Di ARK: Survival Evolved abbiamo parlato diverse volte, al punto che le probabilità che sappiate di cosa si tratti anche senza averlo mai giocato sono piuttosto alte. L'intramontabile fascino dei dinosauri e delle componenti survival ha infatti reso il titolo creato da Studio Wildcard un potente catalizzatore di attenzione, fino alla sua versione definitiva uscita a metà 2017. Mentre una conversione per Nintendo Switch è in preparazione per il prossimo autunno, la colonizzazione delle varie piattaforme da gioco da parte del brand ARK non si lascia sfuggire l'occasione offerta dalla realtà virtuale: è arrivato così in questi giorni ARK Park, gioco a sé stante realizzato appositamente per HTC Vive, Oculus Rift e PlayStation VR. Proprio quest'ultimo è stato il dispositivo prescelto per andare a trovare i nostri cari dinosauri: vediamo com'è andata.
Jurassic VR
Come già detto, la realizzazione di un titolo in realtà virtuale dedicato ai dinosauri è dettata da dall'alta appetibilità che un gioco del genere ha sul mercato. Per l'occasione Wildcard ha chiamato in causa Snail Games, team cinese attualmente al lavoro anche su PixARK, altro titolo legato a questo franchise. Tornando al nostro ARK Park, come suggerisce il nome l'idea è quella di creare un Jurassic Park in realtà virtuale, mettendo così il giocatore faccia a faccia coi dinosauri nel vero senso della parola. Siamo così accolti da una sala introduttiva, dove fare conoscenza con gli elementi di base del gioco e iniziare a interagire con alcuni lucertoloni presentati sotto forma di ologramma, prima di poter accedere a quelle che sono le vere aree di ARK Park.
Quella che in ARK: Survival Evolved era un'esperienza di gioco da vivere nel suo insieme, in ARK Park è stata divisa tra due fasi slegate, riassumibili in esplorazione e combattimento. La prima ci porta in giro per i livelli proposti a raccogliere materiale e a conoscere creature, mentre la seconda ad affrontare una modalità orda a difficoltà crescente, col compito di difendere una torretta dagli assalti dei dinosauri. Questa suddivisione fa venire un po' a mancare il senso survival di ARK: Survival Evolved, immaginiamo per scelta voluta da parte degli sviluppatori per creare due tipologie di gioco ben distinte, in modo da non agitare troppo chi ha il visore in testa con attacchi improvvisi. Il problema principale è comunque legato alla ripetitività delle azioni in esplorazione, mentre la fase di combattimento non richiede troppo tempo prima di capire come fare per sconfiggere le ondate di nemici senza patemi particolari. Esiste infine una terza area di gioco dove costruire oggetti che possono essere usati per avere vita più facile nelle aree di esplorazione. Per farlo è necessario raccogliere il materiale che ci viene offerto in entrambe le fasi di ARK Park, permettendoci così di usare anche la modalità orda per collezionare elementi utili per la fase di crafting.
Trofei PlayStation 4
Tempi duri per i "platinatori": tra i Trofei di ARK Park non ne figura infatti nessuno di tipo Platino, come invece sarebbe lecito aspettarsi anche dal prezzo di questo titolo. Ne troviamo in totale appena dodici, di cui uno solo Oro, tre Argento e otto Bronzo. Visto il numero raccoglierli tutti non rappresenta chissà quale fatica, a patto di concedersi per un numero sufficiente di tempo alle tipologie di gioco offerte da ARK Park tra esplorazione e combattimento.
Movimento di testa
Il sistema di controllo di ARK Park offre due alternative: all'immancabile controller DualShock 4 si affianca infatti la coppia di PlayStation Move. All'atto pratico, però, questi non aggiungono niente di particolare alle dinamiche di gioco, risultando forse addirittura più scomodi: per muoversi col teletrasporto è infatti necessario puntare con la testa il luogo di destinazione, invece che col controller. Allo stesso modo funziona la gestione dell'inventario, dove bisogna puntare con la testa l'oggetto che si vuole usare prima di selezionarlo con l'apposito tasto del controller. Oltre a rendere l'intera esperienza di gioco con PlayStation Move piuttosto inusuale rispetto a quanto visto in altri titoli, alla lunga queste scelte finiscono per causare un'eccessiva stanchezza dei muscoli del collo, da mettere quindi in conto quando si gioca ad ARK Park. Volendo trovare un pregio in questo sistema, possiamo dire che difficilmente finirete per uscire dall'area visiva di PlayStation Camera, visto che il grosso delle operazioni può essere appunto compiuto con la testa tenendo corpo e controller spesso fermi. In termini grafici, ARK Park offre un buon livello di dettaglio quando si parla delle creature mostrate, permettendo come dicevamo al giocatore di apprezzarne le fattezze trovandosi faccia a faccia. Un po' meno bella è l'esperienza grafica se esaminata nel complesso: la visuale è infatti filtrata da una sorta di patina che nasconde un dettaglio non proprio allo stesso livello rispetto a quello dei dinosauri. Sono molto probabilmente i limiti della realtà virtuale e dell'hardware PlayStation a imporre espedienti del genere, ma non possiamo esimerci dall'evidenziare che a tratti l'effetto blur sia fastidioso.
Conclusioni
Di patiti di dinosauri e creature giurassiche è pieno il mondo. A tutti loro si rivolge ARK Park, strizzando l'occhio con la realtà virtuale a chi vorrebbe trovarsi almeno una volta nella vita all'interno di Jurassic Park. Oltre a qualche scelta di design non indovinata, considerando il prezzo a cui questo gioco viene venduto ci saremmo però aspettati di vedere qualcosina in più in termini di contenuti. Vedere i dinosauri da vicino e poterli addirittura cavalcare ha comunque un suo fascino, ma così com'è ARK Park può appunto essere considerato solo dai suddetti patiti e da chi in generale non vede l'ora di poter passare un po' di tempo in compagnia di T. Rex e soci.
PRO
- Trovarsi davanti un dinosauro ha sempre un suo perché
- Le componenti di ARK non si perdono del tutto...
CONTRO
- ...ma il taglio "survival" è nettamente inferiore
- L'uso dei due PlayStation Move non aggiunge nulla
- Prezzo troppo alto per i contenuti offerti