Nintendo Labo ha sorpreso tutti fin dalla sua presentazione. L'idea di costruire delle periferiche di cartone, infatti, è stata accolta come un colpo di genio un po' folle, che ha diviso gli appassionati e ha fatto parlare tantissimo di sé. Dopo tante chiacchiere, però, il 27 aprile Labo è finalmente arrivato sul mercato europeo: senza farci troppo pregare, abbiamo quindi messo subito alla prova tutte le potenzialità di questa nuova esperienza interattiva.
La resistenza di Labo
Una delle maggiori perplessità che emerge parlando di Labo è senza dubbio legata alla resistenza dei materiali. Infatti l'idea generale, non priva di fondamento, è che un giocattolo di cartone sia decisamente più fragile di uno di plastica, oltre che più soggetto all'usura derivata dall'esposizione a acqua, grasso o qualsiasi altra cosa un bambino possa decidere di gettare su un giocattolo nuovo. A tal proposito non possiamo che confermare che il cartone fornito da Nintendo sia del semplice cartone pressato, robusto ma senza dubbio non indistruttibile. La maggior parte dei danni da usura o uso scorretto sono tuttavia riparabili con del semplice nastro adesivo e, qualora ciò non fosse possibile, si possono sempre sostituire i pezzi danneggiati a basso costo, acquistandoli da Nintendo o sfruttando i fogli originali come modello per creare le parti mancanti direttamente a casa propria.
La creazione di un nuovo modo di giocare
Il cartone è il vero protagonista di Nintendo Labo, e d'altronde non potrebbe essere altrimenti: all'interno della confezione trovano posto una trentina di fogli prestampati, oltre a una serie di accessori, come elastici, adesivi indicatori e rondelle, indispensabili per assemblare le diverse periferiche che compongono il kit assortito, ovvero macchinina RC, canna da pesca, casa, moto e piano. Non ci sono però istruzioni cartacee: la costruzione dei Toy-Con - questo il nome scelto da Nintendo per i singoli elementi di Labo - passa attraverso il software di una cartuccia per Switch, che racchiude approfonditi tutorial interattivi. La natura ibrida della console Nintendo si è rivelata ideale per questa prima parte: con lo schermo in modalità tavolo è possibile usare il touch per spostare e ruotare gli elementi a schermo, zoomare sui dettagli e decidere la velocità con cui si vogliono seguire le istruzioni (ma volendo si possono anche usare i Joy-Con). Il tutto è studiato per adattarsi ai più piccoli, con stime di completamento che permettono di valutare in anticipo il tempo da dedicare a ogni singolo Toy-Con e una divisione in fasi che stimola le pause. Insomma la componente di creazione procede senza intoppi: i fogli di cartone sono robusti e ben riconoscibili, i pezzi si staccano facilmente e grazie alla chiarezza delle istruzioni a schermo è davvero difficile sbagliare qualcosa. Nulla è stato lasciato al caso nemmeno per quanto riguarda l'accompagnamento sonoro, con effetti divertenti e temi che si adattano progressivamente alla velocità di avanzamento.
La costruzione è però solo una delle fasi dell'esperienza di Nintendo Labo. Una volta completati i Toy-Con si passa a una sezione ancora più importante, dove si materializzano alcuni dei tanti dubbi emersi durante il periodo pre-lancio: il gioco.
Gioca, ma con la fantasia
Ogni Toy-Con di Nintendo Labo ha una fase di gioco dedicata: la macchinina RC trasforma Switch in un radiocomando, la canna da pesca permette di andare a caccia di pesci nelle profondità marine, la moto di gareggiare su vari circuiti e così via. Nella maggior parte dei casi si tratta di esperienze prettamente arcade: avvii il software, fai la singola partita e quando ti stufi metti via tutto. Certo, si può puntare a catturare i pesci più rari degli abissi o competere nelle tre diverse difficoltà delle corse in moto, ma chi sperava in qualcosa di più profondo rimarrà deluso dall'assenza di qualunque altro stimolo alla progressione o alla competizione. La casa, per esempio, permette di dare vita a un simpatico esserino, una sorta di Tamagotchi moderno con il quale interagire inserendo diversi elementi dalle finestre. In questo modo lo si può far correre su una ruota o farlo partecipare a una manciata di altri simpatici minigiochi utili a sbloccare diverse tipologie di cibo. Manca tuttavia un po' di varietà negli scenari e accumulare caramelle o broccoli serve soltanto a cambiare il colore della sua pelliccia, senza alcuna influenza sulla sopravvivenza o la soddisfazione di questo piccolo amico virtuale. Un discorso simile vale anche per il piano, ma in questo caso la presenza dello "studio" rende il tutto molto più interessante. In questa modalità si possono modificare la risonanza delle note, la forma e l'ampiezza delle onde sonore, registrare la propria musica, aggiungere un accompagnamento e saltare tra un'ottava e l'altra per aumentare il numero di note a propria disposizione. Si tratta a tutti gli effetti una pianola elettrica con numerose possibilità, che farà la gioia di tutti gli appassionati di musica.
