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Vi raccontiamo di un impero in guerra nella recensione di Star Wars Battlefront II

Con Star Wars Battlefront II, DICE prova a dare ai fan il seguito che stavano cercando

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   14/11/2017
Star Wars: Battlefront II
Star Wars: Battlefront II
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L'universo narrativo di Star Wars è da sempre fondato sulla ricerca di un equilibrio tra due estremi. Tra il Lato Chiaro e il Lato Oscuro, le passioni dei Sith e la pace interiore dei Jedi, la saggezza dei maestri e l'impulsività degli allievi. "Soltanto un Sith vive di assoluti", direbbe Obi-Wan, e in effetti la sfida più grande di Star Wars Battlefront II è trovare quell'equilibrio in grado di accontentare una community sempre più esigente ed eterogenea. Il Battlefront del 2015 aveva i suoi difetti, parti mancanti, qualche elemento fuori posto, ma come il Millennium Falcon era un ammasso di ferraglia in grado di portarti in pochi istanti in un'altra galassia. Partendo da quella base, gli sviluppatori di DICE, Motive e Criterion hanno realizzato un seguito più divertente nel gameplay e più completo in termini di contenuti, la cui esperienza parte da una inedita campagna single-player.

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L'impero a pezzi

C'è un breve momento nella campagna di Star Wars Battlefront II in cui ci si trova a camminare tra pirati, contrabbandieri, cacciatori di taglie e feccia proveniente da ogni angolo della galassia. Se si tende l'orecchio, si possono origliare le conversazioni di alcuni dei presenti: c'è chi parla del Sole Nero, sussurrando per non farsi sentire, e chi discute dell'indipendenza del pianeta Ryloth col tono di uno che ha già bevuto qualche drink di troppo. Nello scrivere una storia ambientata tra gli eventi de Il Ritorno dello Jedi e quelli de Il Risveglio della Forza, i ragazzi di Motive si sono sbizzarriti con cameo e riferimenti all'attuale canone di Star Wars. È possibile rivivere battaglie raccontate nel romanzo Star Wars: Aftermath, scoprire retroscena appena accennati nel fumetto Shattered Empire, e non manca neppure qualche strizzata d'occhi alla serie TV Star Wars Rebels. Per gli appassionati più irriducibili del franchise si tratta quindi di un viaggio di quattro-cinque ore tra pianeti già noti e ambientazioni completamente nuove. Purtroppo però, quattro-cinque ore non sembrano essere sufficienti ad approfondire fatti e personaggi, e il risultato è un racconto frammentato, confuso, che sembra cominciare col piede giusto per poi affrettare gli eventi e lasciare diverse questioni in sospeso. Se di Star Wars avete visto esclusivamente i film, farete fatica a comprendere a fondo parte degli eventi, e in più occasioni la storia dà per scontato che abbiate letto (o leggerete) i romanzi e i fumetti.

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Tolti i riferimenti, quello che resta è un arco semplice e troppo prevedibile. Gli sviluppatori avevano promesso un diverso punto di vista, una storia originale narrata dalla prospettiva degli imperiali, un racconto che avrebbe scavato a fondo nei conflitti interiori dei personaggi e nelle loro idee sulla guerra tra Impero Galattico e Alleanza Ribelle. Sfortunatamente, come un assaltatore imperiale qualunque, la campagna di Battlefront II manca il bersaglio: di Iden Versio non vengono mai approfonditi gli ideali, né il suo rapporto col padre o coi suoi compagni della Squadra Inferno, tant'è che si fa fatica a comprendere e giustificare molte delle sue decisioni (e questo anche dopo aver letto il romanzo Inferno Squad di Christie Golden). Durante le diverse missioni, l'interazione con i compagni è ridotta all'osso, e non ci si sente mai parte di una squadra d'élite, non si percepisce mai il legame che, in teoria, dovrebbe unire i diversi membri della Squadra Inferno. La performance di Janina Gavankar fatica a brillare proprio a causa di un personaggio che appare troppo bidimensionale, e il fatto che Iden sia la protagonista di uno shooter non dovrebbe essere una giustificazione: dopotutto, con Republic Commando, LucasArts riuscì a farci appassionare a un disgraziato gruppo di cloni senza volto. È un'occasione sprecata, perché tutto sommato la campagna di Battlefront II ha i suoi momenti spettacolari, un ritmo serrato, un'enorme dose di fan service e un livello produttivo mai raggiunto prima da un altro gioco di Star Wars. Come il precedente capitolo, lo sparatutto di DICE è tecnicamente sontuoso tanto su PC quanto su console: senza dubbio la più dettagliata rappresentazione dell'universo di Star Wars, forte anche di un sound design eccezionale e di una colonna sonora che alterna temi musicali inediti ai più celebri brani della saga cinematografica. Assieme alle sfide della modalità Arcade (che va a sostituire l'opzione Missioni del vecchio Battlefront), la campagna rappresenta però a tutti gli effetti una sorta di sgargiante tutorial per prepararsi al multiplayer, senza dubbio il piatto principale del gioco.

