Se siete dei grandi appassionati di strategia in stile nipponico, di quelli abituati ormai a vedere il mondo circostante suddiviso in caselle di vario colore a seconda delle possibilità di spostamento date per turno, allora conoscerete probabilmente la serie di Mercenaries Saga, nonostante in occidente non sia proprio un brand noto. D'altra parte, quei giochi che i giapponesi chiamano "simulation RPG", con una scelta di termini alquanto bislacca, non stanno proprio ricevendo le attenzioni a cui erano abituati in passato e in assenza di titolo di grosso richiamo c'è un po' da arrabattarsi con quello che si trova in giro per avere una dose di strategia in stile classico nipponico. Sulle ragioni di questo declino ci sarebbe da soffermarsi magari con un approfondimento specifico, ma è un dato di fatto che i grandi nomi di questo genere sembrano essersi fermati a diversi anni fa, con Ogre, Vandal Hearts, Valkyrie Profile, Front Mission e Shining Force ormai persi nelle nebbie dei tempi, Final Fantasy Tactics che non ha più ricevuto seguiti dopo l'Advance 2 di ben 10 anni fa e Fire Emblem rimasto uno dei pochi a portare avanti le vecchie tradizioni, anche se appartenente a una declinazione un po' diversa (e in ogni caso relegato ormai su console portatili anche lui). In tutto questo, il testimone è passato a produzioni diverse e più di nicchia, portate avanti da etichette nipponiche come Nippon Ichi (Disgaea e derivati) o da numerose iniziative indie che hanno portato a risultati anche notevoli in questi anni. Chi cerca il vecchio spirito nipponico deve perlopiù guardare al passato, ma può anche godere di un po' di gloria riflessa in giochi meno originali e molto manieristi, ma proprio per questo estremamente fedeli alla linea, come questo Mercenaries Saga.
Una sacchettata di strategia
Gli RPG strategici potrebbero funzionare alla grande su Switch, come ha dimostrato peraltro anche il successo di Disgaea 5 Complete, nonostante il ritardo con cui è tornato sulle scene sulla piattaforma Nintendo. Il problema è che, in effetti, non ci sono altre scelte al momento oltre al suddetto titolo di Nippon Ichi e Circle Entertainment è stata intelligente a riempire questo vuoto con Mercenaries Saga Chronicles, proponendo in un colpo solo ben tre strategici raccolti insieme. Il primo capitolo, Mercenaries Saga: Will Of The White Lions, è nato come titolo per piattaforme mobile, con la serie che è stata successivamente spostata anche su Nintendo 3DS nei due capitoli successivi, ovvero Mercenaries Saga 2: Order Of The Silver Eagle e Mercenaries Saga 3: Gray Wolves Of War.
L'adesione ai canoni dello strategico classico è lodevole, ma la dimensione piuttosto ridotta delle produzioni emerge chiaramente sul fronte tecnico, che non trova particolari evoluzioni nemmeno in questa riedizione per Switch, limitandosi a rimpacchettare i tre giochi adeguando la visualizzazione allo schermo in 16:9 e aumentando la risoluzione per rendere il tutto ben visibile sulla console Nintendo. Ma al di là di queste iniziative basilari tutti e tre i giochi rimangono sostanzialmente gli stessi visti in precedenza. Essendo titoli sviluppati prima per piattaforme mobile e poi per Nintendo 3DS, non ci si può ovviamente aspettare una resa estetica al passo con gli standard di una console domestica attuale, cosa ulteriormente accentuata da una caratterizzazione che non punta propria a far emergere la serie per elementi stilistici, limitandosi a mantenersi perfettamente aderente al canone classico del genere senza voler stupire in alcun modo. Tra gli aggiustamenti per questa versione Switch troviamo inoltre altre aggiunte marginali come la modalità Free Battle e impostazioni diverse per la difficoltà. Tutti i capitoli sono ottimamente tradotti in inglese ma non c'è l'opzione per la lingua italiana.
Fedele alla linea
Se l'elemento estetico è facilmente trascurabile, non essendo mai stato un perno dello strategico di questo tipo, più pesante è la generale piattezza della narrazione e della storia, che si fonda su canovacci alquanto standard per il fantasy nipponico e in generale non riesce a mettere in scena personaggi memorabili o momenti particolarmente pregnanti. È vero che anche queste sono caratteristiche secondarie in un gioco di questo tipo, ma un collante efficace come una buona storia per mettere in fila i numerosi combattimenti da affrontare nell'arco dei tre capitoli raccolti sarebbe stato sicuramente un punto a favore. Nel corso dei tre capitoli presenti nella raccolta si ha peraltro la strana sensazione di trovarsi ogni volta di fronte allo stesso gioco, ripetuto in varianti diverse ma sostanzialmente simile a causa della condivisione dell'intero comparto grafico e strutturale. Le differenze si ritrovano ovviamente nelle storie, ma rimanendo queste a un livello piuttosto superficiale non riescono a caratterizzare a fondo ogni singolo capitolo e allora ci ritroviamo a trattare questa raccolta come una sorta di lunga serie di battaglie strategiche da portare a termine, quasi senza soluzione di continuità tra una e l'altra e tra un capitolo e l'altro.
