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C'era una volta una principessa grassa...

Il PSN tira fuori gli artigli e sforna un prodotto stracarico di stile e calorie, che per la modica cifra di 14,99 euro ci regala diverse modalità spettacolari.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   27/08/2009
Fat Princess
Fat Princess
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Tanto tempo fa, in una galassia non tanto lontana, il PlayStation Network veniva visto dalla comunità dei videogiocatori come il luogo ideale per far partire quella piccola rivoluzione che alcuni chiamano "produzione underground", capace in taluni casi di dar vita a veri e propri cult irrinunciabili. Giochi nuovi, originali, magari dotati nativamente del multiplayer online, offerti a prezzi irrisori rispetto alle controparti che affollano gli scaffali dei negozi. Ebbene, finora di tutto ciò si è visto ben poco: al di là di rivisitazioni in chiave HD (wipEout) o semplici add-on (Ratchet & Clank), gli utenti hanno dovuto attendere con pazienza che qualcuno si decidesse a tirare fuori dal cilindro un titolo come Fat Princess. Questo qualcuno sono i Titan Studios, nati da una costola di Epic Games, che hanno trovato in Sony il partner ideale per pubblicare un videogame esclusivo (in senso letterale), che interpreta a modo suo il genere degli strategici in tempo reale e ci porta per mano in un mondo fatato... anche se tutt'altro che pacifico!

Obesa maestà

Durante le prime fasi di gioco, il bravissimo narratore dell'edizione italiana di Fat Princess ci racconta la storia delle due principesse che un giorno trovano nel bosco un'enorme e deliziosa torta... talmente buona che non riescono a mollarla se non una volta diventate davvero, ehm, robuste. Tutti si convincono che il dolce sia maledetto, una trappola architettata da un regno rivale la cui onta va assolutamente lavata col sangue. E così scoppia una guerra di proporzioni epiche, combattuta senza remore da due popoli convinti ognuno delle proprie ragioni. Non è così che succede sempre, del resto? Il menu principale ci permette di accedere al multiplayer online ("Gioca con gli altri"), iniziare una partita in

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singolo ("Gioca da solo"), dare un'occhiata alla classifica mondiale dei punteggi ("Pungetti per tutti") o regolare le varie opzioni disponibili ("Manopole magiche"), da dove si può anche personalizzare il nostro personaggio per distinguerlo dagli altri durante le partite di gruppo. La modalità di gioco in singolo comprende uno story mode ("La Leggenda della Principessa Grassa") composto da sei stage più uno "conclusivo", in ognuno dei quali dobbiamo raggiungere un particolare obiettivo per vincere. Talvolta si tratta di conquistare tutti gli avamposti presenti sulla mappa, oppure rapire la principessa del regno rivale per portarla fra le mura della nostra roccaforte, o ancora effettuare il medesimo rapimento per tre volte di fila prima che il nemico faccia altrettanto. Il personaggio che controlliamo può muoversi liberamente all'interno di ogni location (ce ne sono nove in tutto), cambiare "classe" raccogliendo e indossando gli appositi cappelli, rinascere dopo qualche secondo se ucciso e impartire dei semplici ordini ai propri compagni ("seguitemi!" oppure "disperdetevi!"), che in teoria dovrebbero aggiungere una componente strategica anche alle partite in singolo ma che purtroppo funzionano maluccio: i nostri alleati il più delle volte si riveleranno troppo poco furbi e ancor meno scaltri per garantire la nostra incolumità o aiutarci in modo davvero efficace. Ne risultano sessioni talvolta lunghissime, in cui cerchiamo di mettere una pezza sulle mancanze dell'IA, spesso con poca fortuna e lasciano quasi al caso l'esito della missione. Le cose migliorano quando i soldati diventano molti e le classi passano al livello avanzato, ma solo per un naturale discorso di numeri: anche un esercito male organizzato può vincere, se i suoi singoli elementi sono più forti degli avversari e/o superiori nel numero. Chiudono le possibilità del gioco in singolo la modalità "Dilettati" (ovvero una partita casuale) e la modalità "Gladiatore", ovvero un survival ideale per prendere confidenza con il sistema di combattimento utilizzato nel gioco.

Grasso che cola

Come accennato, la modalità "Gladiatore" può aiutarci a capire come funziona il sistema di combattimento di Fat Princess, invero molto molto semplice. Il nostro personaggio può portare il proprio attacco in modo diverso a seconda della classe, e difendersi solo se in possesso dell'equipaggiamento necessario (lo scudo del Guerriero, in questo caso). Quando la nostra energia vitale (rappresentata da un numero variabile di cuoricini posti nella parte alta dello schermo) è troppo bassa ma non ci sono nemici nelle vicinanze, possiamo lasciar riposare il personaggio perché recuperi in fretta tutte le sue forze, o approfittare dell'aiuto di un Prete.

