Tempo “reale”
La caratteristica peculiare della serie televisiva, ovvero la narrazione in tempo reale degli eventi, è stata trasferita in maniera giocoforza un po’ innaturale all’interno di 24: The Game. Non essendo ovviamente stato possibile stabilire che ogni singola fase ludica durasse un’ora, Studio Cambridge ha risolto il problema facendo apparire in sovrimpressione l’orologio in determinati punti degli stage, anche per dare un’idea all’utente del suo livello di progressione. Non è il massimo del realismo, ma funziona. E a dirla tutta, non sarebbe stato propriamente un pregio se il gioco avesse avuto una durata effettiva di 24 ore...
So much to do, so little time
Prima di cominciare a parlare della parte ludica vera e propria, va detto come 24: The Game svolga un eccellente lavoro nel riproporre il feel della serie televisiva nella sua interezza, a cominciare da uno storyline che ricorda molto da vicino le brillanti sceneggiature delle varie stagioni. La trama del prodotto Sony ha inizio alle sei del mattino, con il granitico Jack impegnato a condurre un assalto di agenti del CTU ad una nave al cui interno si nasconde un ordigno contenente gas tossico pronto ad esplodere. Senza voler ovviamente rovinare la sorpresa agli interessati, diciamo soltanto che la narrazione prosegue con lo stesso ritmo sincopato ed avvincente che ha reso 24 una serie di successo, intrecciando magistralmente personaggi ed eventi in un turbine di costanti colpi di scena: tanto per dare una vaga idea di ciò che attende Jack e compagni, nello storyline di 24: The Game c’è spazio per un attentato ad un ufficiale del governo, un attacco terroristico e perfino per l’immancabile rapimento della figlia di Bauer, Kim. Eccellente è anche la presentazione di una trama così ricca, che si avvale di tutti gli accorgimenti stilistici tipici della serie: picture in picture, inquadrature “nervose” con frequenti zoom e l’immancabile orologio che scandisce lo scorrere del tempo accompagnano le cutscene che fanno da collante tra una sezione di gioco e l’altra: il tutto ulteriormente arricchito da una cosmesi apprezzabile e da un doppiaggio che si avvale di quasi tutte le voci originali dei protagonisti del telefilm. Insomma, 24: The Game è un vero e proprio gioiello da guardare, per appassionati e non delle gesta di Jack Bauer. Peccato che i meriti del titolo Studio Cambridge si limitino impietosamente al solo piano scenografico, perché una volta preso il pad in mano la situazione degenera in maniera davvero vertiginosa...
Mix letale
24: The Game offre un contorno impeccabile, ma un gameplay costituito da fasi di gioco variegate e –purtroppo- tutte realizzate con notevole imperizia. Al comando di una serie di personaggi (Jack, Tony, Michelle, Kim, Chase i principali) infatti, l’utente si trova ad affrontare sezioni shooter o stealth in terza persona, inframmezzate da puzzle e minigiochi di vario genere e perfino da scenari di guida. Partendo da i primi, va segnalata innanzitutto l’estrema linearità degli stage e la facilità con la quale è possibile portarli a termine: merito anche di un’IA degli avversari davvero fallace, con i nemici che non costituiscono mai una seria minaccia all’incolumità dell’eroe di turno. Il tutto nonostante sistema di controllo e telecamera facciano del loro “meglio” per impedire il raggiungimento dei propri obiettivi: nel primo caso rendendo scomoda e macchinosa ogni singola azione effettuabile nel gioco, nel secondo opponendosi ad una normale, fluida e rapida visione dell’ambiente circostante.
Duole notare come, a fronte di cut-scenes e storyline veramente di altissimo livello, 24: The Game non riesca ad offrire un gameplay sufficientemente curato e completo
Mix letale
Si cade letteralmente dalla padella alla brace passando alle sezioni di guida, già colpevoli di una cosmesi grezza e vittima di pop-up e frame rate infelice: le auto di 24 hanno la stessa mobilità di un cassonetto dell’immondizia (e una velocità di poco superiore) e ai loro comandi ci si trova costretti ad affrontare fughe o inseguimenti incredibilmente maldestri e poco divertenti. Chiudono la carrellata i mini-giochi, in alcuni casi costituenti sezioni a sé stanti e persino apprezzabili (è il caso delle sequenze sniper o degli interrogatori), in altri apparentemente utilizzati come meri riempitivi-puzzle, considerandone la qualità e l’impegno –bassissimo- che richiedono per essere superati. Purtroppo, duole notare come, a fronte di cut-scenes e storyline veramente di altissimo livello, 24: The Game non riesca ad offrire un gameplay sufficientemente curato e completo, e un discorso analogo va disgraziatamente esteso anche alla grafica in-game del prodotto Sony. Le ambientazioni sono tutt’altro che stupefacenti dal punto di vista della complessità poligonale, ed anche i modelli dei personaggi fanno un po’ arricciare il naso: nonostante presentino una notevole somiglianza con le controparti filmiche, si mostrano infatti piuttosto sgraziati, in special modo a causa di animazioni legnose e spesso innaturali. Pollice verso anche per la qualità degli effetti di luce, mentre vanno doverosamente segnalati i fastidiosi bug riscontrabili nel gioco, che vanno da deficienze dell’IA fino a problemi grafici quali compenetrazioni e reazioni fisiche piuttosto fantasiose. Buono invece il sonoro, che al di là del già citato ottimo doppiaggio, offre effetti all’altezza e musiche incalzanti prese direttamente dalla serie televisiva o ad essa ispirate.
Commento
24: The Game è un titolo impeccabile in termini di presentazione e di gestione dello storyline, ma che presenta in fase di gameplay grosse lacune dal punto di vista tecnico e ludico. Il gioco soffre soprattutto di evidenti problemi ai sistemi di controllo, di lock-on e di telecamera virtuale, veri e propri marchi di fabbrica in negativo delle ultime produzioni Studio Cambridge. Se a questo poi si aggiungono bug sparsi qua e là, un’IA piena di falle ed una realizzazione grafica in-game decisamente sotto tono, viene facile capire come 24 sia un titolo tollerabile solo dagli appassionati del film desiderosi di gustarsi una nuova avventura di Jack Bauer e soci.
Pro
- Presentazione eccellente
- Sonoro di ottimo livello
- Gameplay vario ma sempre insoddisfacente
- Grafica in-game mediocre
- Sistema di controllo e telecamera da dimenticare
Reduce da uno strepitoso successo in America, e in misura minore anche qui in Italia, la serie televisiva 24 vede ora l’uscita di un tie-in ad essa dedicato a poca distanza dall’inizio della quinta stagione nel paese d’origine. Niente di cui stupirsi, anzi: le adrenaliniche avventure dell’agente del CTU Jack Bauer appaiono talmente adatte ad una trasposizione videoludica che ci si sarebbe potuti addirittura lamentare di una mancanza in tal senso. Conscia di questo fatto, e soprattutto dell’enorme risonanza nel pubblico del franchise 24, Sony ha dunque ben pensato di acquistarne i diritti, ma arrischiandosi nell’affidare lo sviluppo del titolo a Studio Cambridge, già autori dei mediocri Primal e Ghosthunter. Jack Bauer approverà questa scelta?