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La recensione di Sword Art Online: Fatal Bullet

Namco Bandai ci riprova, cambiando tutte le carte in tavola e tirando fuori un gioco di difficile decifrazione

RECENSIONE di Emanuele Gregori   —   23/02/2018
Sword Art Online: Fatal Bullet
Sword Art Online: Fatal Bullet
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Quando ci siamo approcciati alla recensione di Sword Art Online: Fatal Bullet, l'abbiamo fatto con tutta la consapevolezza del fatto che questa serie non è mai realmente riuscita a mettere in campo un adattamento che rendesse giustizia al materiale di partenza. La stessa Namco Bandai ne è probabilmente consapevole, arrivando a cambiare totalmente rotta sia dal punto di vista produttivo che della saga sulla quale basarsi. Fatal Bullet infatti prende spunto dalla più bistrattata delle saghe di Sword Art Online, che abbandona il fantasy e i combattimenti all'arma bianca per spostarsi verso i lidi dello shooter in terza persona. Mettiamo le mani avanti: non ci troviamo di fronte ad un bellissimo sparatutto, nemmeno ad un fantastico RPG, né tantomeno ad un titolo tecnicamente eccelso, ma dopo una quarantina di ore passate sul gioco, nonostante le difficoltà nel comprendere le sensazioni che ne scaturivano, crediamo di poter affermare che sia il miglior gioco basato sulla famosa serie di light novel.

La dura vita della realtà virtuale

Chiunque sia avvezzo alla serie, che sia per i romanzi o per l'anime, sa bene che Sword Art Online pone le proprie basi all'interno di un futuro molto prossimo nel quale la realtà virtuale ha compiuto un netto passo in avanti. Niente più visori in grado di replicare qualche semplice ambiente 3D, ma delle vere e proprie immersioni cerebrali che consentono di proiettare la propria mente all'interno di un corpo digitale che vive e prospera in un mondo totalmente fittizio. Tralasciando i dubbi valori etici di questa cosa, che non ci interessa certo prendere in considerazione, una grossa fetta dei videogiocatori di questo ipotetico futuro vivono ormai una doppia vita. Stringono amicizie, amori, alleanze e faide all'interno dei giochi. Nel corso degli anni, le varie saghe di Sword Art Online hanno coperto diverse tipologie di mondi, partendo dal fantasy per spostarsi poi verso il fiabesco, ma inserendo tra l'una e l'altra una derivazione puramente occidentale e dedita al guadagno di moneta reale, tutta basata su un mondo post apocalittico dove a farla da padrone sono le armi da fuoco. La trama, supervisionata dallo stesso creatore dell'universo di SAO, non fa certo gridare al miracolo, inserendo i classici stereotipi da anime giapponese e limitandosi a stuzzicare il giocatore con l'apparizione di tutte le vecchie glorie della serie, integrandole però in una confusa realtà alternativa nella quale alcuni degli eventi che abbiamo già vissuto sembrano lasciare interdetti i vari Kirito e compagnia. Cerchiamo di spiegarci meglio, senza rovinare quel poco di sorpresa che ne potrebbe scaturire. All'inizio della vostra avventura sarete chiamati a creare un personaggio da zero, maschile o femminile (tale scelta avrà dei risvolti nelle fasi avanzate dell'avventura) e lanciarvi all'interno di Gun Gale Online (questo il nome del VRMMORPG in questione).