Questo è in effetti anche il pregio di Mercenaries Saga Chronicles, che si dimostra una sorta di enorme cornucopia di sfide da affrontare secondo le regole più classiche del combattimento strategico giapponese, cosa che gli appassionati del genere sapranno sicuramente apprezzare. Ed è in effetti proprio nello scontro sul campo di battaglia che questo titolo trova la sua piena realizzazione: liberato il campo dai "fronzoli" - sebbene alcuni di questi, come abbiamo visto, abbiano un'importanza non proprio secondaria - i giochi di Circle Entertainment si limitano a somministrare un'ottima dose di tattica e strategia, e non è cosa da poco. La sensazione di ripetizione costante viene peraltro accentuata dalla necessità di ricorrere spesso al grinding per superare i frequenti picchi di difficoltà che si trovano nelle storie, cosa che ci porta ad effettuare più volte le battaglie secondarie che si svolgono su ambientazioni già conosciute e con sviluppi già noti.
Isometria portami via
Se quello che volete è soprattutto dedicarvi alla strategia applicata, allora Mercenaries Saga Chronicles è pane per i vostri denti, mettendo insieme un totale di oltre 80 capitoli con altrettanti scontri da portare a termine all'interno dei suoi tre episodi e rappresentando dunque una delle soluzioni di maggior spessore per gli appassionati del genere, dal punto di vista contenutistico. È il sistema di combattimento che tiene in piedi l'intera esperienza e non è poco, visto che un buon 90% del tempo si passa effettivamente sul campo di battaglia. La meccanica strategica è quella classica, particolarmente afferente al canone di Ogre e Final Fantasy Tactics, con la solita griglia isometrica a scandire le possibilità di movimento e le diverse abilità di attacco e difesa che dipendono dalle classi dei personaggi schierati in campo. Anche in questo caso tornano alcune caratteristiche particolarmente apprezzate come la possibilità di scegliere l'orientamento dei combattenti al termine dello spostamento nel turno (la possibilità di subire danni varia in base al lato in cui si viene colpiti), così come la possibilità di scegliere tra attacco standard o tecnica speciale, posizione difensiva o utilizzo di oggetti.
Alcune caratteristiche riescono anche a uscire un po' dagli schemi più classici: il fatto che l'energia magica salga al passare dei turni impone un utilizzo oculato delle tecniche speciali di questo tipo, che possono entrare in azione soprattutto a battaglia avviata, mentre un ulteriore strato di pianificazione strategica è dato dalla possibilità di raccogliere dei ricchi tesori disseminati all'interno delle varie mappe, il cui raggiungimento è da calcolare in maniera precisa per gestire al meglio i turni e non lasciare scoperti i compagni. L'indicatore dell'Odio è un'altra meccanica particolare di Mercenaries Saga che è stata qui estesa a tutti e tre i capitoli ad amplificare ulteriormente la complessità delle battaglie, ma si tratta di una statistica piuttosto occulta (tiene tracce delle azioni effettuate dai vari personaggi, facendo attirare conseguentemente gli attacchi su ogni singolo combattente) che non emerge più di tanto in maniera chiara nello sviluppo dei combattimenti. Anche la gestione dei personaggi rientra perfettamente nello stile classico del genere, con la crescita delle abilità all'avanzare del livello d'esperienza e la possibilità di sbloccare nuove classi al raggiungimento di certi livelli più avanzati.
Conclusioni
Detto molto chiaramente, Mercenaries Saga non è proprio una serie memorabile o in grado di rimanere impressa per momenti narrativi intensi, per personaggi ben caratterizzati, battaglie pregnanti o soluzioni di gioco innovative. Riesce però benissimo a fornire una bella dose di combattimenti strategici a chi cerca qualche nuova sfida dallo stile classico in questo desolato post-Ogre e Final Fantasy Tactics, mettendo in fila una grande quantità di battaglie attraverso un sistema di combattimento con cui gli esperti delle serie storiche si troveranno perfettamente a proprio agio. Al di là del campo di battaglia e dei suoi rimandi al canone classico del genere resta ben poco da prendere in considerazione, fra tutti e tre i giochi qui raccolti.
PRO
- Buon sistema di combattimento classicissimo
- Una grande quantità di contenuti condensati insieme
- È facile entrarci dentro se si conoscono i precedenti storici
CONTRO
- Chiaramente derivativo in ogni suo elemento
- I tre giochi sono quasi indistinguibili tra loro
- Storie e personaggi generici e poco sviluppati