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Un combattivo negoziato

Fin dall'annuncio, la premessa (e la promessa) di Star Wars Battlefront II è stata quella di espandere e arricchire la formula del precedente capitolo, introducendo eroi, unità e ambientazioni tratte non solo dalla Trilogia Classica, ma anche dai prequel e dai più recenti lungometraggi. Ecco quindi personaggi come Yoda, Darth Maul, Kylo Ren e Rey che si affiancano a Luke Skywalker e Darth Vader, mentre le mappe spaziano dalle piattaforme della tempestosa Kamino al Castello di Maz Kanata su Takodana, dai corridoi della Base Starkiller alle strade di Mos Eisley, passando per il palazzo reale di Naboo e la boscosa luna di Endor. Battlefront II è insomma diventato un'enorme scatola dei giocattoli in grado di accontentare tutti i fan a prescindere dalla loro trilogia preferita, ma gli sviluppatori hanno accolto i feedback e le critiche del vecchio capitolo per rendere anche il gameplay più interessante. La possibilità di scegliere tra quattro diverse classi, ognuna con particolari abilità e punti di forza, rende ogni match più vario e stimola a dare uno specifico contributo alla propria squadra. Veicoli, eroi e unità speciali non sono più legati a power-up sparsi casualmente nella mappa, bensì a Punti Battaglia che si accumulano eliminando nemici o perseguendo gli obiettivi di squadra. È una soluzione più meritocratica e che aggiunge un pizzico di strategia a ogni respawn: con quale classe posso dare un contributo maggiore? Meglio spendere i punti raccolti per utilizzare subito un tank oppure aspettare di averne abbastanza per scendere in campo nei panni di Yoda? C'è anche una nuova meccanica che stimola il gioco di squadra premiando la collaborazione tra alcuni membri del team. Sia chiaro, Battlefront II resta ancora un'esperienza fortemente arcade, frenetica e leggera, accessibile a un ampio pubblico e che non richiede un particolare lavoro di sincronizzazione via chat vocale (anche perché, ancora una volta, il gioco non la supporta). Eppure queste sostanziali novità rendono tutto più stimolante e articolato, un'ottima notizia per chi non ha apprezzato l'approccio "all'acqua di rose" del primo Battlefront.

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Le modalità di gioco sono invece una versione sotto steroidi di quelle già viste due anni fa. Assalto Galattico è ad esempio l'evoluzione della vecchia Walker Assault, con battaglie da quaranta giocatori in enormi mappe a obiettivi. A seconda dell'ambientazione, le due squadre possono avere ruoli e missioni differenti: su Endor, ad esempio, i ribelli devono prima rubare un AT-AT e poi scortarlo fino a una base imperiale; su Naboo, bisogna fermare l'avanzata di un trasportatore di droidi e fermare i Separatisti prima che possano conquistare la sala del trono. L'altra modalità di punta di Battlefront II è Caccia Stellari all'Assalto, versione 2.0 della vecchia Fighter Squadron ancora una volta tutta dedicata ai combattimenti aerei. Qui Criterion ha collaborato attivamente con DICE per migliorare il sistema di controllo dei velivoli: i caccia sono ora più manovrabili negli inseguimenti aerei, rendendo ogni scontro più emozionante e impegnativo. Le mappe invogliano a prendersi dei rischi, inseguendo gli avversari in mezzo a gruppi d'asteroidi o ai detriti della Seconda Morte Nera, ed è quindi un peccato quando a volte ci si schianta a causa di hitbox approssimative. Eroi contro Malvagi è ancora una volta la modalità più convulsa, spensierata e fan service, ma le regole sono cambiate rispetto al primo Battlefront, accorpando alcune meccaniche del vecchio Hero Hunt: due squadre composte unicamente da eroi devono cercare di eliminare il bersaglio della squadra avversaria prima che gli altri possano fare lo stesso.