La recensione di Sword Art Online: Fatal Bullet

Il gioco sta per ricevere un grosso aggiornamento, con un contenuto avanzato dedicato ai giocatori più forti e l'inserimento di una nuova tipologia di intelligenze artificiali avanzatissime, necessarie a completarlo. Inutile dire che, con la classica fortuna del protagonista, noi acquisiremo una di queste IA alla primissima missione che ci troveremo a vivere, e da lì tutta l'avventura, la scoperta degli ambienti, il proseguimento nella narrazione e il rapporto con i personaggi si svilupperanno proprio sulla necessità di riportare al pieno dell'efficienza la nostra IA e completare il nuovo contenuto appena aggiunto. Tutto bene, almeno fino a quando, proprio nel momento nel quale si è convinti che il tutto si stia per concludere, si apre una sottotrama che richiama la saga stessa vista sul piccolo schermo e che si insinua tra un evento e l'altro senza una ragione specifica, nonché cancellando alcune delle consapevolezze che gli esperti di Sword Art Online già avevano messo in cassaforte. Non andremo oltre, e ci rendiamo conto che messa in questi termini la cosa sia estremamente criptica, ma siamo certi che ve ne renderete conto nell'istante in cui accadrà. Nella trentina abbondante di ore necessarie a concludere l'avventura vivrete troppi pochi momenti degni di essere ricordati, ma sfidiamo chiunque a credere di comprare un titolo di questo genere e scoprire una trama che ricorderà per il resto dei suoi giorni.

La recensione di Sword Art Online: Fatal Bullet

Trofei PlayStation 4

Raggiungere l'agognato platino di Fatal Bullet vi richiederà un sostanzioso quantitativo di ore. I 47 trofei, divisi in 34 bronzi, 9 argenti e 3 ori, verteranno sul completamento della campagna (con i due diversi finali) e senza disdegnare quelli relativi alla crescita del personaggio oltre un determinato livello, l'accumulo di risorse e il potenziamento massimo delle armi e delle abilità. Chiudono la carrellata quelli relativi alla immancabile (ma grazie a Dio meno imperante che in passato) possibilità di approfondire i rapporti con i vari personaggi del mondo di gioco, passando del tempo con loro, dialogando ed arrivando addirittura ad essere piuttosto intimi.

Sparo io che ti spari tu

Come abbiamo già detto precedentemente, Fatal Bullet è un sostanziale cambio per la serie. Lo spostamento di setting nel mondo di Gun Gale Online ha richiesto di virare il fulcro del gameplay, che da anni era basato sui combattimenti all'arma bianca, verso quello dello shooter in terza persona. Cercare di riassumere tutta la miriade di contenuti di Fatal Bullet è sostanzialmente impossibile. Ancor di più è difficile far apprezzare un sistema di questo tipo a chi non è avvezzo a titoli estremamente "nipponici". Lì dove normalmente ci si aspetterebbe di trovare delle meccaniche classiche da spara tutto in terza persona, il titolo di DIMPS si appoggia su un sistema di mira automatica che è croce e delizia della produzione. Nonostante sia possibile mirare in maniera manuale tramite la pressione del grilletto sinistro, fino addirittura a disattivare del tutto l'automira con la croce direzionale, il nostro consiglio spassionato è quello di tenerla attiva e dosare bene le due possibilità in base alle situazioni. Tutto il gioco si divide tra lunghe fasi di dialogo, che ricordano da vicino una classica graphic novel, e il superamento di una miriade di dungeon costellati da centinaia di nemici minori, miniboss e boss finali, che portano inevitabilmente ad ulteriori dungeon successivi. Proprio le zone di combattimento sono quelle che più soffrono di un level design di bassissimo livello, con aree tutte uguali a loro stesse e spesso difficili da decifrare, alle quali viene in aiuto una mappa semplice, chiara ma poco descrittiva per quanto riguarda gli obiettivi da raggiungere e le zone ancora da esplorare. Ammettiamo di non esserci mai realmente persi, complice anche l' impossibilità di deviare dalla propria strada principale, ma è ovvio che non ci troviamo di fronte ad un capolavoro di design, tutt'altro. Migliori, ma sempre spoglie e totalmente prive di interazioni, sono le macro aree che caratterizzano il mondo di gioco. Per lo più desertiche e in linea con l'idea di un mondo post apocalittico, sono le uniche a lasciare qualche piccolo ricordo della loro struttura, complice una costruzione leggermente meno abbozzata e la struttura esente da labirinti fatti di corridoi, utili solo a collegare un combattimento al successivo. Per quanto riguarda l'equipaggiamento e la personalizzazione del vostro arsenale, è certamente qui che si gioca il fulcro di Fatal Bullet ed è anche l'elemento sul quale deve vertere la vostra scelta riguardo l'acquisto o meno del gioco. Tutto il sistema si basa sull'accumulo di materiali e progetti da decifrare, utili a ricavarne equipaggiamento sempre migliore.

