Sviluppare un remake è una vera impresa perché, prima di ogni altra cosa, è necessario aver compreso l'originale. Non basta copiare pedissequamente ogni dettaglio per soddisfare una presunta idea di nostalgia, ma bisogna capire anche dove è necessario mettere le mani perché anche i grandi capolavori del passato, svecchiati delle loro inadeguatezze, possono ancora dirci qualcosa che inizialmente ci era sfuggito. È stato il caso di Wonder Boy: The Dragon's Trap, qualche tempo fa, ma non è certo quello di Secret of Mana, un remake per PC, PlayStation Vita e PlayStation 4 che sbaglia, be', praticamente su ogni fronte. Lo abbiamo giocato col cuore in mano, ricordando tutto l'affetto che proviamo per una serie che sta lentamente uscendo di scena: e mentre i giapponesi si godono la conversione dei primi tre, indimenticabili capitoli su Switch, a noi tocca un freddo remake.
La spada nella roccia
Intendiamoci, Secret of Mana all'epoca era un titolo semplicemente straordinario, ma chi lo ha giocato su Super Nintendo, tanti anni fa, lo ricorda con ancor più affetto proprio perché riesce a inquadrarlo in un contesto molto più ampio. Secret of Mana era la risposta Square a Nintendo e a The Legend of Zelda e la serie, cominciata un paio di anni prima su Game Boy, rappresentava il primo tentativo di spin-off per lo sviluppatore nipponico di Final Fantasy. La grafica bitmap allo stato dell'arte e le bellissime musiche di Hiroki Kikuta riuscivano a coinvolgere il videogiocatore, trasportandolo in un mondo fantasy coloratissimo, pieno di strani nemici, animali antropomorfi e poteri magici. Il remake sviluppato da Square Enix tenta di riprodurre, senza riuscirci pienamente, quell'atmosfera bizzarra, impiegando un riarrangiamento più moderno della colonna sonora - che può piacere o non piacere - e un motore grafico poligonale che fa sembrare il gioco una produzione per sistemi mobile.
È evidente che Secret of Mana è un titolo a basso budget, sviluppato principalmente per PlayStation Vita e poi convertito per la sorella maggiore e per PC: il colpo d'occhio iniziale è notevole - il gioco è coloratissimo, dettagliato e vivace - ma emergono ben presto parecchie magagne che, per assurdo, lo fanno sembrare più antiquato del predecessore, se rapportato agli standard del 2017. I modelli poligonali sono graziosi e fedeli allo stile di Hiro Isono, ma appena si muovono ci si rende conto della povertà di animazioni che contraddistingue soprattutto i nemici e i comprimari, ma anche le cinematiche inedite che dovrebbero raccontare la storia con maggiore enfasi, e ci riescono finché non parte la traccia audio del doppiaggio (in lingua inglese o giapponese) e i personaggi parlano senza muovere le labbra. L'assenza di espressività, alla fine, banalizza i momenti più importanti dell'avventura. La premessa, per esempio, si risolve in pochi e poveri dialoghi quando Randi, il nostro protagonista, estrae incautamente la Spada del Mana da una roccia, facendosi esiliare dal proprio villaggio poiché accusato di aver attirato le ire dei mostri su di esso. Insieme a una combattiva biondina di nome Prim e a un folletto chiamato Popoi, Randi dovrà rigenerare i poteri della spada e impedire all'Impero di mettere le mani sulla micidiale Fortezza del Mana.
Trofei PlayStation 4
I trentotto trofei di Secret of Mana (1 di platino, 4 d'oro, 7 d'argento e 26 di bronzo) chiedono di sconfiggere tutti i boss, potenziare tutte le armi e le magie, trovare ogni oggetto e naturalmente finire il gioco. Tutto sommato, non è difficile sbloccarli, dato che basta seguire la storia senza trascurare alcun combattimento o percorso secondario.
Conclusioni
La cosa che fa più arrabbiare di Secret of Mana è la filosofia secondo la quale Square Enix vorrebbe sondare l'interesse del pubblico occidentale nei confronti della serie con prodotti low budget, realizzati frettolosamente e con superficialità, che mortificano i titoli originali. Questo remake purtroppo fallisce nel rappresentare l'importanza del vero Secret of Mana, facilmente reperibile grazie alla compilation inclusa nel Super Nintendo Classic Mini: la nostra speranza è che Square Enix si dia una sonora svegliata, localizzi la Seiken Densetsu Collection per Switch e consegni quei gioiellini anche ai videogiocatori di oggi. Insomma, questa Secret of Mana è solo una discreta alternativa a un'esperienza che, a nostro avviso, tutti i poligoni del mondo faticheranno sempre a eguagliare.
PRO
- Graficamente è pulito e colorato
- Ricalca fedelmente la struttura originale
- I dialoghi nelle locande arricchiscono la storia
CONTRO
- La povertà delle animazioni incide negativamente anche sui combattimenti
- Interfaccia goffa e intelligenza artificiale mediocre
- Frequenti picchi nella difficoltà causati da problemi tutti nuovi