Il mito di Dragon Ball sembra essere inossidabile: a distanza di 35 anni dalla prima pubblicazione l'universo di super-combattenti creato da Akira Toriyama continua ad affascinare lettori, spettatori e videogiocatori, generazione dopo generazione. A differenza di altre serie storiche degli anni 80 e 90, il punto di forza di Dragon Ball sembra essere anche la sua capacità di rinnovarsi ed espandersi senza perdere troppo del suo spirito originale, e una conferma di questa caratteristica è riscontrabile nel successo della nuova serie, Dragon Ball Super. È forse anche questa ad aver contribuito in maniera sensibile al ritorno di fiamma per i combattenti di Toriyama anche in ambito videoludico, corrisposta tra l'altro ad un titolo di valore notevole come Dragon Ball FighterZ. In questa buona tendenza, facendo le dovute proporzioni, possiamo collocare anche Dragon Ball Legends, che potrebbe rappresentare facilmente il miglior videogioco mobile ispirato alla serie e forse uno dei migliori titoli basati su anime visti ultimamente su queste piattaforme.
Si nota un certo impegno da parte di Bandai Namco nello sfruttare a modo una licenza di importanza capitale, cercando di costruirci intorno un videogioco appositamente studiato per la fruizione in mobilità, più che una sorta di raffazzonata riduzione in piccolo di esperienze da console. Per l'occasione, Toriyama stesso (o chi per lui) ha elaborato un personaggio inedito: Shallot, un misterioso saiyan la cui storia è tutta da scoprire. Risvegliatosi da un'altra epoca sulla Terra, l'eroe deve ricostruire il suo passato e prepararsi per le numerose minacce che lo attendono, il tutto con l'irrompere di passaggi spazio-temporali che forniscono sempre una buona occasione per buttare in pista compagni di battaglia e villain storici della serie, a prescindere dalle timeline ufficiali. La storia principale procede divisa in capitoli e il suo progredire richiede il consumo di energia tipico dei titoli free-to-play: il gioco sembra essere piuttosto equo su questo fronte, consentendo sessioni piuttosto prolungate senza dover ricorrere necessariamente alle micro-transazioni. Ulteriori aspetti della storia e dei personaggi possono inoltre essere approfonditi attraverso varie missioni che rievocano soprattutto eventi topici delle serie classiche.
Carte, gacha e spettacolo
Quando si ha a che fare con telefono e touchscreen è chiaro che un gioco di combattimento deve divergere dalla struttura tipica del picchiaduro per poter funzionare. In questo caso, gli scontri avvengono attraverso un sistema di tocchi e strusciate sullo schermo che mischia qualche caratteristica degli action tipici della serie (l'inquadratura dietro alle spalle e l'impostazione 3D degli Xenoverse, ad esempio) al tapping tipico di certe produzioni mobile, ma non solo. C'è anche un sistema di carte e l'immancabile deriva gacha che è naturale in un titolo incentrato su un grande numero di personaggi come questo. Il modello di combattimento prevede scontri fra squadre di tre personaggi, ognuno caratterizzato da specifiche, abilità speciali e un elemento dominante, che entra in gioco in un rapporto di forze sullo stile "carta-sasso-forbice" nel confronto diretto con gli altri. Con brevi movimenti del dito si sposta il personaggio nello spazio 3D e si schiva, con una breve pressione si sferra un attacco base e con una pressione prolungata si lancia un attacco pesante che consuma il ki, come istruzioni di base. Su queste si innesta un particolare sistema di carte che vengono estratte in maniera random da un mazzo, ognuna corrispondente a una mossa e suddivise in attacchi da lontano, corpo a corpo, alterazioni e attacchi speciali, che consumano un diverso quantitativo di ki (recuperabile attraverso una pressione prolungata sul touch screen).
È un sistema semplice ma che richiede un minimo di tattica per affrontare gli scontri più impegnativi e nel PvP: si tratta infatti di dosare le combo in base al dispendio di ki, valutare i rapporti di forze tra gli elementi dominanti dei combattenti (intercambiabili fra i tre presenti in squadra con la pressione di un tasto) e scegliere l'approccio giusto sul nemico da affrontare. Nel corso del combattimento spuntano in maniera casuale anche delle sfere del drago, che quando raggiungono il quantitativo fatidico di sette consentono di sferrare un potente e spettacolare attacco combinato dell'intera squadra in campo, in grado di stravolgere l'andamento dell'incontro. Infine, in un gioco che fa del roster di combattenti un punto di forza, non poteva mancare un sistema di gestione e raccolta dei personaggi. Questi possono essere evocati attraverso un sistema che rientra nel canone dei gacha, ovvero con l'investimento di cristalli (cosa che ovviamente apre le porte a possibili micro-transazioni): c'è la possibilità di ottenere dei doppioni, cosa che comporta un elemento di rischio nell'operazione, ma in questo caso il sistema prevede quantomeno un'evoluzione del personaggio già posseduto, rendendo non del tutto vana la spesa. Il potenziamento dei parametri dei combattenti può essere invece effettuato attraverso l'utilizzo dell'altra valuta in-game, che consente di far evolvere il proprio gruppo e diventa fondamentale per affrontare gli scontri più avanzati, per i quali in certi casi è richiesto anche un po' di grinding.
Conclusioni
Il gameplay di Dragon Ball Legends è ben calibrato sulla fruizione mobile, ma in assoluto risulta chiaramente un po' semplicistico se si paragona a giochi di combattimento o anche titoli di carte puri. È una via di mezzo che riesce a riproporre sugli schermi portatili la spettacolarità degli scontri di Dragon Ball, anche grazie all'ottima veste grafica, e consente di prendere parte a combattimenti apparentemente complessi con brevi e semplici tocchi di un dito. Pur rimanendo sempre piuttosto basilare, il sistema di carte mette in campo una certa dose di tattica, unito alle possibilità evolutive del roster che espande la giocabilità anche oltre il combattimento e la progressione nella storia. Il tutto poi è ovviamente arricchito dalla solita potenza iconica dell'universo di Dragon Ball, che anche da solo vale semplicemente il download gratuito, per iniziare.
PRO
- Spettacolare ed esteticamente curato
- C'è una certa tattica dietro agli scontri
- Modello free-to-play piuttosto onesto
CONTRO
- Sistema ibrido un po' semplicistico
- Matchmaking sbilanciato in PvP
- Il gacha può essere frustrante quando si hanno già diversi personaggi