La recensione di Sword Art Online: Fatal Bullet

Avanzando nella campagna, vi saranno fornite informazioni atte a comprendere come muovervi all'interno delle varie missioni (principali, ma soprattutto quelle relative alle cacce al tesoro e ai mostri unici) che altro non sono che una sorta di end game dedito al farming estremo. Quando sarete soddisfatti delle armi equipaggiate e sarete in possesso dei giusti materiali, potrete rivolgervi a Lisbeth (storico fabbro di Sword Art Online) per potenziare le vostre armi, che sono suddivise secondo un grado di rarità (colore) e di rango. Ogni arma ha il proprio livello base, che può essere aumentato per ben due volte potenziando in maniera sostanziale e permanente le vostre bocche da fuoco. Se questo non fosse abbastanza, nelle fasi avanzate dell'avventura vi sarà data anche la possibilità di imbracciare due armi della stessa categoria contemporaneamente. Questo elemento, da non sottovalutare, vi consente di raddoppiare il vostro danno, senza per questo richiedere due armi dello stesso tipo né aumentare il peso del proprio inventario, a patto di possedere il doppio delle statistiche richieste per l'utilizzo di una singola arma. Questo ci aiuta a spiegarvi come funziona la crescita del personaggio. DIMPS ha implementato in Fatal Bullet un sistema simile a quello già inserito nei suoi precedenti Dragon Ball Xenoverse e che strizza l'occhio ai vari Dark Souls (poteva mancare un riferimento ai Souls nel 2018?). Una volta accumulati sufficienti punti esperienza per salire di livello, vi verranno assegnati un determinato quantitativo di PP, che sarete liberi di spendere in una delle sei caratteristiche base, che vanno dalla forza alla vitalità, passando per l'intelligenza e la destrezza. Proprio con la patch appena rilasciata, è stato innalzato il livello raggiungibile fino a 150, rendendo la crescita e la longevità del titolo, ancor già lunga e duratura di quanto già non fosse precedentemente. Con l'aggiunta di una buona dose di abilità equipaggiabili e una miriade di gadget acquistabili presso i negozi in città, ne risulta chiara la grande quantità di personalizzazione possibile, che non manca neanche nelle singole armi. Come detto prima, ognuna di esse è potenziabile nelle sue caratteristiche, ma se ciò non vi sembra sufficiente, avrete anche la possibilità di spendere chip di trasformazione per modificare i singoli perk delle armi, che vanno dalla resistenza ad una specifica alterazione di stato, fino all'accumulo maggiore di munizioni o punti esperienza. Raccontarvi tutto quello che Fatal Bullet ha da offrire richiederebbe un testo estremamente più lungo di quanto ci è possibile scrivere, ma le caratteristiche evidenziate mettono già in luce quanto l'esperienza possa risultare profonda, se sarete disposti a sviscerarla fino in fondo.

