C'è una curiosa corrispondenza storica fra il collezionismo e i mostri di vario genere, riscontrata a più riprese prima nell'ambito dei giocattoli e poi, di riflesso, in quello dei videogiochi. Dagli Exogini ai Pokémon, insomma, si nota un filo conduttore nella volontà di catturare e collezionare un'ampia varietà di creature più o meno mostruose, rivelando forse un'inclinazione dell'uomo verso il controllo di potenti e misteriosi esseri da catalogare accuratamente. Pokémon GO è riuscito a sfruttare questa meccanica adattandola in maniera originale al contesto mobile e le imitazioni non hanno tardato a comparire, ovviamente. Un esempio è fornito da questo Jurassic World Alive, che deriva molte caratteristiche dal fenomenale titolo Niantic e le associa a un'altra grande e storica passione di grandi e piccini: i dinosauri.
La meccanica è la stessa di Pokémon GO, con alcune variazioni interessanti: si tratta di andare in giro per il mondo (o nei pressi del vicinato, stando ben attenti a non violare le proprietà altrui o finire sotto una macchina) alla ricerca di dinosauri, che compaiono all'interno di una mappa rappresentata esattamente come quella del gioco Niantic, con dati derivati da Google. Nei pressi di un dinosauro è possibile avviare la procedura di cattura, dalla quale è possibile ottenere una certa quantità di DNA corrispondente alla specie di dinosauro in questione per poterla poi riprodurre ed evolvere all'interno della propria collezione. Abbiamo dunque a che fare con due fasi distinte: una più "action" e incentrata sulla cattura e una più riflessiva che consente di potenziare e osservare i dinosauri, con la possibilità di scattare foto e video ai lucertoloni ma anche metterli alla prova in combattimenti PvP. La possibilità di applicare la realtà aumentata alla modalità fotografica consente peraltro di ottenere risultati divertenti vista l'ottima integrazione tra la computer grafica delle creature e gli sfondi reali che possono esservi applicati.
Catturiamoli tutti
La meccanica della cattura è piuttosto diversa da quella di Pokémon GO: quando si trovano dei dinosauri sulla mappa è possibile avviare la caccia anche da una certa distanza, grazie all'utilizzo del drone. Invece di lanciare palline, si tratta di sparare dardi dal drone alla creatura che si trova a terra, cercando di colpire con precisione il bersaglio mobile. Più precisi e numerosi sono i colpi sferrati e maggiore sarà la quantità di DNA raccolto alla fine della sessione, con questo che una volta raggiunta una certa quantità predisposta consente la "cattura" o meglio la ricostruzione del dinosauro all'interno di un'incubatrice. Per avviare una sessione di cattura è necessario possedere abbastanza energia per far volare il drone (rappresentata da un cronometro che raggiunge lo zero) e una sufficiente quantità di dardi, con entrambi gli elementi che possono essere conquistati nel gioco, ricaricati o ottenuti attraverso i vari punti di rifornimento che si trovano in giro per la mappa con funzionamento simile ai PokéStop. Tuttavia, è chiaro che questo costante bisogno di energia e dardi finisce per favorire il sistema di micro-transazioni che ovviamente è molto invadente nel tessuto del gioco.
Per approfondire il sistema vengono proposte anche diverse tipologie di dardo come quello tranquillante che blocca il tempo consentendo di colpire più a lungo l'obiettivo. C'è una buona quantità di specie presenti nel catalogo dei dinosauri (al momento circa 100, ma probabilmente in aumento) e si presentano regolarmente all'interno della mappa, anche se ovviamente con frequenza diversa a seconda della rarità e del conseguente valore dell'animale. Raccogliendo ulteriori campioni di DNA per ogni specie già catturata e investendo un po' di valuta in-game è possibile evolverla ottenendo vari aumenti ai parametri di salute, velocità, danno e corazza, mentre mischiando il DNA di alcune particolari specie è possibile ottenere degli ibridi di fantasia particolarmente potenti. Le statistiche dei dinosauri entrano in gioco soprattutto negli scontri PvP, che stimolano i potenziamenti dei propri esemplari in maniera da diventare sempre più competitivi, ma anche sotto questo aspetto le micro-transazioni semplificano in maniera sensibile l'azione rendendo il gioco, almeno per quanto riguarda questo settore, pericolosamente vicino alla dinamica pay to win. La presenza di casse premio e rifornimenti random che si possono acquistare non fa che confermare questa impressione, anche se c'è da dire che il gioco in singolo soffre meno di questa tendenza all'acquisto compulsivo.
Conclusioni
Definire "derivativo" Jurassic World Alive sarebbe un eufemismo: si tratta quasi di un reskin di Pokémon GO, di cui condivide impostazione generale e vari elementi specifici. Tuttavia, la scelta del soggetto è particolarmente felice, in quanto i dinosauri si adattano perfettamente allo spirito di caccia e collezione spasmodica che è proprio di questa tipologia di gioco. La meccanica della cattura resta semplicistica ma richiede una certa abilità dimostrandosi più strutturata di quella del gioco Niantic mentre il PvP, sebbene stimolante, cade in pieno nella trappola del pay to win. Per gli appassionati di dinosauri potrebbe essere una manna, per tutti gli altri è soprattutto un Pokémon GO senza il carisma tipico dei mostriciattoli tascabili.
PRO
- I dinosauri hanno sempre il loro fascino
- Interessante soluzione per la cattura
- Buona gestione delle creature
CONTRO
- Il pay to win emerge sotto la facciata
- Derivativo in ogni suo elemento
- Qualche incertezza nella stabilità