Eppure anche qui si nota l'assenza di qualcosa. Infatti una modalità di questo tipo risulta in gran parte inaccessibile a chi non abbia già una buona educazione musicale e per questo una sorta di modalità "scuola", dove imparare a suonare una serie di brani classici - o perché no, temi di giochi Nintendo -, avrebbe reso l'esperienza molto più completa e appagante. Ciò che emerge è quindi la spinta verso un tipo di intrattenimento autonomo, dove sono gli stessi utenti a plasmare il gioco. Le piste e le arene per le moto sono poche, ma se ne possono creare di nuove sfruttando il giroscopio e la telecamera a infrarossi dei Joy-Con. La varietà dei pesci è limitata da un solo scenario marino, ma grazie alla modalità acquario si possono creare un gran numero di esemplari da pescare; oppure si può dare vita a delle sfide in famiglia per cercare catturare i pesci più grandi all'interno di un tempo limitato. La stessa macchinina RC, lenta e non proprio adatta a corse o ad adrenaliniche "robot wars", può essere personalizzata in un infinità di modi, oppure può essere utilizzata dai genitori per dare vita a cacce al tesoro durante una festa di compleanno. Non è un caso poi che tanti di questi spunti arrivino direttamente dalla sezione "Scopri" di Nintendo Labo. È qui infatti che viene spiegata la "magia", o meglio come la tecnologia di Switch (e soprattutto quella dei Joy-Con) possa dar vita a una serie di pezzi di cartone altrimenti inutili. E non è tutto, perché grazie alla modalità "Garage" si può dar vita a una serie di nuovi Toy-Con direttamente a casa propria. In molti hanno già iniziato a testarne le potenzialità e siamo sicuri che nel giro di poche settimane troveremo online un sacco di idee originali e divertenti.
La prova di Sofia
Il ponte del primo maggio, con i primi caldi e il richiamo del lago a pochi chilometri da casa, non è probabilmente il momento ideale per rinchiudere una bambina di nove anni in casa con del cartone, soprattutto se in giardino ci sono i suoi due cuginetti che l'aspettano per giocare. Eppure nel weekend in cui abbiamo messo le mani su Nintendo Labo Sofia si è dimostrata sempre entusiasta di costruire i nuovi giocattoli appena arrivati su Switch. Ha passato ore a cercare (senza successo) di pescare uno squalo, si è divertita di gusto a correre con la moto e ha suonato i suoi cavalli di battaglia con il piano. Lo ha promosso a pieni voti e sembra proprio non vedere l'ora di tornare a giocarci.
Conclusioni
Il kit assortito di Nintendo Labo conferma ancora una volta quanto la casa di Kyoto sia sempre alla ricerca di nuove forme di intrattenimento in grado di coinvolgere tutta la famiglia. Dal momento che non esiste alcun altro prodotto simile sul mercato, valutarlo in termini numerici sarebbe quindi stato difficile e poco indicativo. L'assenza del classico numeretto non ci impedisce tuttavia di consigliarne l'acquisto, soprattutto se si ha a che fare con bambini particolarmente creativi. La costruzione delle periferiche è molto gratificante e, tra personalizzazioni estetiche dei Toy-Con e editor di vario tipo, Labo potrà occupare una buona parte delle loro giornate. Per non parlare del fatto che Toy-Con come la canna la pesca o il piano hanno la capacità di rapire anche chi non è più giovanissimo.
PRO
- Utilizzo sorprendente del cartone
- Fase di montaggio divertente e chiara
- Ampio margine per l'uso della fantasia
- Accessibile a tutti
CONTRO
- Giochi senza stimoli alla progressione "classica"