Pappa e ciccia

La modalità multiplayer di Fat Princess è chiaramente quella su cui gli sviluppatori hanno puntato di più, basta vedere il numero di persone che possono partecipare contemporaneamente alle partite (trentadue, dunque sedici contro sedici), con l'azione che riesce a mantenersi sempre dinamica grazie all'uso di bot che vanno a sostituire i giocatori usciti o quelli mancanti per raggiungere la quota massima. Sono quattro le opzioni disponibili: "Salva la Principessa", "Prendi e Porta Via", "Death Match a

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Squadre" e "Invasione". Nel primo caso il nostro obiettivo è quello di rapire la principessa del regno rivale e portarla nella nostra roccaforte, evitando di essere uccisi nel frattempo e organizzandoci con i nostri compagni se l'impresa dovesse rilevarsi particolarmente ardua. Una delle peculiarità del gioco, infatti, è rappresentata dalla possibilità di portare fette di torta alla propria principessa perché si mantenga bella pesante e difficile da trasportare: la squadra nemica ne approfitterà senz'altro. "Prendi e Porta Via" parte dai medesimi presupposti, ma bisogna effettuare tre rapimenti di fila e la prima squadra che ci riesce ottiene la vittoria. Il "Death Match a Squadre" è appunto una battaglia all'ultimo sangue in cui poco importano le principesse e il numero di "rinascite" è chiaramente limitato, mentre infine la modalità "Invasione" ci chiede di occupare tutti gli avamposti collocati sulla mappa e mantenerne il controllo. Le nove mappe disponibili non risultano da subito "simpatiche" allo stesso modo, ci sono delle differenze che non si limitano all'estetica e finiscono per influenzare in modo determinante il nostro approccio alle missioni. Le zone vulcaniche, ad esempio, sono piene di insidie e diventano davvero difficili da gestire, specie quando rimane poco tempo a disposizione.

La classe non è acqua

Le classi rappresentano un elemento di gioco fondamentale in Fat Princess: il nostro personaggio può in qualsiasi momento indossare uno dei cinque cappelli disponibili (prodotti in continuazione dalle relative macchine, ma anche raccolti per strada) per diventare un Mago, un Prete, una Guardia, un Guerriero o un Servitore. I Maghi non sono molto resistenti, ma dispongono di attacchi basati sul ghiaccio (livello base) e sul fuoco (livello avanzato), in grado di fare enormi danni anche a gruppi di nemici. Quella del

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Prete è una classe "di supporto", che a seconda del livello può togliere energia agli avversari o ripristinare quella dei compagni. La Guardia nel livello di base attacca utilizzando una balestra, mentre nel livello avanzato utilizza un fucile (più potente ma meno preciso): si tratta di una tipologia di personaggio piuttosto agile e scattante, ma in gravi difficoltà nella breve distanza. Il Guerriero è la classe dotata di maggiore resistenza e attitudine ai combattimenti corpo a corpo: al livello di base il personaggio usa spada e scudo, al livello avanzato passa a una potente alabarda, alternando dunque una situazione bilanciata a una che si basa unicamente sulla forza bruta. La classe del Servitore, infine, svolge un ruolo fondamentale nell'economia delle missioni in quanto è l'unico personaggio che può raccogliere il legno e il ferro necessari per il potenziamento delle macchine che creano i cappelli, nonché per costruire nuovi dispositivi all'interno della nostra roccaforte. Al livello di base dispone di una piccola scure da falegname, molto poco efficace nei combattimenti, mentre al livello avanzato può lanciare delle pericolose granate.

Realizzazione tecnica

Lo stile grafico adottato dai Titan Studios per Fat Princess è strepitoso, riesce a miscelare le soluzioni tipiche dei cartoni animati per bambini a una dose di sangue non indifferente, creando un contrasto che colpisce fin dalla prima occhiata. I personaggi non possono effettuare molte azioni, questo è vero, ma tutto sullo schermo si muove in modo fluido e senza sbavature, dando l'impressione chiara di un prodotto ben realizzato e curato nei minimi dettagli. Il potenziamento delle macchine che fabbricano i cappelli viene

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rappresentato visivamente da un'animazione sempre uguale ma molto carina, e allo stesso modo l'interazione con l'ambiente (in particolare la raccolta di materiale utilizzando il Servitore) viene resa bene da una serie di soluzioni semplici ma efficaci. Il sonoro accompagna le partite in modo scanzonato, con musichette simpatiche (anche se forse un po' invadenti) e una serie di vocine dolci alle orecchie come il suono di una motosega. Il multiplayer online funziona molto bene e ci permette di creare una partita, giocare con gli amici o cercare una sessione qualsiasi, dopodiché le opzioni disponibili sono le solite (si può ammutolire un giocatore o eventualmente cacciarlo). La chat vocale non è automatica, purtroppo, e bisogna attivarla tramite la pressione di un tasto dorsale del Dual Shock 3. Come al solito, il problema maggiore è la penuria di persone dotate di cuffie o auricolari, cosa non da poco per un gioco in cui bisognerebbe sempre e comunque collaborare e organizzarsi fra compagni.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.4
Lettori (133)
8.4
Il tuo voto

La valutazione di un videogame, in particolare quella che si esprime attraverso un semplice numero, è frutto di diversi fattori che vanno soppesati ognuno all'interno di un determinato contesto. Ma a cosa valgono i discorsi complicati, i calcoli e i paragoni quando ci si trova di fronte a un prodotto come Fat Princess? Il titolo dei Titan Studios è tutto fuorché perfetto, e su questo non ci piove: il gioco in singolo è viziato da una IA limitata nonché da uno story mode molto breve, e il sistema di combattimento spesso si rivela troppo semplicistico perché ci si possa confrontare facendo leva sulla bravura piuttosto che sulla superiorità numerica. Eppure in multiplayer le potenzialità sono enormi, giocare con gli amici è uno spasso e organizzare delle partite fra squadre rivali (magari tutti con l'auricolare) si rivela sempre un'esperienza fantastica. Tutto questo per 14,99 euro, con un supporto online che finora pare costante fra patch e aggiornamenti e che promette in futuro di arricchire ulteriormente il gioco di modalità e personaggi. Fatevi un favore, acquistatelo adesso.

PRO

  • Originale e divertente
  • Stile grafico eccezionale
  • Straordinario rapporto qualità/prezzo

CONTRO

  • IA mediocre
  • Sistema di combattimento semplicistico
  • Gioco in singolo molto povero