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La recensione di Real Farm

Un nuovo pretendente al trono di Farming Simulator

RECENSIONE di Simone Pettine   —   30/10/2017
Real Farm
Real Farm
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A volte il successo di determinate categorie di videogiochi non è facilmente spiegabile. Negli ultimi anni, accanto ai simulatori di guida e ai più rari simulatori di volo, che hanno pur sempre un certo fascino per una neanche troppo ristretta cerchia di appassionati, si è consolidato anche quello dei farming simulator. Essere dei contadini impegnati tra l'aratura dei campi e l'allevamento del pollame rappresenta forse un'esperienza interessante, tanto che nel giro di un lustro proprio l'eponimo Farming Simulator è diventato l'appuntamento annuale all'interno del suo genere, al pari di FIFA. Ed ecco che arriva anche la concorrenza: Soedesco ha deciso di ritagliarsi la sua fetta di mercato nel settore, lanciando su console Real Farm e promettendo una nuova esperienza di gioco. Pronti a scaldare i trattori?

Nella “nuova” fattoria

Pubblicare un nuovo titolo in un contesto in cui già le varie edizioni di Giant Software dominano il mercato, e si distinguono tra loro per pochissimi particolari, può sembrare quantomeno coraggioso. Cosa si può innovare in un genere in cui bisogna seminare i campi, raccogliere le coltivazioni, vendere, per poi ricominciare da capo? Soedesco ha giustificato la propria mossa come una giusta e nobile iniziativa: secondo il team di sviluppo, gli altri simulatori di coltivazione sarebbero non solo limitati nelle funzioni, ma soprattutto tecnicamente datati. Da qui la nascita di Real Farm, appunto la "vera" esperienza di gestione della propria fattoria, con un comparto tecnico ai livelli delle console current gen e un occhio di riguardo a quelle mid-gen. Il menu iniziale di Real Farm, pulito ed intuitivo, introduce in pochi secondi il giocatore nella propria tenuta. Le modalità offerte sono soltanto due, e per giunta identiche: in "gioco libero" potrete passare direttamente a gestire come meglio credete le vostre risorse, mentre la "modalità carriera" si presenta come una serie di missioni più o meno legate tra loro. Comincerete dall'essere gli aiutanti di Matt Davis, il proprietario attuale della fattoria, che vi insegnerà tutti i trucchi del mestiere prima di ritirarsi e lasciarvi, per nessun motivo apparente, terre, trattori e bestiame.

La recensione di Real Farm

Non vi aspettate nulla di vagamente simile ad una "storia". Le missioni, poi, sono tutte simili, a tratti di una monotonia davvero impensabile, soprattutto quelle iniziali che dovrebbero aiutare i nuovi arrivati a prendere confidenza con le meccaniche di gioco. In esse ci ritroveremo ad eseguire sempre gli stessi compiti, sempre nel solito piccolo fazzoletto di terra, variando soltanto gli attrezzi. D'accordo, il mestiere dei contadini non è quello degli esploratori, ma in questo modo un titolo già di per sé sempre minacciato dalla monotonia e dalla ripetitività riesce a venire a noia nel giro di poche ore. Il tutorial e le missioni non sono neppure utili: il povero fattore viene lasciato a se stesso, con i pochi comandi a schermo che lo obbligano a prendere uno dei tanti mezzi simili, a guidarlo da un punto all'altro della mappa di gioco, e ad iniziare a lavorare sempre lo stesso terreno. Se queste è la "Real Farm", poveri contadini...

La recensione di Real Farm

La dura vita dei campi, ora in 4K

Real Farm non è pensato come titolo dal facile game over: fallire le missioni che verranno assegnate dai vicini di casa o da Davis significa semplicemente non essere riusciti a completarle in quegli abbondanti venti minuti di tempo a disposizione. Ciò non ha impedito a Soedesco di introdurre tre livelli di difficoltà: si parte da una modalità "facile" in cui i prezzi dei prodotti venduti sono molto alti e il capitale iniziale per avviare la fattoria viene regalato, per arrivare a quella "difficile", pensata per gli esperti, con tassi di interesse elevati e alti prezzi d'acquisto per le risorse. Il vero tasto dolente della produzione è che non aggiunge praticamente nulla alla serie della concorrenza, la quale può inoltre contare su un quantitativo considerevole di licenze precluse a Real Farm. In questo modo, il titolo promette ciò che un Farming Simulator qualsiasi è già in grado di dare: coltivazione e cura meticolosa dei campi, gestione degli animali della fattoria, organizzazione delle macchine da lavoro e delle risorse, vendita dei prodotti ultimati. Un'esperienza sicuramente non per tutti, ma che anche quei pochi appassionati stenteranno a definire innovativa o meritevole di qualche attenzione particolare.

La recensione di Real Farm

Paradossalmente anche il comparto tecnico, che dovrebbe rappresentare il cavallo di battaglia di Soedesco, non riesce a convincere. Il gioco viene proposto come il simulatore definitivo e al passo con i tempi rispetto alle console di ultima generazione, ma basta la prima sessione per capire che i conti non tornano. Il colpo d'occhio generale apprezza una grafica sì nitida e pulita (i veicoli sono esteriormente realizzati in modo curato) ma appena ci si inizia a muovere nell'area di gioco ci si accorge che gli ambienti e la fisica sono stati realizzati in modo del tutto grossolano. Gli elementi a schermo sono pochi e dalle dimensioni non sempre credibili, l'interazione con essi è inesistente, le collisioni tra l'alter ego e i veicoli semplicemente impensabili. Per fare un esempio, abbiamo investito a piena velocità alla guida di un trattore un piccolo steccato. Ebbene, lo steccato non solo ha retto il colpo, ma ha anche frenato il trattore con una collisione impossibile, istantanea. Aggiungete a tutto questo una vegetazione composta da quattro alberi in un territorio apparentemente sconfinato (e vuoto), e una musichetta country come colonna sonora, ripetitiva fino allo svenimento. Ecco, questo è Real Farm.

La recensione di Real Farm

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Multiplayer.it
5.0
Lettori (3)
7.2
Il tuo voto

Real Farm si aggiunge al catalogo dei farming simulator offrendo un'esperienza appena sufficiente. Passi la ripetitività di fondo, che potremmo ritenere quasi collaterale al genere. Passino missioni tutte uguali, riciclate l'una sull'altra. La personalizzazione da parte del giocatore non esiste, il tutorial è tale solo di nome e non aiuta a prendere confidenza con meccaniche poco intuitive, il comparto sonoro istiga al suicidio. Da ultimo, tecnicamente parlando si tratta di un prodotto sì in alta definizione, sì a 60 immagini al secondo, ma realizzato in modo grezzo e fisicamente poco credibile. Insomma, se proprio bisogna andare a zappare, vorremmo almeno farlo bene.

PRO

  • Alta definizione, 60 fps
  • Vari livelli di difficoltà
  • Fedele nelle attività agricole proposte

CONTRO

  • Tecnicamente poco rifinito
  • Area di gioco estesa ma completamente vuota
  • La noia arriva, e vi divora quasi subito