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La recensione di Aegis Defenders

Uno strano mix tra tower defense e platform che funziona

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   03/03/2018
Aegis Defenders
Aegis Defenders

Proviamo a mischiare il platform con elementi puzzle e il tower defense? Ormai ce li immaginiamo, gli sviluppatori indie, intorno a un tavolo a cercare di far combaciare in maniere sempre più inaspettate generi e stili videoludici anche stridenti tra loro, per tirare fuori qualcosa di completamente nuovo da questo mercato sovraffollato. In questo bizzarro gira-la-moda di suggestioni e meccaniche di gioco, a volte capita che un accostamento particolarmente assurdo possa in effetti funzionare, cosa che si verifica soprattutto quando il team ha idee ben chiare, manico nello sviluppo e una certa maestria anche per quanto riguarda l'aspetto stilistico. Aegis Defenders rientra in questa casistica: sebbene non sia esente da difetti, un gioco che riesce a far funzionare un mix tra platform, puzzle e tower defense merita comunque una menzione d'onore.

La recensione di Aegis Defenders

Di fatto, ogni livello di questo titolo si propone inizialmente come una sorta di Lost Vikings con diversi personaggi da usare per risolvere vari enigmi in ambientazioni strutturate a piattaforme, poi a un certo punto diventa un vero e proprio tower defense in due sessioni ludiche che sono effettivamente staccate l'una dall'altra. Messa così risulta difficile credere che un tale Frankenstein di videogioco possa effettivamente funzionare, eppure la creatura di GUTS Department e Humble Bundle risulta ben costruita e anche giocabile, al di là di qualche incongruenza nel design e nel bilanciamento generale. Nessuna delle sue parti brilla particolarmente, ma l'equilibrio tra le distinte sezioni riesce a dare un senso compiuto alla composita natura di Aegis Defenders, tenuto bene insieme anche da una narrazione decente - con spunti persino interessanti e dialoghi a volte non banali - e da una costruzione del mondo di gioco che ha una notevole coerenza, ricordando in questo senso alcuni degli indie più intriganti come Cave Story, Risk of Rain ed Owlboy, con influssi e atmosfere che portano fino a Nausicaä.

Antichi dei e mortali

Gli elementi maggiormente funzionali alla caratterizzazione di questo gioco sono la sua ambientazione, la storia e la narrazione con cui questa si sviluppa nel corso degli eventi (i testi sono tutti in inglese). Il mondo di Aegis Defender parte ancora una volta da una visione post-apocalittica, nella quale la sopravvivenza si gioca su un difficile equilibrio tra dei e mortali. In questa strana ambientazione, intere nazioni si stringono intorno ad antiche entità chiamate Deathless, rovine o riflessi delle civiltà precedenti adorate come divinità immortali da coloro che credono, rappresentando una sorta di collante per le nuove strutture sociali che si sono venute faticosamente a creare. In tutto questo non potevano mancare dei guastafeste, qui rappresentati da una sorta di fazione atea che cerca di smarcarsi dai Deathless e vivere secondo regole proprie: ma da che parte stia precisamente la ragione in questo scontro non è facile stabilirlo, e così il mondo di Aegis Defenders si porta dietro anche qualche interessante riflessione sulla religione e il libero arbitrio, nientemeno.

La recensione di Aegis Defenders

Il bello è che tutto questo viene raccontato in maniera ben poco prolissa, svelandosi mano a mano nel corso di brevi scene d'intermezzo tra un livello e l'altro e soprattutto attraverso i dialoghi tra i personaggi, che interagiscono tra loro soprattutto nelle fasi di accampamento alla fine di ogni faticosa giornata, quando il momento diventa propizio per riflessioni sulla vita, l'universo e tutto quanto. Una narrazione leggera ma sanguigna, dunque, che si svolge attraverso dialoghi non scontati, molto piacevoli nonostante la storia alla base non sia propriamente innovativa. Il fatto che il progetto fosse partito inizialmente come spunto per una graphic novel appare chiaramente nell'ottima caratterizzazione dei personaggi e in tale evidente cura nella costruzione delle atmosfere e del mondo circostante, e questi sono tutti elementi che arricchiscono notevolmente il gioco, che parte mettendo in scena le semplici azioni dei cacciatori di rovine Clu e Bart espandendo poi i propri confini fino a raccontare il destino di un mondo in equilibrio precario.