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Le opzioni rimaste sono indubbiamente quelle meno riuscite: Eliminazione è il classico Team Death Match, inserito soltanto perché, a detta degli sviluppatori, "non può non esserci". Attacco è invece un'opzione in cui due squadre da otto giocatori si affrontano in mappe più piccole, allo scopo di conquistare o difendere un paio di avamposti. Si tratta di una modalità più compatta e dal ritmo più veloce, ma manca completamente del dinamismo e dell'imprevedibilità che Zona di Lancio e Corsa ai Droidi avevano nel vecchio Battlefront. Questi ultimi non sono gli unici passi indietro fatti da Battlefront II: a differenza del precedente capitolo, ad esempio, non è possibile sbloccare personalizzazioni estetiche per le unità di fanteria, cambiarne il sesso o la razza. Manca poi un menù delle statistiche personali, dal quale controllare le proprie performance e le statistiche online. Qualche collisione imprecisa, un paio di modalità sotto tono e un'opzione mancante sono però questioni di poco conto se confrontate con quello che è senza dubbio il Bantha nella stanza: l'economia di gioco e il sistema di progressione legato alle casse premio.

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Damage control

Nelle settimane passate dalla beta pubblica all'uscita del gioco, buona parte delle discussioni e delle critiche da parte della community riguardava la potenziale natura "Pay to Win" di Battlefront II, a causa del suo nuovo sistema di loot box, contenenti non solo crediti ed elementi estetici (come pose vittoriose o skin per gli eroi), ma soprattutto Star Card con cui migliorare le abilità di eroi, navi e unità. Chiariamo subito una cosa: in tutti i match che abbiamo giocato online, neanche una volta abbiamo avuto l'impressione di essere stati eliminati perché l'avversario era meglio equipaggiato di noi. Pochi ma fondamentali paletti richiedono di spendere diverse ore prima di poter sbloccare le armi più forti e le Star Card più rare, mentre il team ha già annunciato che al lancio il matchmaking terrà in considerazione non solo l'abilità del giocatore, ma anche il tempo passato col gioco e la rarità delle sue Star Card.

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La progressione legata all'ottenimento di nuove carte è tuttavia macchinosa, confusa e anti intuitiva, un mostro di Frankenstein nato dall'aver infilato a forza un'economia basata su loot box all'interno di una formula, quella del primo Battlefront, che seguiva un sistema di progressione più lineare e tradizionale. Non tutto ha funzionato per il meglio, e nei giorni che hanno preceduto la recensione (e il lancio del gioco per chi ha preordinato l'Edizione Deluxe), la community di appassionati è insorta, tempestando i social network di critiche e polemiche verso i costi troppo elevati degli eroi da sbloccare. Reddit si è trasformato in un campo di battaglia dove i Ribelli della comunità hanno attaccato l'Impero di Electronic Arts, sfociando in alcuni casi in eccessi vergognosi. Messa alle spalle da una situazione ormai sfuggita di mano, Electronic Arts ha fatto dietro front appena in tempo per il lancio del gioco, abbattendo notevolmente i crediti necessari ad accedere agli eroi sbloccabili. Il risultato è un'esperienza più scorrevole e nettamente meno frustrante.

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Conclusioni

Multiplayer.it
8.3
Lettori (174)
7.3
Il tuo voto

Specialmente nelle sue modalità principali, Battlefront II è un gioco frenetico, divertente, immersivo, un nuovo inizio per la serie in grado di regalare agli appassionati di Star Wars battaglie memorabili. Come il capitolo del 2015, tuttavia, è anche un'esperienza imperfetta, con qualche scivolone di design, una campagna sottotono e un bilanciamento che andrà limato nelle settimane che seguiranno l'uscita. C'è tempo, visto che Electronic Arts ha più volte ripetuto come l'intenzione sia quella di supportare Battlefront II per anni, distribuendo mappe, eroi e navi gratuitamente. Un'ottima notizia, considerando che tra le principali critiche fatte al vecchio Battlefront c'erano lo scarso supporto post-lancio e la frammentazione della community a seguito di DLC a pagamento. Il sistema di casse premio non sembra ancora implementato in maniera armoniosa nel design del gioco, e i continui dietrofront di Electronic Arts dimostrano come la compagnia abbia ancora le idee poco chiare sul progetto. Utenti e publisher avranno cominciato anche col piede sbagliato, ma d'ora in avanti dovranno trovare il giusto equilibrio se vogliono che Battlefront II abbia un futuro. Dopotutto, soltanto i Sith vivono di assoluti.

PRO

  • Un seguito stellare e ricco di contenuti
  • Eccezionale da vedere e da ascoltare
  • Gameplay leggero e accessibile, ma articolato al punto giusto

CONTRO

  • La campagna è breve, prevedibile e poco interessante
  • Un paio di modalità poco riuscite
  • Sistema di progressione piuttosto confuso