E' stato con il fenomeno Playstation che il joypad ha assunto la forma odierna e l'imprinting è evidentemente rimasto, tanto che la diffusione del joypad su PC ha visto comparire uno sterminato numero di cloni del pad Sony. Mentre compaiono pad ibridi o ispirati al controller del 360 la forma più familiare resta dunque quella del dualshock che probabilmente è il pad più diffuso e familiare nel mondo.
Forma
Una volta aperta la confezione la prima cosa che colpisce è l'enorme distanza che intercorre tra le leve analogiche e i quattro tasti dorsali. Nessun grilletto quindi. In effetti il pad sembra enorme ma in buona parte è un effetto ottico dovuto alla forma arcuata e alla disposizione dei tasti che lasciano due centimetri di vuoto nella parte superiore del Killerforce. Le code invece sono effettivamente ingombranti ed è abissale l'incavo per le dita medie che non riescono a fare del tutto presa sul controller. La conseguenza è la sensazione che le mani scivolino in avanti e questo non è un ottimo biglietto da visita per un pad. La croce analogica è ondeggiante, senza scalini o frecce. Le perpendicolari sono le cunette, le diagonali gli incavi. Un tipo di croce direzionale che facilita le diagonali ed è adatta agli shooter bidimensionali, ai platform, ai picchiaduro ed è particolarmente comoda per chi non usa il controllo analogico nei giochi di calcio. Pur non essendo effettivamente enorme, disposizione dei tasti e forma delle due impugnature ne fanno un pad per mani piuttosto grandi. Visibilmente robusto, il Killerforce offre 10 tasti di fuoco programmabili, funzione turbo e fuoco automatico e la possibilità di utilizzare gli stick sia in modalità digitale che analogica. Sotto XP, Vista o Windows 7, per l'installazione, è sufficiente inserire il cavo usb per essere operativi ma per attivare il rumble o utilizzare il pad sotto Windows 98 è necessario installare i driver.
Sostanza
La precisione della croce direzionale comporta anche qualche problema che può essere risolto con un pò di pratica. Prendendo come esempio Street Fighter i dislivelli piuttosto accentuati della croce possono distorcere movimenti fluidi come bolle o rotazioni. Utilizzando lo stick analogico la prova su strada, sempre nel caso dei picchiaduro, si è rivelata faticosa a causa della lunghezza delle leve analogiche e dell'ampiezza di movimento consentita alle stesse. La stessa posizione degli stick, piazzati lungo il bordo inferiore in pieno stile dualshock, rende scomodo l'utilizzo quando vengono chiamati in causa i dorsali che sono invece molto più distanti rispetto a quelli del pad Sony.
Nessun problema invece per i simulatori di guida o di volo dove i cambi di direzione sono prevedibili e continuativi e una lunga corsa degli stick offre maggiori possibilità di dosare gli spostamenti e di calibrare le traiettorie. Purtroppo è proprio in questi casi che si avverte la mancanza dei grilletti al posto dei dorsali inferiori. Per quanto il grilletto sia poco sfruttato su PC l'utilità con i giochi di guida è indubbia e rappresenta un valore aggiunto anche per quegli fps che possono essere giocati anche via pad. Nessun problema sul fronte sensibilità. Quando si effettua un cambio di direzione con la croce direzionale lo si avverte al tatto, non si riscontra particolare latenza per quanto riguarda gli stick analogici e i tasti offrono la giusta resistenza alla pressione. I dorsali inferiori purtroppo traballano sensibilimente e questo rappresenta l'unico difetto riscontrato in termini di robustezza.
Conclusioni
Il Killerforce è inadatto per alcune tipologie di gioco e non rappresenta il top della ricerca ergonomica, ma vibra a volontà, è robusto ed economico. Reperibile in una fascia di prezzo che va dai 14 ai 19 euro è perfetto i platform e per chi non è troppo delicato con i gamepad.
PRO
- Robusto
- Economico
- Bene sul fronte della sensibilità
CONTRO
- Ergonomia imperfetta
- Niente grilletti