppia e altri piccoli particolari, riducendo finalmente il gap con la concorrenza: consigliamo di aumentare tra le opzioni il volume degli effetti fino al 145% e di abilitare l'audio surround, visto che di default è selezionato "stereo" anche se la console è connessa ad un impianto Home Theatre. Chiudiamo la nostra lunga recensione con le ultime sezioni che siamo sicuri impegneranno per ore gli appassionati di automobilismo a 360 gradi. Innanzitutto l'editor di caschi e tute, limitato a combinazioni di colori applicate su modelli di marca, soprattutto la personalizzazione estetica delle auto, sulle quali si può operare in maniera molto complessa applicando strati in stile Photoshop. Le livree create dagli utenti possono essere condivise con tutti, noi ad esempio abbiamo "rubato" ottime implementazioni di Evangelion e Doraemon. La sublimazione massima del voyeurismo automobilistico è rappresentata dalla modalità Panorami e da quella fotografica durante i replay: gli sviluppatori di Polyphony hanno realizzato oltre 1000 (!) foto in giro per il mondo, nelle quali inserire da una a tre macchine e scattare la foto perfetta da condividere sul proprio profilo, sui Social o salvare su una chiavetta USB. La cosa fantastica è che una volta inserita l'auto, ad esempio, all'interno di una strada illuminata di Tokyo, questa subirà l'illuminazione della scena fotografata, dando luogo a risultati davvero impressionanti per realismo. Anche perché la modalità fotografica - disponibile anche durante i replay di gare - mette a disposizione una serie di strumenti che la rendono alla stregua di un Lightroom semplificato, con la possibilità di cambiare esposizione, applicare filtri e maschere, gestire in maniera indipendente contrasto e saturazione, ma anche panning, velocità dell'otturatore ed effetto bokeh: con un po' di pratica si possono ottenere dei risultati eccezionali. Considerando la quantità di scatti già condivisi online ed il fatto che anche noi ci abbiamo passato tanto tempo, forse Yamauchi ci ha visto giusto nel dare giusto risalto a questa modalità, seppur sia la cosa più lontana dal videogioco vero e proprio: carporn all'ennesima potenza.
Conclusioni
Nel titolo di Kazunori Yamauchi ci si perde tra centinaia di panorami nei quali immortalare le proprie auto, nella miriade di opzioni secondarie, in sessioni di gameplay inusuali rispetto a quelle canoniche per il genere. Non ha l'impostazione né la quantità di contenuti dei precedenti capitoli, non è nemmeno in grado di rivaleggiare con le migliori espressioni del genere quando si scende in pista, soprattutto a causa di un sistema di danni e collisioni ben lungi dall'essere moderno. Può essere definito un gioco di macchine piuttosto che una simulazione di corse, ma ha il merito di essere la produzione automobilistica più accessibile sulla piazza, in grado di regalare divertimento anche ai più smaliziati che guidano col volante e senza aiuti. Soprattutto meglio di tutti insegna a guidare in un titolo virtuale, grazie a dei tutorial video fantastici e modalità che spingono a perfezionarsi e finalmente affrontare le piste con maggiore consapevolezza. Fino ad invogliare i più insospettabili a misurarsi online, dove è sorprendentemente avanti nella sua vocazione strutturata e intelligente verso l'e-sport. È palese che il lancio del gioco rappresenti solo il punto di partenza, ma già oggi, se si accetta la sua vocazione, Gran Turismo Sport è un titolo che merita considerazione.
PRO
- Graficamente ottimo, replay stellari
- Modello di guida accessibile e scalabile
- Le modalità di gioco sono divertenti e insegnano ad ottenere il miglior tempo possibile in pista
- La sezione Sport è potenzialmente un passo avanti per il multiplayer online nei giochi di guida...
CONTRO
- ...ma è ancora in fase di bilanciamento
- Sistema di danni e collisioni antiquato
- I contenuti single player hanno un po' il fiato corto
- Eccessiva la richiesta di essere sempre connessi per accedere anche alla Campagna o alla progressione del pilota