La recensione di Aegis Defenders

Piattaforme e strategia

Quasi tutti i livelli di Aegis Defenders seguono uno schema comune, che è poi anche la cifra stilistica di questo strano gioco ibrido, ovvero la suddivisione fra la componente platform e quella tower defense: una prima fase vede i protagonisti impegnati nell'esplorazione di una mappa fino al raggiungimento di una reliquia dal ruolo centrale nello svolgimento della missione, con una struttura in stile platform con enigmi. I puzzle si risolvono principalmente con l'utilizzo alternato dei vari personaggi, ognuno caratterizzato da equipaggiamenti ed abilità specifiche diverse che consentono di interagire in varie maniere con gli scenari e combattere con stili differenti. Si parte con la giovane cacciatrice Clu armata di fucile e suo nonno Bart con il suo fido martello e si arriva fino ad utilizzare quattro personaggi con l'aggiunta successiva di Kaiim e Zula, ma è possibile utilizzare sempre solo un eroe per volta in maniera alternata (o uno per ogni giocatore, nel caso del multiplayer). La fase platform contiene semplici rompicapo da risolvere (meccanismi da attivare, azioni in sequenza e porte da aprire) ma anche combattimenti con i nemici, e in entrambi i casi troviamo delle corrispondenze cromatiche che costringono a scegliere alternativamente uno o l'altro personaggio (come avversari o porte di un certo colore che possono essere rispettivamente colpiti o aperte da uno specifico combattente), dunque l'azione risulta sempre corale per il gruppo di protagonisti.

La recensione di Aegis Defenders

È chiaro che tutto questo trova la sua massima espressione nel gioco in multiplayer cooperativo, che è in effetti il modo migliore per godere di Aegis Defenders, cosa particolarmente esaltata su Switch dalla possibilità di effettuare il multiplayer "al volo" con i due Joy-Con separati e lo split-screen. Questa impressione risulta ulteriormente rafforzata nella seconda fase fondamentale che compone ogni livello: il momento in stile strategico tower defense. Una volta trovata la rovina, scatta un conto alla rovescia che ci impone di predisporre delle strutture difensive per fronteggiare l'arrivo di ondate di nemici attraverso alcuni portali. In questa situazione emergono le altre abilità specifiche di ogni personaggio, che consentono ad ognuno di posizionare una torretta dotata di particolari sistemi difensivi. Ad aggiungere ulteriore spessore strategico, è possibile associare le torrette di due personaggi ottenendo effetti diversi per ogni combinazione.

La recensione di Aegis Defenders

Un mondo bello ma duro

Il fatto di essere impostato in modo da essere goduto particolarmente in modalità cooperativa fa emergere anche uno dei difetti principali di Aegis Defenders, ovvero una certa mancanza di bilanciamento nel gioco in single player. A parte la meccanica basilare del dover costantemente alternare i personaggi anche per i semplici scontri nelle fasi platform, che diventa invece alquanto fluida se si usano due combattenti in contemporanea, è soprattutto nei momenti in stile tower defense che emerge un certo squilibrio per chi affronta il gioco in solitaria. Il tempo messo a disposizione per dispiegare le difese risulta sempre molto esiguo per impostare tutto da soli (almeno nelle fasi più avanzate del gioco) e gli elementi da tenere sotto controllo diventano troppi per un giocatore singolo, anche perché l'intelligenza artificiale che gestisce gli altri compagni in contemporanea si rivela assolutamente insufficiente ad effettuare anche le azioni più basilari, cosa che ci costringe ad agire in prima persona su tutti i componenti della squadra. Questi elementi si dimostrano invece equilibrati in modo da essere giustamente stimolanti se ci si trova a giocare in due, ma il multiplayer dovrebbe semplicemente incrementare la qualità di un gioco del genere, non finire per essere un deterrente per il single player. Questi inconvenienti vengono esacerbati da una progressione della difficoltà poco armonica, che presenta notevoli picchi in presenza di alcune missioni dopo un inizio tutto sommato molto abbordabile, e può facilmente frustrare i meno pazienti. Ad ammorbidire il tutto c'è almeno l'ottima realizzazione tecnica del gioco, che si presenta curato e coerente nella rappresentazione del suo particolare mondo in pixel, riuscendo ad essere anche originale nonostante la quantità di produzioni simili che affolla ormai il mercato.

La recensione di Aegis Defenders

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
ND
Lettori (1)
2.8
Il tuo voto

La strana amalgama di generi che compone Aegis Defenders funziona nel suo insieme, anche grazie a una caratterizzazione ben studiata e messa in scena in modo da donare una bella identità a questo gioco. In qualche modo la struttura composita funziona anche se non brilla né come tower defense né tantomeno come platform, ma l'alternanza delle due fasi riesce a mantenere un buon ritmo di gioco e siamo portati facilmente a scoprire via via cosa si cela in questo bizzarro mondo fatto di avventurieri, antiche divinità e occulte forze all'opera. Peccato che varie sbavature in termini di bilanciamento, intelligenza artificiale e level design blocchino l'espressione completa del potenziale di Aegis Defenders, sebbene alcuni difetti scompaiano se giocato in multiplayer.

PRO

  • Mondo e personaggi ben caratterizzati
  • Ibrido strano ma ben funzionante
  • In multiplayer migliora sensibilmente

CONTRO

  • Fase platform un po' "leggera"
  • L'intelligenza artificiale rovina la parte tower defense
  • In single player è sicuramente penalizzato