La recensione di Sword Art Online: Fatal Bullet

Kirito Mode e Multiplayer

La Kirito Mode è, come dice chiaramente il nome, una modalità di gioco separata e sbloccabile solo nelle fasi avanzatissime di gioco, che vi permette di dare un senso a quell'inserimento di trama di cui parlavamo in apertura di articolo. Utile anche al raggiungimento del true ending, altro non è che una riproposizione in chiave riveduta e corretta (ma con tanto di utilizzo di alcune scene prese di petto dall'anime) della storia vissuta da Kirito in Gun Gale Online. Con un espediente narrativo atto a giustificare il cambio di aspetto estetico e la conoscenza pregressa di alcuni personaggi come Sinon, la Kirito Mode vi permetterà di giocare il famoso BoB (Bullet of Bullets), il torneo disputato da Kirito nel corso dell'anime, con lo scopo di stanare e sconfiggere la minaccia di Death Gun. Un simpatico extra, estremamente semplice e brevissimo, ma che lascerà più di un sorriso sulla bocca degli appassionati. Concludiamo questo box con due parole per quanto riguarda il multi player, che entra finalmente di peso nella serie. Per noi è stato purtroppo impossibile provarlo, causa la quasi totale assenza di utenza nei giorni prima dell'uscita, ma avrete la facoltà di unirvi ad un gruppo di altri tre giocatori e lanciarvi alla caccia di tesori di alto livello, oppure sfidarvi con altre squadre per il raggiungimento dei migliori punteggi online.

Un mondo brutto e vuoto

Dal punto di vista tecnico, Fatal Bullet è senza dubbio un grande passo avanti per la serie, complice l'ormai abusassimo motore in cel shading che DIMPS utilizza per tutti i suoi giochi e visto recentemente nei due Xenoverse. Ciò non toglie che il titolo resti ancora estremamente spoglio e bruttino da vedere, con texture in bassa definizione e modelli che sembrano essere fatti al 90% di aliasing. La pochezza delle ambientazioni e i dungeon asettici non fanno che peggiorare la situazione, mettendo in luce un livello tecnico medio più vicino alla scorsa generazione che non a quella attuale. È un peccato se pensiamo a quanto potrebbe essere interessante riuscire a vedere un titolo di questa serie visivamente appagante. Il sonoro è sufficiente, con alcuni pezzi ispirati, che si innestano in un livello medio che possiamo considerare accettabile, senza mai raggiungere picchi di qualità ragguardevole. Il doppiaggio solo giapponese (con i sottotitoli in italiano) farà la gioia di alcuni appassionati e si tramuterà nell'incubo di tutti quelli che odiano l'idioma del Sol Levante, soprattutto a causa di una quantità di dialoghi sempre uguali a loro stessi e di frasi dette e ridette dai vari protagonisti durante le uscite in battaglia.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Multiplayer.it
7.0
Lettori (20)
7.9
Il tuo voto

Sword Art Online: Fatal Bullet è un gioco difficile da decifrare. È sporco, brutto da vedere e mediocre nelle sue fasi di "spara-spara". Nonostante questo, riesce ad essere di gran lunga il miglior titolo basato sulla fortunata serie e a tenere incollati i giocatori per un quantitativo di ore quasi insperato. Come spesso accade con i titoli di DIMPS, non lo ricorderemo nel futuro come un'esperienza che ci avrà lasciato dei segni indelebili, ma è comunque capace di appassionare quelle persone che vivono a pane e VRMMORPG. Per questo il giudizio resta estremamente divisivo e interpretabile tra quelli che cercano uno sparatutto in terza persona con elementi RPG, che dovrebbero necessariamente girarsi dall'altra parte e continuare a cercare, e coloro che invece speravano di rientrare nel mondo di Sword Art Online dalla porta principale. Per questi ultimi, forse, è arrivato il momento di perdersi in Gun Gale Online, consci di una incredibile quantità di problemi, ma felici per le facce amiche che ritroveranno.

PRO

  • Probabilmente il miglior Sword Art Online mai realizzato
  • La quantità di contenuti è impressionante
  • L'aggiunta del multiplayer aumenta ancor di più la longevità

CONTRO

  • Tecnicamente è quanto di meno appagante ci si potesse aspettare
  • L'intelligenza artificiale dei nemici è al limite del sopportabile
  • Qualche delirio di troppo in fase di scrittura ha amalgamato molto male lo svolgersi degli eventi