Versione testata: PlayStation 3
WET è un gioco strano. Cosa passasse per la testa ai suoi designer è un po' difficile dirlo. Intendiamoci, non ci vuol molto a scopiazzare le idee altrui e a metterle insieme... perchè è quello che hanno fatto gli sviluppatori di Artificial Mind and Movement. In WET troverete un po' di No More Heroes e un po' di Prince of Persia mescolati a un pizzico di Tomb Raider, una goccia di Madworld e tre cucchiai di Max Payne, tanto per gradire. Rubi Malone, la protagonista, è una sorta di killer a pagamento e gira con due pistole ai fianchi e una bella katana sulla schiena, un po' come Uma Thurman in Kill Bill. Rubi viene ingaggiata per recuperare un cuore rubato, letteralmente, e riportarlo a un malavitoso perchè gli venga trapiantato. Non sappiamo nulla di lei, solo che è brava a sparare, a tagliare e a saltare. Tanto basta?
Tutta bagnata
All'inizio del gioco un messaggio ci informa che la parola WET deriva da Wetwork, termine con il quale si intendevano gli affari sporchi, bagnati di sangue, durante la guerra. E di sangue in WET effettivamente ce n'è in abbondanza: il prologo ci fa capire cosa avremo di fronte per il resto del gioco, ovvero sparatorie in quantità industriale, quick time event e frenetici inseguimenti. E letteralmente il gioco è tutto lì. La storia vera comincia infatti un anno dopo gli avvenimenti del prologo, quando l'uomo che ha Rubi ha salvato con il cuore trapiantato la ingaggia per rimettere in riga il figlio degenerato. Ovviamente questa richiesta avrà risvolti imprevisti e sinceramente incomprensibili: proposta come un film d'azione anni '80, la trama di WET fa acqua da tutte le parti, non spiega niente dei vari personaggi e si conclude pure in tronco. L'importante sembrerebbe essere soltanto ammazzare più gente possibile e farlo con stile.
L'unica idea vagamente originale in WET è infatti l'effetto slow-motion che si attiva ogni volta che Rubi spara mentre salta o scivola: in questi frangenti Rubi mira automaticamente al bersaglio più vicino con una pistola, mentre il giocatore può fare fuoco con l'altra su un secondo bersaglio mirato tramite stick. Imparare a giocare a WET è semplicissimo, il design delle varie location oltretutto è concepito perchè Rubi possa sfruttare specifici appigli, ostacoli o passaggi durante la sua furia omicida. Più nemici si sconfiggono mentre il gioco è rallentato, più aumentano i punti stile di Rubi, più veloce le si ricarica l'energia vitale e più potenziamenti possono essere acquistati tra uno stage e l'altro:
questi upgrade includono nuove abilità come gli attacchi volanti con la spada o il fuoco rallentato mentre si sta appesi nonchè il miglioramento delle armi di Rubi che includono, oltre alle pistole e la spada già citate, anche un paio di doppiette, due mitragliatori e due balestre leggere. Tutto qui.
A questo punto WET diventa un iper frenetico action-game in cui il giocatore si trova principalmente coinvolto in tre tipi di sfide: l'eliminazione totale e indiscriminata dei nemici, la distruzione di alcuni interruttori in stanze denominate "arene" e lunghe sequenze un po' sparatutto e un po' qte in cui la pressione sbagliata di un tasto significa morte prematura. Le situazioni sono piuttosto varie e imprevedibili, ma il gioco non fa altro che ripeterle cambiando ambientazione per tutte le otto ore circa richieste a completare l'avventura... A metà gioco alla positiva impressione iniziale subentrano infine noia e frustrazione.
La Videorecensione
He shots me down, bang bang
WET vive di alti e bassi anche tecnicamente, con sporadici ma notevoli cali di frame rate. Il motore 3D muove numerosi modelli poligonali contemporaneamente, purtroppo rozzamente costruiti, il migliore dei quali è senz'altro quello di Rubi, animato ottimamente e decisamente fluido e realistico nei movimenti. I suoi nemici invece si somigliano un po' tutti sia come comportamento che aspetto: non agiscono strategicamente, ma si lanciano contro la nostra anti-eroina per farsi trucidare impietosamente e regalarle ancora più punti. La vera minaccia, col passare dei livelli, diventa infatti la loro potenza di fuoco, facilmente evitabile saltellando come canguri a destra e a manca.
Le ambientazioni purtroppo calano di qualità a vista d'occhio: lo stage della magione inglese per esempio è splendido, mentre gli ultimi livelli propongono solo magazzini e locali al chiuso davvero anonimi. Il dettaglio resta comunque piuttosto sufficiente, nonostante la qualità mediocre delle texture che riguardano sia l'ambiente che i personaggi. Dopo aver giocato prodotti del calibro di Uncharted ci si aspetterebbe di più e WET a tratti sembra un gioco di una generazione fa.
Al contempo, merita quantomeno un plauso l'idea, in effetti originale, di applicare un filtro che renda l'intero gioco simile a una deteriorata pellicola cinematografica degli anni ottanta. Un po' meno originale invece il "bagno di sangue" che caratterizza alcuni livelli, completamente rossi a parte i modelli di Rubi e dei suoi nemici, a metà strada tra Madworld e No More Heroes con una punta di Tarantino. Gli stacchetti pubblicitari tra un livello e l'altro e gli effetti visivi adottati contribuiscono ad aumentare questo feeling cinematografico e, temiamo, a cercare di nascondere incertezze grafiche che finiscono tuttavia per palesarsi comunque. Quantomeno la colonna sonora rockeggiante, presa in prestito direttamente da gruppi musicali più o meno famosi, si rivela azzeccata e spaccacervello quanto basta; il doppiaggio, completamente in italiano, è ben eseguito anche se un po' troppo incline a volgarità che in certi casi sono del tutto gratuite.
Conclusioni
Come action-game WET non è neanche tanto male. Le acrobazie di Rubi si sposano bene alla natura shooter del gioco e il design spesso intelligente delle varie ambientazioni permette al giocatore di dar sfogo alla sua fantasia omicida. Ma in realtà WET è tutto lì, un continuo ripetersi delle stesse situazioni, più noiose che avvincenti. L'avventura dura poco, la modalità online è assente, le sfide extra sono piuttosto inutili... Vorremmo dire che le idee c'erano, ma se Rubi s'è bagnata è successo soltanto per aver fatto un buco nell'acqua.
PRO
- Qualche idea carina in fondo c'è
- Frenetico e fantasioso
CONTRO
- Nulla di originale all'orizzonte
- Frustrante e poco longevo, extra da dimenticare